«Sono due gemelli, un maschio ed una femmina, lui l'ho chiamato come te»

Era il 1 aprile, Angelina si trovava al San Mungo per partorire, George era felice quanto agitato, nella sua mente ripassava i nomi decisi dai due, c'era ancora qualche indecisione contando l'ansia che aveva nel diventare genitore, passò gran parte del tempo, l'aveva passato giocando con le mani mentre faceva avanti e indietro per il corridoio, non sentiva altro che la voce nella sua mente, tanto che quando l'infermiera gli disse che poteva entrare sembrava un sussurro, dopo che la ragazza lo ripeté per la terza volta lui si riprese girandosi piano «Sono nati...?» «Sì signore, sua moglie l'aspetta» lui entrò piano, quasi come se il pavimento e tutto intorno fosse vetro che rischiava di rompersi, sì avvicinò alla moglie che teneva due neonati, un maschio ed una femmina, Angelina guardò il marito «Ti presenti Fred e Roxanne» quel 'Fred' fu come una parola chiave, George pianse ma di felicità guardando i suoi figli.

Era davanti ad uno specchio, c'era una foto, erano due ragazzi dai capelli rossi uguali, gemelli
«Sono due gemelli, un maschio ed una femmina, lui l'ho chiamato come te»
Guardava lo specchio, sì aspettava un qualcosa, una reazione ma era soltanto il suo riflesso, eppure per un secondo sembrava che il riflesso gli avesse fatto l'occhiolino.