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La valle dei desideri

La principessa Sanem correva felicissima tra i prati fioriti, il principe Can le corse dietro, appena la raggiunse la prese e la catturò in un tenero abbraccio.
Guardandosi negli occhi si sorridevano a vicenda, l'elfo divenne un attimo serio, portò due dita unite in bocca e fischiò, al suo richiamo accorse l'unicorno alato dal cuore dorato che volò subito al cospetto del principe degli elfi Can. Atterò a pochi centimetri da Can e Sanem. L'elfo Can prende la mano della bella Fata Sanem, e l'aiuta a salire sull' unicorno, subito dopo sale anche lui, una volta tutti e due in sella all'unicorono l'elfo dice ad alta voce: "Portaci nella valle dei desideri."
L'unicorno esaudì e volò nella valle dei desideri, atterrando su un bellissimo prato fiorito. La bella Sanem scende dall' unicorno alato, e inizia a correre felice nel prato e rivolgendosi a Can dice: "Facciamo una bella coroncina e una collana di fiori." L'elfo risponde: "Si, è una bellissima idea." I due iniziano a raccogliere fiori, appena ne hanno a sufficienza, si siedono sull'erba e iniziano a realizzare insieme la coroncina e la collana di fiori. Il principe degli elfi Can nota in lontananza una bellissima altalena circondata di fiori e dice alla principessa delle fate Sanem: "Vuoi salire su quella bella altalena mia principessa?" La principessa risponde: "Si mio principe." L'elfo accompagna la fata vicino all' altalena, la fa salire sopra e la spinge per farla dondolare, dopo un po' Sanem dice: "Can mi sono stancata, ho tanta fame." L'elfo risponde: "Laggiù vi è un ruscello, e accanto ad esso c'è un albero di ciliegie, vieni mia principessa che te ne prendo un po'. L'elfo raccolse e le ciliegie e le diede alla fata che le mangio tutte, e disse: "Sono proprio buone ,queste ciliegie, grazie per averle raccolte."
Anche lui le mangia e risponde: "Hai ragione sono davvero molto buone. Provengono dall'albero magico.."
Dopo aver mangiato le ciliegie bevono un po' d'acqua dalla sorgente che sfocia nel ruscello. Poi la fata nota sotto un bellissimo prato di viole svolazzare tantissime farfalle colorate, inizia a correre lungo il prato fino a raggiungerele, inizia a parlare e giocare volando insieme a loro.
Poco più in là c'è un dolcissimo usignolo che cinguetta una bellissima melodia, la principessa delle fate Sanem inizia a cantare e ballare al ritmo del cinguettio dell'usignolo: " Lalalala, un coniglio c'è la, la farfalla laggiù vola su e giù, Lalalala, la lumaca che balla con la coccinella che canta Lalalala, le lucciole illuminano il bosco già buio, lalalala, ci sono le ninfe magiche a cui chiedo due desideri vorrei tanto un bel gattino, e per favore pure un cagnolino Lalalala, l'uccellino che cinguetta questo ritmo perfetto che mi fa cantare allegra con accanto un bel gufetto che se ne sta su un rametto a far la corte alla sua gufetta, Lalalala, e la canzone e finita e con essa questa gita. Lalala lalala Lalalala Lalalala."

Can e Sanem si guardarono negli occhi, felici di aver trascorso una giornata così meravigliosa insieme. L'elfo prese la mano della fata e la baciò delicatamente, poi le disse: "Sei la mia principessa, la mia amata, la mia vita." La principessa sorrise e rispose: "E tu sei il mio principe, il mio amore, la mia anima gemella." Si abbracciarono forte, sentendo il calore del loro amore che li avvolgeva in
quell' abbraccio. Poi, saliti sull'unicorno alato, volarono via verso il regno incantato delle fate, felici di aver trascorso una giornata così speciale insieme.

Il vento fresco della sera accarezzava i loro volti mentre l'unicorno alato li portava via, attraversando foreste incantate e prati fioriti. Can e Sanem si tenevano per mano, guardando incantati il panorama che si apriva davanti a loro. Quando arrivarono al regno delle fate, furono accolti da un coro di voci melodiose e da una festa in loro onore. Ballarono tutta la notte, circondati da creature magiche e da un'atmosfera di pura felicità. Alla fine della serata, Can e Sanem si ritirarono nella stanza del castello di Sanem, dove si scambiarono dolci parole d'amore e si giurarono di amarsi per sempre. Poi, si addormentarono abbracciati, sognando un futuro insieme, fatto di avventure e di amore.
Can sapeva che doveva tornare al suo regno, ma non voleva lasciare Sanem. Si sentiva diviso tra il suo amore per la principessa e il suo dovere di principe elfico. Sanem capì la situazione e lo incoraggiò a tornare a casa, promettendogli che sarebbe stata sempre al suo fianco. Ma prima trascorsero la mattinata nel grande giardino del castello facendo colazione in riva al fiume che sfocia a fianco al castello.

Mentre gustavano i cibi deliziosi preparati dalle fate, Can e Sanem parlavano del loro futuro insieme. Sanem gli disse che avrebbe voluto visitare il regno degli elfi e conoscere la sua famiglia. Can sorrise e le disse che sarebbe stato felice di presentarla ai suoi genitori e di farle vedere il suo mondo. Poi, si guardarono negli occhi e si scambiarono un lungo bacio appassionato. Al loro risveglio ritornarono nella valle incantata e trascorsero un'altra giornata magica.

Esplorarono insieme le meraviglie del regno delle fate, incontrando creature fantastiche e ammirando paesaggi mozzafiato. Sanem si sentiva come in un sogno, felice di essere al fianco di Can e di poter vivere un'avventura così straordinaria.
Mentre camminavano lungo un sentiero nel bosco, Can e Sanem sentirono un debole gemito provenire da un cespuglio vicino. Si avvicinarono e trovarono un piccolo cervo ferito, con una zampa rotta. Sanem si inginocchiò accanto all'animale e lo accarezzò con dolcezza, mentre Can cercava di capire come poterlo aiutare.

Dopo aver esaminato la zampa del cervo, Can capì che era necessario mettere una stecca per immobilizzarla e permettere alla frattura di guarire. Sanem si offrì di cercare del materiale adatto per la stecca, mentre Can cercava di tranquillizzare il cervo e preparava tutto il necessario.

Dopo un po', Sanem tornò con delle foglie e delle bacche che potevano essere utilizzate per fare una stecca. Can le mostrò come sistemare la zampa del cervo e insieme riuscirono a mettere la stecca in modo che fosse stabile e non causasse dolore all'animale.

Il cervo sembrava già stare meglio e Sanem decise di portarlo con loro al castello delle fate, dove avrebbero potuto curarlo meglio. Can prese il cervo tra le braccia e lo portò con loro, mentre Sanem lo seguiva, accarezzandolo con dolcezza.

Arrivati al castello, le fate si offrirono di aiutare a curare il cervo e lo portarono in una stanza dove avrebbe potuto riposare e guarire. Can e Sanem si sedettero accanto al cervo, tenendogli compagnia e assicurandosi che avesse tutto ciò di cui aveva bisogno.

Dopo alcuni giorni, il cervo si riprese completamente e Can e Sanem decisero di liberarlo nel bosco, dove avrebbe potuto tornare a vivere la sua vita selvaggia. Il cervo sembrava riconoscente e prima di andarsene, si fermò a guardare Can e Sanem con un'espressione di gratitudine.

Can e Sanem si guardarono negli occhi, felici di aver potuto aiutare un animale in difficoltà e di aver vissuto un'altra avventura insieme. Si presero per mano e tornarono al castello delle fate, pronti per scoprire cosa il futuro avrebbe riservato loro.


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