6 - L'uomo che cercava un tatuaggio
"Il dottore è impegnato?" chiese l'uomo al barista.
Tony alzò gli occhi dal giornale, prese la matita che teneva sull'orecchio, sottolineò il nome di un cavallo alla terza corsa della sera e guardò in direzione del divanetto dove il dottore ascolatava, o fingeva di ascoltare.
"Sì, puoi dire a me!" suggerì, ormai si considerava un allievo e quasi sempre riusciva a indovinare i responsi, stringati ed ermetici, che lui propinava.
L'uomo sembrò indeciso, tirò fuori un pezzo di carta e lo mostrò al barista
"Hai mai visto qualcuno con questo tatuaggio sull'interno di un braccio?"
Tony guardò il disegno e scosse la testa.
"No, non l'ho mai visto ..." borbottò "... e chi l'avrebbe fatto?"
"Una donna, la sto cercando"
"Perché?" chiese Tony.
"E' una storia un po' lunga ...."
Il barista guardò verso il dottore.
"Secondo me il dottore ne ha per molto. Tanto vale che racconti tutto a me!"
*******
Io ho un problema, a volte mi si blocca il respiro e perdo le forze. Con me ho sempre una siringa speciale e porto al collo una medaglietta con le istruzioni.
Ero in un ristorante quando arrivò la crisi. Caddi a terra, qualcuno gridò, vicino a me si radunarono tre o quattro persone.
Poi sentii un voce di donna.
"Fate largo ..." ordinò perentoria "... sono un medico!"
Cercai di guardarla ma la vista era annebbiata. lei mi aprì la camicia e lesse la medaglietta che avevo al collo.
"Cercate nelle tasche ..." ordinò.
"Che cosa, signora?"
"Un siringa ... o qualcosa di simile"
Mise la mano nella tasca interna e la trovò.
"Stia calmo ..." mi disse "... ho trovato la siringa, questione di attimi!"
La voce era delicata, celestiale direi ma forse era lo stato confusionale nel quale mi trovavo. Mi sforzai di guardarla ma il viso era coperto da una ciocca di capelli, vedevo solo il naso e le labbra delicate.
La sentii rivolgersi ad una cameriera.
"Avanti, mi aiuti ad abbassargli i pantaloni!"
La cameriera doveva aver esitato perché la dottoressa la incalzò.
"Avanti, sù! Non ha mai abbassato i pantaloni a un uomo?"
La camerira si mise a ridere.
"Anche troppe volte, dottoressa! Però avevo deciso di smettere ..."
Anche la dottoressa rise. Sentii che mi slacciavano la cintura e mi tiravano giù i pantaloni. Poi la dottoressa infilò l'ago nella coscia, sentivo che vibrava mentre spingeva il pistone.
Cercai di guardarla, una donna con quella voce doveva essere bellissima, ma era voltata e la vista era appannata.
Una voce esclamò "Dottoressa, sta arrivando un'ambulanza!"
"Bene ... ecco fatto" la sentii dire "... io devo andare, date questa siringa ai paramedici dell'ambulanza, loro capiranno"
Mentre porgeva la siringa alla cameriera riuscii a vedere un tatuaggio nella parte interna del braccio. Me lo impressi nella mente.
Al pronto soccorso mi dimisero dopo un paio d'ore, la cosa non era particolarmente grave ed era stata risolta dall'iniezione.
Continuavo a pensare a quella donna, la dottoressa, avrei voluto ringraziarla ma la realtà era che il pensiero di scoprire quel volto misterioso mi tormentava.
Mi restava il tatuaggio, lo ricordavo benissimo, lo disegnai su un foglietto.
Scoprii che gli studi di tatuatore in città non sono molti ma sono situati nei quartieri più popolari.
Entrai nel primo che trovai. Era uno sgabuzzino con una sedia e in lettino,(dietro una tenda), il tatuatore era un tipo pelato, magro, con la sigaretta penzoloni all'angolo della bocca e orecchini.
"Hai mai visto questo disegno?"
Il tatuatore guardò il disegno, alzò le spalle.
"No, non l'ho mai visto ..." fece una pausa "... ma hai un'idea di quanti disegni mi passano sotto gli occhi?"
Prese un grosso volume e cominciò a sfogliare. Si fermò davanti a una pagina e indicò.
"In effetti c'è un disegno simile ... però io non l'ho mai fatto!"
Uscii e provai con un altro laboratorio. Il tatuatore era un omone grosso e sudato. Mi guardò incuriosito.
"Perché lo cerca?"
"Sto cercando la donna che l'aveva all'interno del braccio sinistro ..."
L'omaccione si mise a ridere, la cosa lo divertiva, evidentemente.
"Al giorno d'oggi le donne sembrano impazzite, si fanno tatuare di tutto, peggio dei corsari di Francis Drake ... e non ti dico dove, poi ..."
"A me interessa solo questa ..."
"No amico, non ho mai visto quel disegno né l'ho mai fatto!"
Girovagai per il quartiere, anche gli altri che interrogai non seppero darmi nessuna indicazione. Stanco e scoraggiato decisi che ne avrei visitato ancora uno e poi mi sarei messo il cuore in pace.
Il posto in cui, alla fine, entrai era molto diverso dai precedenti. Era un ambiente ordinato e pulito, la vetrina opacizzata impediva di vedere dentro, segno che non aveva bisogno di pubblicità per essere conosciuto. La persona che mi venne incontro sembrava un tipo normale, non il solito individuo un po' fanatico. Mostrai il disegno.
"L'ha mai visto?" chiesi con poco entusiasmo.
"Sì, mi sembra di sì"
"L'ha fatto lei?"
"No, io l'ho cancellato con il laser ..."
"Cancellato? A chi?"
"A una signora ..."
"Perché?"
"Mica gliel'ho chiesto ... forse ..."
"Forse?"
"Beh, quel disegno raffigura una pianta rara, c'è solo in Indonesia ..."
"E allora?"
"Allora, rappresenta un impegno di amore e di fedeltà"
"E perché se lo sarebbe fatto cancellare?"
Il tatuatore si grattò la testa pensieroso.
"Forse quell'amore era finito o c'era un nuovo amore ... ma io che ne so?"
"Com'era la donna?"
"Beh, qui vengono delle sgallettate con il piercing, che sembrano dei graffiti ambulanti. Quella era molto bella, non aveva tatuaggi, per lo meno non visibili ... la ricordo bene!"
"Descrivila ..."
"Un bel volto, occhi marroni, due labbra colorite, delicate e un ciuffo ribelle che le cadeva sempre a coprirle metà volto e che lei rimetteva sempre a posto ..."
"Niente di più?"
"Ehi, io sono un tatuatore, non faccio identikt per la polizia ..."
Uscii profondamente deluso, anche l'ultima traccia di quella donna era scomparsa.
Qualche mese dopo ero in un locale a metà pomeriggio. Dietro di me una donna ordinava alla cameriera. Sentii un formicolio, quella era la sua voce, non potevo sbagliare. Mi voltai e la guardai. Era girata verso la cameriera e la ciocca ribelle le copriva un lato del volto ma vedevo chiaramente le sue labbra, delicate. Il braccio sinistro era levato per restituire il menù alla cameriera, era immacolato, non c'era nessun tatuaggio.
Mi alzai e mi avvicinai. Lei girò la testa incuriosita. Era il volto che aveva descritto il tatuatore, due occhi marroni dolcissimi e mi sorrideva.
"Buongiorno dottoressa ... si ricorda di me? Volevo ringraziarla"
Lei si accigliò, forse frugava nella mente cercando di riconoscermi.
"Mi dispiace ma non mi ricordo di lei ... in quale occasione ..."
"Ho avuto una crisi e lei mi ha salvato con un'iniezione ..."
Lei sorrise comprensiva.
"L'ho fatto tante volte a tanti pazienti che ..."
In quel momento un uomo alto si avvicinò, mi guardò incuriosito e le fece un cenno interrogativo. Lei gli sorrise.
"E' un mio ex paziente, voleva ringraziarmi ..."
Io capii di essere di impiccio.
"E' stato un piacere rivederla, dottoressa!"
Mi girai e me ne andai. In un certo senso ero contento, avevo dato un volto a quel ciuffo ribelle, a quelle labbra delicate e a quello strano tatuaggio.
"Tu cosa pensi che debba fare adesso" chiese con un filo di voce.
Tony ci pensò un attimo. "Conserva quel ricordo!"
Il tipo sorrise, salutò e uscì.
Bạn đang đọc truyện trên: Truyen247.Pro