Capitolo 27
Nessuno pareva accorgersi dell'uomo rude che mi sovrastava per la sua figura grossa accostata alla mia.
Feci per allontanarmi e liberare il braccio dalla sua presa decisa ma lui non era affatto intenzionato a farlo.
Godeva della mia difficoltà e ne era profondamente soddisfatto aspettando che mostrassi un cenno di panico o tremore.
《Lasciami andare subito!》gli ordinai allora ad alta voce con tono fermo, malgrado la paura mi scuotesse il petto e premesse per possedermi già la voce.
Lui rise e si chinò verso di me
《Invece io non ti lascerò bambolina, vedrai che la mia compagnia ti piacerà》mi squadrò da capo a piedi ma, prima che avvicinasse la mano libera al mio corpo per sfiorarlo, misi in pratica ciò che avevo imparato dandogli i tre colpi in modo rapido.
Lui gemette lasciando la presa sul mio braccio e si toccò la parte colpita.
Cercai quindi di approfittare del momento per scappare però lui fu veloce a prendermi e lanciarmi contro una parete 《Ora te la faccio pagare stronzetta》ringhiò mettendomi una mano intorno al collo e iniziando a stringere tanto che sentì presto mancarmi l'aria.
Presi un pugnale per ferirlo ma lui mi bloccò i polsi con la mano libera impedendomi di attaccarlo.
La mia vista cominciò a diventare sfocata nel frattempo che provavo a dargli dei calci forti al punto sensibile ma ero come un moscerino che lottava contro un bisonte.
《Ora cosa fai mh? Sicura che tu non voglia accettare di intrattenermi?》mormorò in modo viscido in un ghigno《Potrei lasciarti vivere》
In risposta gli diedi una testata così forte che ebbi il contraccolpo 《Manco morta starei con uno come te》sussurrai con un filo di voce.
Non avrei mai ceduto a quella proposta nauseante nonostante rischiassi che nessuno intervenisse in mio aiuto.
《Te la sei cercata allora》sputò lo sconosciuto infuriato ma una lama puntata alla gola lo fece bloccare dal privarmi del tutto dell'ossigeno.
Il mio mondo stava diventando talmente sfocato che pensai che i colori si fossero mescolati e sbiaditi di colpo rendendomi tutto confuso.
Forse stava per trasformarsi in quello grigio solito oppure sarebbe caduto definitivamente nel buio stavolta.
Continuavo a dimenarmi e dare calci ma, nel caso in cui beccassero davvero il mio assalitore, non sembravano scalfirlo più di tanto.
Tuttavia una voce ferma e sicura mi tenne a galla mentre i miei polmoni gridavano, ormai bisognosi di ossigeno.
《Lasciala immediatamente》tuonò con potenza e calma letale al tempo stesso.
Non stava gridando ma il potere che emetteva anche attraverso il solo tono non ne richiedeva la necessità.
L' omone nonostante ciò si rivolse a lui con spavalderia 《Altrimenti?》mi strinse di più i polsi al punto che strillai per il dolore a causa della forza che stava impiegando.
Ero certa che me li avesse quasi fratturati.
《Hai marchiato questa specie di meticcio con il tuo odore e il tuo potere per tenertela tutta per te mh? Come siamo egoisti ragazzo!》continuò provocandolo mentre potevo notare una sorta di massa informe, che dedussi fosse una piccola folla di clienti, poco distante ad osservare tutto.
《Non mi ripeterò ancora quindi ora togli le tue schifose mani da lei oppure》si avvicinò con passo felino 《ti torturerò in modo così lento e atroce che mi godrò ogni tuo grido, ogni osso rotto, ogni organo spappolato dai miei colpi e il sangue versato finché non mi supplicherai di morire in nome di una pietà che non possiedo》gli sussurrò Elian con una freddezza e una crudeltà tale da far accapponare la pelle.
Riuscivo a distinguere i suoi occhi per la luce dorata che sprigionavano come se avesse due stelle incastonate nel viso, diventato per metà nero come la più oscura delle notti.
《Tu stai bluffando, sei solo un moscerino》mormorò in risposta lui nonostante avesse perduto l'arroganza di prima, era percepibile.
Bastarono un paio di secondi e udì un gemito sofferente che non era il mio bensì quello del mio aggressore che cadde a terra lasciando finalmente la presa su di me.
Era finito il tempo delle parole.
Elian l'aveva atterrato, non servendosi nemmeno del pugnale, con un unico colpo e l'uomo non era riuscito nemmeno ad avvertirlo per la sua rapidità.
《Ma tu sei Eli...di Ere...》tentò di dire a corto di fiato per poi posare lo sguardo su di me 《Brutta lur-》ma fu interrotto da Elian con un'occhiata gelida《Prova ad insultarla e non avrò ripensamenti a tagliarti la lingua》disse fermandolo dal dire qualsiasi altro insulto.
Io intanto mi massaggiavo il collo con le mani, quasi incredula di poter respirare ancora, e cercavo di stare dritta sulle mie gambe mentre tutto stava tornando più nitido in modo graduale.
Avevo l'uomo ai piedi ed Elian di fronte che mi porse una mano, nera, fumosa e con venature dorate, per superare il corpo a terra con un piccolo salto dopodiché mi avvolse la vita con un braccio sostenendomi e mise a posto il pugnale.
Si abbassò leggermente chinandosi sulle gambe 《Cosa si prova quando sei tu ad essere il debole? A non poter respirare?》 sussurrò con astio all'omone prima di rialzarsi e condurmi con sé.
L' effetto della sua trasformazione era già svanito ma sembrava che nessuno ci avesse fatto tanto caso mentre io cercavo di metabolizzare tutto ciò che era successo.
Era tutto dominato da un improvviso silenzio che fu interrotto solo dalla voce mortificata di Faelynn 《Mi dispiace tanto, non sarebbe mai dovuto accadere una cosa del genere. Le mie più sincere scuse!》mormorò ma io le diedi la chiave e scossi la testa 《Tu non hai fatto niente di male Faelynn, anzi grazie per averci permesso di stare qui》la rassicuraì nonostante l'uragano di emozioni negative che avevo dentro ma Elian non accennò ad alcuna parola di conforto nei confronti della ragazza dall'odore del mare.
Si limitò ad un'occhiata cupa.
《Andiamo, siamo stati abbastanza qui》mormorò poi ed io mi sforzai di donare un lieve sorriso alla ragazza prima che lui mi conducesse fuori da lì.
Cercai di relegare ciò che era successo in un angolino della mia mente.
Volevo costringermi a fingere che non fosse accaduto per non sfogare tutto quel panico e quel terrore che avevo provato a trattenere e che sarebbe peggiorato quando la mia mente avrebbe digerito tutto.
Ero al sicuro ora, percepivo le ombre e il calore di Elian intorno ma al tempo stesso mi chiedevo se non l'avessi deluso e con lui anche me stessa.
Non ero riuscita a difendermi, la paura mi aveva dominata più volte, e senza il suo aiuto ero consapevole che sarei stata alla mercé di quell'essere.
Avrei voluto nascondermi per qualche ora da tutti e piangere per sfogarmi.
Ero stata incapace e forse avevano ragione a tenermi lontano dal mondo.
Ero una sciocca rispetto agli altri che erano sempre sul punto di potermi divorare.
I miei occhi si inumidirono ma ero decisa a non mostrarmi più debole di quanto non avessi già fatto con quello che era successo e mi morsi con forza le labbra per impedire che quello inferiore tremolasse o permettesse a qualche singhiozzo di far esplodere il suo suono.
Troppo piena di sentimenti.
Era frustrante.
Superammo le difese della locanda che aveva aperto i suoi petali giganteschi per noi.
Passarono pochi secondi prima che si richiudessero e formassero il fiore che avevo visto molte ore prima.
Damien e Astreia avevano già sistemato i cavalli e ci stavano aspettando a pochi metri da lì.
Demon sembrava irrequieto e stava dando ad entrambi filo da torcere ma si fermò volantandosi col muso quando ci vide.
《Heilà! Perché ci avete messo tanto?》chiese Astreia, all'insaputa di ciò che era successo 《Non hai trovato Faelynn Lily?》mi chiese e aprì la bocca per rispondere ma non emisi nessuna parola. Ero bloccata.
Diedi un'occhiata ad Elian al mio fianco "Ti prego, pensaci tu" e lui parve capire subito dato che fece una piccola sintesi al posto mio 《L' ho aiutata e ora siamo qui》concluse scrollando le spalle.
《Oh Lily mi dispiace, se l'avessi saputo non ti avrei mai mandata》mi abbracciò Astreia con dolcezza e mi scostò una ciocca di capelli dal viso 《Stai bene vero? Tutto apposto?》mi chiese ed io annuì velocemente tagliando corto.
《Ha osato farlo perché l'ha vista da sola e minuta. Purtroppo nemmeno qui siamo immuni da avere tra noi qualche individuo immondo Lily》fece Damien furioso per poi rivolgersi ad Elian《Spero che tu gli abbia dato una lezione altrimenti torno in quella locanda e gli insegno le buone maniere a suon di pugni così la prossima volta le bacerà i piedi》già stava per tornare indietro ed io fui stupita dal furore che emanava dopo aver ascoltato il racconto, tuttavia ero abbastanza stanca della violenza per quella giornata e mi misi davanti a lui 《Grazie ma no, per favore Damien》mormarai poggiandogli le mani sull'addome per fermarlo prima che si dirigesse lì come un treno mentre il fumo gli usciva quasi dalle orecchie per l'ira.
《Damien credo che abbia capito, calmati. Pensiamo ad approfittare della luce per muoverci meglio nel valico》lo distolse appoggiandogli una mano sulla spalla per trattenerlo.
Damien sbuffò ma alla fine rinunciò ad andare vedendoci entrambi d'accordo 《Va bene, non farò nulla》fece anche se era molto contrariato.
Appoggiò le mani sui miei polsi e li prese per spostarli ma solo il fatto che li avesse stretti mi fece fare una smorfia.
《Piccola umana?》inarcò un sopracciglio Damien ma io scossì la testa 《Non è niente》risposi.
《I tuoi polsi》ribatté Elian invece che, poco convinto, abbassò uno dei miei guanti rivelando il polso rosso e gonfio con dei lividi.
Fece lo stesso con l'altro con molta calma e sfiorò entrambi col pollice con delicatezza.
Astreia li analizzò con l'occhio critico di una professionista e dopo avermi fatto eseguire qualche movimento mi rassicurò 《Non sono rotti, è probabile che sia una distorsione ma non è niente di grave. Solo riposo per un po' e passerà tutto》mi applicò una crema che tirò fuori dal suo borsone.
《Grazie Astreia》le sorrisi leggermente ricoprendoli di nuovo prima che salisse sulla schiena della sua cavalla. Damien fece lo stesso col suo ed io provai a sedermi sulla schiena di Demon ma ogni tentativo falliva quando dovevo spingermi sulla sella.
Elian comparve dietro di me prima che la mia frustrazione esplodesse.
Demon si abbassò leggermente ed io mi lasciai issare su.
Quella sensazione di impotenza tornò a farsi spazio nel mio animo.
Mi voltai per ringraziarlo ma lui non mi diede tempo di parlare che mi affidò un libricino 《Tieniti occupata, guido io Demon se vuoi》la richiesta mi spiazzò ma annuì e in breve salì anche lui sul frisone dopo aver messo il mio borsone sul suo pezzato e averne afferrato le redini.
Si sedette dietro di me e mise le braccia ai miei lati tenendo le redini di Demon mentre il petto solido era vicino alla mia schiena.
Lessi mentalmente il titolo che recitava semplicemente "Combattimenti ravvicinati" e iniziai a leggere, grata di quell'utile diversivo per la mia mente.
E così cominciammo il nostro viaggio sempre più vicini a Xartan,
sempre più vicini alla verità.
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