Capitolo 5: L'Assassino di Rick Thompson
Cos'altro c'è ora? Perché non sono ancora morto?
<<Il telefono, datemi un secondo prima di procedere>> interviene il Direttore del penitenziario
Passano pochi minuti, e inizio a stancarmi anche di questa situazione, se proprio devo morire che almeno facciano presto.
Vedo il direttore riagganciare il telefono e avvicinarsi con aria scocciata sbraitando come un pazzo
<<Fermate l'esecuzione, ordine del giudice, stanno revisionando una prova sull'omicidio della signorina Dempsey>> ordina
Dempsey? Si tratta per caso della ragazza assassinata? Se così fosse, significa che Geoffrey e mia madre ce l'hanno fatta, sono salvo.
<<Aspetti Direttore, questo non lo scagiona dall'omicidio di Rick Thompson>> interviene il capitano sorpreso dalla decisione del giudice
Niente mi soddisfa di più del vedere la sua faccia sorpresa in questo momento
<<Sono ordini del giudice, lasci perdere Capitano, il signor Watson tornerà nella sua cella in attesa di ulteriori decisioni>> conclude il direttore con tono autoritario
Ti sta bene capitano, mi spiace per te ma dovrai sopportarmi ancora per un po'
Due guardie mi slegano, mi scortano fino alla mia cella, sono affranto ma vedo ancora un barlume di speranza. Mi lasciano solo con Geoffrey
<<Guarda un po' chi è ritornato dal mondo dei morti, cazzo fratello ce l'abbiamo fatta>>
L'abbraccio caloroso di Geoffrey è un segno di solidarietà e gioia.
<<Grazie a te fratello, mi hai salvato da una morte certa, sono in debito con te>> esprimo la mia riconoscenza cercando di trattenere l'emozione che mi travolge in quell'istante.
Sono distrutto, è stata davvero una settimana folle, un vortice di eventi incredibili e pericolosi.
<<Dovresti ringraziare anche John, è stato lui a consegnare la lettera a tua madre>>
Si ha ragione, lo ringrazierò al più presto, mi rendo conto di quanto sia fortunato a poter contare su degli amici anche in un luogo difficile come questo
<<Senti amico, devo chiederti un ulteriore favore, ti andrebbe di aiutarmi a capire cosa diavolo ci faceva un cacciavite sotto il mio materasso?>> domando
<<Sarà un vero piacere, certo che da quando sei qui non ci si annoia affatto in questa prigione>> risponde ridendo
Ma si, prendiamola a ridere, è il modo giusto di affrontare i dispiaceri
Arriva l'ora d'aria di pomeriggio, desideroso di ringraziare John, colgo l'opportunità per avvicinarmi a lui.
<<Ehi John>> richiamo la sua attenzione
<<Guarda un po' chi si rivede, Watson, così ce l'hai fatta>> dice sorridendo con tono di sorpresa
<<Si, e volevo ringraziarti per aver aiutato me, Geoffrey e mia madre>> dico cercando di far capire quanto avesse significato per me quel gesto
Onestamente non avrei scommesso un dollaro sul suo aiuto
<<Sai che questo ha un prezzo vero?>> domanda ricordandomi con chi ho a che fare e riportandomi quindi alla realtà dei fatti
<<Certo puoi contarci, dimmi come posso sdebitarmi?>> domando sperando sia un qualcosa di semplice e che mi tenga lontano dai guai
<<So che non sei stato tu ad uccidere Thompson, voglio la testa del colpevole, dovrai aiutarmi a scoprire di chi si tratta, perché sono certo che si trova in questa prigione in mezzo a noi>>
<<Ti aiuterò in questa indagine, interessa molto anche a me, perché ci tieni tanto a scoprire chi è il colpevole della morte di Rick?>> chiedo incuriosito dalla sua proposta
<<Eravamo buoni amici tempo fa, poi gli interessi ci hanno diviso e messi l'uno contro l'altro, nonostante tutto non gli ho mai augurato alcun male, volevo solo che fallissero i suoi giri d'interesse>> racconta con aria malinconica, perso nei suoi ricordi.
<<Da dove iniziamo John?>> domando con mettendomi immediatamente a disposizione
<<Cosa ci faceva un cacciavite nel tuo letto? Che guarda caso era l'arma del delitto>> chiede come se io ne sapessi qualcosa
<<Non lo so ce l'avrà messo qualcuno, magari quando non ero in cella>> ipotizzo
<<Bene, e quando è che non eri in cella? Oltre alla sera che hai incontrato Rick?>> domanda John intensificando le domande
<<Quando il capitano ci ha chiamati per l'interrogatorio e durante la perquisizione>> rispondo, senza capire dove voglia arrivare con tutte queste domande
<<Quindi correggimi se sbaglio, l'arma del delitto deve essere stata messa da qualcuno che era nella tua cella mentre eri via o durante la perquisizione>> afferma John
John è sicuro che l'arma sia stata posizionata da qualcuno presente nella cella mentre ero assente per l'interrogatorio o la perquisizione. Geoffrey viene immediatamente sospettato.
<<Geoffrey?>> domando sperando che la risposta sia negativa
<<Esattamente, credo sia arrivato il momento di scambiare due parole con lo scimmione>>
Così io e John ci incamminiamo verso Geoffrey, sperando che possa darci delle spiegazioni a riguardo, sempre che sappia qualcosa
<<Ehi Geoffrey dobbiamo parlarti è urgente>> lo chiamiamo
<<Ragazzi, cosa vi serve?>> domanda preoccupato dopo aver notato i nostri volti tesi
<<Arriviamo al punto scimmione, hai messo tu il cacciavite sotto il materasso di Watson?>> chiede John accusandolo senza mezzi termini
<<Che cosa? Mi state davvero facendo questa domanda?>> risponde incredulo e deluso dalle nostre supposizioni
<<Dov'eri quando siamo stati interrogati dal capitano?>> continua John
<<Ero sul mio letto in attesa che tornasse Dustin. Vi giuro che non sono stato io, non ero nemmeno presente quando hanno parlato Dustin e Rick>> risponde Geoffrey provando a discolparsi in ogni modo
<<Non è stato lui, inutile star qui ad incolparci l'uno con l'altro>> dico a John nel tentativo di convincerlo dell'innocenza del mio amico
Escludendo Geoffrey, non ci resta che capire chi delle guardie, che hanno perquisito la cella, abbia messo l'arma lì, sotto al materasso
Sollevo una nuova prospettiva: il Capitano O'Connor potrebbe essere coinvolto, dal momento che sembrava sapere della riunione tra me e Rick quella sera.
<<Aspettate un secondo, come faceva il Capitano O'Connor a sapere che ho incontrato Rick quella sera?>> domando
<<Cosa vuoi dire Watson?>> chiede John
<<Dico che magari lui era lì quella sera, e che è venuto in questa cella la mattina dopo durante la perquisizione>> continuo, sperando capisca dove voglio arrivare.
Bene ora ho sganciato la bomba, vediamo cosa ne pensano John e Geoffrey
Questa nuova teoria getta ulteriore incertezza sulla situazione. John e Geoffrey devono ora decidere come procedere alla luce di questa nuova informazione.
<<Cazzo Watson, questa sì che è un'ipotesi folle>> risponde John visibilmente sorpreso
<<Ma che potrebbe avere un senso però, Dustin ha ragione dovremmo indagare sul capitano>> afferma Geoffrey sostenendo la mia teoria
Per il momento non abbiamo altre piste, non ci resta che indagare su questa
<<Lasciate fare a me, vi farò sapere il prima possibile>> dice John licenziandoci con un cenno del capo
Bene, non ci resta che attendere, vediamo che piega prenderà questa nuova situazione.
Nell'attesa di notizie da parte di John, io e Geoffrey decidiamo di cominciare a fare domande in giro per raccogliere informazioni su dove si trovasse il capitano la sera dell'omicidio. Ci dirigiamo verso il capannone dove è stato trovato il corpo di Rick, sperando di trovare qualche indizio su come il capitano abbia potuto avvicinarsi a Rick senza segni di lotta.
Sul retro del capannone notiamo una porta blindata, è chiusa. Non riusciamo ad aprirla, così decidiamo di domandare a qualcuno.
All'uscita del capannone ci imbattiamo in una guardia, non ci resta che chiedere
<<Mi scusi, saprebbe dirmi cosa c'è oltre la porta sul retro del capannone?>> domando
<<Perché ti interessa tanto?>> chiede la guardia, visibilmente sospettosa.
<<Oh, è solo per curiosità. L'altro giorno io e gli altri detenuti stavamo facendo lavori di ristrutturazione e mi chiedevo se potessi ostruire il passaggio per qualche giorno>> rispondo mentendo, sperando che la spiegazione sia sufficiente
La guardia sembra accettare la spiegazione
<<Si certo fa pure, è un passaggio inutilizzato da tempo, conduce all'ufficio del Capitano O'Connor. L'ha fatto chiudere per aprirne un altro per controllare chi entra ed esce dall'ufficio. Quel passaggio era superfluo>> spiega, dandoci il permesso per bloccare il passaggio, anche se non avevamo alcuna intenzione di farlo
Questo spiega molte cose, potrebbe aver utilizzato quel passaggio per cogliere di sorpresa Rick e ucciderlo senza essere notato
<<Geoffrey, dobbiamo andare subito ad informare John>> dico preoccupato
In fretta ci dirigiamo verso la sua cella, ci imbattiamo nei suoi seguaci che ci indicano un magazzino vicino alla cella d'isolamento.
Raggiunto il magazzino notiamo una luce non molto luminosa al suo interno, perché John è venuto in questo posto?
La situazione è testa, stiamo per fare una scoperta cruciale.
Entriamo con cautela e notiamo John che rovista all'interno dei cassetti di una grande libreria
<<John che stai facendo?>> domando bisbigliando
<<Che cazzo ci fate qui? Sto cercando delle prove che incrimino il capitano O'Connor>> risponde tenendo un tono di voce basso a fatica
<<Abbiamo scoperto delle cose interessanti sul nostro capitano. Pare che avesse un accesso segreto per entrare nel capannone senza essere visto per poter cogliere alla sprovvista Rick e ucciderlo>> lo informo
<<Non potete restare qui, ho ottenuto il permesso dal capitano per indagare sul tuo caso come scusa per cercare prove. Se vi trova qui è finita >> ribatte John con un tono severo
<<Ma hai ascoltato quello che ho detto?>> domando sorpreso dalla sua mancanza di reazione
Sentiamo il cigolio della porta, subito dopo udiamo dei passi avvicinarsi a noi
<<Trovato qualcosa Becker?>> sentiamo dire in lontananza
È il Capitano O'Connor, cazzo non ci voleva, così ci scoprirà
<<Cosa cazzo ci fate voi qui?>> domanda
Ecco appunto
<<Volevamo solo dare una mano>> rispondo mentendo apertamente
<<A trovare delle prove che facciano cambiare idea al giudice su di te, così che possa mandarti alla sedia elettrica? Mi credi così stupido?>> ride all'idea
<<Cazzo Watson, questa volta hai fatto un bel casino>> dice John con aria preoccupata
Beh, ormai il guaio è fatto. Meglio mostrare le carte
<<Sappiamo tutto capitano, sappiamo che è stato lei ad uccidere Rick Thompson. Non so per quale motivo, forse vuole rovinarmi. Ha usato la porta sul retro del capannone, che conduce al suo ufficio>> dico tutto di un fiato
Il capitano abbassa lo sguardo in silenzio, come a riconoscere la sua colpa.
<<Sei davvero bravo Watson, chi pensi possa credere a questa storiella?>> chiede in modo sarcastico
So che sta morendo dentro
<<Forse può spiegarci cos'è questa>> interviene John
Mostra ai presenti una somma di denaro estratta da un cassetto, accanto al denaro c'è un biglietto
<<Speriamo che questa somma di denaro possa motivarla ulteriormente nel compiere il compito assegnato, firmato K>>
John legge il contenuto della lettera
K? Chi potrà mai essere? I Kennedy!
<<I Kennedy l'hanno pagata per uccidere Rick, perché?>> domando avanzando la mia teoria
A quel punto, l'espressione del capitano cambia. Ho colpito nel segno, è stato lui, ha ricevuto l'ordine dai Kennedy.
Tira fuori una pistola dalla sua divisa e la punta verso di me
<<Vi pentirete di esservi immischiati in affari che non vi riguardano. Addio Watson>>
*BANG*
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Un colpo viene sparato. Tutti i presenti sono nell'oscurità, nessuno sa cosa sia accaduto. La tensione è alle stelle. Cosa è successo? Chi è stato colpito? La risoluzione di questa situazione rimane avvolta nel mistero, e l'incognita è palpabile nell'aria.
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