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Capitolo 23

‹‹ Ehi... come mai ancora sveglio? ›› domandai, andando a sedermi sul divano in pelle nera che si trovava al centro di quella sottospecie di dormitorio.
In quella base ci avevano fornito delle camere private, un letto comodo, un bagno privato... trattati come re, insomma. Un sollievo.
Newt si girò. In mano reggeva una bottiglia di chi sa cosa, ormai oltre la metà. Inspirò.
‹‹ Pensieri notturni ››
‹‹ Sei un gran pensatore come sempre, mh? ››
‹‹ Sta volta è diverso ›› portò la bottiglia vicino alle labbra, rilassandosi sul divano ed affondando ancora di più in esso. Bevette un sorso, poi inspirò ‹‹ sono felice di trovarmi qui, e di poter in qualche modo mettere fine a questa storia, ma... non so. Non ne sono sicuro... cioè, sì, voglio mettere la parola fine a tutto questo, ma... ››
‹‹ Ma...? ››
‹‹ Cosa accadrà dopo? ›› poggiò la bottiglia. L'etichetta di questa era strappata per metà, ma il liquido al suo interno era trasparente ‹‹ cosa faremo? Huan ha anche detto che recupereremo la memoria persa. Dice che ne varrà la pena, e che saremo felici... eppure... ››
‹‹ Se non vuoi recuperarla non sei costretto a farlo ›› capivo la sua paura... la capivo benissimo.
Recuperare la memoria significava certamente ricordare cose che forse era meglio aver dimenticato.
Anche io ne ero terrorizzata.
Newt scosse la testa ‹‹ forse devo ›› inspirò, poggiandosi una mano sul collo. Poi, in modo frustrato, sollevò la testa al soffitto ‹‹ forse alcune cose voglio ricordarle. Ma altre no. Chiaramente non c'è modo di scinderle, ed è questo che mi preoccupa ››
‹‹ Cosa hai paura di ricordare? ››
‹‹ Cose che ho fatto in passato ›› arricciò il naso. Per quanto riabbassò il volto, riuscii chiaramente a vedere il suo sguardo perso altrove. Talmente intenso da darmi la sensazione di poterci vedere attraverso ciò che la sua mente stava esplorando
‹‹ Nei piccoli tratti di flashback che ho... vedo solo morte, dolore, sofferenza... e a volte ›› abbassò lo sguardo sulle proprie mani. La sua espressione assunse una sfumatura di puro disgusto misto a terrore ‹‹ ho la sensazione di avere le mani sporche di sangue, in quei flashback... sangue non mio.
Ed a volte, invece... è tutto buio. In uno dei miei ultimi flashback sentivo freddo, ed era tutto buio. Era come se fossi morto ››
Deglutii e spostai rapidamente lo sguardo.
La sensazione simile a quella era piuttosto comune, a quanto pare. Ero certa di aver vissuto qualcosa di simile anche io.
‹‹ Se scoprissi di aver ucciso delle persone, probabilmente, non mi darei pace ››
‹‹ Sai benissimo che non era una nostra scelta... magari – ››
‹‹ Si trattava di un male minore per un bene maggiore ›› completò la frase, ma scosse la testa ‹‹ non esiste, non è una giustificazione ››.
Ci fu un silenzio terribile per qualche secondo.
Poi, inspirò per l'ennesima volta.
‹‹ Ricordi che quando stavamo mangiando, un po' di tempo fa, ti dissi di aver avuto un sogno terribile per cui non avevo molto appetito? ››
‹‹ Quando mi hai dato la coscia di pollo? ››
‹‹ Sì... bene. Ho sognato un palazzo enorme... ero chiuso lì, in mezzo a tanti spaccati. Non so bene perché ero lì, ma c'eri anche tu. C'era una puzza terribile. Poi c'era una rivolta in corso ›› scosse la testa ‹‹ ed altre cose che non voglio ricordare. Erano chiaramente dei ricordi. Forse sono sempre stato uno spaccato ed ora ho del calmante nelle vene. Forse – ››
Poggiai una mano sul suo volto, scuotendo la testa ‹‹ non è niente del genere. Ne sono sicura, Newt... se fosse stato tutto così semplice, come iniettarti un calmante nelle vene, allora avrebbero già trovato una cura, non pensi? Anche solo un placebo ››
‹‹ Allora come mi spieghi questa visione? ››
‹‹ Non la spiego... non so cosa ci sia dietro questi frammenti di memoria, ma se proprio vuoi arrivare fino in fondo a questa storia, allora... dovresti veramente valutare l'idea di recuperare i ricordi. Altrimenti lascia stare ›› sposai la mano, ma lui la riafferrò rapidamente, riportandosela sul volto. Chiuse gli occhi, come se volesse sentire meglio quel tocco.
‹‹ L'unica cosa che vorrei seriamente ricordare... è il legame che c'era tra noi ›› lasciò la mano, a quel punto, riaprendo gli occhi ‹‹ penso seriamente che prima fossimo amanti ››
‹‹ Cosa? ››
‹‹ Hai capito bene cosa ti ho detto ››
forse sbiancai ed arrossì allo stesso tempo. Il mio cuore cominciò a battere come un pazzo. Perché era giunto ad una conclusione simile? Su quale base?
Lui indietreggiò, andando a recuperare la bottiglia. Sembrava fin troppo tranquillo, ma c'era qualcosa, nei suoi movimenti, che tradiva quella calma.
Forse il modo in cui afferrò la bottiglia per il collo, come se fosse semplicemente un modo per trattenersi dal fare qualcos'altro.
‹‹ Io vado a letto ›› disse, senza girarsi. Mi stava dando le spalle.
‹‹ A-aspetta! Perché lo pensi? ››
‹‹ Lo penso e basta ›› fece un cenno con la mano ‹‹ non te lo so spiegare. È così e basta... ora non ho voglia di parlare di questo, scusami. Ho troppe cose per la testa ››
‹‹ Non puoi gettare un idea simile e poi fare finta di niente! ›› perché?
Perché ero così insistente, ora?
Eppure, ero pietrificata.
Parlavo, ma non mi muovevo.
‹‹ E cosa dovrei fare, secondo te? ›› sbuffò, girandosi di nuovo ‹‹ l'unico che potrebbe sapere qualcosa è Huan, al momento. Ma diciamo che non è tra le nostre priorità adesso, Liz ››
‹‹ Lo so... lo so, scusa ›› in effetti... cosa mi aspettavo?
Lui scosse la testa, girandosi ancora. Un altro cenno per salutarmi, e poi si avviò verso la sua camera.
Non era una risposta. Non poteva esserci una vera risposta. Era solo una supposizione.
Parlarne con Huan in quel momento sarebbe stato un gesto idiota.
Non era quella la priorità.... gli altri lo erano.
Certo, c'era qualcosa... fino a quel momento non mi ero mai concentrata su un pensiero simile.
Io e Newt amanti? Perché?
Sì, era un bel ragazzo.
Sì, lo sentivo vicino... molto vicino. Sentivo che c'era qualcosa tra noi, ma... amanti?
Nella radura era tutto teso come un filo tirato...

Durante la notte non avevo praticamente chiuso occhio.
Mi era stata data una pastiglia che mi permetteva di respirare, ma avevo sudato tutta la notte. Mi avevano avvertita riguardo quell'effetto collaterale... ed era l'unico modo per aiutarmi a controllare quelle venature e quella sensazione pessima. Avrei dovuto prendere quella medicina per un mese. Era uno schifo, ma almeno appena sveglia ero in grado di guardarmi allo specchio senza avere i conati di vomito alla vista di tutte quelle vene.
Mi ero recata in una stanza insieme a Newt e Tommy. Dovevamo incontrare Huan e compagnia cantante.
Sembravamo tutti degli zombie... ed io non riuscivo ad incrociare lo sguardo di Newt. Mi sentivo ancora strana.
‹‹ Allora, ho buone notizie e cattive notizie ›› Huan, il ragazzo dagli occhi di ghiaccio, aveva un malloppone di fogli in mano. Eravamo seduti attorno ad un tavolino. L'unico che sembrava riposato, dentro quella stanza, era proprio Huan.
‹‹ Quale volete sentire per prima? ››
‹‹ Fai tu ›› rispose Newt, giocando a far roteare una penna di fronte a sé
‹‹ Okay, la prima buona notizia è che Minho, Eva e gli altri velocisti sono in salvo ››
Tutti sollevammo le spalle. Un sorriso si disegnò sulle mie labbra, ed ero prontissima ad alzarmi per andare ad abbracciare il ragazzo. La situazione si era ribaltata di colpo.
Ma ovviamente
‹‹ La cattiva, è che a tirarli in salvo è stato l'Hae ›› niente è come sembra.
‹‹ Cosa...? Non avevi detto che saresti riuscivo a – ››
‹‹ Sì, lo so quello che ho detto ›› borbottò, arricciando le labbra ‹‹ a quanto pare c'è stato l'ennesimo cambio di programma ››
‹‹ Andiamo a riprenderli, allora, no? ›› Newt quasi ringhiò pronunciando quelle parole, ma l'espressione di Huan era tutto fuorché preoccupata.
‹‹ Non è così semplice ›› disse tranquillamente ‹‹ c'è una nota positiva nel loro ritiro. Sappiamo dove si trovano, quindi sappiamo dove andarli a prendere... ma non dobbiamo farci prendere dall'emozione della cosa. L'Hae ha incrementato le misure di sicurezza. Dobbiamo muoverci con cautela se non vogliamo saltare in aria come l'ultima volta ››
Corrugai la fronte. In che senso?
‹‹ Ed è qui che entra in gioco Chuck. Anche se è piccolo ha un intelligenza incredibile. È il baby cyborg più potente che si sia mai visto... ha pezzi di Jillian in sé, e questo ci faciliterà con la tracciatura di Eva attraverso le telecamere di sicurezza all'interno della base dell'Hae. Nathan si occuperà di comandare le berghe in modalità attraverso il pilota virtuale, Chuck di disattivare i sistemi di sicurezza... ma ci vorrà un po' di tempo per questo. Bambino prodigio o no, sono un ammasso di codici particolari... dovrà analizzare molte cose contemporaneamente, e sfortunatamente ha un pessimo senso della collaborazione. Quindi, pensavo che forse se tu ed Elizabeth rimaneste con lui durante il processo, lui comincerebbe ad essere più collaborativo. Si ricorda di voi ››

Da quel giorno, l'operazione "recupero" cominciò.
Io e Newt fummo accompagnati nella piccola stanza con il bambino.
Un bimbo con le guance grosse, rosee, gli occhi gialli. Sembravano emanare scintille. I capelli erano biondini. Sorrise ed allungò le braccia in direzione di Newt, appena lo vide. Sembrava aver visto chi sa cosa.
Il bambino con noi interagiva in maniera attiva. Camminava per stanza – male, ma lo faceva –, ci portava oggetti, penne, matite, provava a parlare.
I giorni trascorrevano in modo tranquillo, e lui non si opponeva nemmeno quando dicevamo "ora basta giocare". Capiva, rimaneva in silenzio e fissava il vuoto – apparentemente –. I suoi occhi, a quel punto, diventavano scuri.
Rimaneva più tempo ad elaborare i dati solo quando io e Newt restavamo vicini. Quindi si creavano situazioni imbarazzanti, perché, ancora, non avevamo parlato di ciò che aveva detto.
Finivamo col chiacchierare di tutt'altro.
Come, per esempio, di Teresa e Thomas, di come si stesse riprendendo la ragazza...
Evitavamo anche di chiederci cosa avremmo fatto una volta recuperati anche Minho ed Eva.
Era come se la prospettiva del futuro fosse bassa.
A me, in effetti... spaventava a morte.
Non parlavamo più nemmeno del virus dentro il suo corpo. Ogni tanto abbandonavamo la stanza a turni, per fare controlli vari, riposini, pausa bagno. Ma qualcuno rimaneva sempre col bambino. Non poteva stare solo.
‹‹ Adesso basta, Chucky ›› disse Newt, poggiando il bambino sulla poltroncina a forma di orso ‹‹ sai cosa devi fare. Poi, quando hai finito, andiamo a dormire. Che ne dici? È tardi, sai? ›› Newt era sorprendentemente bravo con quel bambino. E lui pendeva dalle sue labbra.
Io mi sentivo decisamente negata.
Chuck ridacchio, poggiando le sue mani paffute sulle guance di Newt ‹‹ Nanna! ››
‹‹ Sì, dopo ››
Non parlava molto, ma quando lo faceva, in genere, era solo con lui.
New spostò delicatamente le mani del bambino, ed a quel punto lui capì. La sua espressione cambiò radicalmente, ed entrò nella sua solita trans. Newt, quindi, si spostò accanto a me.
Incrociò le braccia, ed evitò accuratamente il mio sguardo.
‹‹ Quindi... lo prenderai? ›› chiese Newt.
Sulle prime non capii, ma poi ricordai.
Non avevamo parlato nemmeno più dei nostri ricordi.
Huan, giusto q quella mattina, aveva menzionato la quasi completezza del siero per eliminare quello del blocco. Non mi ero ancora soffermata a pensarci.
‹‹ Sì ›› dissi infine, ma di getto. In realtà dovevo ancora rifletterci su.
‹‹ Bene così ›› rapidamente, voltò lo sguardo. Appena in tempo, cominciai a guardare dritto. Ma perché mi sentivo così idiota nel fissarlo?
Probabilmente perché, la notte sopratutto, mi mettevo a rimuginare sulle sue parole ma non avevo il coraggio di dirglielo.
Eppure... realizzai che quella sensazione e quel pensiero, in realtà, barcollarono nella mia testa più di una volta.
Amanti. Fidanzati? O solo un'avventura? Eppure io non ricordavo nemmeno di aver dato il primo bacio, figuriamoci di aver fatto sesso.
‹‹ Ti auguro di ricordare solo cose positive. Non hai la faccia di una che fa cose stupide ›› poggiò la mano sulla mia testa, battendoci delicatamente la mano ‹‹ anche se ne hai fatte parecchie ››
‹‹ In che senso? ›› brontolai, corrugando la fronte
‹‹ A partire dal fatto che continui ad evitare il mio sguardo da quando ti ho detto della mia teoria sul fatto che fossimo amanti ›› incrociò le braccia contro il petto, poi, chiuse gli occhi ‹‹ ed altri dettagli che ricordo un po' sparsi qua e là. Il tuo esserti lanciata dentro il labirinto, per esempio ››
‹‹ Tu non prenderai il siero? ››
‹‹ Alla fine ho deciso di no. Deciso definitivamente ›› riaprì gli occhi ‹‹ diciamo che, considerando che dovrò morire, voglio farlo senza avere memoria delle cazzate fatte prima ››
‹‹ Newt, non m – ››
‹‹ Sì, invece ›› il suo sguardo si fece tagliente, come per farmi capire quanto fosse serio ‹‹ Non c'è una cura reale a questa cosa. Huan mi ha raccontato che ero già un non mune da prima di entrare nel labirinto. Ha detto che il mio corpo ha già subito gli effetti devastanti dell'eruzione, prima di venire qui in corea... non è entrato nei dettagli. Mi ha solo detto che avevano trovato un modo per guarirmi. Il mio corpo probabilmente era provato, e venire qui ha risvegliato qualcosa ›› eppure, il suo aspetto era del tutto normale.
Boccheggiai e, nervosamente, afferrai una ciocca dei miei capelli, cominciando a rigirarmela tra le dita ‹‹ ci dev'essere un modo... ››
‹‹ Per il momento no. Il fatto che gli effetti stiano tardando la vedo come una nota positiva, ma non è una garanzia. Vuol dire solo che su di me ha un effetto più lento. Ma comunque, questo non cambia la promessa che mi ha fatto Tommy. Appena i sintomi cominceranno a prendere il sopravvento sulla mia sanità mentale, voglio che mi uccida. Non voglio farvi correre nessun rischio. La mia vita, comparata alla vostra che siete muni, vale meno di zero ››
rimasi in silenzio, ma con lo sguardo incatenato al suo.
Provare a fargli cambiare idea era inutile, e questo lo avevo capito. Eppure, anche se le sue parole erano estremamente fredde, riuscivo a vedere qualcosa nel suo sguardo. Paura, forse... in fondo anche lui, come me, era solo un ragazzino. Anche lui meritava della pace.
Eravamo stati costretti a crescere in fretta, ad affrontare cose terribili contro la nostra volontà, e chi sa quante altre cose avevamo affrontato e non avevamo la minima memoria.
‹‹ Non ti posso obbligare a cambiare idea... capisco che è una tua scelta, ed è giusto che tu la faccia. Non sei più un bambino... e se questo è ciò che vuoi, va bene. È una tua scelta anche il non voler prendere il filtro ›› accennò un sorriso alle mie parole, annuendo.

Passarono due giorni.
Tutto era stato schematizzato. Tutto era pronto.
Il piano era far infiltrare Thomas, Newt e Huan. Solo loro. A detta loro bastavano.
Identità false, nel dubbio. Sarebbe andato tutto bene,

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