Violazione di domicilio
Quando rientrai a casa le luci erano tutte spente, il buio e la sera tarda aveva invaso l'aria fredda di casa mia come se fossero loro i veri padroni di quell'edificio, non la sottoscritta, che quel giorno, quel fatidico 11 Ottobre compivo diciassette anni, festeggiati con una serata in pizzeria con gli amici di sempre e una casa fredda che mi attendeva come sempre.
Tolsi le scarpe, senza curarmi del fango che avevo lasciato all'entrata, che mi si era appiccicato dopo che avevo ricoperto a piedi il tratto di strada di terra che mi divideva dalla periferia, chiudendomi in una solitudine che ormai mi sarebbe sempre stata attaccata alla pelle.
Sciolsi la coda, posando l'elastico in corridoio, assieme alla giacca a vento e al mio cappello di lana verde, lasciando che i miei lunghi capelli neri ricadessero lisci e piatti sulla mia schiena con uno sbuffo infastidito. Mi avvicinai al telefono di casa per controllare la segreteria, ascoltandola mentre entravo in cucina a farmi un caffè, non potevo ancora andare a letto, il giorno dopo avrei avuto un test molto importante di tedesco.
Misi a scaldare il pentolino e posai la fronte su una mano, chiudendo gli occhi.
Il silenzio pesante che regnava da tutto il giorno in quella casa fu rotto dalla voce di mia nonna, che chiamava per dirmi che il suo povero Hunt, il cane, era stato appena dimesso dalla clinica dove lo aveva affidato per un problema che non stetti a sentire, per poi terminare con un "comunque tanti aguri tesorino! Quanti sono? 15? 16? Ci sentiamo presto e saluta i tuoi appena tornano!".
Il secondo messaggio era del capo di mio padre che lo pregava di chiamarlo.
Iniziai a versare il caffè in una tazzina, diluendolo con il latte.
Il terzo era di mio zio, quello svitato che non si ricordava mai le cose, ma quel giorno mi sorprese rivelandomi che si era ricordato che era il mio copleanno, per poi riportarmi alla realtà dicendomi che in realtà ricordava solo che fosse l'undici, ma non sapeva il mese...Tutto normale.
E, infine, il quarto fu quello delle persone che mi erano state più accanto.
- Ehi! Indovina chi siamo?- esordì una voce allegra.
- Già, già, Taro! Mi piace questo gioco!- esclamò un'altra divertita, che si mise a ridere.
- Uffa! Bravo Shin! Tu si che sai come rovinare un gioco!- e qui mi immaginai che gli avesse tirato uno scapellottolo, perchè poi sentii la voce sofferente di Shin imprecare contro il fratello maggiore - Ok, ora che sai chi siamo saprai anche perchè ti chiamiamo! Hai dimenticato le tue tavole da disegno qui, sai...e Mizu ci ha pisciato su, era ubriaco...-
- Mizu? Ubriaco? Da quando il nostro gatto beve? Gli hai dato ancora la birra? Perchè? Lo stai facendo diventare un alcolizzato! Ma poi io non le ho viste le sue tavole...Ouch! E ora che ho fatto?
-Sei un idiota! Va bene? Ok, scherzavo! Ti abbiamo chiamato perchè in pizzeria un camerire ci ha
chiesto il tuo numero e noi ovviamente lo abbiamo pestato, tanto sappiamo che sei la nostra
ragazza...
-Nostra? Ma se è la MIA RAGAZZA!
-Da quando?
-Da quando a sei anni gli ho dato metà merendina, in cambio mi ha promesso di essere la mia ragazza!
-Ma avava sei anni! E poi sai che Sorachan è incapace a resistere quando ha fame!
Scoppiai a ridere, girando il tutto per un minuto buono, cercando di calmarmi.
-Me l'ha promesso!
-Torna a sognare ad occhi aperti, baka! Comunque...ovviamente il camerire di cui ti ho detto ora
lo stanno ancora raccogliendo con il cucchiaino! Ovviamente grazie a me, Shin continuava a chiedergli scusa da parte mia...
-Sei troppo violento Taro! Lo dice anche la nonna! Dovresti darti una clamata, prima che ti succeda qualcosa di brutto!
-Tipo avere te come fratello? Troppo tardi!
-Sora! Fortuna che ci sei tu che mi vuoi bene! Dammi qua, voglio dirle qualcosa anch'io!
-Idiota, lei ti sente già!
-Ah...
Immaginai gli occhi scuri di Taro levarsi verso il soffito intonacato del loro appartamentoper poi
sbuffare:-Sora hai proprio un pessimo secondo fidanzato, fortuna che ci sono io come primo! Che mi sono ricordato che noi due abbiamo un regalo speciale speciale per te! Volevo dartelo in pizzeria, ma è una cosa intima, solo fatta per noi tre! Sei curiosa? Beh, allora domani vieni a casa nostra e te lo faremo vedere!
-Oh, abbiamo fatto tutto con le nostre mani, è un po' di soldi, sai Taro si è dato alle corse clandestine!
-Va a vedere la nonna, mi sembra che ti stia chiamando!- passò qualche minuto e poi ritornò a parlare -Ovviamente non è vero. Sto lavorando dal meccanico in centro...sì, da mio padre. Lo so che tu mi hai detto di no, ma volevo conoscerlo, anche se lui non sa nulla di me...sai, a volte...-
-La nonna sta dormendo! Stavamo dicendo?
-Che ci vediamo domani! Salutala!
-Ciao Sorachan!
Fine messaggio vocale...
Se prima ero piegata in due a sentire Taro mettere di nuovo in ballo suo padre mi corse un brivido lungo la schiena.
Sospirai e tornai a bere ciò che rimaneva nella mia tazzina ormai fredda.
L'ultimo messaggio era di mia madre, dicendomi perchè non ero mai a casa quando loro chiamavano, che gli mancavo...
Risi tristemente, per poi far scivolare la tazzina nel lavello.
Mi avvicinai alla macchina da cui proveniva la voce di mia madre e mi chinai a staccare la presa dalla corrente con un colpo netto e violento.
- Ipocriti...- sibilai, iniziando a svestirmi a a lasciare lungo il tragitto verso la mia camera i miei vestiti.
Non accesi la luce, non ce n'era bisogno.
Conoscevo quella casa fin troppo bene, ne conoscevo la solitudine, i silenzi, l'assenza.
Rimasi ferma sulla soglia di camera mia in intimo, per poi chinarmi a raccogliere la mia solita camicia da notte lunga fino a metà coscia, con i fiori di loto ricamati sulle maniche lunghe.
Quando rialzai lo sguardo lo vidi.
Sdraiato sul mio letto, che mi fissava con i suoi occhi rosso sangue, c'era un ragazzo.
Un ragazzo che aveva negli occhi il vuoto dipinto di rosso, la reincarnazione di un dio, di un
sortilegio oscuro, di una maledizione.
Un incubo vivente, rovente, cremise, buio.
Un essere senza anima, dalla bellezza grottesca di un angelo.
-Buona sera, il mio nome è Hajime e tu, Disegnatrice di Anime, sei mia.
***CIAO A TUTTI!!!!!!***
Io sono Yumichan, questa è la seconda storia che pubblico,
ma la prima in questa sezione!
Sono ancora alle prime arme, spero che questa storia vi abbia incuriositi!
Mi farebbe molto piacere ricevere i vostri pareri, e anche le vostre critiche,
sono nuova e ne ho bisogno per sistemare e imparare!^.^
Grazie a tutti per aver letto fin qua!
Kiss kiss
Yumichan;)
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