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«Quindi sarei come una malattia cronica?»
«Ancora pensi a quella vecchia storia?»
Sono passati otto mesi da quella prima volta insieme. Che ho scoperto non essere la sua prima volta con un uomo. Non ho mai voluto indagare troppo sulle sue esperienze sessuali precedenti, ma sembra che già quando io ero alle superiori avesse avuto un paio di avventure con dei ragazzi. Le mie esperienze mi portano ed essere un po' diffidente nei confronti delle persone bisessuali e spesso temo che per lui sia un po' una posizione di comodo per non scegliere davvero o lasciarsi una via d'uscita a cui non potrei oppormi; ma per lui ho dovuto mettere da parte le mie riserve e ringraziare soltanto il sorriso che mi ha riservato la Dea Bendata.
Il giorno successivo a quel pomeriggio la nonna è rientrata dall'ospedale e come promesso mi sono occupato di lei per qualche settimana; non appena però ha ripreso a camminare senza stampelle mi ha congedato, costringendomi letteralmente a tornare alla mia vita.
Sono rientrato nel mio appartamento, dove tre mesi dopo Riccardo ha portato un po' della sua roba. Con amici e colleghi mi riferisco a lui dicendo che è il mio compagno, ma lui non si è mai espresso a riguardo e non ha ancora esternato chiaramente i suoi sentimenti. Se per questo non ha nemmeno lasciato casa sua: paga ancora l'affitto e la maggior parte delle sue cose è ancora lì. Quindi in pratica non è come una vera convivenza, è solo lui che dorme da me sei notti a settimana.
L'unica cosa che ha chiarito è stata la sua contrarietà a una relazione aperta, ha preteso da subito un rapporto esclusivo e ha dimostrato anche una certa gelosia nei miei confronti: è sempre molto attento agli sguardi altrui e alle persone con cui parlo. Non ha mai fatto commenti, ma mi sento sempre osservato in situazioni del genere. La sua ingenuità a tal proposito mi intenerisce: pensa davvero che da un giorno all'altro potrei disinteressarmi a lui per qualcun altro? Io in compenso sono sempre un po' in bilico tra il credere di aver realizzato un sogno e la convinzione che presto mi risveglierò. E se lui è geloso cosa dovrei dire io, che mi devo guardare da entrambi i sessi? Non lo dico perché ne sono innamorato, ma è davvero un bell'uomo, oltre che una piacevole compagnia; ho la sensazione che chiunque passi con lui pochi minuti ne resti affascinato.
Ogni tanto dice che sono matto, perché al mio posto lui non ci starebbe con sé stesso, e io non so bene come interpretarlo: è un invito a lasciarlo perdere? O è solo un eccesso di autocritica?
Penso spesso che potrei essere di passaggio nella sua vita, nell'attesa di una donna che gli darà una famiglia tradizionale e un figlio, anche se non mi ha mai voluto dire perché alla fine non si è sposato.
«Vado a farmi una doccia.» Mi comunica mettendomi la rivista che stava leggendo, Focus, sulla pancia; prima che possa protestare aggiunge: «Tu leggi!»
Ci metto un po' a capire cosa vuole che io legga nello specifico, ma poi ci arrivo.
«Negli Stati Uniti esiste una cascata al cui interno arde misteriosamente una fiamma inestinguibile. L'eternal flame, come è stata battezzata, brilla tra le acque della cascata del Chestnut Ridge County Park, riserva naturale a sud di Buffalo, nello Stato di New York.
COLPA DELLA SACCA. Secondo uno studio dell'Indiana University, lo strano fenomeno è dovuto al fatto che la fiamma, alta trenta centimetri, si trova sopra una grossa sacca di metano, a una profondità di 400 metri, che risale spinto dalle alte temperature che riescono a polverizzare le rocce, invece di uscire direttamente dal terreno come solitamente accade.»
L'articolo continua, ma a me i dettagli scientifici interessano poco, sorrido come un ebete mentre guardo la foto e mi cade l'occhio su una scritta a mano sulla pagina.
A penna, sul margine dell'articolo, c'è scritto in piccolo:
«Grazie per non averla mai lasciata spegnere.
Ti amo».
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