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Capitolo 21.

Trascorse l'intera mattina in giro per la città, confondendosi fra le centinaia di persone che si riversavano per quelle strade pittoresche, nessuno l'avrebbe mai notata ed era questo quello di cui era alla ricerca, l'anonimato.

 Trascorse diverse ore nel suo negozio di libri preferito, a dare un'occhiata alle nuove uscite e a spulciare le promozioni.
Aveva un debole per il reparto dei libri fantasy. Quando era bambina era attratta dai colori e dai disegni delle copertine, adorava specialmente quelli in cui venivano raffigurati cavalieri armati di spade, intenti a cavalcare i loro possenti draghi e le piaceva quando i protagonisti in questione erano donne.
 Poi passò ai libri d'arte che trattavano le tecniche della pittura o del disegno, sfogliarli la faceva sentire come se, un giorno, avrebbe raggiunto enormi progressi grazie a quelle pagine.
Si ritrovò persino seduta in un parco, aveva camminato così tanto che non si era accorta di quanto fosse lontana. Aveva cercato di tenere lontani tutti i racconti della zia. Quante bugie erano state necessarie per tenerla al sicuro? E quanto avevano funzionato?

Rimuginare troppo non avrebbe risolto i suoi problemi.
Fiona aveva ragione, le famiglie nobili non venivano attaccate da anni, nessuno aveva più fatto caso a loro perciò era inutile preoccuparsi, si trovava in una nuova Era e nessuno l'avrebbe toccata.
Quel pensiero cominciò ad entrarle dentro, leggero come un soffio caldo e rassicurante, ci credette talmente tanto che il cuore smise di batterle forte e riuscì a scrollarsi di dosso quella paura.

 Era stata una sciocca a pensare subito al peggio, c'era un motivo per cui era ancora lì, l'unica sopravvissuta: nessuno nutriva più alcun interesse per i componenti delle famiglie nobili.
Si sentì leggera e sorrise fra sé, aveva saltato un giorno di scuola per niente. Tornò sui suoi passi, zia Fiona la stava sicuramente aspettando e avrebbe dovuto spiegare il perché di quell'assenza anche ai suoi amici, che nel frattempo l 'avevano tempestata di messaggi.
Passò accanto ad una piccola edicola, un chiosco al centro della strada che stava percorrendo e notò, per caso o per il fato, che in uno dei giornali esposti c'era una notizia in rilievo riguardante la cronaca locale.
Lesse velocemente che era scomparsa una ragazza e dalla foto notò che avrebbe potuto avere più o meno la sua età, e quando i suoi occhi attenti indugiarono sull'immagine le si fermò il cuore.

 Si avvicinò all'edicola e ad ogni passo si sentiva sprofondare. La ragazza di cui i genitori denunciavano la scomparsa, risalente alla notte precedente, era Penny, l'amica di Sebastian, la ragazza che durante la festa di Halloween aveva cercato di aggredire Daniel. Sebastian le aveva detto che non solo apparteneva ad una delle famiglie nobili ma che era anche una custode.
Miranda credeva nelle coincidenze però, a volte, tutti i libri che leggeva le riempivano la testa di strane idee e queste stesse idee sembravano lievitare a causa dell'influenza un po' nerd di Daniel.

 Penny era scomparsa la stessa notte in cui lei aveva scoperto i propri poteri, il proprio segreto da custode; più ci pensava e più si ripeteva che, in fondo, le coincidenze erano una gran stupidaggine.

Aveva avuto abbastanza tempo per riflettere, Erika e Daniel dovevano sapere e, seduti sul prato del cortile della scuola, ascoltarono la storia della Succuba, i racconti riportati da zia Fiona e soprattutto appresero la notizia della ragazza scomparsa.
Erika era rimasta in silenzio ad osservare la foto che Miranda aveva scattato, con il cellulare, al giornale. Se la rigirava fra le mani e si mordicchiava l'interno della guancia. «Il fatto che questa ragazza sia scomparsa non vuol dire che sia morta, o che sia ricominciata la caccia ai custodi.» Disse infine. Lei era quella riflessiva, aveva analizzato a fondo ogni singolo elemento della storia e, a suo parere, era improbabile che dopo così tanti anni fossero ripresi gli attacchi.

 L'unico a condividere le paure di Miranda era Daniel, nemmeno lui credeva alle coincidenze ma se la caccia ai custodi era ricominciata la sua migliore amica correva dei rischi.
La Succuba non sapeva cosa pensare ma la preoccupazione era rivolta anche a Sebastian; Penny era sua amica dopotutto.
«Lascia perdere questo genere di problemi.» Erika ruppe quel silenzio inaspettatamente, come se le avesse letto nella mente «Adesso dovrai pensare a te, devi imparare a controllare il tuo potere comprendere fino in fondo il ruolo di custode e stare lontana dai guai.» Poteva sembrare egoistico da parte sua ma anche Daniel era d'accordo.
«Ti aiuteremo noi, gli amici servono a questo.»
Miranda si sforzò di sorridere ma, per la prima volta, le parole del ragazzo non la rassicurarono affatto.

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