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Capitolo I

«Correva l'anno 1661 quando...»

No, okay.
Passi che avevo detto che non avrei più usato quel tono scherzoso e sciocco di prima ma nemmeno uno così serio. Avrò anche 374 anni ma non sono una mummia.

Dicevo, era il 1661 quando tutto ebbe inizio.
Sono nata nel 1643 e per diciotto anni ho vissuto come una normale e tranquilla ragazza di quel tempo. Amorevole con le mie sorelle, amichevole con la mia famiglia e sorridente con le mie amiche.
La mia vita non era poi così tanto male anzi, nel mio piccolo, la consideravo perfetta. Ma forse a qualcuno lassù troppa perfezione dava fastidio.
Il mio dolce padre, Normand, era un umile contadino ma non eravamo poveri, anzi ce la cavavamo alla grande ed eravamo felici.
Mia madre, Lucinda, era un'ottima casalinga, badava alla casa come solo lei sapeva fare e non ci faceva mancare mai nulla.
Vivevamo in un caldo villaggio di campagna, mi duole ammettere che dopo tutto questo tempo mi sono dimenticata il nome.
La nostra casa era modesta ma molto accogliente e avevo due sorelle.
Una di loro era la mia gemella, Alicia. Ho sempre trovato buffo il fatto che le persone ci confondessero e, ancor di più, il fatto che ci divertissimo a scambiarci i ruoli solo per il gusto di far impazzire tutti.
L'altra invece era la mia sorella maggiore, Destiny, prossima al matrimonio.
Eravamo una famiglia perfetta, non avevamo quasi niente ma eravamo felici.
Dicono che la prima cosa che si dimentica delle persone lontane siano le voci, poi i nomi.
Questa cosa è vera per metà.
Ho dimenticato i nomi della maggior parte delle ragazze del mio villaggio, degli amici dei miei genitori e di conseguenza le loro voci. Ma non ho mai dimenticato, e mai lo farò, i nomi della mia famiglia.
É vero, ho dimenticato il suono della voce di mio padre, di mia madre e di Destiny. Ma non potrei dimenticare mai nulla che riguardava la mia gemella.
Lei era una parte di me, la mia altra metà e lo è ancora.
Sento la sua voce nella testa come una carezza leggera, non potrei mai scordarla.

Il giorno del diciottesimo compleanno mio e di Alicia, la nostra casa era piena di persone abbigliate a festa. Era un avvenimento importante, saremmo state prossime al matrimonio. Una cosa che mi spaventava ma allo stesso tempo divertiva. Io e Alicia passavamo intere notti a ridere e a immaginare il nostro futuro. Avremmo sposato un bellissimo principe, il classico ragazzo perfetto, e avremmo vissuto per sempre felici e contente.
Come potete immaginare, questa fu una cosa che non si verificò mai.

«Elisabeth» mi chiamò una dolce voce soave.
Mi girai e mi trovai a un palmo di mano da mia sorella, ormai quasi venticinquenne, Destiny.
Si sarebbe voluta tanto sposare ma non era ancora riuscita a trovare nessuno di speciale, inizialmente perché la sua dote non era particolarmente sostanziosa.
«Sorella» risposi sorridendo.
Indossava un leggero abito chiaro, abbinato ad un elegante paio di guanti. Si era truccata appena e legata i capelli color paglia in una crocchia delicata.
«Oggi è un giorno tanto importante! Sono così orgogliosa di te. Dov'è Alicia?»
«Grazie! Non so dove sia finita, penso sia dentro casa» le risposi cordiale.

Lo so, adesso due buone sorelle o anche due buoni fratelli avrebbero preferito morire o fare una lotta di wrestling piuttosto che essere così cordiali gli uni con gli altri.
Ma a quei tempi era così.

«Hai già adocchiato un bel giovanotto da sposare?».

La risposta era un caloroso no. Più o meno, qualcuno c’era, ma non lo reputavo fattibile.
Io e Alicia fantasticavamo sul ragazzo perfetto, ma, più crescevo, più mi rendevo conto che non esisteva.
Volevo sposarmi per amore, ma iniziavo a dubitare che sarebbe successo, almeno finché non persi totalmente le speranze con tale sentimento.
Convincendomi di non essere destinata a così tanta gioia incarnata in una persona. Ma questo accadde dopo, procediamo per passi.

«No, non ancora. Tu?»
«Purtroppo no. Dicono che non rimarrò bella e giovane per sempre, ma nessuno accetterebbe mai di sposare una ragazza praticamente senza dote».
Destiny era davvero molto graziosa, sembrava un angelo. Aveva un sorriso candido e smagliante e quando lo mostrava ridevano anche i suoi occhi chiari, brillando di meraviglia. I lunghi capelli color paglia che gli incorniciavano il viso quando li lasciava sciolti la rendevano degna di competere con una principessa.
I miei parenti dicevano che anche io e Alicia eravamo stupende.
Non so se fosse vero, non mi sono mai vista come una bella ragazza. Ma guardando Alicia, la mia fotocopia, ero costretta ad ammettere che la nostra non era un bellazza delicata e leggadra come quella di Destiny o di nostra madre quando era giovane.
Era una bellezza aggressiva e provocante e i capelli rosso sangue non aiutavano di certo.
Inoltre ci piacevano ad entrambe colori scuri tendenti al nero, quindi non davamo l'esatta idea di essere come due amorevoli fanciulle di campagna.
Ma non mi importava più di tanto, non eravamo affatto cattive e per me era quello che contava davvero, dato che ho sempre posto la bellezza estetica in secondo piano.

«Non ti preoccupare. Troverai presto la persona giusta»
«Me lo auguro. Oh, arriva Alicia» si distrasse volgendosi verso la casa.
Ed ecco l'Alicia di cui ho tanto parlato.
Il mio specchio a 360°, molto utile per scegliere i vestiti adatti.
Avevamo deciso di vestirci uguali, anche se lo facevamo praticamente sempre. Come me,  lei indossava un elegante e pomposo abito blu, color della notte.
Eravamo le uniche con quel colore indosso, portavano tutti abiti bianchi, lilla o al massimo verde chiaro.
Ma la diversità, tra noi e gli altri, ci divertiva.
«Elisabeth! I signori Thomas sono arrivati!» mi annunciò con un sorriso malizioso.
Cose tra gemelle, che lasciavano puntualmente indignata Destiny.
«Vado ad aiutare la mamma, ci vediamo dopo ragazze. Non fate niente di stupido in mia assenza» si raccomandò la nostra sorella maggiore prima di voltarsi e dirigersi verso l'interno della casa.
«I signori Thomas? Ally sono troppo grandi! La mamma ce li ha proibiti!» le ricordai.
«Oh insomma Elisabeth! Abbiamo diciotto anni adesso, possiamo decidere noi»
«Non sono sicura funzioni così. Comunque sia, dove sono?» risi.
«Così ti voglio Beth! Sono entrati in casa, per salutare papà. Andiamo».
Percorremmo il giardino a braccetto, ridendo per tutte le inevitabili figuracce che avremmo fatto.
I signori Thomas, rispettivamente George e William, erano due fratelli dell'etá di Destiny.
George, il maggiore, era un attraente ragazzo magnetico, con una folta chioma di capelli corvini e occhi azzurri, mentre William, più piccolo solo di un anno, aveva la capigliatura color cioccolato, come la defunta madre, e gli occhi verdi.
Erano diventati orfani da poco, i loro genitori erano morti a causa di una grave malattia, e avevano ereditato la loro fortuna.
Avendo già compiuto la maggiore età erano in costante ricerca di moglie ed io e Alicia, perdutamente innamorate del loro fascino, eravamo perfette candidate. A nostro favore giocava il fatto che i loro defunti genitori erano molto amici dei miei, automaticamente lo erano diventati anche loro.
E quella giornata era l'occasione perfetta per conoscerli ancora meglio, se sapete cosa intendo.
Io e la mia gemella non eravamo note per essere delle santarelline come invece lo era Destiny, sapevamo essere invadenti e maliziose al punto giusto.
Cosa che indignava spesso i nostri genitori ma noi vivevamo nel nostro mondo, un mondo che avevamo creato e che l'accesso non era permesso a nessuno al di fuori di noi.
E dire che è stato questo un' elemento fondamentale della mia trasformazione.
Già, se fossi stata una suora come Destiny, o mia madre, non mi sarei mai trovata in una situazione tanto incresciosa. Senza nessuno che mi potesse aiutare.
Solo me stessa.
Ma che ci volete fare? Questa sono io.

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SPAZIO AUTRICE

E anche il primo capitolo é stato pubblicato, ametto che mi diverte alquanto scrivere questa storia, quindi spero che per voi sia lo stesso. Ringrazio sempre la mia fantastica beta e la sua precisione nell'adocchiare errori stupidi.
Detto questo, vi prego di farmi sapere tutto ciò che pensate in un commento e non dimenticate di far brillare una stellina☆

P.s.
Ho messo il booktrailer nell'introduzione, andateci a dare un'occhiata!

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