Capitolo 17: Sospetti e Passioni: La Prima Notte in Libertà
Tutto è bene quel che finisce bene, potrebbe andar meglio?
Sento il bisogno di parlare con mio padre riguardo a quanto è successo
Per ora, mi godo la libertà. Ho la mia famiglia, Layla e, da poco più di due minuti, anche Harry.
<<Harry, si, mi hanno liberato. Sei arrivato giusto in tempo, stavo proprio per tornare a casa>> dico sorridendo
<<Sapevo che non eri un assassino. Dunque, hanno preso il colpevole?>> domanda Harry, ricambiando il sorriso.
<<Hanno arrestato mio padre>> dico abbassando lo sguardo
Non riuscirò mai ad abituarmi all'idea di avere un padre assassino
<<Oh cazzo. Mi dispiace molto>> dice con tono serio
<<Non preoccuparti, vieni ti presento mia madre e mia sorella>> dico
Voglio evitare di rovinare il momento
Ci avviciniamo a mia madre, mia sorella e Layla. Inizio con le presentazioni
<<Mamma, sorellina cara, lui è Harry. Ha passato con me questi giorni di prigionia>> dico presentandolo
<<È un vero piacere, Harry>> interviene mia madre
Si volta per qualche secondo
<<Quella bella ragazza non me la presenti?>> domanda, riferendosi a Layla, ovviamente.
<<Certo, non voglio dimenticare nessuno>> rispondo
<<È un piacere Harry. Ora ti toccherà sopportare Dustin qui fuori. Immagino tornerai dalla tua famiglia ora immagino?>> domanda Layla, sorridendo
<<Purtroppo non ho una famiglia. Sono completamente solo>> risponde Harry, visibilmente imbarazzato
Povero, è un bravo ragazzo, non merita di stare solo.
<<Verrai a stare da noi, ovviamente. Non è così mamma?>> domando, guardando mia madre in cerca di approvazione.
<<Oh certo, perché no. Ora si è anche liberato un posto>> risponde mia madre
Non sembra davvero convinta, ma non importa. Le parlerò con calma nel caso abbia altre idee.
Ci incamminiamo tutti insieme verso casa Watson. È ormai tardo pomeriggio, e il viaggio da San Quintino a Los Angeles si fa sentire, soprattutto se ripetuto in poco tempo.
Arrivati a casa, mi lascio cadere pesantemente sul divano del soggiorno
<<Ehi, sei stanco?>> chiede Layla
Si avvicina a me e inizia ad accarezzarmi i capelli. Si, sono stanchissimo.
<<Un po' sì, ma non voglio dormire ora. Voglio godermi il ritorno alla vita in libertà>> rispondo
Dovrei dormire, ma non voglio.
<<E cosa ti piacerebbe fare ora che sei libero?>> chiede Layla, curiosa.
Rimango in silenzio a riflettere su quella domanda
<<Voglio te>> dico
È la prima cosa che mi viene in mente.
<<Ma io sono già qui>> risponde, sorridendo
Mi rende le cose difficili, cosa si aspetta? Che glielo chieda esplicitamente?
<<Il problema è proprio questo. Tu sei qui con me è vero, ma anche con mia sorella, che è lì nella stanza accanto, con mia madre e con Harry. Io intendo stare con te, da soli. Capisci cosa intendo?>> chiedo timidamente
Spero sia chiaro, ho passato la maggior parte della mia vita, di cui ho memoria, in prigione. Non sono bravo con le parole.
<<Sei pessimo a fare proposte. Ti confesso che avevo già capito tutto, non sono stupida come probabilmente pensi>> continua a sorridere
Bene, mi stava prendendo in giro, ma era proprio quello che volevo sentirle dire.
<<Ehm, non sto pensando che tu sia stupida, davvero. Ma dove avrei dovuto imparare certe cose? In cella?>> chiedo mettendo il broncio
Non risponde, sorride solo. Starà pensando a qualcosa di stupido, di sicuro.
<<Andiamo in camera tua? Sempre che tu non voglia dormire. Sai, hai detto di essere stanco>> chiede
Continua a prendermi in giro
<<Si, ma magari dopo. Resti da me stanotte?>> le propongo
E sono serio quando dico che vorrei dormisse con me
<<E cosa dico ai miei? Sono a letto con Dustin?>> domanda ironicamente
Ammetto che l'idea mi diverte
<<Parlo io con i tuoi, ma ti scongiuro, me lo devi. Sono appena stato liberato>> le dico, inventando una scusa sul momento
<<Ma cosa c'entra?>> risponde ridendo
Ecco appunto
<<Ti dispiace pensarci dopo?>>
<<Si hai ragione. Ora andiamo di sopra>> dice facendomi l'occhiolino
Mi prende per mano e mi trascina verso la mia stanza.
Oh, finalmente
Quasi non ci speravo più
Ci dirigiamo silenziosamente verso le scale, cercando di non fare rumore. Non voglio che gli altri si accorgano della nostra fuga.
Una volta arrivati in camera, mi assicuro di chiuderla la porta a chiave. Bene, ora devono solo buttare giù la porta per entrare. Non c'è pericolo.
Mi volto e vedo Layla avvicinarsi a me lentamente. Si ferma a pochi centimetri dalle mie labbra. Decido di fare il primo passo, iniziamo a baciarci con passione. Le mie mani scorrono lungo i suoi fianchi. Desidero sentire ogni dettaglio del suo corpo.
Si separa da me per togliermi la maglietta, la getta sul pavimento e inizia a muovere le dita con movimenti circolari sul mio addome
Mi spinge e mi lascia cadere sul letto. Sale a cavalcioni su di me e torna a baciarmi. Continua sbottonando i pantaloni, che finiscono nello stesso posto della maglia, sul pavimento.
Con meno abilità, provo a fare lo stesso con lei, ma sono parecchio impacciato.
Dopo momenti che sembravano eterni, riesco a svestirla pezzo dopo pezzo. Sento la sua pelle a contatto diretto con la mia e penso di non essermi mai sentito così eccitato.
Ci lasciamo trasportare dal momento, dalla passione e dalla voglia che proviamo l'uno per l'altra.
....
<<Dustin? Tutto bene?>> domanda mia madre da fuori la porta
<<Dustin, rispondi o butto giù la porta>> minaccia Harry preoccupato
<<Si sposti signora>>
*BOOM*
Mi sveglio di colpo e mi rendo conto di quanto il mio cuore stia battendo veloce. La stessa cosa succede a Layla, che si era addormentata accanto a me.
<<Ma che cazzo succede?>> domando. alzando la voce per lo spavento
Mia madre e Harry si trovano davanti a noi e ci fissano con espressioni sorprese
<<Oh cazzo, scusateci. Pensavamo fosse successo qualcosa, siete spariti e non rispondevate>> dice Harry, chiaramente imbarazzato
<<Grazie per aver sfondato la porta>> gli faccio notare, cercando di distogliere l'attenzione
<<Beh, a te è andata meglio>> dice, sorridendo
<<Mi dispiace interrompere questo momento imbarazzante, ma dovremmo vestirci.>> interviene Layla, arrossendo per l'imbarazzo
Harry e mia madre escono dalla stanza, anch'essi visibilmente imbarazzati.
Una volta rimessi in ordine e vestiti, sembra più appropriato scendere al piano di sotto.
A tavola, ci sono mia madre, Harry e Georgina.
Io e Layla scegliamo di sederci sul divano e per un momento regna il silenzio.
<<Allora, ragazzi. Ehm, come è stato?>> domanda mia madre, cercando di rompere il ghiaccio
Il commento lascia tutti sena parole.
Georgina rimprovera mia madre per la domanda poco opportuna.
<<Mamma!>>
<<Per favore, ragazzi. Siamo tutti adulti, parlare di relazioni sessuali non dovrebbe essere motivo di imbarazzo. Fa parte del percorso di crescita>> spiega mia madre
<<È stato piacevole>> risponde Layla, con timidezza
<<Si, finché non avete sfondato la porta>> intervengo, esprimendo il mio disagio
<<Layla, tesoro. Sai che per me sei come una figlia. Se vuoi restare a dormire, non c'è alcun problema. Parlerò io con i tuoi>> dice mia madre, cercando di fare una mossa accorta
Mamma, ora si che andiamo d'accordo.
<<La ringrazio, signora Watson. Se potessi restare con Dustin, sicuramente ne sarebbe felice e anche io, ovviamente>> dice Layla sorridendo
<<Bene, allora andate a dormire mentre io sparecchio la tavola. Domani avete scuola>>
Facciamo come suggerito e ci dirigiamo in camera. Prendo Layla per mano e camminiamo insieme verso la stanza, questa volta per dormire.
Una volta in camera, Layla si sdraia a letto mentre io comincio a spogliarmi, o meglio, tolgo solo la maglia.
Mi sdraio accanto a lei e iniziamo a guardarci in silenzio
<<Sei la mia vita>> mi sussurra a pochi centimetri dalle mie labbra
<<Tu la mia>>rispondo, guardandola
<<Ah, davvero?>> chiede
Gli occhi le brillano
<<No, la mia vita è un casino. Tu sei molto meglio>> dico tornando sui miei passi, cercando di farla sorridere
Riesco nel mio intento, e resterei a guardarla per tutta la notte, ma penso sia inquietante e ho sono anche tanto stanco
<<Buonanotte, sciocchino>>
Mi lascia un bacio a stampo prima di appoggiarsi con la testa sul mio petto
<<Buonanotte>> rispondo, accarezzandole i capelli
Lei non impiega molto ad addormentarsi. Per ora, sembra che il peggio sia finito, e possono godermi la mia vita con Layla senza ulteriori preoccupazioni. Per adesso, mi accontento di passare la notte più speciale della mia vita.
Il giorno dopo
Mi sveglio con i rumori provenienti dal piano di sotto e, ancora assonnato, riesco ad afferrare il telefono sul comodino per controllare l'ora.
Sono le 6:30 del mattino, e mi chi diavolo chi diavolo sia a fare tutto questo rumore a quest'ora?
Senza volerlo, sono riuscito a far svegliare Layla. La sento balbettare qualcosa, si sta lamentando per essere stata svegliata.
<<Uff, ma che ore sono?>> domanda sbuffando
Si separa dal mio petto e con gli occhi socchiusi afferra il telefono
Si volta verso di me e domanda
<<Come mai già sveglio?>>
<<Rumori al piano di sotto. Vado a controllare>> rispondo, dandole un bacio a stampo prima di alzarmi dal letto
Mi alzo a fatica e raggiungo le scale. Scendo lentamente per evitare d'inciampare e rotolare giù dalle scale. Mentalmente sono ancora nel mondo dei sogni.
Giunto al piano di sotto, mi ritrovo davanti a Harry e ad una cucina in uno stato pietoso.
<<Buongiorno fratello>> saluta sorridendo
Ma come fa ad essere così sveglio e lucido di prima mattina?
<<Che diavolo è successo in cucina? È passato un tornado per caso?>> chiedo, indicando la cucina disordinata.
<<Sto cercando di preparare la colazione>> risponde
<<Ah e tu di solito la prepari così?>> domando confuso
<<In realtà non l'ho mai preparata>> ammette, visibilmente mortificato
Ah già, cavolo. Che sbadato che sono.
<<Scusa, non volevo. Ehm, la prepariamo insieme? Ti do una mano>> domando sorridendo
Più che un sorriso, mi sarà venuta fuori una smorfia
<<Certo, mettiamoci subito a lavoro. Non impiegheranno molto a svegliarsi>> risponde, continuando ad andare avanti e indietro come una trottola
Dopo qualche minuto, siamo riusciti a preparare qualcosa.
Spero sia commestibile
Sono dei pancake, e considerando le nostre abilità culinarie, direi che è già un risultato.
Sono le 7:00 e, mentre stiamo finendo di apparecchiare, ci raggiungono Layla, mia madre e mia sorella.
<<Cos'è questo profumino?>> domanda mia madre
<<Avete preparato i pancake?>> chiedi, sorridendo Georgina
<<Si, esatto>> risponde Harry, con espressione soddisfatta
Penso ci stia prendendo in giro
<<Li avete fatti insieme? Sono buoni>> dice Layla dando un morso a un pancake
<<Sono sorpresa. Dustin non ha mai cucinato in vita sua>> esclama mia sorella
Beh, non è detto che non sappia farlo
<<Dai ragazze accomodiamoci a tavola. Oggi saranno gli uomini di casa a servire la colazione>> dice mia madre
Scoppiano a ridere, compreso Harry. Io, al contrario, prendo la cosa sul personale.
<<Vi pentirete di aver riso di noi>> dico mettendo il finto broncio
Dopo aver consumato la colazione, io, Layla e Georgina ci incamminiamo verso l'uscita di casa.
Harry, invece, resterà qui con mia madre, aiuterà nelle faccende domestiche, in attesa di un impiego migliore.
La giornata a scuola passa velocemente, i voti iniziano a lievitare e le brutte voci sul mio conto iniziano a scemare sempre di più.
<<Accompagno Layla>> dico a Georgina
Una volta fuori scuola, ci incamminiamo verso la casa di Layla.
<<Layla, non hai detto niente per tutto il tempo>> domando preoccupato
<<Scusa, stavo pensando a Jim>> risponde
Cosa? In che senso?
<<Che intendi?>> chiedo confuso
<< Ha detto che è stato tuo padre ad uccidere Jenna, allora perché non ha fatto piacere ai Kennedy? Perché non gli sta bene che dietro le sbarre ci sia lui al posto tuo?>>
Non capisco, perché preoccuparsi di queste cose ora?
<<Pensi che non sia del tutto vero? Mi riferisco alla confessione di Jim>> chiedo
<<Si, esatto. Forse è solo un presentimento. Dovresti parlare con tuo padre >> suggerisce Layla
Mi ricorda che dovrò tornare a San Quintino
Ma ha ragione, devo togliermi ogni dubbio e solo mio padre può aiutarmi in questo.
Arrivati a destinazione, ci salutiamo, e la lascio entrare in casa.
Devo tornare a casa anche io e recuperare qualche ora di sonno. Mi servirà per il nuovo viaggio.
Arrivato fuori casa, vedo una macchina avvicinarsi e accostare accanto a me.
<<Dustin Watson, devi venire con noi>>
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Mentre Dustin si trova lì, al bivio tra la sua casa e l'incognita che si sta materializzando sotto forma di una macchina oscura, la sua mente è impregnata di domande e incertezze. Non conosce gli occupanti del veicolo né le intenzioni dietro questa richiesta imperativa. È arrivato a un punto cruciale, dove la sua decisione avrebbe un impatto cruciale sul suo destino.
La voce misteriosa che lo ha chiamato risuona ancora nell'aria, un eco sinistro del futuro incerto che lo attende. Dustin si sente coinvolto in un giro di eventi che sfuggono al suo controllo, e la suspense è palpabile nell'aria, come una nebbia densa che avvolge il suo essere.
Lui può solo scegliere se avvicinarsi a quella macchina e affrontare l'ignoto, o fuggire da questa minaccia incombente. Quale sarà la decisione di Dustin? Una cosa è certa, la sua avventura non è ancora giunta al termine, e il suo destino è ancora incerto.
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