Quello che state per leggere è il primo dei racconti auto-conclusivi del ciclo di Archology. Siamo nel territorio dell'orrore cosmico, del surreale e dell'esistenziale. Ogni storia, però, avrà colori diversi e toni differenti. Dall'extreme horror di matrice corporea, carnale e disturbante, al più sottile e raffinato orrore esistenziale al quale maestri come Ligotti ci hanno abituato.

Tanti dettagli utili alla lettura sono tutti nel riassunto promozionale dell'opera. Ripetermi sarebbe stancante per voi. E toglierebbe magia all'unico patto che con tutti voi voglio stringere. Un patto che ha un nome preciso: il contratto dell'orrore. Una sorta di accordo tra me e voi, che vi aiuti ad immergervi pienamente in questo universo e goderlo a pieno. 

Accettate, iniziando a leggere, che tutto quel che sapete della nostra esistenza sia suscettibile di essere messo in discussione. Dalla biologia più elementare agli aspetti più profondi della teologia, dell'etica, della morale. Accettate che tutto possa essere suscettibile del dubbio. E possa avere cittadinanza, in questo dubbio, un'altra faccia... quella che di volta in volta vi proporrò.

Accettate, più di ogni altra cosa, di chiamare questo luogo che conosciamo come Mondo col nome di Palcoscenico. Accettate che possano essercene altri, infiniti altri, sovrapposti a questo. E accettate che su ognuno di loro, infiniti noi stessi continuiamo da sempre a condurre esistenze secondo copioni che altri, altrove, hanno scritto per noi. Accettate anche che i fili che ci muovono possano essere recisi. A patto, però, di una sofferenza enorme. E di momenti di livido e puro terrore. Ogni filo che recidete aprirà un piccolo strappo nel velo che separa l'Illusione dalla vera realtà, il mondo così come lo conoscete da Archology. Forse, alla fine di tanti viaggi come quello che state per iniziare, la realtà vi apparirà per quella che è, davvero, tra queste righe.

Permettetemi prima di lasciarvi alla storia di ricordarvi che, davvero, per contenuti e atmosfere, per temi trattati e registri scelti, le storie di Archology sono destinate esclusivamente ad un pubblico MATURO e CONSAPEVOLE. E che quasi mai le detestabili scelte e visioni dei protagonisti rappresentano minimamente il personale modo di vedere il mondo e affrontare l'esistenza propria e altrui dell'autore.

Ultimo piccolo passaggio, davvero: se quel che leggete vi piace, vi incuriosisce e vi appassiona, considerate l'eventualità di sostenere questa storia facendola conoscere in giro attraverso il passaparola con gli altri autori, mettendola nelle liste che consigliate, attraverso un commento, attraverso una stellina - l'algoritmo dovrebbe fare il resto. Fatelo, soprattutto, se oltre alla storia apprezzate il modo in cui è scritta e - se vogliamo - l'incoscienza con cui porta certi temi non proprio mainstream su una piattaforma, provando a farli conoscere e apprezzare. 

Grazie davvero a tutte e tutti per l'attenzione e la fiducia. Spero ben riposte.