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<<Dove ci troviamo>>?  Chiesi ad Osiride ma senza successo, perché di fatti non rispose limitandosi a farmi una smorfia di disapprovazione.  <<Al posto di farmi queste smorfie, rispondi! Cos'è questo posto e perché e circondato dalle fiamme>>? Provai a chiedere nuovamente ma senza successo, come la prima volta.

Perciò sapendo che non avrei ottenuto risposte mi guardai in torno mentre seguivo Osiride, attenzione, non avrei voluto però me lo aveva ordinato dunque fui costretta ad ubbidire contro la mia volontà.

Ritornando ad esaminare il luogo, sembrava uguale a quello do prima ovvero il mio quartiere ma con l'unica differenza che era interamente avvolto dalle fiamme, Osiride mi aveva fatto attraversare un portale ed io ingenuamente pensai che mi stava riposando sul piano terreno, ma ora capi che non era così. Eravamo su un altro piano esistenziale, il quale ogni cosa era avvolta da una fiamma azzurra che avvolgeva qualsiasi cosa, ma senza ridurre in cenere gli oggetti, allungai una mano verso quel fuoco e costatai che emetteva calore, dunque la domanda mi venne spontanea, perché non bruciavano? Improvvisamente senti uno strano senso di malessere, non so se era dovuto a quella fiamma ma fatto sta che per sicurezza ritrassi immediatamente la mano.

All'improvviso un sonoro sbuffo mi deconcentrò dai miei pensieri, era Osiride che mi disse infastidito :

<<Sei esasperante, non demordi mai finché non ottieni risposte>>?

<<Sono sempre stata così, non vedo perché da morta dovrebbe essere diverso>>! Affermai con tono ovvio.

<<Siamo all'inferno, se vogliamo riprenderci il mio regno dobbiamo agire dall'interno. Ora come ora, Lucifero e molto potente, dunque dobbiamo indebolirlo>>.  Mi rispose molto infastidito.

Capì la sua idea, ma a mio parere stava sbagliando tutto. Se voleva riprendere il suo regno o come lo chiamava lui, come sperava di farlo proprio qui? Come ha sempre detto una volta gli inferi erano suoi, dunque non lo erano più, e questo dava al suo nemico più potere di lui.

Se ero nei suoi panni, per riprendermi ciò che è mio come primo passo avrei fatto cedere la credenza in lui, visto che qualsiasi entità come loro decadevano solamente nel momento in cui l'essere umano smetteva di credere in loro, ed anche se era un piano più lungo e complesso aveva maggiore margine di riuscita. Ma finché non mi ordinava di dire ciò che pensavo, con il cavolo che glie lo avrei detto, io volevo vederlo fallire, ripeto, ero costretta ad obbedirgli, perciò non gli sarò mai fedele.

<<E come pensi di fare>>? Chiesi ad Osiride per sapere il suo assurdo piano.

<<Vado li e lo uccido, semplice. Sarà anche il sovrano degli inferi ora ma un tempo, molto prima di lui lo ero io. Conosco questo posto come le mie tasche>>. Mi rispose stranamente pacato.

Bhe, il suo piano era meno accurato di quello che pensai io, il mio era un progetto a lungo termine se vogliamo definirlo così, mentre il suo era più sbrigativo e con un margine più ampio di insuccesso.

Ma grazie a questa risposta, capì una parte del suo carattere che non mi sarei mai aspettata. Osiride nonostante avesse quell'aria così nobile ed altezzosa era un tipo molto impulsivo, lasciandosi soggiogare fin troppo dal rancore.

<<Ma allora perché non ti sei vendicato prima? Dopo tutto questo tempo avresti potuto pensare ad un piano migliore non credi>>? Gli chiesi ridacchiando alla sua stupidità.

Osiride si fermò di colpo fissandomi negli occhi, facendomi fare un sussulto. Forse avevo un po' esagerato, poteva disintegrarmi in un batter d'occhio... Mi sa che dovevo stare più attenta con le parole.

<<Perché ho ricordato chi ero nel monto stesso che mi hai sfiorato nella tua nuova e bellissima forma>>. Disse improvvisamente con uno strano tono di voce, sembra tra il grato ed il nostalgico.

Mi venne d'istinto avvicinarmi a lui e postarli una mano sulla fronte, per poi esclamare preoccupata:

<<No non sei malato, eppure e strano, quello sembrava un complimento>>.

Osiride si scanso inorridito dal mio gesto, nemmeno avessi fatto chi sa che. Però rimasi veramente sorpresa dalle sue parole, e non solo per il comportamento ma anche per quello che a detto prima, perché ciò voleva dire che oltre a trasformarmi avevo anch'io chi sa quale potere. Ma qual era il mio? Far tornare la memoria agli smemorati? Che razza di potere eh, e quale la sua utilità?

<<Adesso basta parlare di sciocchezze, andiamo, abbiamo un angioletto caduto da uccidere>>. Mi rispose prendendo immediatamente le distanze da me.

E poi dicono che le donne soffrono di sbalzi ormonali...mah.

Osiride mi guardò malmenate, sicuramente mi non gli andava ancora a genio il gesto che feci poco tempo fa,  nemmeno gli avessi puntato un coltello alla gola.

Mentre camminavamo per l'inferno, non potetti far a meno di pensare alle parole di Tim, sarà mai possibile che l'uomo che conosco io mi abbia voltato veramente le spalle? Insomma non è da lui dirmi quelle cose, si ero sotto il controllo di Osiride ma per diamine doveva conoscermi bene dopo tutto il tempo passato insieme, il mio cuore non poteva far a meno di piangere. Aveva aperto una ferita che sembrava non voleva rimarginarsi più. Perché mi aveva fatto questo? Perché aveva creduto a ciò che dissi sotto il controllo di Osiride? In passato in lui si sarebbe creato il beneficio del dubbio, ma non quella volta.

Osiride vedendo la mia espressione accigliata sbuffo sonoramente, per poi rispondermi:

<<Mi irrita quel tuo muso lungo, quindi smettila. Se stai pensando a Tim o come diavolo vuoi chiamarlo tu rinuncia a lui, basta e finita non vedi che è uscito di testa>>?

Lo guardai malmenate senza poter controbattere visto che mi aveva ordinato di tacere, ma credo proprio che aveva intuito il mio stato d'animo anche perché sbuffò di nuovo, rispondendomi quasi irritato:

<<E va bene, se mi aiuti con questa cosa ti darò la libertà>>. Si voltò lentamente verso di me con una strana espressione, quasi afflitta ed aggiunse: <<Potrai tornare dal tuo Tim>>.

Il cuore mi mancò un battito, potevo realmente tornare da lui? Fare la vita che facevamo prima? Stentavo a crederci soprattutto per via di ciò che mi disse, ma non mi ero mai arresa e se dovrò lottare il doppio questa volta ben venga. Spiegherò il malinteso a l'uomo che amo.

<<Facciamolo. Distruggiamo l'inferno>> dissi con mio grande stupore. L'amore per Tim mi aveva fatto veramente prendere il sopravvento sul sigillo? Anche Osiride era sorpreso tanto quanto me.

Ma se dovevo spodestare Lucifero per riabbracciare il mio Tim, allora avremmo fatto a modo mio... Non potevo sbagliare.









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