Chào các bạn! Vì nhiều lý do từ nay Truyen2U chính thức đổi tên là Truyen247.Pro. Mong các bạn tiếp tục ủng hộ truy cập tên miền mới này nhé! Mãi yêu... ♥

La Cisterna - Prima parte


Un botto secco: la Smith&Wesson a tamburo e il suo tuono rabbioso.

La nuvola di cordite s'impasta di rosso. La fiamma feroce, da bruciarle i capelli sulla nuca. Sente le ciocche sfrigolare. Un ciuffo, bruciacchiato, scivola nel solco tra le natiche nude.

Ammanettata: il seno nudo e il ventre teso contro la rete arrugginita del letto. Lo sparo le porta via mezza testa; l'onda d'urto fa il resto. Denti e bocca contro il telaio di ferro. Gli incisivi spaccati. Il labbro un ammasso di carne sbrecciata.

Non riesce a muovere gli occhi. Le palpebre spalancate.

"Succede sempre così..."

Gliel'aveva detto! Di colpo ricorda le parole del vecchio – Fratello Grigor? Come si chiamava? Come aveva detto che si chiamava? E che importa adesso? - poche ore prima che prendessero per un braccio lei e l'altra carcassa, tirate via dalla Cisterna. Carcasse e Cisterna: il vecchio aveva detto così.

Sceglieranno te. Oggi, domani o tra qualche mese, non conta. Non passa troppo tra quando ti soffiano l'aria nei polmoni e apri gli occhi, ed il giorno in cui ti cuciono addosso una vita diversa e ti sbattono a crepare in qualcuno dei loro safari. Quindi preparati.

L'aveva tirata via, in fondo a quello spazio enorme. Fino a quel giorno le era sembrato infinito. Luci verdi e pilastri ruvidi. Un pavimento gelido.

Cisterna: da quando Grigor le aveva insegnato quella parola, aveva cominciato a chiamarlo così anche lei, quel mondo.

Pilastri e luci verdi. E corpi. Innumerevoli. S'era fatta subito passare l'idea di contarli. Non aveva senso. Visi, spalle e piedi. Corpi. Alcuni simili al suo. Di diverso, solo dettagli: colore e lunghezza dei capelli, taglio e luce degli occhi, forma delle labbra, nasi. Avevano seni gonfi, oppure, solo tettine. Alcuni piselli enormi, altri attributi più educati. Qualcuno aveva seni e pisello assieme: una minoranza, per quel che avesse visto.

Non riusciva a ricordare quanto tempo c'avessero messo a raggiungere il fondo della Cisterna. Ubriaca di visi. Spalle al muro, finalmente dall'altra parte, si rammaricò di non aver contato i passi. Lo scalpiccio, in quella traversata, era stato l'unico suono, oltre quello dei respiri. Eppure, se era arrivata dall'altra parte, questo poteva significare solo una cosa.

Toccherà a te. Presto. Il prossimo safari, forse quello dopo ancora. Ma da qualche parte, in questo Universo che qualcuno crede sia il vero mondo, ma noi chiamiamo Illusione, c'è qualche Servitore che aspetta il premio per lo zelo con cui ha servito Golhab, padrone della tortura e del dolore. E quel premio sei tu. E tutto quello che potrà farti. E tutto il tuo dolore, il tuo terrore... il suo nutrimento.

Freddo, duro, piccolo. Non le sembrò ci fosse altro modo per definire, con la bocca, quello che il vecchio le cacciò a forza tra le labbra, correndo subito a serrarle il mento. Un movimento così rapido da rubarle l'istante di un battito di ciglia.

Tieni stretta lì quella moneta, lì, in bocca. Non sputarla! Qualsiasi cosa succeda. Serrala lì. Quando scenderanno a prenderti, bocca chiusa o se ne accorgeranno. Capito? Quando ti avranno riempito la testa di stronzate, ti basterà toccare con la punta della lingua questa moneta e la verità ti tornerà di fronte. Per quante bugie ti avranno pompato in testa per convincerti che la tua vita è quella che vivrai, tocca con la lingua quella moneta e ricorderai questo istante. E saprai che quello che sta succedendo non esiste. E riuscirai a non gridare. A non dargli quello che vogliono.

Gli occhi fermi, adesso. Spalancati. La pozza rossa si allarga, sotto quella rete sfondata e rugginosa di un letto da due soldi. Sangue: nella vita che le avevano pompato in testa, quella roba si chiamava sangue. Il suo. Sparato fuori da quel colpo. La lingua immobile. Le mascelle serrate. E il freddo di quella cosa, stretta tra la guancia e la gengiva, a rimetterle davanti il viso di Grigor.

Tu vieni dalla Cisterna. Ricordatelo! Vieni di qui, qui tornerai! Quando quelle belve avranno finito di fare i comodi loro con te, i manovali di Golhab ti rimetteranno a posto. Rattopperanno gli strappi e drizzeranno le fratture. Ti ripasseranno i buchi: come nuovi. Ti svuoteranno il cervello e lo tireranno a lucido. Nessuna traccia di quel che avrai passato.

Di nuovo vergine, pronta.

Altro giro, altra corsa.

Di quelle parole non aveva capito il senso. Nemmeno il significato. Suoni. 

Bạn đang đọc truyện trên: Truyen247.Pro