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Capitolo 28

Le ore volarono.
In un battito di ciglia la luce era stata sostituita dall'oscurità.
Avevo passato la giornata a leggere e provare ciò che avevo imparato dal libro, a volte da sola, altre con Damien che aveva volentieri accettato di scontrarsi con me durante le brevi pause lungo il cammino.
Elian era stato silenzioso per la maggior parte del tempo ma avevo notato che le punte delle sue dita erano diventate nere in qualche occasione in cui era particolarmente pensieroso.
Ogni volta che ci fermavamo si allontanava per un po' scomparendo dalla nostra vista finché non ripartivamo.
Astreia invece passava il tempo in cui eravamo fermi scrivendo, infatti avevo scoperto che adorava fare resoconti sui viaggi che aveva fatto.
Ne aveva compiuti parecchi per le sue missioni da musa, così aveva visto molto dell'Occhio di Rheia e avuto occasione di accrescere la sua conoscenza in vari ambiti.
Parlava di tanti argomenti con una sapienza e un'esperienza tale da farmi immaginare tutto ciò che raccontava senza alcuna difficoltà.
Aveva avuto talmente tante esperienze e visitato così tanti posti meravigliosi che mi suscitò una profonda ammirazione e un po' d'invidia.

Per me era la prima volta che stavo lontana da casa per così tanto tempo ma tutto ciò era molto di più di un viaggio di piacere.
In qualche modo questo era anche un percorso che mi avrebbe rivelato una parte di me che era stata sepolta.

Diedi uno sguardo alla borsetta che custodiva il mio carillon dai mille segreti.
Tutto il mistero era partito da lì, da quando lo avevo lanciato e rotto.
Lo tirai fuori e accarezzai i petali molto delicatamente fino alla parte danneggiata con uno spazio vuoto.
Per il mio errore e la mia impulsività il mio braccio era rimasto cosparso da dei lividi che andavano in contrasto con quelli ormai più chiari dei polsi.
Potevo vederli dato che avevo tolto i guanti.
Erano migliorati e non mi facevano per niente male grazie alla crema che Astreia aveva più volte messo sulla mia pelle durante la giornata.

Quest'ultima russava leggermente accanto a me già da un po' mentre i miei pensieri emergevano sempre di più, turbolenti come vortici.
Eravamo arrivati su un punto abbastanza alto ed un freddo gelido ci abbracciava la pelle.
Avevamo montato due tende qualche ora prima per accamparci e proprio in una di esse vi eravamo noi due.
Immaginavo che anche Damien ed Elian dormissero nelle loro tende con serenità.
L' unica che probabilmente non riusciva a riposare ero io.
In quella mite oscurità la mia mente non riusciva a tacere o a non ripropormi l'episodio che era successo.
Ogni rumore, anche innocuo come il verso di un animale, mi rendeva rigida e tesa.
Nonostante ogni mio tentativo il fatto che non avessi nulla per distrarmi mi riportava sempre a quegli attimi, alla frustrazione, all'impotenza.

Presto ebbi un nodo alla gola e gli occhi lucidi ricordando lo sguardo e le mani di quell'uomo addosso.
Non riuscivo a trattenermi ancora.
Scostai la coperta con delicatezza e uscì dal bozzolo caldo per andare all'esterno dove solo le stelle e la luna potevano accogliermi.

Mi allontanai dalle nostre tende e mi sedetti su un punto alto di quella zona, di fronte a me potevo vedere alte montagne baciate dalla notte.
I raggi lunari erano inoltre abbastanza luminosi da permettermi di avere una percezione abbastanza concreta di ciò che avevo intorno.
Con la sicurezza di essere sola, lasciai che alcuni singhiozzi abbandonassero le mie labbra insieme a qualche lacrima che avevo trattenuto a fatica.
Ero come un fiume in piena che non poteva essere arginato.
Liberai tutto il peso che avevo dentro attraverso le lacrime che mi segnarono la pelle goccia dopo goccia.
Avevo bisogno di sfogare quelle emozioni che mi tormentavano insieme agli innumerevoli problemi e a quella sensazione di non valere nulla, di essere insignificante.

Un vento glaciale soffiò per qualche istante facendomi rabbrividire ma non mi mossi dalla mia posizione.
I miei occhi erano ormai rossi e gonfi per il pianto tanto che quasi mi bruciavano.
Fu solo quando sentì un gradevole calore improvviso che mi voltai incontrando nelle tenebre due splendenti occhi dorati che erano ormai familiari 《Elian》sussurrai appena e mi sbrigai ad asciugare le lacrime ma lui fu più veloce di me.
In un battito di ciglia me lo ritrovai seduto accanto, mi prese il viso tra le mani con delicatezza e mi asciugò con i pollici, riducendo la distanza a pochi centimetri 《Le lacrime mi irritano》mormorò passando le dita sulle mie guance 《Specialmente queste》aggiunse con un tono di voce più basso e profondo.
Sbattei le palpebre trattenendo il fiato di fronte a lui.
Si era abbassato alla mia altezza e mi scrutava con tanta avidità su ogni punto del mio viso da farmi vergognare per l'aspetto pietoso che avevo in quelle condizioni.
Fu questo pensiero a spingermi a mettere della distanza tra noi.

《Cosa fai? Non dovresti stare qui ma riposare》farfugliai sottraendomi al suo tocco quando fui sicura di aver ripreso il pieno controllo del mio corpo e la voce non fosse rotta.

《Potrei dirti la stessa cosa》ribatté lui non staccando il suo sguardo da me 《ma i tuoi sentimenti sono così impetuosi che conosco già la risposta》ammise facendomi restare spiazzata.
Presa dalla situazione avevo temporaneamente dimenticato che poteva percepire ogni mio sentimento, quasi come se fosse anche il suo.

《Già, lo sono e forse dovresti allontanarti da me il più possibile se ti creano così tanti problemi.
Dovresti andartene se non vuoi perdere la tua amata imperturbabilità》ribattei in modo tagliente spostando il mio sguardo sull'orizzonte.

《Non la amo ma è necessaria per mantenere il controllo》il suo sguardo dorato mi stava studiando, anzi divorando, intensamente percorrendo ogni centimetro 《utile in molti casi in cui essere razionali è fondamentale per fare le scelte giuste》

《Immagino allora di essere un completo fallimento per te》commentai stringendomi le ginocchia al petto.
Non ero affatto sorpresa dalle sue parole, lui era sempre stato così dal primo momento.
Ciò che aveva detto lo descriveva pienamente, potevo solo immaginare quanto potesse trovarmi penosa.
Passarono però pochi secondi prima che ottenessi la mia risposta.

《Se fosse così non sarei qui》rispose lui attirando la mia attenzione su di sé.
Mi voltai e mi soffermai a guardare i lineamenti decisi del suo viso illuminati dalla fioca luce notturna 《Menti》gli sussurrai con amarezza, rifiutandomi di credergli 《Non sono riuscita a difendermi, sono stata insignificante nonostante io abbia cercato di lottare e ora ancora provo paura. Tu sei un bugiardo》
Come avrei potuto pensare diversamente?
La mia forza non era nemmeno un millesimo della sua, di quella di Astreia o di Damien né mi sentivo coraggiosa o capace quanto loro.

Elian allora si avvicinò ancora a me tanto che la sua pelle calda sfiorava la mia 《Sai che c'è?》mormorò con un'espressione dura ma dal tono inalterato 《Hai ragione, sei patetica》mi disse e fu come se qualcuno mi avesse dato un pugno per quanto mi faceva male sentirmelo dire da lui.
Schiuse le labbra per continuare ma prima che aggiungesse altro una rabbia cupa mi dominò facendomi stringere i pugni, riportandomi a ciò che aveva detto a Damien《Ah...adesso capisco perfettamente perché tu abbia parlato di me come se fossi insignificante malgrado il bacio della sera prima》mormorai con amarezza.

Elian si portò una mano tra i capelli e sospirò profondamente 《No》disse incontrando il mio sguardo mesto 《Sei patetica a credere di non essere stata coraggiosa》concluse con un tono deciso ma non rispondendo alla mia implicita accusa.
Quelle parole di incoraggiamento tuttavia non mi bastavano affatto per stare meglio, non se paragonate al peso di tutto il resto《E al resto che rispondi Elian?》insistetti, stanca di tutte le cose non dette.

Lui sembrò quasi scottato dalla mia domanda tanto che indossò con ancora più determinazione del solito la freddezza che lo distingueva 《Non so a cosa ti riferisci》rispose in modo sbrigativo e si mosse alzandosi.
Non sarebbe scappato questa volta.
Prima che potesse sparire gli afferrai un polso e mi alzai a mia volta 《Quindi è stato così insignificante per te che hai già rimosso?》ribattei piantando i piedi a terra 《È così?》rimarcai con il tono di voce, quasi urlandogli contro mentre la tristezza più pura e grigia mi avvolse con una stretta a cui non potevo sfuggire. Era soffocante e struggente.

《Non sto dicendo questo, smettila Lily》si liberò dalla mia presa ma mi posi davanti a lui con rabbia cocente come lava mentre gli occhi tornavano a bruciarmi 《Smetterla di far cosa Elian?》gli sbottai contro 《Di mostrare quanto tu sia incoerente? Mi hai baciata, sei scappato come se non fossi stato tu a volerlo quanto me, e inoltre
mi definisci davanti agli altri come se fossi insulsa ma hai il coraggio di venire qui e consolarmi? Chi sei esattamente?》

Per qualche secondo sembrò non aspettarsi quel flusso di furia che gli era piombato addosso e mi osservò a lungo, in conflitto con se stesso come se stesse combattendo per decidere quale parte di lui assecondare《Sono sia quello di ieri che quello di adesso ragazzina. Non credere che vada a consolare la prima che capita》scrollò le spalle《Comunque alla fine dei conti è stata una sciocchezza, un momento di perdizione quindi non perderci tempo sopra》continuò con tono pungente 《Avrai baciato altre persone no? Non penso che tu abbia fantasticato su tutti》concluse lasciandomi senza parole.

Lo guardai in silenzio mentre le sue parole mi rimbombavano nella testa
in un eco tutt'altro che dolce.
Mi fece sentire quasi ridicola.
Non avevo mai baciato nessuno prima ma non credevo potesse essere solo un attimo capitato per caso, come si ostinava a sostenere lui.
Non poteva esserlo per l'elettricità che c'era, per quanto entrambi fossimo rapiti dall'altro in una miscela di respiri e battiti che avevano lo stesso ritmo.
《Non fantastico su tutti e non è stato solo un "momento di perdizione". Forse hai paura che la tua reputazione possa essere infangata a causa mia?》ribadì anche se non feci nessun riferimento all'aver baciato gli altri.
Era lui con i suoi magnetici occhi, la chioma mora con i fili dorati, il suo carattere schivo e complicato ad avermi baciata per la prima volta ma non lo avrei mai ammesso.

Lui accennò un mezzo sorrisino sarcastico 《Parli come se fossi una persona dalla reputazione brillante e senza macchia ragazzina》scosse la testa 《Molti mi odiano, tanti mi temono, alcuni mi stimano ma a me non è mai importato del giudizio degli altri》

《E cosa allora Elian? Cosa? Forse temi che una misera ragazzina umana come me possa ammorbidirti? Povero Elian, che sciagura fare qualche sorriso in più o provare qualcosa di diverso dall'aridità che hai dentro ogni tanto!》risposi irritata in modo provocatorio.

Lui rimase in silenzio senza fiatare per lunghi attimi prima di prendermi le guance con una mano e guardarmi dritta negli occhi 《Sai cosa si prova ad essere trattato dal mondo come un orribile insetto? Cercano di schiacciarti ogni giorno, di toglierti quel poco che riesci a guadagnarti.
Ti insultano, umiliano, ti pestano finché non riesci a respirare talmente è grande il dolore per tutte le ossa spezzate. Supplicare è inutile, piangere anche perché renderà solo la cosa più divertente. Qualcuno ad un certo punto si arrende ma ci sarà sempre chi proverà a spezzarti, a ferirti in ogni modo possibile》il suo tono era cupo, immerso nell'amarezza durante quello sfogo, quelle parole quasi urlate che divoravano probabilmente spesso la sua mente.

Si fermò su di me squadrandomi e scandendo lentamente ogni parola aggiunse《Con ogni mezzo, attraverso ogni persona vicina. La mia anima è stata ridotta in pezzi non so quante volte... ne ho perso il conto. Sono stanco》concluse seccato per poi indietreggiare di un passo.

《Quindi la soluzione è questa Elian? Alzare uno scudo contro il mondo e non provare più nulla? Forse ora non starai soffrendo ma non sarai mai nemmeno felice per davvero costringendo te stesso ad archiviare qualsiasi emozione in un cassetto》ribattei guardando la sua grossa figura avvolta nelle ombre 《Permetti a qualcuno di tenere insieme i pezzi con te allora, non tutti vogliono frantumarla》gli risposi avanzando di qualche passo 《Io non voglio farlo》sottolineaì alzando lo sguardo in cui poteva leggere solo sincerità.

Lui seguì attentamente i miei movimenti leggeri ma non ebbi risposta.
Un grido e tutto si dissolse. Non eravamo più soli.

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