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Capitolo 14

Il tempo passava, Ginger cresceva felice e spensierata.
Olive si occupava con cura di lei, e Arede cercava di essere un bravo fratello, e insieme cercavano di tenere Ginger lontana da Mauro, nonostante lei qualche volta sia riuscita a scambiare anche solo una parola, o verso nel suo caso essendo piccola, con lui.
Passano poi gli anni che rendono Ginger abbastanza grande per l'asilo.
Così Kris, sotto ordine di Mauro, dovette sorvegliare pure i progressi di Ginger oltre a quelli di Arede, e questo lo faceva sentire frustrato più di quanto non fosse prima, e non poteva nemmeno svelare tutto a Ginger, Arede glielo aveva impedito, non voleva rovinarle l'innocenza e l'infanzia.
Infatti Kris ha notato che Arede tentava di tenere Ginger il più lontano possibile da Daichi, per evitare imprevisti, ma ciò fu difficile, quasi impossibile.
Ginger aveva notato tutte le volte che Daichi flirtava con Arede, e ciò la aveva incuriosita, ed è così che lei e Daichi divennero amici, lui provava persino a chiederle cosa piacesse ad Arede, in modo da fargli delle sorprese, e Ginger innocentemente rispondeva.
Ma quando lei vedeva lui saltare addosso al suo fratellone lo guardava male e cercava di farlo togliere di dosso, chiedendo infuriata, ma comunque in modo adorabile: "Perchè gli salti addosso facendogli male se lo ami?!"
E quando Daichi stava per rispondere, Arede gli ha sempre impedito di farlo, ma accadde un giorno in cui non potè fermarlo.

Quella settimana Arede non è potuto andare all'asilo, a causa della febbre che si è preso durante una gita con la classe sulla Terra, dove l'intero paesaggio era coperto dalla neve.
Ginger quindi dovette andare da sola, e lì iniziò a socializzare di più con Daichi.

Daichi: "Hey, Ginger! Dov'è Carboncino?"

Lui sorrise cercando Arede con la sguardo, ma la piccola incrociò le braccia facendo un broncio adorabile.

Ginger: "Si chiama Arede, non carboncino! E non devi chiamarlo così se gli da fastidio!"

Il maggiore si chinò alla sua altezza con un sorrisetto di sfida.

Daichi: "Altrimenti che mi fai? Usi l'attacco delle coccole? Aww!"

Ridacchiò, mentre Ginger lo guardava offesa.

Ginger: "No, però devi chiedere scusa al fratellone, perchè lo fai arrabbiare! Se tu lo ami non dovresti farlo arrabbiare! Le coccole le meritano solo i bimbi bravi!"

A quel punto Daichi realizzò, non vedendo Arede in giro, si decise finalmente ad insegnarle qualcosa.

Daichi: "Ma io sono bravo! E lui non è arrabbiato, è imbarazzato. Sai perché? No? Beh, te lo spiegherò!"

Il bimbo pattò la testa di Ginger e le fece cenno di seguirlo su una panchina del cortile, sedendosi con lei accanto che lo guardava curiosa, impaziente di sapere.
Lui iniziò a spiegarle come funzionavano le cose nel mondo degli adulti, nonostante lui fosse ancora piccolo, sapeva tutto dopo che le badanti dell'orfanotrofio hanno dovuto spiegargli cos'erano i rumori che aveva sentito mentre lui vagava per i corridoi.
Durante il discorso aggiungeva dettagli sui suoi sentimenti, su come fosse determinato a conquistare Arede, e le sensazioni che provava quando riusciva a rubargli qualche bacio.
Le ha raccontato i loro battibecchi, di come Arede preferisse Spectra, e di come nonostante tutto cerca di dargli buoni consigli anche se lui stesso è stato rifiutato.

Ginger: "Ecco perchè il fratellone provava a darle baci! L'ultima volta si è beccato un pugno in testa, ha insistito troppo..."

La piccola riflettè e guardò Daichi incuriosita.

Ginger: "Come faccio a sapere se amo qualcuno?"

Daichi spostò lo sguardo su di lei, smettendo di sognare ad occhi aperti e sorrise.

Daichi: "Semplicemente ti senti come se foste solo te e quella persona nel luogo in cui vi trovate, vuoi più contatto possibile con lui o lei, ti ingelosisci quando gli altri gli stanno vicino. Cerchi pure coccole, tipo baci, e soprattutto cerchi di averlo tutto per te e ti senti come le farfalle nello stomaco e la faccia in fiamme in certe situazioni!"

Ginger pensò a come sarebbero quelle sensazioni piacevoli, ma non riusciva a visualizzarle senza averle mai provate.

Ginger: "Non capisco..."

Sospirò incrociando le braccia, e il maggiore la guardò ridacchiando intenerito.

Daichi: "Ti faccio un esempio!"

Le diede un bacino sulla guancia, e subito in quel momento suonò la campanella di inizio lezioni.

Daichi: "È ora di andare in classe, ci vediamo dopo!"

Il bambino corse dentro l'asilo, correndo nella sua classe.
Intanto Ginger scese dalla panchina, dirigendosi all'entrata dell'asilo per poi andare nella sua classe, ripensando a quel bacino sulla guancia che le aveva provocato un battito in più, e istintivamente la fece sorridere.
Pensando a ciò che le aveva spiegato Daichi e collegando il tutto, si sentiva bella ai suoi occhi solo per questo piccolo gesto affettuoso.
Sapeva che era solo un esempio, ma si è sentita comunque felice e apprezzata.
Entrò in classe e si sedette sorridente al suo banco, tastandosi una guancia, realizzando che era arrossita.
Pensò alle ultime parole di Daichi e il pensiero di lei che cercava coccole e baci da lui le creava un groviglio nello stomaco, il battito accellerato e un calore assurdo sulle guance, più quella magnifica sensazione di felicità e quel qualcosa che ti riscaldava il cuore.
Sospirò cercando di calmare quelle emozioni, ancora con un sorriso sul viso, e iniziò la lezione come ogni altro giorno.

Dopo una settimana precisa, grazie alle cure di Olive e Mauro, e alle coccole e l'affetto di Ginger, Arede era ormai guarito dalla febbre, e potè tornare all'asilo, dove la solita routine riprese.
Lui che cercava di fare colpo su Spectra, e Daichi che cercava di fare colpo su di lui.
Ma in questa routine, qualcosa era cambiato.
Ginger era più determinata a tenere Daichi a bada ed evitare di farlo saltare addosso a suo fratello, voleva lei tutte quelle attenzioni, non le piaceva affatto che lui calcolasse solo Arede, la faceva sentire ignorata e irritata, le dava parecchio fastidio.
Daichi invece era troppo concentrato sul suo obbiettivo per poter notare il cambiamento della bambina in quei giorni, l'unico ad averlo notato è stato Kris, ma decise sta volta di non dire nulla a suo zio.

Ginger: "Flirta con me, non con mio fratello!"

Questi erano i pensieri che passavano nella testa della bambina, ed è stato proprio il giorno in cui restò sola con Daichi per la seconda volta, che realizzò di essersi innamorata di lui.

Arede era sfinito dall'ultimo allenamento di suo padre, e per svagarsi un po', Mauro gli aveva concesso un po' di tempo a casa di Kris, dove i due rimasero insieme a Luke, invece di andare all'asilo.
Quel giorno, dopo le lezioni, Ginger rimase tutto il tempo con Daichi, cercando di parlare con lui in un posto isolato, difficilmente visto che lui parlava con tutti i suoi amici.
Così la bambina si decise e lo trascinò direttamente sul retro dell'asilo, sotto un alberello, per potergli parlare in privato.

Daichi: "Ginger, c'è qualcosa che non va?"

Lui la guardava confuso, mentre lei un po' agitata cercava di spiegare.

Ginger: "Vorrei parlare di noi.. Te, Arede.."

Daichi la interruppe un attimo.

Daichi: "Arede? Se sei confusa su chi ama, sappi che si, anche se lui ama Spectra, lo conquisterò io."

Fece spallucce con sguardo innocente, ma Ginger negò.

Ginger: "Sinceramente non li vedo bene insieme. Ma non volevo parlare di lui e lei... Ma di noi tre. Non voglio che salti addosso a mio fratello così! Mi da fastidio! E mi sento ignorata da te..!"

La piccolina lo guardava tristemente, e Daichi si addolcì a quello sguardo.

Daichi: "Aw, scusa! Non credevo di trascurarti tanto!"

Le accarezzò la testa sorridendo.

Daichi: "Prometto di passare più tempo con te, dai. Ma la cosa su Arede non posso promettertelo. Lo sai che mi piace!"

Lei lo abbracciò stringendosi forte a lui.

Ginger: "Io però-!"

Non riuscì a finire la frase che la campanella di fine lezioni suonò, e ogni bambino doveva tornare dai suoi genitori o a casa propria.

Daichi: "Ci sono gli allenamenti dell'accademia adesso!"

Si staccò da Ginger di fretta, e si inginocchiò davanti a lei, mettendole le mani sulle spalle.

Daichi: "Ora devo proprio andare, mi dirai ciò che volevi dirmi domani! Passerò tutta la giornata con te! Promesso!"

Le sorrise sicuro e le diede un bacino sul naso, correndo verso il cancello d'uscita, per tornare a casa.
La bambina si mise una mano al petto, dove c'era il cuore, sospirando innamorata.
Sorrise riprendendosi in fretta dalla frustrazione di prima e corse pure lei verso il cancello, dove Mauro la aspettava.

Ginger: "Papà! Sono qui!"

Gli abbracciò una gamba accoccolandosi a lui, che la prese in braccio pronto ad andare a prendere Arede, per poi tornare a casa.

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