Lake Boon
Lake Boon, Boston
16 Maggio 2012
Quando mi svegliai ero stesa in un letto matrimoniale. Sentivo un fastidioso brusio in testa, ma stavo decisamente meglio di quando mi ero addormentata. Avevo un collare al collo e diverse fasciature addosso. Avevo una flebo al polso. Mi girava molto la testa se mi voltavo dalle parti. Mi concentrai sulla finestra davanti a me. C'era sempre il lago che avevo visto dalla macchina oltre la vetrata. Probabilmente Mrs No One aveva chiamato il dottore della Deftcon. Ascoltai i rumori per un bel pezzo. Solo dopo un po' notai l'orologio accanto al comodino: era già mattina inoltrata. La finestra era socchiusa a vasistas e dal lago proveniva un bel venticello.
Era una bellissima giornata là fuori. Ormai sapevo di non poter scappare. Era meglio che collaborassi e convincessi Mrs No One che avevo bisogno di un ospedale. Non per sfiducia al suo medico, ma mi sentivo davvero uno straccio. Sentii i rumori di un auto che accendeva il motore e partiva lentamente sulla ghiaia. Una ventina di minuti dopo Mrs No One si affacciò alla porta.
-Buongiorno - esordì. Anche lei aveva una bella fasciatura sulla testa e un paio di altre alle braccia e alle gambe. Non pensavo si fosse ferita così tanto nell'incidente. - Allora sei pronta a parlare di affari?- chiese.
- Affari?- la guardai allibita.
-Ok, so come posso sembrare, ma io sono una donna d'affari. Non voglio che muoia nessuno, voglio solo trovare il miglior accordo per ottenere quello che entrambi vogliamo. A noi basta che tu sistemi il codice nella chiavetta per funzionare coi documenti della Deftcon ...- disse infine con una calma che mi inquietò. Così era per questo che ero viva? Non sapevo che fare.
Si sedette sul letto dall' altro lato e si appoggiò comodamente al cuscino. Aveva i piedi nudi e i capelli ancora bagnati, come se si fosse fatta una doccia. Notai che le punte erano molto più scure del rosso del caschetto. La fisionomia del suo viso era molto diversa coi capelli sciolti sulle spalle.
- Conosco il tuo modo di fare affari!- sbottai. Lei rise e mi guardò stupita.
- Davvero? Come?- chiese curiosa.
-Lily mi ha lasciato una lettera, mi ha detto che l'avete perseguitata e io penso che alla fine l'abbiate anche uccisa- lanciai il mio fendente in fretta salvo pentirmene trenta secondi dopo. Forse ero stata troppo diretta. In fondo quella donna poteva uccidermi in qualsiasi momento.
-Ammetto che i negoziati con Mrs Collins non sono andati come io speravo. Era troppo... attendista... per noi. E ti giuro che non ho capito subito che non era una strategia. Pensavo volesse più soldi, ma non erano i soldi che voleva. Ho pensato anche che fosse terrorizzata dall'MZ3, ma non era quello. Non capivo cosa gli avesse dato l'MZ3 per renderla così fedele nei loro confronti...- disse quella parole quasi con disprezzo.
-Lily era una brava persona e voi non avevate il diritto!- sbottai.
-Tesoro, tesoro. Le cose sono sempre un po' più complicate di come sembrano. L'ho spaventata? Certo! Ammetto di essere andata un po' oltre misura quando ho seguito i suoi figli dopo scuola. Erano così... vulnerabili...- aggiunse. Un brivido mi passò lungo tutto il corpo.
- Vedi io pensavo di essere un bravo mediatore, non avevo capito che lei non poteva darmi quello che io volevo... perchè non lo sapeva fare. Perchè doveva aspettare te per farlo...- disse infine voltandosi verso di me.
- Allora l'hai uccisa?- dissi quasi come un sussurro.
-Oh no, l'ultima volta che l'ho vista è scappata da un caffè in centro. E' vero: io avevo la pistola, ma eravamo in pieno giorno, nel centro di Boston. Non sono stupida. Era terrorizzata? Forse sì... ma era veramente molto viva, questo te lo posso assicurare- annuì infine.
-Non ti credo!- dissi con le lacrime agli occhi.
-Tesoro, tesoro, mi dispiace molto essere io ad aprirti gli occhi, ma a volte è un bene aprire gli occhi, sai. Non sempre le persone sono come ci aspettiano che siano...- disse accarezzandomi ritmicamente il braccio come se fossi una bambina da consolare.
-Che intendi dire?- le chiesi trattendo il magone in gola.
Lei sospirò, si staccò da me , si allungò verso il suo comodino e prese un pacco di foto. Me le passò senza dire nulla. C'era la data su ognuna. C'era Lily che usciva dall'università. Era in macchina e guardarava dentro la borsa, come se cercasse il telefono. Poi c'era Lily ferma ad un semaforo, tamburellava sul volante dell'auto che nel giro di venti minuti sarebbe finita sul fondo del fiume. Mi accorsi che mi tremavano le mani. Non sapevo cosa avevo più paura di vedere. Una conferma o una smentita. In ogni caso sarebbe stato un tuffo nell'oblio.
Poi la macchina si fermò davanti ad un garage. E Lily inaspettatamente scese e un militare salì al suo posto sulla macchina. Rimasi con quella foto a mezz'aria. Le lacrime coprirono il mio campo visivo scivolando lungo il mento. Era come se il mondo si fosse svuotato di significato. La donna per cui avevo accettato di portare a compimento quella pazzia, per cui avevo pianto, per cui avevo mentito a Set, in realtà mi aveva raggirato. Aveva raggirato tutti. Fin dall'inizio. Lei non era mai morta. Come aveva potuto gettarmi in quell'abisso di terrore , così? Come aveva potuto lasciarmi sola in quella storia dopo essere stata lei a gettarmici?
- So quanto male faccia quando le persone ti tradiscono. Tu finisci dentro per un uomo, per aiutarlo nella sua ... guerra... e lui dopo nemmeno un mese ti rimpiazza con la prima stronza che passa dicendo di amarlo e di volersi convertire. Al diavolo gli uomini! Vedi quel giorno ho imparato una grande lezione. E non mi sono mai più fidata di nessuno in vita mia. Uomo o donna che fosse. Quello che posso dirti è che tu non sei come lei. Tu sei più come me. Una che si sporca le mani, che ci mette del suo per far funzionare le cose. Che senso ha buttare la tua vita per una che fa disegni su lavagne ma poi non sa come realizzare nulla? Lei ti ha buttato! Ripagala con la stessa moneta... - disse Mrs No One. C'era una parte di me che si aggrappò alle sue parole anche se pensavo fermamente che fossero sbagliate.
Ero stata molto arrabbiata con Mrs Collins per essersene andata, per avermi lasciata sola, per avermi addestrato come una macchina. Potevo perdonarla se per quella storia aveva perso la sua vita, ma se lei era viva allora cambiava tutto. Che senso aveva morire per lei? Nessuno. Strinsi il pugno, sentii l'ago che mi pizzicava sul polso. Mrs No One si era alzata dal letto e stava guardando fuori dalla finestra come se volesse lasciarmi un po' di privacy nel mio dolore.
-Come faccio?- disse la mia voce. Lei si voltò verso di me.
- A fare cosa?- chiese lei stupita.
-A vendicarmi - sussurrai. Mi vergognavo molto di me stessa, ma non c'era altro che volessi in quell'istante. Lei venne verso di me, si sedette al mio fianco, mi accarrezzò i capelli ricci. Sorrise. Sapeva di aver vinto, di avermi in pugno.
-Battila- sussurrò. Io la guardai stupita.
- La tua professoressa ora è sotto custodia della MZ3, ha preso la tua rete e sta limando gli ultimi dettagli con quell'invertebrato del suo vice.... come si chiama?- fece perplessa.
-Rice?- la guardai stupita. Così avevano preso il mio lavoro, il mio 95,7% e stavano cambiando i coefficenti per ottimizzare ed arrivare alla percentuale massima? Conoscendo Lily il suo obbiettivo era sempre stato il 97,5% e non si sarebbe fermata finchè non ci fosse riuscita. Aveva Rice, aveva il codice. Nessuno la poteva più fermare. Era gia tutto fatto, solo da limare e in quello lei era sempre stata molto più brava di me, da sempre. Ne ero conscia. Mrs No One sapeva cosa mi stava chiedendo?
- Non credo sia possibile batterla- ammisi.
-Ammettiamo che io usi i vostri documenti sulla stessa rete e che vada tutto bene, ci sono almeno 50 coefficenti sotto che potrebbero dover essere manipolati e che non so cosa significhino. Questa parte è sempre stata la parte che lei doveva fare, non io!- protestai asciugandomi gli occhi.
- Capisco, bhe, ci ho provato...Rachel, l'importante è che tu ci renda competitivi - disse lei allora.
-In che senso?- feci stupita.
-Se la Deftcon non porta qualcosa di simile con intelligenza artificiale e una percentuale comparabile, saremo anche esclusi dalla competizione dei prossimi due anni. Due anni fa abbiamo vinto. I nostri missili e i nostri droni sono migliori. Ce la possiamo giocare anche su altri parametri.Non c'è solo l'intelligenza artificiale in ballo, ma se non la mettiamo in gioco la Mz3 vincerà a mani basse. - mi spiegò Mrs No one.
-Posso provarci...- acconsentii. Lei si sfregò le mani soddisfatta. Mi aiutò a sistemarmi meglio sul letto. Mise un ulteriore cuscino dietro la mia testa e mi portò un computer portatile e la mia chiavetta.
- Tu cosa mi darai in cambio?- feci io allora. Lei mi guardò stupita. Poi annuì.
- Mi piace come ragioni, tu vuoi un incentivo a fare un buon lavoro, un ottimo lavoro... mi sembra giusto. Ogni mezzo punto percentuale sopra il 95% farò qualcosa per garantirti la tua vendetta. A tua scelta.- aggiunse guardandomi dritta negli occhi.
- E come potresti fare? Non la ucciderai, vero?- chiesi ingenuamente.
- Solo in senso figurato. Ho passato 10 anni in carcere a studiare legge. Mi sono tirata fuori da sola, licenziando il mio avvocato. Fidati, so come distruggere quella donna o l'MZ3. Tu programma, al resto ci penso io. Faccio un po' di pensate da mettere sul tavolo. I miei clienti non rimangono mai delusi. Sono la migliore perchè non ho scrupoli, nessuna remora, nessun ideale- disse. Poi aprì la porta a vetro che dava sul balconcino e si stese al sole.
- I documenti della Deftcon e i target sono in una cartella sul desktop!- urlò dal balcone.
Sapeva bene che non potevo scappare. Sapeva che avrei scritto quel codice per lei e per la Detfcon e che avrei fatto del mio meglio. Io lo volevo. Volevo che Lily si rimangiasse la sua lettera una parola alla volta, un carattere alla volta. Il veleno che c'era in quella lettera mi aveva intriso l'anima ed ora dovevo buttarlo fuori, rifletterlo e rispedirglielo indietro. E io che mi ero messa con lei a parlare di intelligenza artificiale nei prati della mia testa! Non era degna di quel posto. Lily Collins non era meglio o peggio di Mrs Clarckson.
La cosa peggiore era che lei non aveva mai preteso di esserlo. Aveva sempre detto chiaramento che le servivo. Ero stata io ad immaginarmi tutto il resto. L'avevo messa su di un piedistallo che nè lei , nè nessun'altro meritavano. Nessuno al mondo. Ora la dovevo far cadere dal piedistallo e se si fosse fatta male non mi importava più di tanto. Anche io mi ero fatto molto male e lei comunque era rimasta nell'ombra, pur sapendo che rischiavo la vita, per lei! Per scrivere il suo codice, per la sua rete. Io in L.I.L.Y. non c'ero mai stata. Non mi aveva mai spiegato la teoria o il ragionamento. Non mi aveva mai spiegato come era arrivata a crearla e perchè aveva deciso di crearla così. Io impilavo mattoni. Questo era il mio compito? Ottimo. Le avrei dimostrato che quello lo sapevo fare bene. Anche con mattoni non suoi.
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