Capitolo 13
Passò una settimana prima della nostra partenza.
Sette giorni in cui c'erano stati i preparativi, 168 ore di silenzio con Elian.
Da ciò che era successo ero rimasta fredda e arrabbiata con lui.
Gli rivolgevo la parola per l'essenziale mantenendo un atteggiamento rigido.
Le sue spiegazioni non mi bastavano per giustificare qualcosa di così grande che aveva fatto senza il mio permesso.
Ogni volta che lo guardavo sentivo la furia invadermi per il suo comportamento.
La situazione tra noi era così tesa che avevo preferito trasferirmi con le poche cose che avevo nella stanza di Astreia.
Passavamo tutto il tempo insieme ma non aprivamo mai l'argomento riguardo ciò che era successo.
Andavamo spesso al tempio dove nessuno si recava spesso ma c'era sempre del rischio.
Astreia poteva teletrasportami con sé ma non aveva lo stesso potere di Damien ed Elian, così dovevo nascondermi velocemente alla vecchia maniera ogni volta che c'erano dei rumori nei dintorni e lei passava il tempo a spruzzarmi profumi dolciastri che nascondessero il mio da umana.
Anche Brì, ovvero il colibrì che ormai avevo imparato a conoscere bene, mi faceva compagnia.
Ci svolazzava spesso dietro, spariva e compariva quando voleva.
Non sapevo come ma mi ritrovava sempre e a volte riposava sulla mia spalla.
《È curioso》sorrise una volta Astreia sfiorando la mia spalla col tatuaggio ancora presente insieme al braccio pieno di lividi 《Sai cosa significa la fresia nel linguaggio dei fiori?》
Eravamo sdraiate in mezzo ai fiori e la luce ci colpiva pigramente facendosi spazio tra i rami degli alberi.
Io scossi la testa poiché, nonostante adorassi trovare significati strani in ogni cosa e fantasiose verità, non mi ero mai concentrata sul fiore che avevo davanti ogni volta che mi svegliavo.
《Alcuni attribuiscono significati come amicizia o ricordi ma è considerato anche come il fiore del fascino e del mistero a cui sono legate tante leggende.》Mi guardò con un sorriso e gli occhi azzurri brillanti 《E tu sei proprio un bel mistero mio caro zuccherino!》mormorò con dolcezza per poi abbracciarmi e farmi rotolare con lei, ricoprendoci così di petali.
Scoppiammo a ridere dopo poco guardando come entrambe eravamo spettinate con i vestiti stropicciati.
Giorno dopo giorno stavo imparando ad apprezzare sempre di più Astreia.
Era molto gentile, allegra e anche intelligente.
Sapeva tante cose, grazie al fatto che aveva anche viaggiato e parlato con tantissime persone.
《Potrei dirtelo in almeno 50 lingue diverse》mi fece una linguaccia dopo essersi alzata. Mi porse la mano e io mi tirai su pulendomi i vestiti.
《Non so quanto sia positivo essere un mistero》ridacchiai scuotendo la testa.
《Sicuramente ti rende interessante》rispose allora lei prima di guardare un orologio da taschino dall'aria antica con incisa un'unica parola: splendi.
Intorno c'erano delle stelle e il tutto risultava davvero piacevole alla vista.
《Wow, è davvero bello. Non me l'avevi mai mostrato prima》le feci notare guardando l'oggetto.
Lei mi sorrise ma i suoi occhi in quel momento non fecero lo stesso. Erano tristi. 《Un regalo di una persona che era speciale per me... un ammiratore! Ne ho parecchi sai?》scherzò nonostante l'avesse colta chiaramente una sensazione di nostalgia che la spinse a cambiare argomento 《Dai andiamo altrimenti faremo tardi》mise via l'oggetto e mi afferrò una mano senza darmi il tempo di farle alcuna domanda.
Astreia teletrasportò entrambe nel retro del palazzo, vicino alle scuderie, dove Damien ed Elian ci aspettavano già con degli zainetti pieni.
Dovevamo essere scambiati come delle persone normali, comuni viaggiatori o turisti.
《Pronte principesse dei fiori?》chiese Damien con sarcasmo appena ci vide ed Astreia annuì per entrambe 《Prontissime》
《Perfetto》rispose allora il ragazzo portandoci nelle scuderie dove passò davanti ai cavalli che avevano delle strani ali che spuntavano poco sopra gli zoccoli.
Io ne accarezzai alcuni e tutti nitrirono al mio passaggio lasciandomi perplessa.
Col muso tentavano di afferrarmi il mantello blu e farmi fermare davanti ai loro box
《È normale che facciano così?》dissi con un mezzo sorriso accarezzando la criniera di un cavallo pezzato.
I tre si scambiarono delle occhiate 《Non esattamente》affermò Astreia 《Comunque meglio così no?》fece con un sorriso come se fosse tutto normale e comune.
Io annuì rilassandomi e continuai a camminare tra i box.
Astreia si avvicinò ad una akhal-teke dal manto dorato 《Stella》le accarezzò il muso dolcemente e le offrì uno degli zuccherini messi a disposizione vicino ai box.
Io invece istintivamente arrivai fino in fondo.
Il mio istinto, come se fosse guidato da una forza superiore, mi spinse verso l'ultimo box.
C'ero solo io e il mio obiettivo da raggiungere.
Qualsiasi altro rumore, odore o sensazione sembrava svanita.
Non riuscivo a concentrarmi su nient'altro.
Non avevo mai nemmeno fatto equitazione in vita mia né ero mai stata così a contatto con questi meravigliosi animali.
《Aspetta! Non farlo!》mi gridò Elian contro ma era troppo tardi.
Avevo già aperto il box in un gesto automatico e mi ritrovai un frisone davanti che si inchinò davanti a me.
La criniera era ondulata e folta, così come la coda.
L' unica parola che poteva rendere minimamente giustizia a quella visione era maestoso.
Non trovavo altri termini adatti.
Rimasi senza parole sbattendo le ciglia e quello si rialzò, si avvicinò annusandomi e strofinando il muso verso il mio viso.
Ridacchiai lasciandolo fare, non avevo paura stranamente.
Gli accarezzai il muso e il collo e lui mi ci attirò sotto guardando di fronte a sé.
Damien ed Elian erano rimasti senza parole. Immobili come due statue in un silenzio tombale.
《È così insolito?》chiesi confusa dalla loro reazione, dando ancora coccole al frisone che brontolava invitandomi a continuare.
Non sapevo perché ma l'istinto mi guidava a comprendere gli atteggiamenti e lui si comportava come se mi conoscesse da sempre, in modo molto affettuoso.
《Era uno dei nostri cavalli preferiti ma da quando un nostro caro amico, Evander, è...》Incominciò a dire Damien ma non finì la frase, esitò.
《Insomma da qualche tempo ormai senza di lui è diventato irrequieto tanto da essere aggressivo con quasi tutti tranne i presenti》concluse
Alle spalle dei due era comparsa anche la figura di Astreia che evidentemente era stata attirata dal trambusto.
Il sorriso le scomparve in un secondo ed era rimasta ferma accanto alla sua cavalla.
I suoi occhi si inumidirono ed erano buii come se si fosse immersa in una tempesta di sofferenza interiore che la travolgeva a tal punto che non riusciva a difendersi. Tutte le barriere erano crollate in pochi secondi.
Potevo vederle cadere come se fossero state fatte di carta velina.
La sua voce era un soffio leggero quando iniziò a parlare guardandomi 《Ricordi l'orologio di stamattina? Era un suo regalo. Diceva che così sarei diventata più puntuale》abbozzò un sorriso intriso di nostalgia e tristezza.
《Il cavallo era stato un suo dono per Damien ed Elian, l'avevano scelto insieme da puledro. Veniva sempre qui da noi con la scusa di seguirlo nella crescita ma era anche...anche una scusa per vedermi》una lacrima sfuggì al suo controllo e il labbro le tremava.
Elian abbassò lo sguardo con i pugni stretti che nascose nelle tasche mentre Damien sospirò 《È stato il nostro compagno di marachelle da piccoli, nonostante tutto e tutti. Non gli importava dei pettegolezzi, delle regole rigide sulla purezza della specie e di dover restare tra i suoi. Lui veniva qui lasciando tracce indelebili. È dovunque qui. Amava prenderci in giro e spaventarci. Ogni volta arrivava con un terremoto.》
《Mi ritrovavo la camera piena di rose rosse ogni volta che era qui e... 》si fermò un attimo prima di ricominciare a parlare come un fiume in piena nonostante le mie scuse per il cavallo 《Mi dispiace tanto, se tornassi indietro... scusatemi》mormorai mortificata ma lei scosse la testa e continuò come un fiume in piena che aveva bisogno di straripare
《Aveva la colpa di amare la persona "sbagliata" ed è stato ucciso per questo ma chi davvero può decidere chi sia la persona giusta e quella sbagliata? Cosa ci rende l'una o l'altra per un'altra persona? In realtà non ci sono regole, l'amore non segue delle norme, è spontaneo e non esiste persona o cosa che possa controllarlo ma non tutti lo capiscono purtroppo》intervenne Astreia con amarezza e rabbia alzando lo sguardo su noi tre mentre carezzava nella mente il ricordo di quello che ormai, avevo capito, era un amore cresciuto con lei.
Era stato coltivato pian piano e con tanta cura come un fiore ma strappato con violenza dalle sue mani senza nessun rispetto.
Con una prepotenza che aveva distrutto ogni petalo, distrutto ogni sua parte.
Era stato schiacciato quando, invece, avrebbe dovuto mostrare tutto il suo splendore.
Ormai aveva le guance segnate dalle lacrime e si sbrigò ad asciugarsele quando se ne rese conto 《Scusate》fece con voce rotta lasciando le scuderie insieme alla sua cavalla.
Ebbi l'impulso di seguirla per consolarla ma Elian fu più rapido di me ma alla fine rinunciai.
Non avevo conosciuto Evander e non conoscevo a fondo la situazione al punto di poterla consolare, magari sarei risultata invadente e non volevo essere un fastidio per lei e peggiorare le cose.
Dominò il silenzio per un po' finché non notai il nome del cavallo sulla targhetta del box 《Demon》pronunciai a bassa voce e mi venne una fitta alla testa tanto da dovermi appoggiare ad una parete.
Dovevo ricordare qualcosa ma non so cosa.
Avevo sognato un frisone con il Cavaliere ma non era detto che esistesse davvero o il Cavaliere stesso, a dirla tutta.
Avevo paura di pensare all'eventualità che fosse Evander e quello fosse proprio il cavallo che usava, così lasciai quella possibilità in un cassettino della mia mente.
Ero ancora scettica sul fatto di poter ritenere davvero i miei sogni collegati alla realtà.
Damien si avvicinò a me abbassandosi leggermente 《Stai bene umana?》mi guardò dritto negli occhi studiandomi attentamente.
《Un po' di mal di testa, nulla di grave. Non pensavo che ti preoccupassi anche per me ora》mormorai e lui accennò un mezzo sorriso
《Non farti illusioni, lo faccio solo per Elian e per Astreia che si sta affezionando a te》mi offrì una mano per aiutarmi ad alzarmi ma la rifiutai alzandomi da sola.
《Bene》risposi roteando gli occhi 《Sei insopportabile quanto tuo fratello》mi lamentaì e lui ridacchiò aiutandomi a preparare il cavallo dopo che mi vide in difficoltà con i diversi finimenti.
《Immagino che tu non abbia mai cavalcato in vita tua》mormorò riprendendo la sua solita espressione beffarda quando fece uscire il cavallo dal box ed io mi ritrovai costretta ad annuire.
《Chissà perché ma me lo aspettavo》mi fece un sorrisetto ambiguo e provocatorio alludendo anche a qualcosa che, al momento, ignoraì.
《Posizionati al fianco del cavallo, prendi le redini e le tieni ferme sul collo con una mano》iniziò a dirmi ed io eseguì senza troppe difficoltà, aiutata anche dalla docilità di Demon.
《Alza la gamba sinistra, infila il piede nella staffa per poi darti una spinta e posizionare l'altra gamba a lato. 》continuò.
In quell'istante ebbi un attimo di timore ma eseguì e cercai di posizionare bene anche l'altra gamba ma barcollai leggermente quando dovetti darmi la spinta.
Sentì Damien ridacchiare e avvolgere i miei fianchi con le sue grosse mani.
Mi diede una leggera spinta.
Fui tentata di protestare ma, alla fine, non lo feci e riuscì a mettermi bene sulla sella.
Mi passò il mio zainetto, la borsetta era già al mio fianco. Non me ne separavo mai.
《Non te la sei cavata troppo male per essere la prima volta ma ora dammi le redini》le afferrò ed io accarezzai Demon.
Su di lui il mondo sembrava nettamente differente, avevo un po' di paura ma anche adrenalina.
Ero emozionata e tutto mi sembrava molto più piccolo.
Damien afferrò, quindi, sia le redini di un purosangue arabo nero sia quelle di Demon e ci condusse fuori fino a trovarci di fronte Elian e Astreia che era più serena accanto a lui nonostante gli occhi ancora gonfi per il pianto.
La guardai ma non dissi nulla sapendo che mi avrebbe parlato meglio di tutto se avesse desiderato raccontarmelo.
Il fatto che fosse tranquilla per ora mi bastava per non fare domande.
Quando Astreia ed Elian salirono sui loro cavalli Damien mi portò ad affiancarli.
Ovviamente mi ripromisi di chiedergli come si facesse a cavalcare e che non mi sarei affidata a lui.
Dovevo imparare e farcela da sola o nessuno mi avrebbe mai rispettata.
Tra questi pensieri sentì la voce decisa di Elian 《Andiamo》e avanzammo lasciandoci il palazzo della capitale alle spalle.
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