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Capitolo 14

Attraversammo la parte sud della città con facilità.
Era meno popolata rispetto alle altre parti ma non eravamo gli unici ad attraversarla a cavallo, infatti qua e là vi erano alcune guardie e mercanti.
Ogni tanto si intravedeva anche qualche carrozza per le strade.
Era tutto molto differente dal mio mondo in cui ormai si sentivano solo i clacson e i rombi del motore.
Le varie abitazioni richiamavano nell'aspetto il palazzo centrale per l'una o l'altra caratteristica ma erano anche molto moderne, in opposizione alla semplicità e la struttura antica che mi ero immaginata.
Le case erano delineate da tagli decisi e geometrici ed erano per lo più del colore del nero e bianco insieme, raramente blu o viola, con delle vetrate che affacciavano qua e là sui giardini che ogni abitazione possedeva
Rispetto al castello erano meno estrose dando risalto alla linearità e ad una sobria eleganza.
La parte che stavamo attraversando era riservata a villette perlopiù ma in lontananza potevo scorgere anche strutture dalla notevole altezza.
Ogni tanto qualche bambino per la strada ci salutava con fare incuriosito.

Demon attirava qualche sguardo per la sua eleganza ma non duravano più di qualche secondo e sembrava andare tutto bene se le persone non gli si avvicinavano troppo.
Era molto irrequieto se notava che c'erano gruppi troppo folti di persone tanto che Damien aveva dovuto lasciare il suo cavallo ad Astreia e mettersi seduto alle mie spalle per dargli ordini diretti e controllarlo.

Osservavo con attenzione i movimenti di Damien e ogni tanto lui mi permetteva di imitarlo per imparare.
《Le redini sono importanti, è con i comandi che dai muovendole che il cavallo capisce dove andare》mormorò ed io appoggiai piano le mani dietro le sue percependo i movimenti.
Damien manteneva una postura dritta e fiera alle mie spalle e ormai era diventato il mio insegnante, che non evitava di farmi strigliate furiose quando facevo errori per lui troppo sciocchi.
《Hai confuso Demon tre volte, non farmi pensare che ho sopravvalutato la tua intelligenza》mi punzecchiò

Feci una smorfia e mi voltai guardandolo male 《Ho solo paura di fargli male quando le tiro per fermarmi》borbottai e lui inarcò un sopracciglio 《Infatti non devi tirarle con forza ma nemmeno di pochissimo tanto che il cavallo non avverta il movimento. Devi essere decisa, non violenta sciocca. Te l'ho spiegato già.》

Annuì borbottando 《Sì okay Damien, scusami. Migliorerò》e tenni le redini insieme a lui che roteò gli occhi.
Che carino.

Elian, che guidava il gruppo, non diceva mai nulla ma avevo la netta sensazione che si divertisse ogni volta che Damien mi faceva le ramanzine.
Astreia invece era rimasta in silenzio, ancora un po' persa nei suoi pensieri cupi.
Arrivammo di fronte alle mura e le guardie ci fermarono per un controllo.
Ci squadrarono e fissarono per un attimo me straniti.
Avevo il mantello col cappuccio alzato che copriva i miei capelli ma non avevo modo di nascondere gli occhi verdi, un gene estraneo al popolo di Bereos.
Per non contare gli occhiali.
Quasi nessuno ne aveva, se non rare eccezioni, poiché nel popolo di Rheia nascevano senza difetti visivi o di altra natura.
Quelli che ne avevano erano per via di incantesimi letali o incidenti gravi.

《Dove state andando?》chiese una delle due guardie mentre girava intorno ai cavalli.
Astreia intervenne con tranquillità e un sorriso forzato 《Guardie io sono una musa e loro dei mercanti miei amici. Potete controllare》
Mostrò il polso dov'era tatuata una circonferenza che conteneva per metà una rosa dei venti mentre nell'altra si riconosceva la luna.

《Io e mio fratello siamo mercanti di stoffe》Elian gliene mostrò una abbastanza pregiata che li fece annuire ma al tempo stesso avevano una smorfia dipinta sul volto mentre lo studiavano.
Stavamo per oltrepassare le mura quando una voce si fermò.

《E lei?》mi indicò il compagno della guardia che non aveva parlato finora facendomi irrigidire.
Damien in risposta fece un sorrisetto beffardo 《Non ti sembra evidente amico? È la mia ragazza. Carina eh?》mi strinse di più a sé facendo aderire la mia schiena al suo petto.
Mi avvolse interamente tra le sue braccia facendomi perdere un battito e arrossire leggermente.
《Dillo anche tu tesorino, su non fare la timida》Mi sussurrò ma in modo abbastanza alto da far sentire alla guardia accarezzandomi il ventre.
Percepii una sensazione bruciante addosso, Elian mi stava fissando intensamente tanto da non riuscire a reggere il suo sguardo.
Avvertivo comunque il suo sguardo insistente, soprattutto quando iniziai a recitare.

Guardai la guardia che aveva parlato e strinsi una mano di Damien intrecciando le dita alle sue 《Sì, siamo follemente innamorati. Sono davvero fortunata ad aver trovato un ragazzo come lui》mormorai sfoderando il miglior sorriso che mi riuscisse.
Damien ricambiò il mio sorriso 《Non è adorabile?》chiese poi alla guardia che borbottò "insulsi meticci" sottovoce ma non ebbe altre reazioni.
La scena risultò talmente realistica che sembravamo una semplice coppietta.
Ciò eliminò ogni traccia di sospetto e ci lasciò andare 《Buona fortuna per il viaggio allora》ci fece un cenno e noi ci sbrigammo ad andarcene.

Appena fummo abbastanza lontani Damien mi lasciò la mano e mi guardò con un sorrisetto mentre gongolava 《Veramente fortunata ad aver trovato un ragazzo come me eh?》ripeté per prendermi in giro.
《Volevo solo essere brava e credibile. Direi che ha funzionato no?》dissi in risposta per giustificarmi.
《Certo... tesorino》ripetè con sarcasmo, nascondendo in parte un sincero divertimento.

Astreia guardandoci ridacchiò leggermente 《Sembravate davvero dolci sapete? Dovreste farlo più spesso invece di discutere. Tu che ne pensi Elian?》guardò il ragazzo che non ci aveva degnati di una parola.

Lui si voltò giusto un momento 《Siamo stati fortunati ma non perdiamoci in sciocchezze》borbottò con la solita espressione seria in volto ma notai un pizzico di irritazione e fastidio nel tono.

《Elian rilassati, sta andando tutto bene.》ribatté Damien affiancandolo 《Non sei tenuto ad essere sempre vigile qui, non siamo il tuo esercito. Non essere così teso》

Lui scoccò un'occhiata ad entrambi 《Qualcuno deve pur preoccuparsi di tenere tutto sotto controllo dato che non stiamo facendo una passeggiata di piacere Damien》 rispose con tono duro e graffiante tanto che fui grata di non essere sola di fronte a lui.

《Io credo che Damien abbia ragione》sostenni il moro dagli occhi blu che mi fece un sorrisetto compiaciuto.
《Stai diventando più simpatica, ti fa bene essere il mio tesorino》scherzò dandomi una pacca leggera su una spalla.

Elian ci dedicò una lunga occhiata per poi allontanarsi 《Astreia quanto credi che manchi alla Foresta Spezzanime?》chiese alla ragazza cambiando discorso.

Lei ci pensò su per qualche minuto picchiettandosi l'indice sul labbro 《Direi un paio d'ore e, una volta arrivati lì, saremo molto più vicini ai confini di Bereos》rispose 《Sempre che non ci trattenga al nostro passaggio》

《Cosa significa? Cosa succede in questa foresta?》chiesi non sapendo minimamente nulla di ciò che dicessero, ricordandoglielo.
I tre si guardarono lasciando che Astreia mi spiegasse 《È una foresta dove potrebbero comparirti davanti alcuni tuoi incubi o sogni, per questo capita anche che molti ci impieghino tanto per attraversarlo. Non è la sua grandezza a ostacolare i viaggiatori ma cosa ci vedono tanto da portarli a perdersi e impazzire se non si è abbastanza forti. Alcuni addirittura sarebbero morti se non li avessero recuperati altri》

Mi percorse un brivido gelido al racconto 《Non possiamo evitarla?》

Elian si voltò verso di me 《Ci vorrebbero troppi giorni e non me la sento di perdere tempo quando non sappiamo cosa possa succedere da un momento all'altro》ribatté con fermezza 《L' importante è restare vicini e non lasciarsi possedere dal timore o dalla beatitudine ingannevole dei sogni.》

《Dobbiamo stare attenti anche ai briganti, potrebbero volersi approfittare di un momento di debolezza e prenderci alla sprovvista》aggiunse Damien sospirando profondamente tanto che sentì il suo respiro freddo sulla pelle.

Io ed Astreia annuimmo e restammo in silenzio per il resto del viaggio.
Il tempo volò come se avessimo vissuto solo pochi attimi prima di trovarci quel paesaggio tetro della Foresta Spezzanime.
Ci trovammo di fronte una folta foresta dall'aria poco rassicurante in cui vi era una fitta bruma dalle varie tonalità di viola che si insinuava tra ogni foglia e ramo bloccando ogni spiraglio forte di luce.
Elian avanzò guidandoci e noi ci inoltrammo nelle nostre paure.

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