Elizabeth Collins
Boston
16 Maggio 2012
Non so cosa sperassero di ottenere quel giorno quando a sirene spiegate si presentarono al posto di blocco davanti alla sede dell'MZ3 poco fuori Boston. Erano a meno di 30 Km da me. Non lo sapevano. Nessuno sapeva. Set forse lo fece per amore. Ma Sullivan? Io credo che fosse arrabbiato. Molto più di me. Stava sulla volante e teneva quella foto in mano. Apparteneva allo stesso fotogramma che avevo avuto anche io tra le mani.
Non si può giocare con la vita e la morte. E chi lo fa deve essere disposto a pagare. Quante persone erano già morte? Quante ne sarebbero morte per salvare una? Era la prima volta nella sua intera carriera che gli succedeva: ritrovarsi faccia a faccia con un morto e doveva ammettere che la sola idea gli metteva la pelle d'oca. Tirò giu il finestrino. Non cercò nemmeno di giustificare la loro presenza lì: - Mi chiami al telefono il suo responsabile e me lo passi- disse con un autorità che stupì il giovane , già in tensione a vedere l'auto di ordinanza arrivare a sirene spiegate. Set spense la sirena e attese.
- Salve, sono l'ispettore Capo Sullivan del dipartimento di Polizia di Boston , distretto di Charlestown. Se non mi apre le porte tornerò con un ordine di prequisizione per tutte le vostre sedi per rapimento, decida lei. Voglio parlare con Elizabeth Collins- disse direttamente. Set deglutì.
- E non finga di non sapere dov'è. Ho una foto in cui sale su una vostra auto. O l'avete ammazzata o è viva. Se è viva la voglio vedere ora!- aggiunse. Poi ripassò la ricetrasmittente al sottoposto.
-Chiede se può mostrarmi la foto?- chiese l'uomo deglutendo. L'ispettore gliela sventolò in faccia. Il ragazzo parlò ancora alla ricetrasmittente e poi aprì la sbarra. Sullivan fece un cenno di ringraziamento e riavviò la sirena. Voleva fare casino. Molto casino.
C'era un solo uomo in uniforme ad aspettarli sulla scalinata.
-Ispettore Sullivan, le possiamo spiegare... - tentò.
- Lo farà la signora Collins. Ci sono già quattro cadaveri sull'asfalto, quanti dobbiamo seminarne per questa storia? - fece Sullivan guardandolo dritto dal basso verso l'alto. L'uomo sospirò. Sapeva che si riferiva ai suoi uomini.
- Senta stiamo cercando anche noi di risolvere la situazione, non è cosi semplice come sembra- disse l'uomo cercando di portare Sullivan lontano da Set.
-Mi spiegherà dopo che avrò parlato con la signora Collins- disse l'ispettore invitando Set a seguirlo. - ...o quella foto finirà ai giornali, tre giorni prima della decisione di un importante gara di droni davanti alla commissione del senato, è questo che vuole?- Sullivan lanciò il suo asso.
L'uomo deglutì e aggiunse. - Non abbiamo nessun problema a farvi parlare con la signora Collins. Meglio entrare.- li invitò. Sullivan annuì e seguì l'uomo nella struttura.
Li fecero attendere in uno stanzino senza luce naturale e anche piuttosto claustrofobico, con un neon che batteva ritmicamente. Sullivan era abituato, conosceva bene quelle tecniche. Non era nato ieri. Si mise tranquillamente seduto e appoggiò le foto sul tavolo. Set invece non riusciva a calmarsi.
- O ti siedi o aspetti fuori?- disse Sullivan deciso. Set alla fine cedette. Quaranta minuti più tardi tre militari scortarono una donna nella stanza. Sullivan guardò la donna che aveva visto così tante volte in foto. La donna si fermò sulla porta e poi chiese ai militari di aspettare fuori. Tutti le ubbedirono. Sullivan non aveva bisogno di altre conferme. Set guardava allucinato l'esile figura di Lily e i suoi occhi tersi chiedendosi se una donna così, dai modi gentili, potesse causare tanto trambusto.
Sullivan la invitò a sedersi. - La trovo in forma eccelente per essere finita giù da un ponte, signora Collins- indossava una camicetta di seta leggerà, aveva addossò un velo di profumo e gli orecchini. E non era minimamente ferita, nè ai polsi, nè altrove. Portava ancora il suo orologio e tutti i suoi gioielli. Lily sospirò.
-Mi dispiace di aver causato tutto questo- abbassò gli occhi.
-L'hanno aggiornata sugli ultimi sviluppi?- chiese Sullivan. Lily annuì.
- Allora congratulazioni per il suo successo, L.I.L.Y. ha stravinto e credo che farà altrettanto in senato. Sbaglio?- insinuò Sullivan. Lily trattenne un gemito. -E' ciò che speriamo...ma voi come...- Lily si fermò. Era indecisa se proseguire.
-Come facciamo a sapere? E' questa la sua unica domanda? Penso che questo sia l'ultimo dei suoi problemi ora. Chi ha preso Rachel?- aggiunse Sullivan.
- Avete la lettera allora?- aggiunse Lily deglutendo. Fece finta di non sentire l'ultima domanda. Non voleva pensarci o rischiava di crollare. Stava cercando disperatamente una via d'uscita. L'ispettore le mise davanti la fotocopia della lettera e ripetè a chiare lettere: - chi ha preso Rachel?-
-Io non so chi l'ha presa.- disse Lily spaventata.
- Le ricordo che quello che ha fatto comporta diversi reati. Falsa denuncia, secondo la legge americana, può comportare una pena compresa tra i due e i dieci anni di carcere, signora Collins. Senza contare il fatto che ha complottato per mandare un'innocente in carcere. False dichiarazioni o attestazioni in atti destinati alla autorità giudiziaria. Depistaggio. Non parliamo del concorso all'università e del fatto che lei non potrebbe prestare i suoi servizi all'MZ3. E infine vuole che aggiunga anche il ponte che ha distrutto e che costerà ai contribuenti migliaia di dollari di riparazione? Un bene storico per altro...Mi tolga una curiosità? Quel disgraziato che si è gettato al posto suo almeno è vivo, Signora Collins? - aggiunse.
- Era uno stant-man , si è gettato dall'auto prima dell'impatto con la recinzione. Ha riportato solo lievi escoriazioni. Era consenziente.- disse Lily decisa.
- Anche Rachel era consenziente? - alzò la posta Sullivan.
-Rachel ha deciso in totale indipendenza. - disse Lily.
- Sei una stronza!- scattò Set. - Lei ha rischiato la sua vita per te e la perderà...-aggiunse nero in volto. Lily lo guardò sconvolta. Credo capì all'istante che Set aveva un'interesse personale nella cosa.
- Sono pronto ad aggiungere alla lista anche intralcio alla giustizia in un indagine per rapimento. Penso che qualcun'altro si godrà i suoi finanziamenti all'università al posto suo, signora Collins. Certo non Mrs Clarckson che al momento è richiusa in ospedale sotto sedazione. Penso che i suoi difensori saranno molto interessati alle foto che ho qui davanti e anche i giornali o il suo rettore per esempio ...- aggiunse Sullivan.
- E' una minaccia?- Lily alzò il sopracciglio perplessa. - Non pensavo che la polizia potesse fare queste cose. Se questo è un interrogatorio voglio un avvocato- disse infine Lily.
- Per me va bene. La portiamo in centrale, aspettiamo il suo avvocato. Intanto faremo un fermo provvisorio per evitare fughe. Fisseremo una cauzione. Se la MZ3 ha bisogno di lei per il concorso pagherà a meno che non abbia paura di esporsi più di quello che già non ha fatto... proprio alla vigilia di un importante avvenimento...- lasciò intendere Sullivan.
-Sapere chi l'ha presa non vi aiuterà a trovarla- disse Lily abbassando le spalle.
- Quella donna è... è il male assoluto, non ha scrupoli. Ho già fornito all'MZ3 l'identikit ed è stata anche identificata, ma loro dicono che è intoccabile. - aggiunse Lily rialzando gli occhi verso Sullivan.
-Questo lasci deciderlo a noi, non le pare! Chi ha assunto questa donna? Chi è il competitor?- chiese Sullivan piccato.
- La Deftcon- Lily confessò abbassando le spalle.
- Signora Collins mi guardi bene. Lei ha un modo per finire questa cosa. Oggi. Ci dia il permesso di scoperchiare questo vaso di pandora. Fermeranno la gara in senato, escluderanno l'MZ3 e la Deftcon a quel punto loro non avranno più bisogno di Rachel- tentò Sullivan.
- Non posso farlo!- scosse la testa spaventata alla sola idea. - Chi le dice che non la uccideranno comunque?- lo sfidò Lily.
- Mi faccia fare il mio lavoro. Convincerò la Deftcon a dirmi dove la tengono- sussurrò Sullivan.
- Mi dispiace, non posso. Ho un accordo con quelli della MZ3, loro hanno creato un conto a mio nome alle Cayman, sono soldi sporchi, con quelli mi distruggeranno!- disse Lily spaventata.
- La proteggeremo, possiamo farlo anche noi- promise Sullivan. Set lo guardò allibito, fece per protestare, ma Sullivan gli tirò una gomitata. Set si mutò all'istante.
-Non posso, non posso - continuò a dire Mrs Collins.
-Perchè?- fece Sullivan guardandola dritta negli occhi.
-Non importa quello che pensiamo io o lei o Rachel. L.I.L.Y. può salvare delle vite, può fare la differenza. Per molte persone...- disse convinta facendo un profondo respiro.
- Quindi per questo è disposta a sacrificare Rachel? Per la sua intelligenza artificiale? Senta facciamo così. Ho la nausea a forza di parlarle. Se ne vada e faccia venire i militari con quell'identikit. Le certifico che lei è sotto indagine. Per il momento non può lasciare la città. Alla polizia verranno fornite le sue credenziali, la fermeranno ad ogni posto di blocco. Se non vuole peggiorare le cose, non lasci questo edificio prima del nostro ritorno - disse imperioso Sullivan.
Lily tirò un sospiro sollievo e promise di non farlo. Poi bussò alla porta e alcuni militari aprirono. Il comandante rientrò. Lily disse soltanto- Dagli quello che vogliono- e poi sparì.
-Giù il sipario, vogliamo sapere chi è la donna che ha rapito Rachel Wright.- disse Sullivan quando la porta fu chiusa dietro di loro.
- Vi posso dare il suo fascicolo a patto che aspettiate a certificare qualsiasi accusa verso di noi o la signora Collins, dopo l'esito del 20 Maggio.- disse l'uomo senza dar segno di cedimento.
Sullivan alzò le mani. - Ha la mia parola- aggiunse. L'uomo sorrise e li fece accomodare nella reception intanto che preparavano il fascicolo. Set era molto nervoso.
- Non mi piace come rideva. Perchè gli ha promesso che non facevamo nulla, capo?- sussurrò.
-Perchè non possiamo.- disse Sullivan a denti stretti.
-Non ci hanno tolto il caso della Collins- protestò Set.
- Ci hanno impedito qualsiasi indagine sull'MZ3- sussurrò Sullivan. Set lo guardò perplesso. In quel momento arrivò una segretaria con una cartellina , gliela consegnò, fece firmare a Sullivan un foglio e poi li indirizzò verso l'uscita.
Sullivan tirò un grosso sospiro di sollievo non appena uscì di là. Salì in macchina e diede una bella spolverata al suo distintivo.
- E' incredibile che quella donna tenga più alla sua intelligenza artificiale che a Rachel!- sbottò Set.
-Vediamo chi è la misteriosa rapitrice e se possiamo fare qualcosa, alla Collins penseremo dopo. Tanto di qua non si muoverà fino al 20 Maggio- sospirò Sullivan iniziando a leggere il fascicolo. Set guidava lungo l'interstatale facendo profondi respiri per cercare di calmarsi.
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