Capitolo 24
Damien se ne andò portandosi con sé anche la mia serenità.
Quella conversazione sentita per caso mi aveva brutalmente scosso.
Mi sentivo come se mi fossi immersa nelle acque del mare più gelido al mondo ed il suo ghiaccio mi congelasse il corpo in ogni punto, rubandomi ogni calore.
Non riuscii a fingere di dormire ancora quando lui fu a poca distanza da me.
Avevo un macigno sul petto al pensiero che quella potente attrazione tra di noi fosse insignificante per lui.
Il fatto che mi avesse definita solo un dovere mi feriva al punto che riconobbi in me la delusione intensa la quale mi portò a volerlo affrontare.
Scostai leggermente la coperta e mi misi seduta.
Lui non esitò a notare subito il mio movimento ma non emise un suono, limitandosi solo a rivolgermi lo sguardo.
Sapeva che lo avevo ascoltato, lo intuivo dalla consapevolezza che intravedevo nei suoi occhi eppure nessuna parola uscì dalle sue labbra.
Ci studiammo in silenzio per un tempo indefinito: io seduta sul mio letto e lui accanto, seduto sulla poltrona dov'era Damien poco prima.
《È vero ciò che hai detto?》iniziai a dire a bassa voce per non disturbare il sonno di Astreia.
《Ho detto tante cose》mi rispose in modo vago e alcune delle sue ombre avvolsero Astreia, isolandola dall'atmosfera tesa tra di noi.
Non sapevo se fosse un tentativo di non aprire l'argomento o se volesse rigirare ancora di più il coltello nella piaga costringendomi a ricordare ciascuna delle sue dure parole per non lasciar spazio alle illusioni.
《Tutto ciò che hai detto a Damien su di me, poco prima che se ne andasse》strinsi tra le dita il tessuto morbido della coperta
《Che cosa avrei detto su di te?》inarcò un sopracciglio allora Elian con calma.
《Il fatto che stamattina non significasse nulla e che sono solo un compito da svolgere per te》specificai.
Lui si sporse dalla poltrona e poggiò i gomiti sulle cosce alzando un sopracciglio 《Quali altri significati dovrei associare ragazzina? Non c'è stato niente》mormorò nervosamente 《E sì, sei un compito. Sei un qualcosa da mettere in salvo e far uscire il prima possibile da questo mondo》
《Se non fossero arrivati Damien ed Astreia qualcosa sarebbe successo. Come fai a negare ciò che entrambi abbiamo sentito?》risposi infastidita stringendo i pugni 《Come fai ad ignorarlo come se niente fosse?》
《Non ho provato niente Lily》Sbottò alzandosi con un nervosismo tale che non gli avevo mai visto prima 《Non c'è niente da ignorare. Se non fossero intervenuti non lo so che sarebbe successo e mai lo sapremo》Tagliò corto 《Non ho intenzione di soffermarmi sulle tue idee》mi fissò.
《È perché sono un'umana? È questo il problema?》gli chiesi a quel punto, facendo riferimento all' avvertimento che aveva dato a Damien. Credevo che lui fosse l'ultima persona che potesse avere pregiudizi ma forse mi sbagliavo.
《Che c'entra l'essere umana? Non intendevo avere pregiudizi. Semplicemente non ti vedo come un essere vivente che possa essere toccato per svago. Sei umana e sei piena di sentimenti!》ribatté lui per difendersi scrollando le spalle, come se il gesto bastasse a farsi scivolare di dosso la mia accusa ma, al tempo stesso, mi giudicava per le emozioni che provavo ed esternavo di continuo.
《Non sono l'unica che ne prova!》sbottai infastidita 《 Puoi ostinarti a negarlo ma ne hai, anche se le nascondi, e mi fai impazzire con i tuoi atteggiamenti.
Mi aiuti e mi ferisci, mi fai sentire bene e poi torni distaccato》lo guardai negli occhi con decisione piazzandomi di fronte a lui《Mi sono arrabbiata per il legame ma al tempo stesso,dal tuo punto di vista, volevi aiutarmi》sospirai 《Elian io non riesco a credere che tu pensi davvero a me solo come un dovere》mi morsi leggermente il labbro inferiore, tesa come una corda di violino.
Gli stavo riversando contro tutti i miei pensieri e i miei sentimenti nel tentativo di scalfire quelle mura che aveva eretto contro il mondo senza preoccuparmi delle conseguenze.
Lui restò fermo, come se adesso fossi diventata io la predatrice tra noi due. Tuttavia come al solito mantenne quel portamento fiero, elegante e imperturbabile che lo caratterizzava 《Non ci credi o non vuoi crederci?》 mi sussurrò a fior di labbra
《Cosa vuoi che ti dica Lily? No, non sei un dovere? 》inclinò la testa ma si poteva intuire facilmente quanto stesse combattendo con sé stesso ma io ero decisa a spazzare via ogni sua difesa.
《Voglio che tu dica la verità Elian, quella vera perché so che sotto strati di compostezza e logica c'è qualcos'altro qui》sfiorai con le dita il suo petto con molta delicatezza, quasi temendo che lui indietreggiasse e scomparisse in una nube scura 《Forse sono solo un'ingenua ma stamattina quando hai riso mi sono accorta di quanto nascondi dentro》conclusi lasciandomi trascinare dal coraggio donato da quel forte istinto che mi guidava, una parte di me più consapevole di quanto non fossi e pronta ad aiutarmi.
Avvertì un lieve bruciore sulla spalla, poche note musicali nell'aria e in pochi attimi la mia mente tornò indietro.
Comparvero i ricordi di quella notte estiva che mi aveva cambiato la vita e la sua voce echeggiò:
"Sei tu quella che compare sempre sul mio cammino"
"Non pensare, goditi la musica ragazzina"
La sua voce, il portamento fiero, le sue mani, il nomignolo... tutto divenne chiaro.
Non sapevo perché fosse successo solo in quel momento ma collegai tanto che non riuscì a trattenermi 《Ed il ragazzo con cui ho ballato quella notte eri tu. Ora sono certa anche di questo, nonostante il tuo silenzio》
Elian mi avvolse il polso e lo scostò dal suo petto 《Lily... sta ferma, non sai quello che dici, stai delirando! Torna a dormire per favore》iniziò a dirmi ma quando conclusi si bloccò di colpo, restando in silenzio di cui approfittaì.
《Tu non sai quello che dici》calcai con la voce il tu 《perché ti preoccupi così tanto di non esporre ciò che senti che non ascolti te stesso e non dirmi che non so ciò che dico. Me l'hanno ripetuto fin troppe volte》ribatteì insistendo 《Quante possibilità ci sono che quella notte il ragazzo mascherato mi abbia chiamato con lo stesso nomignolo che usi tu per caso? Che abbia il tuo stesso tocco o la voce?》
Elian scrollò le spalle e si fece indietro facendo un lieve sorrisetto nervoso per le mie parole, come se gli stessero bruciando sulla pelle.
Si passò le mani tra i capelli, scompigliandoli 《Tu non dovevi ricordare. Non ci saremmo dovuti incontrare Lily, doveva restare nel passato quella notte》mi diede le spalle per dirigersi alla finestra 《Torna a dormire》ripeté come se fosse sufficiente ad evitare di parlarne ancora 《Hai bisogno di riposare. Va.》colsi un'implicita preghiera a mettere la parola "fine"al discorso.
Non ero disposta a concederglielo.
《No, non voglio riposare Elian》mi avvicinai a lui, la sua figura torreggiava sulla mia ma non mi feci intimorire《Mi sono state nascoste fin troppe cose e tu sei una di quelle che mi fa impazzire ma l'unica che sto scoprendo da sola. Sii sincero per una volta con me e con te stesso cavolo!》sbottai mordendomi con forza il labbro inferiore 《Quella sera ho creduto di essere ubriaca ma adesso sono perfettamente lucida》aggiunsi incrociando le braccia al petto con determinazione.
Lui si girò di scatto ormai innervosito e mi afferrò le guance, avvicinandosi bruscamente.
Sobbalzai per il gesto improvviso ma non mi mossi, nonostante non sapessi cosa aspettarmi.
Credeva che la sua rabbia potesse spingermi ad indietreggiare e farmi tornare a dormire senza che potessi continuare a parlare.
Mi ritrovai ad un palmo dal suo viso e mi sollevò leggermente tanto che dovetti stare in punta di piedi.
Ero all'altezza delle sue labbra e lui sembrava studiare con avidità ogni mio lineamento.
I raggi lunari insieme allo scintillio delle stelle attraversarono la finestra investendo entrambi in una leggera carezza pallida tanto da farmi restare ammaliata dall'effetto che aveva su di lui.
Oscurità e luce giocavano sul suo corpo in un contrasto continuo che gli conferivano un fascino magnetico.
Inclinò la testa lateralmente ed io percepii il suo respiro caldo contro la pelle 《Stai zitta e va a dormire, ho sentito abbastanza》mormorò con furia, quasi in un ringhio che contrastava quella visione idilliaca, provandomi un leggero brivido.
《No》trovai il coraggio di oppormi comunque, avvicinandomi di più a lui.
Ero certa che neanche la rabbia l'avrebbe portato a farmi del male nemmeno con un dito nonostante ciò che volesse farmi credere.
Mi strinse le guance lievemente e sospirò pesantemente 《Taci, per favore》mormorò cercando di ricomporsi ma io ero così vicina che mancava poco che le nostre labbra si sfiorassero.
《Sei una stupida ingenua nel credere che non possa farti del male》rispose al mio pensiero tentando di mantenersi impassibile e schiude le labbra contro le mie per il fiato corto causato dal nervosismo che l'aveva investito.
Dubitavo che qualcuno lo sfidasse spesso con quella determinazione che stavo dimostrando io tanto da fargli perdere la calma letale.
Era una battaglia tra me e lui.
Lui era come una pantera forte e feroce che avrebbe potuto azzanarmi tranquillamente, sentendosi minacciata, e io ero come una bambina animata da un coraggio folle che desiderava accarezzarla, rischiando tutto.
Potevo sprofondare in quegli occhi dorati ed esserne intrappolata.
Col battito cardiaco accelerato affermai 《Allora dimostrami che sono ingenua e stupida Elian》gli sussurrai piano mentre le punte dei nostri nasi si toccavano 《Fallo》mormorai dimostrando forse più forza di quanto ne avessi.
Mi impedì di esitare, di mostrargli quanto potessi essere vulnerabile alla sua potenza.
Elian strinse i denti serrando la mascella e fece pressione con le dita sulle guance.
Per un attimo pensai che non avrei ottenuto nulla, che sarebbe tornato freddo e mi avrebbe fatto male solo per dimostrarmi che non significavo niente.
Lui però non fece altro che avvicinarmi ulteriormente e poggiò le labbra sulle mie facendomi esplodere il cuore nel petto e lo stomaco annodato, come se ci fosse un ciclone che mi scuoteva tutta dall'interno.
Ben presto mi incitò a schiudere le labbra per poter intensificare il bacio, allenatando la presa e spostando entrambe le mani sulle mie guance per tenersele contro le labbra mentre ne prendeva il sapore, gustandosele come un frutto fresco e succoso.
Allacciai le braccia al suo collo, allungandomi sulle punte ancora di più verso di lui come se avessi inconsapevolmente sempre desiderato quel momento intenso tra di noi.
Lui mi strinse al petto e mi baciò finché non ebbi più l'ossigeno.
Le nostre anime si intrecciavano e si cercavano tra dolcezza e prepotenza.
La bambina riuscì ad accarezzare la pantera e così il Sole si ritrovò a baciare la Luna.
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