Chapter Nineteen- Memories
Per favore, dedicate un piccolo sguardo all'Angolo Me, grazie in anticipo.
12 years ago, Rebecca.
Adrien batte le mani sulle mie, cantilenando una canzone dolcemente infantile.
"Un, due, tre, batti il cinque a me, quattro, cinque, sei son tutti amici miei, sette, otto e nove..." Adrien si blocca, non ricordando il continuo della canzone.
Ridacchiamo assieme mentre ricominciamo d'accapo, unendo le mani e battendocele a ritmo.
I suoi capelli, leggermente più lunghi di tutti gli altri ragazzi, gli ricadono sulla fronte così si sbriga a soffiare verso l'alto, in un tentativo sbadato di scansarli.
"Dovrai tagliarli, prima o poi." Adrien si gira, sorridendo alla madre con il naso arricciato.
"No, li voglio lunghi come papà." Afferma lui con sicurezza mentre Cassandra, la madre, inarca le sopracciglia, probabilmente penserà a come convincere Josh, il marito, a dissuadere il figlio dal farsi crescere i capelli.
"Rebecca diglielo tu, con quei capelli non si farà mai una fidanzatina." Cassandra mi fa l'occhiolino mentre Adrien arrossisce, mimandomi con la bocca le parole della madre.
Guardo prima lui e poi Cassandra, trattenendo le risate.
"Abbiamo solo dodici anni, l'unico pensiero di Adrien è diventare un Perlustratore pieno di muscoli." Arriccio il naso, mentre Adrien mi mostra la lingua.
Cassandra non sembra apprezzare particolarmente il sogno del figlio, forse perché sia lei che il marito svolgono il ruolo di Perlustratore.
"Il mio piccolino ha già un sacco di muscoli, mh?" Gli pizzica il braccio mentre io dondolo le gambe, toccandomi la treccia.
Adrien sbuffa, schiaffeggiando le dita della madre con un sorrisetto imbarazzato in volto, bisbigliandole di smetterla.
Inclino la nuca, toccando il braccio di Cassandra. Lei mi guarda con curiosità, mentre io schiudo le labbra.
"Quando torneranno mamma e papà?" Le chiedo, riferendomi alla missione per la quale sono partiti tre giorni fa.
Il tempo passa sempre così lentamente nel Rifugio, che l'attesa diventa quasi asfissiante.
"Mamma deve ancora finire di leggermi il libro e papà deve aggiustare la cornice con la nostra foto." Sporgo il labbro inferiore, mentre Cassandra sembra farsi triste.
Da quando ho memoria è sempre stata al fianco di mia madre, inseparabili anche nel respirare.
"Io e Josh li riporteremo a casa in tempo per leggerti il libro, è una promessa." Mi porge il mignolo ed io, con velocità, glielo stringo.
Cassandra tira poi Adrien in un abbraccio, baciandolo in viso fino a quando lui si scansa, con il volto rosso di imbarazzo.
Quando poi si alza va incontro a Josh, arrivato appena in tempo per abbracciare il figlio.
Cassandra alza il pollice in aria, sorridendo con quell'aria fiera che la contraddistingue.
Escono dal Rifugio con lo sguardo mio e di Adrien che non li molla nemmeno per un attimo.
Non sono più tornati, e con loro è morta anche la nostra promessa.
Now, Rebecca
Sento la testa girarmi leggermente e tutto il mio corpo andare in fiamme mentre ansimo, stesa sul letto.
La bile mi sale in gola mentre porta una mano alla fronte. Alzo gli angoli della bocca in una smorfia mentre guardo il soffitto.
"Ho chiamato il dottore del branco, arriverà a momenti," mi dice Xavier, carezzandomi la fronte con le punte delle dita. Annuisco, mentre lo vedo agitarsi accanto a me.
"Devi esserti ammalata quando ti ho portata fuori. Il tuo organismo non è forte come quello di un Mannaro, dovevo ricordarmelo, mi dispiace piccola." Mi dice lui, con espressione colpevole in volto. Porta la sua mano destra tra i capelli, tirandoseli leggermente indietro.
Vorrei dirgli che è solo un po' di febbre ma nemmeno io ci credo. Non riesco a schiudere le labbra per parlare, ne tanto meno riesco a muovermi.
Il calore sul mio corpo sembra talmente intenso da volermi schiacciare, e questo mi fa paura.
Nei Rifugi è piuttosto raro contrarre malattie o influenze, visto che non siamo esposti a fenomeni naturali, eppure so per certo che una febbre normale non fa quest'effetto.
Xavier sembra pensare lo stesso visto il modo in cui continua ad annusare l'aria, cercando di captare qualche indizio. La sua mano si sposta sul mio braccio, creando movimenti circolari su di esso con una lentezza estenuante.
Quando la porta si apre tiro un sospiro di sollievo, seguita a ruota da Xavier.
Sulla porta c'è una donna dai folti capelli castani, con gli occhi del medesimo colore. Ha un'aria così affascinante che per un attimo rimango a fissarla, senza riuscire a staccare gli occhi. Mi sorride leggermente e la stretta che mi tiene ferma al letto si indebolisce.
Xavier non sembra invece colpito dall'influenza della donna, invitandola quindi ad entrare.
"Smettila immediatamente." Le ringhia contro lui, mentre io passo stancamente lo sguardo dall'uno all'altra.
La donna alza scherzosamente le mani in aria, avvicinandosi.
"Ormai è un riflesso incondizionato quello di esercitare il mio potere sugli umani, non era intenzionale." Si sposta accanto a Xavier, esaminandomi con gli occhi che scintillano.
Xavier viene scosso da un ringhio profondo, senza pronunciare parola. È come se la stesse avvertendo.
Mentre la mano della donna si avvicina al mio petto sento una sensazione di rabbia montarmi nel petto, così cerco di arretrare, allargando gli occhi e soffiandole contro come se fossi un gatto.
L'espressione di Xavier è un misto tra il divertito e lo spaesato.
"Non ti farò del male," mi rassicura la donna, sorridendomi con più dolcezza.
Non mi sposto dalla mia posizione, sentendo il mio corpo protestare. Mi si chiudono gli occhi per la stanchezza, questo solo per qualche secondo.
"Hai detto che era febbre, ma non penso proprio che lo sia." Melinda guarda dubbiosa Xavier, inarcando le sopracciglia con fare inquisitorio.
Xavier accavalla le gambe, senza staccare lo sguardo dal mio.
"Hai ragione, sembra non essere febbre, ti ho chiamata perché fossi tu a dirmi cosa diamine ha. Rigetta il cibo che le viene dato, ci sono momenti in cui non riesce nemmeno a guardarmi ed il suo odore è cambiato."
Melinda sembra tentennare mentre con calma mi sfiora il collo. Non mi muovo, lasciandomi toccare, con lo sguardo che cerca istantaneamente quello di Xavier.
Quest'ultimo stringe convulsamente i braccioli della sedia, cercando di auto-controllarsi.
Le dita di Melinda esercitano una piccola pressione sul mio mento, alzandomelo.
I suoi occhi si fissano sul marchio che porto sul collo, la vedo incupirsi per poi girarsi velocemente verso Xavier.
"Quanto in profondità l'hai morsa?" Chiede lei a Xavier, mentre io giro la nuca, confusa.
La mia mente cerca di tornare indietro con i ricordi, cercando un qualche indizio che possa aiutarmi a capire. Eppure è come se non riuscissi a ricordare nulla sulla mia vita nel Rifugio, qualsiasi informazione sembra essere ovattata e confusa.
"Non ne ho idea," borbotta Xavier, strofinandosi la nuca, confuso. Lo vedo incontrare lo sguardo di Melinda, paralizzandosi subito dopo.
Schiude le labbra, gonfiando il petto e guardandomi con esitazione.
Le mani di Xavier mi afferrano i fianchi, tirandomi verso di lui. Il mio petto vibra appena sento la sua pelle venire in contatto con la mia, come se stessi facendo le fusa.
Xavier indugia un attimo, spaesato, afferrandomi poi il polso.
Lo avvicina al suo volto mentre chiude gli occhi, annusandomi. Melinda si muove a disagio sul suo posto mentre rilascia una quantità considerevole di energia sul mio corpo.
Un torpore piacevole mi avvolge, confondendomi. È come se mi stesse drogando, assicurandosi che io rimanga ferma.
"Farò piano, non muoverti troppo." È ciò che mi dice Xavier mentre avvicina le sue labbra al mio polso.
Non riesco a realizzare le sue intenzioni, troppo influenzata dall'energia di Melinda.
Quando vedo Xavier puntare le sue zanne sulla mia pelle sbarro gli occhi, producendo un rumore stridulo.
Lui si ferma un attimo, perforandomi la pelle con un movimento veloce. Le sue zanne non affondano in profondità, non le fa entrare nemmeno per metà.
Rimane fermo per interminabili secondi, saggiando il mio sangue.
Solleva la nuca con fatica, leccandosi il labbro, punta poi lo sguardo sui due piccoli buchetti che ho ora sul polso e, inaspettatamente, li vediamo ritirarsi fino a quando non scompaiono.
Sento Xavier mormorare qualche imprecazione prima che il suo sguardo si posi su di me, spingendo tutta la sua energia sul mio corpo.
Il mio cervello elabora velocemente una risposta a tutto ciò, e questo contribuisce a creare in me una situazione di panico mentre sento le mani di Xavier chiudermi gli occhi.
Senza nemmeno accorgermene, mi addormento.
**
Matt ringhiò, calciando la sedia dall'altra parte della stanza sotto gli occhi di Adrien.
"Cristo, che situazione di merda." Esclamò Matt, stringendosi i capelli tra le mani. Adrien mugugnò, d'accordo con il Mannaro.
Matt non avrebbe mai pensato che sarebbe finita così. Nel suo piano tutto era perfetto e programmato nei minimi dettagli, eppure qualsiasi cosa o persona sembrava divertirsi a rovinargli tutto.
Il destino, si disse Matt, è proprio un bell'infame.
"Dobbiamo fare qualcosa," sussurrò tra se e se Matt, mentre Adrien si torturava le mani.
"Bisogna farle espellere dal corpo il sangue che il tuo Alpha le ha passato attraverso il morso." Disse Adrien, marcando ogni parola con cattiveria.
Matt non ribatté, passandosi una mano sul viso.
"Mordila e asporta il sangue di Xavier," suggerì a malincuore Adrien, con l'anima che gli pesava per il senso di colpa.
Se fosse caduto in acqua, sarebbe affondato per tutto il peso che l'opprimeva.
Matt rise, schernendolo.
"Xavier mi ucciderebbe piuttosto che permettermi di mordere Rebecca. È una cosa troppo intima per i Mannari, Xavier lo vedrebbe come un tradimento." Disse Matt, guardando le pareti grigie della stanza, mentre pensava a quanto lo rispecchiassero.
Era un pensiero triste, quello.
Adrien grugnì, incrociando le braccia al petto.
"Allora convinci Rebecca a farsi mordere. Xavier non può imporle la trasformazione, sarebbe tormentato a vita dalla consapevolezza che Rebecca lo odia per averla trasformata in qualcosa che lei detesta."
Matt guardò Adrien per qualche secondo, annusando l'odore di disperazione che emanava tutto il suo corpo.
Era uno spettacolo penoso, per Matt, vedere un'umano distruggersi per amore.
Matt annuì, guardando gli occhi stanchi di Adrien appannarsi di quella che gli parve essere gratitudine.
Il Mannaro rabbrividì, mentre assisteva silenziosamente al crollo progressivo dell'umano.
Angolo Me:
Allora, ci tengo davvero a spendere qualche parola per i personaggi di questo libro.
Il personaggio che sembrate amare di più: Xavier.
Allora: non ho mai pensato di descriverlo come il classico protagonista maschile che porta il rispetto verso le donne sotto i piedi. Mai. È una cosa davvero immorale, a mio avviso, vedere storie in cui la protagonista si fa allegramente calpestare da il co-protagonista maschile.
Viviamo in un mondo in cui le donne sono discriminate e pensate come esseri inferiori, ed è una cosa che odio ritrovare anche nei libri. Xavier non picchierà mai Rebecca, e ne penserà che il suo pensiero è inferiore al suo.
Per questo le chiede se ha domande, cerca di avvicinarsi a lei senza forzarla (questo se escludiamo l'episodio del rapimento) e la protegge con amore.
Di lui ancora non sapete molto, ma questo ancora per poco! Ho davvero molte idee per lui, non tutte allegre ma è il corso della storia.
Spero che lo apprezziate come personaggio :)
Ho notato che Matt non è esattamente il vostro personaggio preferito eppure, per me, è uno dei miei preferiti. Ha un'anima talmente contaminata dal dolore e dalla rabbia che ormai è abitato da queste sensazioni.
È stato lasciato solo dalla donna che pensava fosse la sua metà, ha sacrificato tutto per il figlio e tutto ciò che sta facendo è per lui anche se ciò può sembrare immorale, e lo è, non dico il contrario. Credo sia un personaggio che suscita pena, questa è la mia impressione.
Passiamo a Rebecca: quando ho creato questo personaggio ho pensato "sarà tutto tranne che un cliché ", e mi sono impegnata a far si che lo fosse. È un personaggio buono, che si sforza di comprendere tutto, eppure è divisa dai suoi valori. In poche storie di questo genere ho visto la protagonista schierarsi dalla parte della sua specie, molti scrittori la fanno ambientare subito nel mondo del soprannaturale ma diciamoci la verità: è una cosa insensata.
Ho scritto davvero poco, fino ad ora, della sua vita nel Rifugio, dei suoi legami familiari e affettivi ma rimedierò in futuro.
Spero che questo personaggio vi piaccia come piace a me!
Adrien è invece il personaggio che più amo e apprezzo. È un tipo di "persona" che ormai non esiste quasi più, qualcuno che si sacrificherebbe ad occhi chiusi per ciò e per coloro che ama. Come quando ha cambiato strada, quando era inseguito da Xavier, pur di non condurlo al Rifugio.
Non riesce ad essere cattivo senza sentirsi oppresso.
Non c'è molto da dire su di lui, è molto trasparente e scoprirete di più su di lui nei successivi capitoli.
Ringrazio chi è arrivato fino a questo punto, un bacio!
🌻🌻
Bạn đang đọc truyện trên: Truyen247.Pro