Sovrappensiero
Era Domenica era freddo..molto freddo, ma siamo in Russia fa sempre freddo quindi non ci pensai più di tanto. Già a mattino presto mi ero alzata pronta a lavorare anche se era un giorno festivo dovevo mettere a posto dei documenti e preparare il prossimo progetto da presentare in riunione, un qualcosa di diverso e rivoluzionario così che nessuno mi paragonasse al mio vecchio lavoro. Quando si é amministratore delegato della Polestar Corporation è dura lavarsi e vestirsi in maniera decente, perdere tempo per me non è contemplato ma c'era qualcosa che non potevo scordare, un qualcosa che se avessi dimenticato sarebbe la mia condanna a morte per me e per la mia azienda, la copertura per la mia parte destra del mio viso, nessuno doveva vederla troppo orrenda e abominevole , era un qualcosa di troppo persino per me. Ogni mattina di ogni giorno mi svegliavo e andavo a lavarmi la faccia per vedere Cosa? Il mio volto deforme da un lato con un occhio sopra e l'altro sotto con pupille composte come quelle di un insetto...o più come quelle di un ragno? Beh non ci pensai così tanto. Presi la macchina aziendale e guidai verso la sede principale o almeno quello che tutti credevano fosse la sede principale. Appena parcheggiato uscì immediatamente dalla macchina mi guardai intorno ma come mi aspettavo il parcheggio era vuoto è silenzioso come una videoteca ai giorni nostri, per un attimo prima di aprire la porta girevole per entrare vidi quello l'uomo...quella Cosa, l'incubo degli incubi la ragione dei miei problemi ed il ricordo di una vita passata in malora a causa sua, malefico e caotico come Satana o anzi peggiore, e subito come un battito di ciglia era come scomparso. Una mia immaginazione? Troppo caffè? Un calo di zuccheri? Bah..poteva essere visto che non ho dormito granché a causa del troppo stress. Entrai dentro l'edificio una delle guardie robotiche autoprogrammate mi scansiono e disse con voce metallica e profonda :-"Benvenuta e buona giornata di lavoro dottoressa Shura "-: con tono freddo gli risposi :-" Non darmi la buona giornata se sono qui in questo momento è tutto il contrario di una splendida giornata e non chiamarmi per nome solo Dottoressa o Boss, intesi? "-: la creatura di metallo mi guardò e fece zoom con il suo monocolo come segno di conferma. Presi l'ascensore e premendo il bottone per andare nel mio ufficio aspettai un secondo o giù di lì e le porte si spalancarono subito. I nostri ascensori sono veloci ed efficienti ma d'altronde lo sono perchè gli ho progettati io. Entrai nel mio ufficio accesi il computer ed iniziai a inserire i dati del mio progetto sulla presentazione, si trattava di drone così la nostra azienda non sarà nota solo per i macchinari militari ma anche per un qualcos'altro che faccia divertire i bambini. Conclusi il tutto in un paio di orette per modificare e nel frattempo altro di importante. Prima di andarmene guardai le telecamere di sicurezza per l'esterno dell'edificio solo per un piccolo controllo quotidiano ma quello che vidi era un qualcosa di talmente raccapricciante da uscire completamente da ogni concezione umana, tutte le guardie di sicurezza poste all'esterno sono state massacrate in modi abominevoli, alcuni senza braccia oppure con gli organi genitali mutilati ed altri con la testa spappolata o con la spina dorsale fracassata. Solo uno era capace di tanta pazzia e cattiveria nell'uccidere, era Lui, non era un sogno od un fottuto calo di zuccheri ma Lui solo e unicamente Lui. Con il cuore in gola e mani tremanti presi controllo della telecamera che dava sul tetto e mi misi a guardare l'orrido mutante prendere un Bazooka e puntarlo esattamente sotto i suoi piedi, sotto di me. Non pensai ed agii di istinto, premetti il tasto sotto la scrivania e si aprì uno scompartimento sul muro, contemplando l'unica arma per riuscire a sconfiggere definitivamente quell'errore della biologia e smettere di aver ancora paura verso lui. La mia tuta corazzata personalizzata a posta per le mie "capacità" ma appena la misi un frastuono cominciò a rombare sempre più forte fino a spaccarmi i timpani in due. Guardai verso l'alto ma era troppo tardi un siluro corazzato stava perforando l'intero edificio fino a che non era a 5 cm di distanza da me e poi Boom!!, tutto esplose fumo nero pece uscì da tutte le parti , la sede era diventata un cumolo di macerie e le mie carni ustionate e lacerate si curavano pian piano tramite rigenerazione ma io no me ne accorsi subito, era sotto shock con l'adrenalina a mille mi girai verso destra, l'ultima cosa che vidi era una specie di vortice che stava risucchiando quasi tutte le case del centro città poi caddi svenuta in un sonno oscuro senza sogni. C'era solo un nero assoluto ed oscuro ad attenagliarmi l'intera esistenza.
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