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Capitolo 1

Tutto ebbe inizio a Rock Fort.

Ancora oggi, a trecento anni dalla sua nascita,Rock Fort si ergeva sulla cima di una leggera sporgenza e lì, al centro di unapiccola foresta, ecco il castello di Aragon; isolato dal resto del villaggio,le cui abitazioni sono costruzioni in pietra con porte di legno davanti allequali, ancora oggi, quando sopraggiunge la sera, gli abitanti sono solitilasciare una cesta di vimini. Si narra che, un tempo, le anguane, creatureincantate, e gli abitanti di Rock Fort vivessero insieme.
Kieran non ne aveva mai vista una, ma aveva sentito diversi racconti deglianziani del villaggio in merito; per alcuni erano vecchie megere, per altricreature per metà donna e per metà serpente o capra, altri ancora ledescrivevano come donne bellissime e seducenti. Si raccontava che amasserostare presso lo specchio d'acqua, presente a est, alimentato dai torrenti chescendono dalle colline, alle spalle del castello.
Kieran amava pensare che si nascondessero fra loro, e quando le ultime luci sispegnevano, adorava immaginarle aggirarsi furtivamente fra le casupole persedersi lungo la riva del lago, illuminate dalla soffusa luce lunare.
Kieran rammentava suo nonno quando la sera, seduti davanti al focolare,raccontava di donne bellissime dai poteri magici, di posti incantati, di donnecattive come Desdemona, prima regina della dinastia degli Aragon, che cacciòvia tutte le anguane dal regno e ordinò a Esther, strega dagli immensi poteri,di erigere un muro magico lungo tutto il perimetro di Rock Fort. Ebbene sì,Rock Fort era una sorta di prigione. Chiunque poteva entrare o uscire, purchénon fosse un'anguana, ma lo stesso Kieran si sentiva ingabbiato. Nonostante laprotezione magica, gli abitanti non persero l'abitudine della cesta di viminiche, secondo una leggenda, sembrava le tenesse lontane. Il muro non erariuscito a estirpare del tutto certe usanze.
"Kieran?"
La voce del padre lo riscosse da quei pensieri, e si mosse verso il letto sucui lui giaceva, febbricitante.
"Si, padre"
"Un po' d'acqua, per favore"
Così Kieran versò l'acqua in un bicchiere, dalla brocca posto sul comodinovicino al letto, e pose una mano dietro la nuca del padre, aiutandolo a bere.
Non riusciva a vederlo così. Era sempre stato un uomo attivo, amava stareall'aria aperta. Non si capacitava della velocità con cui aveva perso i sensidurante una festa, organizzata per i suoi cinquant'anni. Improvvisamente,mentre si brindava, si parlava del più e del meno e altri ballavano, eracrollato per terra, disteso di lungo. Kieran ricordava ancora il fracassoprodotto dal bicchiere di vino che gli era sfuggito di mano. Non sapeva sedietro di tutto ciò c'era lo zampino dello zio, tutti sapevano quanto fossevivo in lui il desiderio di avere la corona.
La dinastia degli Aragon era, ormai, da cent'anni al potere, il trono passavadi figlio in figlio. Kieran, figlio di Artemio, re di Rock Fort, aveva soloventidue anni e, per via di una legge, avrebbe dovuto aspettare i venticinqueper poter, in caso di morte del padre, succedere al trono; non solo, ma seentro un anno, dalla sua salita al trono, non avesse preso moglie,automaticamente, la corona sarebbe passata al secondo erede al trono in listadi successione; in questo caso, essendo figlio unico, a suo zio, il principeMilos Aragon: un uomo subdolo e furbo, che riusciva a celare la sua invidia neiconfronti del fratello con una buona dose di sorrisi e finta cordialità.
Con questi pensieri, posò il bicchiere, sorrise al padre e capì che dovevaagire. 


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