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Capitolo 19

Una forte pioggia ci colpì durante il nostro cammino quando fummo nei pressi dell'incubo di Damien.
Eravamo stati in silenzio per ore e quello scroscio lo interruppe con prepotenza.
Non avevo la più pallida idea di cosa potessimo trovarci davanti.
Damien mi era sempre sembrato forte, una roccia difficile da scalfire con la sua continua aria di sfida e la sua immensa sicurezza in se stesso.
Per questo quando lo vidi tremante in mezzo alla tempesta mi sorpresi, ma in fondo anche i più forti hanno le loro paure e le loro debolezze.
Ne abbiamo tutti, nessuno escluso.

Le gocce gli bagnarono le ciglia lunghe passando poi per il naso e le labbra carnose senza che lui provasse a proteggersene.
I suoi occhi erano una tempesta pura e cupa.
La camicia ormai era diventata trasparente tant'era l'acqua che aveva assorbito eppure lui era immobile con i pugni stretti così tanto da ferirsi.

Davanti a lui c'erano suo padre e un piccolo se stesso.
《Ancora ti fai battere da quel meticcio Damien?! Hai dimenticato chi sei?!》gli urlò addosso dandogli uno schiaffo su una guancia 《Non puoi farti umiliare da lui, tu sei migliore. Tu sei il nostro vero figlio ed erede. Hai capito? Non voglio più venire a sapere di una sconfitta》
Il piccolo Damien tratteneva a stento le lacrime, aveva le guance rosse con il segno delle dita e tanti lividi《No padre, non ricapiterà mai più. Odio Elian e lo batterò》mormorò sottovoce.

《Ripetimi chi sei》gli urlò contro il padre sbattendolo al muro
《Sono Damien, f-figlio d-di...》balbettò ed ebbe un altro schiaffo
《Non piangere né balbettare moccioso, mio figlio non è debole. Ricomincia》
《Sono Damien, figlio di Deimos e Cahira. Futuro Dominus di Bereos!》strillò il bimbo con tutte le sue forze.
Il padre lo lasciò con un sorriso compiaciuto 《Bene. Domani combatti al torneo e vinci.》
《Vincerò》ripeté Damien mentre un piccolo Elian era dall'altra parte della porta. Aveva visto e ascoltato tutto.
Si rese invisibile col potere delle sue ombre, Deimos uscì e lui entrò rendendosi visibile solo a Damien.
《Damien domani vincerai》gli sussurrò Elian e Damien lo guardò con il labbro tremante, le lacrime trattenute 《Ma tu sei più forte di me! E non avevi detto che quei soldi e la vittoria ti servivano?》
Elian scosse la testa 《Non più. Non mi importano se deve continuare tutto ciò》si sedette al suo fianco 《Tuo padre è davvero un'idiota》mormorò e Damien annuì sorridendo leggermente dopo essersi asciugato le lacrime 《Sì lo è, hai ragione e comunque non ti odio davvero》
Elian annuì e si alzò porgendogli una mano 《Andiamo ad allenarci mh?》
《Ma il capitano ti ha già sfinito tutto il giorno Elian, cosa dici?》scosse la testa Damien ma Elian ribadì 《Con te non mi stanco scemo, andiamo. Domani tutti vedranno quanto sei forte!》e Damien accettò alzandosi.
Si guardarono felici nonostante il resto delle persone volesse che ci fosse odio tra loro, nessuno poteva pensare a come fosse possibile che i due fratellastri potessero andare d'accordo.

La scena cambiò, Damien era un po' cresciuto e si trovava con la schiena piena dei segni di frustate.
《Hai fallito! Era una missione semplice e in più ti ho trovato tra fiorellini e coniglietti con Astreia. Sei una ragazzina per caso?》sbottò Deimos su tutte le furie.
《Mi dispiace padre ma quella creatura mostruosa era il doppio di me!》tentò di giustificarsi ma non servì a calmarlo.
《E indovina un po' chi l'ha ucciso?! Il tuo caro fratellastro! Ti ha salvato! Non ti vergogni? Tu devi essere forte, non farti salvare come una principessina! Allora come devi essere?》ebbe altri colpi
《Sono forte padre, sono forte!》ripeté il ragazzino torturato dalla sofferenza per quelle ferite inflitte e dal peso delle aspettative paterne.

Ne contai una trentina prima che si fermasse e corsi verso Damien nonostante la pioggia si facesse sempre più intensa.
Il dolore era proporzionale, era diventato un uragano difficile da oltrepassare.
Elian e Astreia mi seguirono urlando il suo nome 《DAMIEN SVEGLIATI!》
Le sue ombre divennero creature mostruose che volevano impedirci di strapparlo da quella sofferenza continua.
Elian mi afferrò un braccio fermandomi e fece un cenno ad Astreia 《Copritemi le spalle》ordinò e si avviò tirando fuori una spada lucente dal fodero.
Aveva una velocità e una precisione che non avevo mai visto prima.
Sembrava danzare mentre combatteva sotto la pioggia come un ballerino.
Tutti i suoi movimenti erano perfetti e così rapidi che faticavo a stargli dietro.
Tranciò in un taglio netto la testa di due mostri e avanzò sotto quella tempesta insieme a noi.

Uno di loro venne verso me e Astreia così lanciai uno dei pugnali che mi aveva dato Elian e lo colpì al petto facendolo dissolvere.
Anche Astreia ne abbatté due con la sua balestra.
Avanzammo nonostante il temporale infuriasse sempre di più, rendendoci difficoltoso vedere poco oltre la nostra stessa figura.
Damien nel frattempo si era mosso e stava combattendo col fantasma di suo padre a colpi di spada senza concedersi un secondo di respiro.
Non sembrava nemmeno aver notato la nostra presenza.

《Damien!》Lo chiamò Elian 《Damien è un sogno! Svegliati!》si avvicinò a lui ma per un soffio non ricevette un colpo.
Elian però riprovò ancora 《Lo so che ancora ti fa male ma non è questo il modo per superarla, lui non è reale!》indicò il finto Deimos.
《Zitto, devo punirti per ciò che mi hai fatto!》non riusciva a vedere altro che la fonte del suo dolore in ogni cosa che si muovesse e parlasse.
Elian a malincuore dovette iniziare a difendersi dai suoi colpi in modo sempre più determinato.

All'improvviso sentì una voce suadente inondarmi la mente "Puoi tirarlo fuori da questo incubo se lo desideri Luna"

"Come? Come potrei mai? Tu chi sei?"risposi confusa ritrovandomi nel paesaggio naturale dei miei sogni, accanto alla riva del lago.
Non vidi nessuna persona aiutare ma udivo chiaramente la voce.

"Ho avuto cento nomi ma non importa ora la mia identità, conta il tuo amico ora no? Hai il potere di varcare ogni confine, compresi quelli dell'anima. Lascia che sia io a guidarti" percepì quasi una carezza piacevole.
Pensai subito a quella situazione complicata, volevo essere utile in qualche modo quindi annuì pur non sapendo cosa avrebbe comportato "Va bene, aiutami"

Percepì come se perdessi temporaneamente il controllo del mio corpo e la spalla bruciare nel punto dov'era il tatuaggio.
Mi diressi direttamente in mezzo allo scontro tra Elian e Damien.
《LILY COSA FAI?! LILY!》gridò Elian spaesato di fronte alla mia intromissione.
Damien mi guardava pieno di furia e caricò un colpo verso di me.
In altre situazioni avrei cercato di schivare o avrei almeno provato una gigantesca paura nel tentativo di difendermi.
Il mio corpo non sembrava però d'accordo e rimase fermo, la lama stava per affondare sul mio collo ma afferrai il polso di Damien con una mano. 
Lo guardai negli occhi e la voce mi spinse a pronunciare delle parole come se fossero una cantilena in una lingua che non avevo mai sentito io stessa:
《Aimnus dubtrius beoidat acteisdroi otu,
uiad nevacotiom eaqu emnom coibe arupset, emnom tumem. Blirea et ed ecanits usti te exgiscipermini em.》fu ciò che udì chi era intorno a me.
Pensai al significato di quelle parole e il mio cervello le tradusse come se fosse un esercizio meccanico che aveva già svolto tante volte.

"Anima in tempesta ubbidisci alla tua sacerdotessa, ascolta il richiamo che supera ogni barriera, ogni paura.
Liberati dalle tue catene e risvegliati per me"

Una forza misteriosa, bianca e scintillante avvolse Damien come un nastro intorno al suo corpo.
Dopo ciò il mio tatuaggio smise di bruciare e lo lasciai riprendendo il controllo del mio corpo.
Qualche secondo e scomparve anche il nastro insieme alla pioggia.
Lo sguardo blu di Damien si posò su di me con perplessità per poi notare anche Elian ed Astreia stranulati.
《Cos'è successo?》chiese e, dato che nessuno rispose, ci pensai io 《Con precisione non lo so ma ti racconterò ciò che abbiamo visto. Tu cosa ricordi?》

《Sono entrato in quest'incubo dopo che ci siamo separati involontariamente e vedevo mio padre dovunque, insieme alle sue torture, finché non ho sentito la tua voce Lily》rispose il moro incrociando le braccia al petto 《Non so come tu abbia fatto ma sei riuscita ad entrare nella mia testa e riscuotermi dandomi la possibilità di ricordare che ciò che mi circondava non era la realtà》

《In realtà non lo so neanche io, ho solo dato retta ad una voce che mi parlava》spiegai con semplicità ai presenti.
Elian era silenzioso e sembrava riflettere.
Ero abbastanza sicura che avesse ascoltato tutto ciò che era successo nella mia mente e ora fosse disorientato.
In quel caos fin troppo confusionale e misterioso la voce femminile e incantevole di Astreia interruppe i nostri pensieri《Io direi di rimandare la discussione a dopo, andiamo via di qui》indicò la fine dei confini della foresta che erano vicini.

Io annuì salendo in sella a Demon, gli altri fecero lo stesso con i loro cavalli, e cavalcammo verso la luce in fondo a quell'oscurità.

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