La Cantina
Era finalmente venerdì sera, ero sdraiato nel letto, esausto dopo la lunga giornata di lavoro; guardavo le ultime novità sui social media, sperando invano, di ricevere una telefonata, a sorpresa, della mia ragazza che mi avvisava del suo arrivo.
Avrei dovuto passare il week end con la mia fidanzata, ma aveva avuto un contrattempo a lavoro e non aveva potuto raggiungermi.
Avevo già messo il telefono sul comodino e stavo per appisolarmi, quando mi parve di udire una melodia;
dapprima pensai di aver sognato ma poi, mi resi conto che era reale.
Seguii il suono, sembrava provenire dallo scantinato.
Mi soffermai per qualche attimo sulla scalinata, a fissare il vetusto uscio che dava adito a dei grandi stanzoni con il soffitto a volta; pareva più la cripta del conte Dracula che una cantina.
Nel momento in cui aprii la porta cigolante, il suono svanì, ma ero sicuro che, nascosta da qualche parte, ci fosse qualcuno, percepii subito una presenza; un fruscio mi mise all'erta.
Accesi le luci e diedi un'occhiata intorno, sempre fermo sulla soglia; c'erano delle zone d'ombra dietro delle grandi botti, accesi la torcia e mi diressi a controllare le zone buie.
Il fascio di luce illuminò un occhio la cui iride era rossa, riuscii ad intravedere solo la metà del volto femminile che sorrideva; da un angolo della bocca colava qualcosa di scuro e viscoso... Io pensai fosse sangue.
Mi feci schermo con le mani, indietreggiando, poi voltai le spalle e mi misi a correre per raggiungere le scale e chiudere quell'infernale creatura, nello scantinato.
"Buon halloween, amore!"
No! Me l'aveva fatta! Era riuscita a spaventarmi.
Raggiunsi la mia ragazza e, sollevato, la baciai; profumava di confettura di ciliegie... Altro che sangue.
"Caramella?" mi chiese, tra una risata e l'altra, mostrandomi un piccolo cesto pieno di dolci.
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