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32 - Il giorno delle rivelazioni


«Forse non è il momento di scambiarsi effusioni in pubblico» sussurro al suo orecchio, quando ci stacchiamo e riusciamo a vedere i visi di chi ci sta attorno. Antonio ha voltato lo sguardo altrove, Stefano sta giocherellando con i suoi capelli e il Guardiano ha il volto alzato verso il soffitto. «Però, puoi, magari, spiegarmi come ho fatto a riprendermi tutte le memorie solo guardandoti. D'altronde, quegli stessi occhi me le hanno portate via.»

«Ma quelli non erano i miei occhi, Sole. Erano quelli del Guardiano da me incaricato. Mi dispiace per aver utilizzato questo espediente, averti fatta confondere di più, ma era l'unico stratagemma a cui potessi ricorrere per indurti a cercarmi». Valerio compie dei piccoli cerchi con il pollice sulla mia guancia e io sussulto, sia per la tenerezza del gesto e sia per l'aver udito, per la prima volta, il mio nome per intero. Avevo iniziato a ricordarlo assieme a tutte le altre cose, ma sentirlo dire, adesso, è tutta un'altra faccenda. «E ora credo di poterti raccontare anche altro. Sei pronta a saperlo?»

«Certo» affermo, conducendolo vicino al tavolo, «ma temo ci toccherà farlo fuori da qui. Abbiamo un grosso problema da risolvere, al momento e non ci conviene rimanere fra queste mura mentre qualcuno viene a sistemarlo. Sarà già abbastanza strano dover dare spiegazioni su come siamo entrati qui o sulle modalità con cui lo abbiamo scoperto.»

«Non temere» interviene Antonio. Pare così sicuro delle sue parole da non avere alcuna esitazione mentre le pronuncia. «Il capitano saprà comprendere questa situazione senza alcuna spiegazione. Lo hai visto anche tu, ci crede e lo farà anche questa volta. D'altronde, non ci sono nemmeno le nostre impronte su quel corpo.»

«Allora, se state per andare, il mio compito è finito» asserisce Guardiano e si gira in direzione dell'uomo a fianco a me, che ricambia lo sguardo. «Addio» conclude, rivolgendoci un inchino e svanendo nel nulla. Di lui, prima di scomparire del tutto, rimane solo una nube nera sospesa nell'aria per qualche secondo.

«Mi spieghi cosa sono? Come fanno a fare tutto questo?» domando a Valerio, decisa a sapere la verità. Se c'è qualcuno che può spiegarmi qualcosa al riguardo, quello è proprio lui, visti gli ordini da lui impartiti a quegli esseri o qualunque cosa siano.

«Non credo di saperlo nemmeno io» afferma, osservando con fare pensieroso il punto in cui poco prima sostava quella presenza. In un certo senso rimango delusa da questa risposta, perché credevo lui fosse a conoscenza della loro natura e, invece, rimane ancora tutto un mistero. «Si sono presentati a me nel momento del bisogno e hanno fatto in modo che mi fidassi. Gli sono bastate poche parole e io gli ho creduto. All'inizio ritenevo fossero il frutto della mia fantasia o dei danni riportati dall'incidente, ma sono reali. Eccome, se lo sono. Mi sono apparsi davanti e si sono dichiarati disponibili a fare qualunque cosa io ordinassi loro. Io ho scelto di impiegarne alcuni per darti una mano a ricordare. Altri, invece, per le mie ricerche.»

«E cosa hai scoperto?» Sposto il peso da una gamba all'altra per cercare di controllare l'ansia e al contempo di placare la curiosità. Se non ci provassi, inizierei a tempestare Valerio di domande e non sono sicura che la cosa possa giovare ai suoi pensieri. Sembra già che si stia sforzando per formulare un pensiero, dal modo in cui ha la fronte contratta.

«Farai meglio a raccontarlo al capitano, se ne hai le prove». Antonio stringe fra le mani il cellulare con cui poco prima ha digitato un messaggio e con quello ci indica con insistenza l'uscita. «Adesso faremo meglio ad andare. I suoi uomini si occuperanno del corpo nella soffitta e noi non dobbiamo farci trovare qua dentro. Saremmo solo di intralcio. Fra le altre cose, adesso, lui ci aspetta.»

Seppure di malavoglia, Valerio acconsente e si lascia guidare fuori dall'abitazione. Le strade hanno iniziato a popolarsi di macchine e i negozi ad aprire le loro porte ai clienti. Il silenzio che avvolgeva queste vie è scomparso, lasciando al suo posto il chiacchiericcio della gente e il rumore dei clacson. Oltre all'intenso profumo del caffè e di cornetti.

Percorriamo il lungo viale che separa le due estremità di Piazza Vittorio Emanuele e ci addentriamo, poi, nel centro storico. Superiamo, oltre a folti gruppi di turisti, l'edificio scolastico a pochi passi dalla caserma, dove sull'uscio ci sta aspettando proprio il nostro prossimo interlocutore.

«Vedo che avete portato un nuovo amico» dice il capitano a mo' di saluto. Ci scruta uno a uno; dopodiché, ci indica l'interno, silenzioso così come l'avevamo lasciato qualche ora fa e ci invita a seguirlo.

«Sì» risponde Valerio, tranquillo. «E sono qua per dire la verità.»

«Questo sembra il giorno delle rivelazioni» mormoro, stringendomi nelle spalle, prima di entrare nell'ufficio assieme a tutti gli altri.

SPAZIO DELL'AUTRICE:

In questo capitolo raccogliamo due minuscolissime informazioni. 

Vi ricordate quando Ilenia aveva detto che il nome scelto per "Sol" non era poi così lontano da quello reale? Eccone spiegato il motivo: mancava solo una vocale, alla fine. :') (E nel prossimo capitolo ne scopriremo anche il cognome, così Sole - chiamiamola finalmente con il suo nome - avrà un'identità definitiva.)

E abbiamo scoperto il vero responsabile della confusione di Sol nei primi due capitoli: i "colpevoli" erano i Guardiani, guidati da Valerio. 

Voi cosa ne pensate di tutto questo? Fatemi sapere! :*

Volevo anche dirvi che mancano sei capitoli (cinque + epilogo) alla fine. Facendo due calcoli mancano due settimane e mezzo alla conclusione del romanzo, quindi dovrebbe essere completo per metà settembre, circa. Tranquilli, però! Non smetterò mica di pubblicare cose, eheh. Ho già un altro romanzo in cantiere e ci sto lavorando su circa dalla fine di giugno. E' una storia d'amore - il secondo esperimento dell'anno, a dirla tutta, visto che con questo genere ho sempre avuto non pochi problemi con la stesura. - e si chiama "Un cielo fatto di tela". Al momento conta ventitré capitoli e spero di non bloccarmi andando avanti. :/ 

Intanto ne approfitto per ringraziare chi è arrivato fino a qui. Il vostro sostegno è importantissimo. **

Buona lettura e ci aggiorniamo martedì! :*

Maria xxx

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