Capitolo 11
A pronunciare quelle due parole fu una donna con un'armatura da guerriera a ricoprirle il corpo insieme ad un mantello nero.
Aveva un paio di spade sulla schiena e tre pugnali su un fianco.
Stringeva una lettera in una mano, che si sbrigò a far sparire con l'aiuto delle sue ombre e notai un minuscolo uccellino abbastanza familiare.
Il mio colibrì.
L' animaletto quando mi vide mi svolazzò intorno.
《Cahira》mormorò appena Deimos con amarezza nel tono 《sono sorpreso che tu sia qui》
《Ed io sono sorpresa, marito, che dopo tutti questi anni insieme non abbiate imparato le buone maniere, tra cui il fatto che ho pieno diritto di essere qui in quanto non solo Domina consorte ma Ex Domina dell'Esercito e una delle guerriere più forti del continente ancora in vita》mormorò pungente la Domina puntando il suo sguardo grigio sui tre. I suoi capelli neri con riflessi bluastri ondeggiavano ad ogni suo movimento.
Il suo sguardo e i suoi lineamenti erano davvero familiari.
Guardai i presenti e mi venne naturale collegarla ad Elian, notavo una buona somiglianza, ma non fu lui a pronunciare a bassa voce la parola "Madre".
Fu Damien.
Ero molto confusa da ciò che stava succedendo.
Elian nel frattempo si era irrigidito del tutto. Il corpo teso come una corda di violino.
Astreia invece guardava Cahira con profonda ammirazione, quasi venerazione, infatti si lasciò scappare un "È una dea!".
Fu Nisha a prendere la parola 《Non volevamo assolutamente offenderti Cahira, la tua opinione è molto importante per noi ma Deimos riteneva che non fosse il caso di coinvolgerti》
Kiernan annuì squadrando attentamente la donna.
Cahira salì direttamente le scale con poche falcate 《Siete pregati di informarmi sempre, a prescindere dalla volontà di Deimos》fece con sguardo truce.
Ora era al loro stesso livello e dal suo sguardo potevo leggere che fosse abituata ad essere temuta, non l'inverso. Non si sarebbe sottomessa a nessuno facilmente.
《Allora adesso possiamo tornare alla questione della ragazza umana e decidere cosa farne di lei.》ribatté Kiernan riportando l'attenzione sul motivo che ci aveva portati tutti lì: me.
《Ho delle informazioni in proposito》mormorò Cahira guardandomi intensamente 《Non ci conviene ucciderla perché potrebbe servirci. È da tutelare, non da ammazzare. I ribelli stessi stanno, a quanto pare, cercando persone come lei, umani che sappiano attraversare i confini infrangendo ogni tipo di incantesimo possibile ma anche altro, di cui al momento non sono a conoscenza.
È una fortuna che sia nostra "ospite" così potremmo capire meglio la fonte di questo potere e comprendere meglio come difenderci》
I Domini ascoltarono tutti in silenzio riflettendo e Cahira continuò 《Pertanto credo che l'idea di mio figlio Elian sia corretta, è giusto che intraprenda questo viaggio al fine di avere chiarimenti su questo potere e fare ricerche. Se sarà possibile far tornare a casa l'umana sarà a cura mia e loro》indicò Elian, Damian e Astreia 《Vigilare sul suo silenzio sulla nostra razza agli altri umani e darle protezione. In caso contrario nessuno potrà fermarmi dal fare quel che si deve.》concluse in modo solenne.
Lei era la madre di entrambi.
Questa verità valse quanto uno schiaffo in piena faccia.
Elian e Damien però non avevano mai detto di essere fratelli in mia presenza.
Deimos quindi era anche il padre di Elian?
Sembravano detestarsi a vicenda, Deimos soprattutto lo odiava chiaramente.
《No》obiettò Elian alle ultime parole di sua madre 《Giuro io di fare tutto ciò a costo della mia vita. Basto io. Non c'è bisogno di coinvolgere anche gli altri》fece con tono duro nonostante Astreia e Damien non sembrassero d'accordo.
Io rimasi colpita e spiazzata, non riuscivo a formulare una frase di senso logico.
Elian era avvolto dalle sue ombre che gli facevano assumere un aspetto tetro e terrificante.
Gli occhi ambrati brillavano mentre avanzò verso di me. Tutti erano ammutoliti.
Tirò fuori dalla giacca un pugnale dal manico nero, lavorato con oro e argento che circondava anche la lama.
Vi erano quelle che sembravano delle ali con incastonate al centro un diamante a forma triangolare.
Sui fili d'oro e d'argento che coprivano in parte la lama in un intreccio vi erano perle bianche e nere.
《Sta ferma》 Mi ordinò a bassa voce notando la mia esitazione quando lo vidi avvicinarsi di più a me.
Strappò il vestito lasciandomi scoperta una porzione di pelle del petto fino ad arrivare al cuore.
Fu lì che mi inflisse una ferita con la lama del pugnale.
Si fece un taglio anche sulla sua mano, il diamante brillava.
Quando iniziò a sgorgare sangue poggiò la mano sulla mia ferita.
Aspettammo qualche attimo e percepì un forte dolore che mi fece tremare le gambe.
Strinsi i denti per trattenere qualche gemito per la sofferenza.
Durò qualche minuto che per me sembrò un'eternità.
Mi sentivo bruciare dall'interno mentre le sue ombre sembravano giocare intorno a noi creando un denso scudo di oscurità.
Il mio sangue, che colava insieme al suo, colorava il mio vestito.
Lo guardai negli occhi e lui ricambiò con un'espressione difficile da decifrare. Sembrava combattuto tra diversi sentimenti.
Nulla di positivo.
Quando interruppe il contatto tra di noi fece un passo indietro ed Asteria venne in mio soccorso furtivamente, aiutandomi a stare in piedi.
Mi sentivo totalmente scossa.
Fu Deimos ad interrompere il silenzio con un ghigno pregno di cattiveria《Il meticcio e l'umana, che accoppiata perfetta!》emise una risata sprezzante
Nisha lo fulminò e prese parola 《Ora che il giuramento è concluso, posso affermare che ciò che ha detto Cahira mi sembra ragionevole. Sarà vantaggioso anche per noi e non troppo rischioso》mormorò ottenendo poi l'approvazione anche di Kiernan.
Ero diventata improvvisamente interessante ai loro occhi, grazie alle parole di Cahira e al gesto di Elian.
Avevo attirato la loro attenzione e curiosità.
Deimos rimase in silenzio.
Kiernan allora affermò 《E così sia.》concludendo la riunione e congedandoci.
Tirai un breve sospiro di sollievo.
Per il momento ero salva e avevo anche la possibilità concreta di poter tornare a casa ma non sapevo ancora a che prezzo.
Astreia e Damien mi si affiancarono ma Elian invece se ne andò in fretta e furia senza di me.
《Dov'è andato?》chiesi una volta che fummo fuori da lì.
Astreia scosse la testa 《Non lo so ma tornerà, ha bisogno di stare da solo. Non è affatto facile per lui vedere Cahira e Deimos》mi spiegò dandomi una carezza su una spalla 《Anche tu hai bisogno di lavarti e riposare. Quello che è successo non è una cosa di poco conto.》aggiunse gentilmente
Damien stranamente non aveva detto nulla ed era silenzioso.
Immerso nei suoi pensieri ci lanciava solo veloci occhiate, anzi mi.
Probabilmente ero la protagonista di alcuni 《Vado nelle mie stanze》mormorò solo ad un certo punto lasciandoci sole.
Annuì ed Astreia fece lo stesso mentre ci avviavamo lungo un'ala opposta a quella in cui era la camera di Elian.
《Dove stiamo andando?》le chiesi seguendola.
《Nella mia camera》fece con un leggero sorriso.
Entrammo e l'ambiente era simile a quello di Elian, si distingueva solo per il tocco evidentemente femminile e il profumo dolce sparso dappertutto.
Astreia mi accompagnò spingendomi con delicatezza verso il bagno 《Fai con calma e rilassati, io nel frattempo ti procuro qualcosa da mettere》
《Va bene Astreia》annuì io 《Grazie per la tua gentilezza》le dissi per poi richiudermi la porta alle spalle.
Riempì la vasca d'acqua calda e mi spogliai guardando il mio riflesso nello specchio.
Il mio corpo minuto sembrava più pallido, non mostrando in pieno il solito colorito olivastro.
Mi accarezzai quella che ora era una nuova cicatrice sottile e insolitamente dorata.
Con l'indice la sfiorai scoprendo solo in quel momento che era una "E" in corsivo maiuscolo.
Mi infilai nell'acqua fino alle spalle godendomi gli oli alle rose e il calore che mi portarono a rilassarmi.
Chiusi gli occhi.
Mi chiesi cosa aveva davvero fatto Elian, in qualche modo avevo intuito che aveva legato le nostre vite ma non avevo idea di quanto ciò potesse essere profondo.
Con questi pensieri l'oblio del sonno mi catturò.
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