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Capitolo 12

Non sognai il Cavaliere d'Ombre quella volta, non le sue braccia accoglienti né vidi la me bambina.
Solo brevi scene della mia morte in diverse versioni talmente terrificanti da avere la nausea.
Una volta avevo la testa mozzata col sangue che mi zampillava da tutte le parti.
Una seconda impiccata.
Una terza col cuore estratto dal corpo e le carni divorate da mostri.
La risata cattiva di Deimos era come un eco nella mia testa che godeva ogni volta di soddisfazione nel vedermi morente.
La paura era la mia unica compagna e mi divorava fin dentro le ossa.
Non potevo mai far nulla per impedire che mi uccidessero.
Vagavo nell'oscurità in un loop continuo di morte finché iniziai a sentire delle voci familiari e il battito di un cuore poggiato proprio sotto la mia testa.

《Sei un folle!》ringhiò una voce maschile che riconobbi poi come Damien 《Hai messo a repentaglio la tua vita facendo quel giuramento così potente. Non si può spezzare! Sarai sempre legato a lei! E cosa faremo se lei morisse? O se la uccidessero per colpirti? Mio padre ne sarebbe capace. Potresti impazzire dal dolore nel migliore dei casi》mormorò infine 《Non sai quanta voglia ho di prenderti a schiaffi!》

《Tradotto: Sono profondamente preoccupato per te.》aggiunse la voce più pacata e dolce di Astreia.

《Sono perfettamente consapevole di ciò che ho fatto Damien, smettila di disperarti e preoccuparti per me. Starò bene. Ho tutto sotto controllo》sospirò Elian.
Aprì gli occhi lentamente e capì di ritrovarmi proprio tra le sue braccia.
Ero ancora nella stanza di Astreia e quest'ultima era al fianco di Damien.
Mi diedi un'occhiata, arrossendo al pensiero di essere nuda, ma fortunatamente ero vestita.

《Lo diresti anche se non fosse vero》ribatté Damien scuotendo la testa per poi notare che mi fossi svegliata 《Oh ecco che si è svegliata la belladdormentata!》borbottò incrociando le braccia al petto.

《Sempre adorabile Damien》commentò ironicamente e con divertimento Astreia per poi sorridermi 《Come ti senti zuccherino? Non sembravi essere esattamente serena. Ti sei addormentata nella vasca, l'acqua si era raffreddata e anche per questo ho preferito tirarti fuori》si giustificò poi per aver invaso la mia privacy.

《Sto abbastanza bene Astreia e grazie》mormorai io con la voce impastata dal sonno.
Mi sentì sollevare e mi aggrappai subito ad Elian sbattendo le palpebre 《Elian? Cosa fai?》riuscì appena a dire.
Notai che avevo anche la borsa con il carillon messa a tracolla.

《Andiamo nella mia camera per sicurezza, non posso lasciarti sola finché non saremo partiti》mi rispose tenendomi stretta.
Nessuno obiettò e io annuì《Capisco, dunque sono così rischiosa per te ora da non potermi tenere lontano?》gli chiesi e lui mi rispose 《Non finché sarai indifesa e le mie intenzioni sono di insegnarti a non esserlo, mai più》fece un cenno ad Astreia che ci sorrise e a Damien che continuava a borbottare "Pazzo" tra sé e sé.
Uscimmo dalla camera di Astreia e sentii ancora una sensazione di stanchezza addosso che mi portò a chiudere gli occhi di nuovo e appoggiarmi del tutto contro di lui.
Stavolta non sentì nessuno salutarlo nonostante il vocio della gente.
Aveva reso entrambi come due sfumature anonime nel buio.

《Sei stanca ancora...》commentò con un sospiro poggiandomi sul letto.
Io aprì gli occhi ed annuì 《Sì, mi sento distrutta. Tu non ti senti come me?》gli chiesi confusa.
Lui si sedette al mio fianco e scosse la testa 《No, sono stato privo di energie per molto poco ma penso sia dovuto al fatto che sei umana》mi scostò una ciocca di capelli dal viso con delicatezza 《Mi dispiace averti fatto del male》alzò gli occhi dorati sui miei 《Era necessario》

《Cosa hai fatto precisamente? Damien sembrava arrabbiato》gli chiesi mettendomi su un fianco.
Lui si passò una mano tra i capelli e, ormai, avevo capito che lo faceva quando qualcosa lo innervosiva o faceva impensierire.

《Ho fatto un giuramento con un rito molto importante, è giusto che sia arrabbiato e probabilmente lo saresti anche tu se comprendessi tutto a pieno quindi ora ti spiegherò in modo semplice. Ne hai diritto》iniziò a dire con tono serio ma calmo. Qualcosa mi suggeriva che avevo già intuito e sentito abbastanza da non farmi pensare a qualcosa di bello.

《Il giuramento che ho fatto mi permette di sentirti in ogni senso possibile e immaginabile se lo desidero e se tu starai male io mi sentirò allo stesso modo.
Posso capire dove sei e raggiungerti, provare le tue emozioni, penetrare i tuoi pensieri. Sei un libro aperto nel modo più letterale del termine e non potrai mai richiuderti per me.
Di conseguenza non potrò mai evitare che tutto ciò si interrompa, nemmeno se un giorno ti detestassi o viceversa. Ora la tua anima ha un pezzo della mia e io un pezzo della tua.
Non vale del tutto per te nei miei confronti perché nel rito avresti dovuto fare ciò che io ho fatto a te e non sapevo nemmeno se avresti retto tanta magia insieme.
È chiamato il "Matrimonio di Anime"》disse tutto senza fermarsi un attimo come se gli servisse anche a togliersi il peso dalle spalle.

Io rimasi scioccata dalle sue parole, ero vincolata a lui e avrei detto addio alla mia vita personale e privata.
Non potevo avere più dei pensieri solo miei, avrebbe potuto ascoltarli come e quando gli faceva comodo.
Non mi aveva dato scelta.
Mi arrabbiaì e mi sentì come se fossi tornata a casa in modo davvero molto scomodo.
《Hai ignorato volontariamente la mia volontà, non mi hai chiesto nulla anche se io mi sono fidata di te. Sono una persona con una propria mente sai? Avresti dovuto chiedermelo prima di fare una cosa simile!》sentì gli occhi lucidi e gli diedi dei pugni sul petto con forza 《Sei esattamente come la mia famiglia! La mia volontà non vale nulla!》

Elian non si ribellò restando fermo ai colpi e io continuai iniziando a piangere per la frustrazione.
Ero stata di nuovo costretta ad accettare ciò che non volevo, di nuovo ignorata e non avevo nemmeno diritto ad essere libera di pensare o andare dove volevo, a provare qualsiasi cosa senza considerare il giudizio di quel ragazzo.
Poteva manipolare la mia volontà? Poteva arrivare anche a questo?
Mi avrebbe trasformata in uno dei soldatini a cui dava ordini?
Non sarei mai stata più libera perché avrei sempre avuto delle catene.
Una tempesta mi infuriava dentro.

《Non volevo costringerti a legarti a me in questo modo. Le altre scelte però erano morire o trasformarti nel nuovo giocattolo di Cahira. Lei sì che ti avrebbe usata come uno strumento e se l'avessi lasciata fare ti avrei condannato.》Mi prese il viso bagnato dalle lacrime tra le mani e me le asciugò con i pollici ma io abbassai lo sguardo.
《Lily guardami》mi chiamò pronunciando ogni lettera con decisione ma il tono era morbido.

Era la prima volta che mi chiamava per nome e mi faceva un effetto strano nello stomaco.
Gli diedi un'occhiata con la coda dell'occhio.
《Io non sono diventato il tuo padrone e tu non sei la mia schiava. Non succederà mai va bene? So che credi che ti priverò della tua libertà ma non sarà così.》Mi disse con una sincerità tale che non potei ignorare.
Lo leggevo chiaramente nel suo sguardo.

《Non fare mai più niente del genere senza considerarmi o ti farò del male a costo di farmene!》sbottai con l'espressione più minacciosa che mi riuscisse nonostante gli occhi fossero ancora umidi.

Lui mi accennò un piccolo sorriso《Te lo prometto ragazzina.》ed io ero troppo stanca per piangere ancora, per  pensare e odiarlo al momento.
Crollai.

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