Capitolo 3: Un Piano Pericoloso: Il Confronto con Jack Dempsey
Un momento di silenzio agghiacciante mi gela il sangue nelle vene
<<Tua madre è uscita dalla sala operatoria, ora è in terapia intensiva. È stabile. Tua sorella, Harry e io passeremo la notte qui in ospedale. Non aspettarci a casa>>
Grazie al cielo, temevo il peggio. La fase peggiore è ormai alle spalle, possiamo solo sperare che si svegli al più presto.
Saluto la signora Kennedy e mi dirigo verso l'uscita. Dovrei tornare a casa e provare a chiudere occhio. Troppe emozioni in un solo giorno.
Voglio risolvere la situazione con Dempsey il prima possibile. Non voglio che rovini il futuro di Layla a causa mia. Deve frequentare il college, questo dovrebbe essere il suo unico obiettivo per il prossimo futuro. Non dovrà più guardarsi costantemente alle spalle, temendo che qualcuno voglia farle del male.
Finalmente a casa, sono esausto. Mi trascino lentamente su per le scale e raggiungo la mia stanza. Mi lancio a peso morto sul letto e crollo in un sonno profondo.
Il giorno dopo
In una fase di dormi-veglia sento delle voci provenire dal piano di sotto. Man mano sento il rumore dei passi intensificarsi e poi placarsi improvvisamente.
Ho gli occhi impastati per il troppo sonno e non distinguo la figura che ho di fronte.
<<Dustin, dovresti alzarti, sono le 10 del mattino>>
La mia voce esce con un borbottio incomprensibile
<<Coraggio alzati, non puoi dormire tutto il giorno>> mi dicono svegliandomi di soprassalto
Che diavolo sta succedendo?
È Harry, che diavolo gli è prende?
<<Harry, ma che cavolo fai?>> mi lamento strofinandomi gli occhi
Mi sta letteralmente prendendo a schiaffi
<<Non fare il bambino, scendi di sotto. Abbiamo preso la colazione al bar>>
Lo vedo uscire dalla stanza e scendere le scale per tornare di sotto. Decido di gettarmi, letteralmente, sul pavimento e mi alzo a fatica come se mi avessero appena investito. Prendo una maglietta a caso dall'armadio e dei pantaloncini. Ho dormito indossando solo i boxer e non posso presentarmi in questo stato.
Scendo le scale e, una volta in cucina, trovo mio padre e mia sorella che stanno facendo colazione
<<Buongiorno Dustin, hai dimenticato di mettere la sveglia?>> domanda mio padre, intento a mordere una brioche alla crema
Mi limito ad annuire e mi trascino fino al tavolo. Passo qualche secondo a fissare il cappuccino poggiato sul tavolo
<<Cosa vuoi fare oggi?>> mio padre continua a parlare, al mattino, non va bene.
<<Ma come fate ad essere così calmi? Insomma, vi siete resi conto della situazione?>>
Scatto in piedi facendo rovesciare la sedia. Tutti mi guardano senza dire una parola.
Finalmente!
<<Dustin, puoi sederti e calmarti? Che ne diresti di parlare da persone civili?>>
Forse la mia reazione è stata un po' esagerata, ma dannazione, come possono far finta di nulla?
<<Scusatemi se sono nervoso. Layla è con quell'idiota e noi siamo qui a fare colazione come se nulla fosse>>
Mio padre si schiarisce la gola e inizia a parlare seriamente
<<Ho elaborato un piano, dammi il tempo di spiegartelo. Prima di tutto, devi promettermi che farai esattamente quello che ti dico, senza scherzare, capito?>>
Annuisco
<<Bene, ascolta attentamente, Jack vuole me, giusto? Bene, faremo in modo di metterci in contatto con lui e di organizzare il luogo dell'incontro e, di conseguenza, lo scambio. Uno scambio che ovviamente non avverrà>>
Non ho ben capito, in che senso "non avverrà"?
<<Spiegati meglio>>
Con un gesto della mano mi fa segno di aspettare
"Squilla il telefono"
Mio padre si allontana e risponde alla telefonata
Passa qualche secondo prima che riagganci e riprenda da dove ci siamo lasciati.
<<Allora, mi ha chiamato Ely Smith, ha assicurato il suo appoggio al piano. Ha corrotto uno degli uomini di Dempsey, che si offrirà volontario per accompagnare il braccio destro di Jack all'incontro. Conoscendo Dempsey, non verrà personalmente e si occuperà di liberare Layla una volta che avrò raggiunto il suo nascondiglio>>
Credo di aver capito la parte finale del piano
<<Quindi, una volta che l'uomo corrotto ti avrà portato al nascondiglio, non ti consegnerà a Dempsey? Servirà solo a capire dov'è che si nasconde?>> chiedo, cercando una risposta affermativa
<<Esattamente>>
Non male, papà. Bel piano, peccato che sia presente anche il braccio destro di Jack.
<<Dustin, ora tocca a te. Dovrai metterti in contatto con Dempsey e assicurati che l'incontro abbia luogo>>
Annuisco e prendo subito il telefono per comporre il numero. Passano alcuni secondi e dopo qualche squillo di troppo riesco a sentire la sua voce
<<Dustin, hai preso una decisione?>> domanda con un tono divertito
POV: Jack Dempsey
Finalmente, l'attesa è stata più breve del previsto. Sono contento che il ragazzo abbia fatto la sua scelta, come speravo.
Mi dirigo verso la stanza della ragazza per darle la notizia. Sarà contenta di sapere che Dustin ha scelto lei.
Apro la porta e lei trasale alla mia vista
Mi avvicino e le tolgo le catene. Mi guarda sorpresa, ora è libera, o per meglio dire, parzialmente libera.
<<Cosa sta succedendo?>> domanda nervosamente
<<Dustin ha fatto la sua scelta. Appena mi consegnerà Tom Watson tu sarai libera>>
Senza dire altro mi dirigo verso l'uscita. Una volta fuori chiudo la porta e mi dirigo nel mio ufficio e faccio chiamare Leonardo per organizzare il tanto atteso incontro.
Dopo qualche minuto di attesa il mio uomo fidato si presenta nel mio ufficio
<<Mi dica signore. Sono a sua completa disposizione>>
Lo osservo con fierezza, mi piacciono le persone che eseguono senza troppi giri di parole.
<<Preleva Tom Watson a questo indirizzo>>
Consegno l'indirizzo a Leonardo, che si limita ad annuire.
Verso un po' di Whiskey, guardo fuori dalla finestra, sapendo che il sole non tramonterà prima di qualche ora.
Perso nei miei pensieri, vengo riportato alla realtà da un ragazzo che si affaccia alla porta del mio ufficio
<<Signore, mi scusi se la interrompo. Vorrei offrirmi volontario per accompagnare Leonardo all'incontro di stasera>>
Mi volto di scatto e lo osservo in silenzio. Rimane lì tutto il tempo, con la schiena dritta, la testa china e le braccia lungo i fianchi.
<<Certo, fai pure>> rispondo, liquidando la sua richiesta con un gesto della mano, permettendomi di godere ancora una volta della mia tranquillità.
POV: Dustin
L'attesa diventa sempre più pesante e insopportabile. Non dobbiamo destare alcun sospetto.
Mio padre sembra così tranquillo, seduto sul divano a guardare la TV come se nulla fosse. Perché devo sempre fare scelte di vita o di morte? Cosa ho fatto per meritarmi una vita come questa?
<<Figliolo hai finito di fissarmi? Che ne diresti se bevessimo una birra insieme? Vieni qui e siediti accanto a me>>
Mi fa segno di avvicinarmi e di sedermi accanto a lui. Non c'è bisogno che me lo dica due volte così mi avvicino e mi porge una birra
<<Grazie, papà>>
I secondi passano in silenzio, l'unico suono udibile è il deglutire di mio padre. Sembra così calmo.
<<Allora, Dustin, quando pensi di fare la domanda per il college?>>
Questa domanda mi strappa un sorriso. È bello poter parlare di qualcos'altro, di cose normali.
<<Non lo so. Avrei dovuto parlarne con Layla ieri mattina, poi è successo tutto questo casino>> rispondo, tenendo la testa bassa mentre con le dita gioco con il collo della bottiglia.
<<Cosa faremo una volta trovato il nascondiglio in cui è rinchiusa Layla?>>
Mio padre riflette per qualche secondo, poi mi abbraccia sussurra
<<Verrai a conoscenza del posto e sarai tu personalmente a portarla via>>
Annuisco
Qualche ora dopo
<<Dustin, è il momento di andare>>
Ci incamminiamo verso l'uscita e una volta saliti in auto, mio padre mette in moto e guida verso il luogo dove dell'incontro.
L'ansia aumenta ad ogni chilometro percorso.
Arrivati sul posto, troviamo un sentiero non asfaltato. Parcheggiamo l'auto e ci incamminiamo a piedi lungo il sentiero.
All'improvviso, scorgiamo due figure davanti a noi.
Sono loro
Mi avvicino e mostro loro il motivo di questo incontro, mio padre.
<<Ecco, ho portato mio padre>>
Fa dei passi in avanti e si avvicina ai due uomini davanti a noi. Come previsto, non hanno portato Layla all'incontro
<<Come faccio a sapere se Layla sta bene?>> chiedo, sperando in qualche prova che mi rassicuri
L'uomo, che credo sia il braccio destro di Jack, risponde
<<La ragazza sarà rilasciata non appena Jack Dempsey avrà la prova visiva che tuo padre è davvero qui>>
Lancio un rapido sguardo a mio padre, che annuisce facendomi segno di mantenere la calma e la fiducia.
<<Watson, venga con noi>>
Mio padre segue i due uomini che lo accompagneranno fino a casa Dempsey. Ora non posso fare altro che aspettare le istruzioni di mio padre.
Qualche minuto più tardi
*Vibra il telefono*
Un messaggio da un numero sconosciuto, non riesco a capire chi sia.
Il messaggio contiene una posizione, potrebbe essere l'uomo corrotto?
Senza pensarci troppo, inizio a camminare e, dopo un breve tratto, arrivo a destinazione. Davanti a me c'è una villa, che si fonde perfettamente con la foresta circostante.
Quanto vorrei sapere cos'è successo a mio padre
Starà bene?
<<Ehi, vieni qui, non aver paura>> mi sussurra una voce
Mi volto e riconosco il ragazzo di prima. Quando provo a chiedergli di mio padre mi interrompe
<<Non abbiamo molto tempo. Devi entrare, prendere la tua ragazza e scappare il più lontano possibile>>
Mi fa cenno di andare con una certa urgenza.
Mi arrampico sul punto indicato dal ragazzo e mi trovo di fronte ad una finestra socchiusa
Entro, cercando di fare meno rumore possibile. Una volta giunto in corridoio, mi imbatto in mille stanze diverse. Come faccio a sapere in quale di questa si trova Layla?
Cerco di usare la logica, o forse ho visto troppi film. La stanza in fondo al corridoio?
Mi dirigo lì, apro la porta ma all'interno non c'è nessuno. Passano minuti quando all'improvviso sento una voce alle mie spalle
<<Stai cercando lei?>>
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Una voce misteriosa richiama l'attenzione di Dustin. Chi sarà? Amico o nemico? La vita di Dustin potrebbe essere appesa a un filo. Cosa accadrà adesso?
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