Cap.VI.
Firenze, 7 Agosto 2017
-Hei! Sono tornata!
Moira è rientrata e si guarda intorno.
- Paolooo...Ci sei?
Ma dove sarà andato a quest'ora?
Va be, preparo la cena...Oh Santo cielo! Che sta succedendo qui??
- Amore, finalmente!
- Cos'hai combinato qui?? Cioè, ma è meraviglioso. Come ti è venuta l'idea di decorare la tavola in questo modo? Sembra un dipinto!
- Allora ti piace?!
- Certamente Paolo!
La tavola è addobbata con piatti colorati, origami di animali fatti con tovaglioli, perline colorate di varie forme e rose gialle e rosa in centro.
- Senti Paolo ma...cosa c'è di buono per cena?
- È una sorpresa.
- Ma...che stai facendo! No dai! Perché mi vuoi bendare?!
- Dai su, avanti...ti prego. Fatti bendare!
- Prima dovrai prendermi!
- Ok ok è una guerra allora!
- La guerra dei pazzi!
- Attenta!!
- Oh mio Dio!!
Moira inciampa nel tavolino della sala e cade.
- Piccola stai bene??
- Credo di si, ma mi sono slogata la caviglia...
- Che idiota che sono, è colpa mia.
- Che dici Paolo? Sono cose che capitano. E poi non è nulla di grave.
- Si, forse.
Vieni ti medico e poi ceniamo.
Tra loro c'è un breve silenzio.
- Paolo...
- Si?
- Ma la sorpresa me la fai lo stesso, vero?
Paolo sorride e va nell'altra stanza.
- Ma dove l'hai messa la cassetta del pronto soccorso?
- Paolo lascia stare, è solo una lieve slogatura. Non c'è bisogno di fasciare. Domani andrò in farmacia e prenderò un Gel rinfrescante.
Paolo torna in sala un po scosso.
- Ok...Allora ti accompagno alla tavola...ma...ti bendero' comunque.
- Ha ha! Così ti voglio. Grazie Paolo. E grazie per quello che hai fatto stasera. Mi hai stupita.
- Ok, appoggiati piano... Brava, così. Aspettami qui seduta ora. Tra poco arrivo con la cena.
Moira pensa e sorride tra se.
- Nonostante tutto quello che è successo non posso dire di provare sentimenti negativi nei suoi confronti. Ho capito quali erano le sue paure e preoccupazioni; ma non mi perderà... Quello che non capisco è la reazione che ha avuto Gabriele questa mattina. Insomma, ho capito che vuole insegnarmi tutto in modo perfetto; ma così mi sembra eccessivo...Potrebbe avere ragione... Santo cielo, lo devo ascoltare quell'uomo! Mi devo fidare di lui ciecamente. Non c'è altra soluzione...
- Eccomi tesoro mio. Ora dovrai indovinare cosa ti ho cucinato.
- Wow, c'è un profumo perfettamente avvolgente attorno a me...Vediamo un po', per caso è pollo?
- Be, hai indovinato... Ma come l'ho cucinato? Sapresti dirlo?
- No, non capisco...
- Ti tolgo la benda.
- Che spettacolo! Pollo alla cacciatora! Ma come hai fatto?? Non hai mai cucinato nulla in vita tua!
- Hei! Vacci piano! Ammetto però che avevo una paura tremenda mi uscisse uno schifo.
- E invece è perfetto come te.
La cena prosegue tranquilla tra il silenzio e qualche sorriso di intesa.
- Allora, com'è andato il primo giorno di lavoro?
- Tutto perfetto. Non ho fatto un errore. Sono davvero entusiasta per il futuro che mi offrirà questo lavoro... che è più una passione. E sono contenta che tu stai iniziando ad appoggiarmi.
- Un po' sono spaventato. Il fatto che inizierai a viaggiare ancora mi turba.
- Oh no, ti prego... non fare così.
- Mi passerà amore, mi passerà.
- Lo spero... Scusa un secondo. C'è il mio capo al telefono.
Pronto? Buona sera....Si, verrò...Ok, perfetto grazie. A domani.
- Tutto bene?
- Si...Il mio capo mi vuole vedere domani dopo il lavoro per fare il punto sulla situazione, e per parlarmi di come sto andando... Speriamo bene...
- Io spero che sia come dici tu.
- Hai paura che mi voglia rimorchiare??
- Io non l'ho detto; ma tu ci hai pensato. Come mai?
- Paolo, non rovinare tutto. È solo un piccolo colloquio. Basta con queste insicurezze.
- A me sembra che sei tu quella insicura.
- Basta, davvero, non voglio discutere. Mettiamoci una pietra sopra. Piuttosto dimmi...Ti hanno chiamato per qualche colloquio di lavoro?
- Non ancora purtroppo...E quel maledetto del mio ex capo non mi risponde al telefono. Mi deve ancora molto denaro e...Sono disperato.
- Lo so. Non è facile. Comunque ci sono io, ok?
Paolo Non risponde.
- Oggi ha chiamato tuo padre. Voleva sapere come stavi e come proseguiva il lavoro. Ti richiamerà penso a breve.
- Ti è sembrato preoccupato?
- No. Era tranquillo. Perché?
- No, così. È sempre apprensivo nei miei confronti e maniaco del controllo.
- Comunque, a me è sembrato molto tranquillo. Penso che voglia venire a farci visita, ma non so quando. È stato vago al telefono. Comunque mi ha detto che ti richiamerà. Forse tra poco o domattina.
- Proverò io più tardi. Paolo, la cena è davvero buonissima. Non ho parole stasera...
- Be, io propongo di berci un buon caffè e di uscire anche a prendere un gelato.
- Si!! Volentieri!!
Mentre Moira si dirige in camera a sistemarsi, Paolo pensa alla folle paura di perderla. Ma come risposta trova un sospiro.
- Dai usciamo Paolo! Qui dentro non si respira.
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