Capitolo 1: Risvegli del Passato: Vendetta e Rivelazioni
È passato un po' di tempo dall'ultima volta che sono stato qui, quasi un anno.
Quasi un anno da quando quel bastardo di John Becker ha osato mettermi le mani addosso.
Mia figlia...
Carl Kennedy pagherà per quello che ha fatto. Inizierò da lui, poi mi occuperò di Becker. Difficilmente dimenticherò le sue parole. Arriverà anche il suo momento.
Sono tornato a Los Angeles e mi reclamerò ciò che mi spetta di diritto: potere, ricchezza e vendetta.
<<Signore, sono venuto a fare rapporto>>
La voce di Leonardo mi riporta alla realtà dopo aver passato un po' di tempo perso nei miei pensieri. Leonardo è il mio braccio destro, il mio uomo migliore. Non sbaglia mai un colpo e sa sempre cosa fare.
<<Leonardo. Certo, fai pure>>
Gli faccio cenno di sedersi sulla sedia di fronte alla scrivania, con lo sguardo gelido ma speranzoso aspetto che mi dia notizie.
<<Ho degli aggiornamenti su Kennedy>> dice lentamente, con la testa china.
Il suo atteggiamento mi coglie di sorpresa. Quale potrebbe essere il motivo?
<<Carl Kennedy è stato condannato a morte mesi fa>>
Stappo una bottiglia di Whiskey e ne verso un po' nel bicchiere. Non dico una parola. Inizio a sorseggiare un po' di quel buon Whiskey
Questa notizia non è il massimo, o forse lo è solo per metà.
<<Che gusto c'è così?>> domando, con lo sguardo perso nel vuoto e con tono di voce assai pacato
Leonardo si schiarisce la gola e mi apre nuovi scenari.
<<Sua moglie è ancora viva, e si è schierata dalla parte di Tom Watson. Credo possano rappresentare un problema>>
Rimango in silenzio per qualche secondo. Rifletto su ciò che Leonardo ha appena detto.
Tom Watson ed Ely Smith che uniscono le forze per una causa comune. Scatto in piedi, raccolgo la giacca e la pistola. Decido di passare all'azione.
<<Leonardo, prepara l'auto. Andiamo a trovare il mio vecchio amico, Tom Watson>>
Finalmente, il giorno tanto atteso è arrivato.
Saliti in auto, Leonardo accende il motore e ci dirigiamo verso la nostra destinazione. Il tempo sembra passare lentamente mentre fisso il paesaggio fuori dal finestrino. Aspetto con ansia l'ultimo centimetro che mi separa da quel codardo di Tom Watson.
Una volta giunti a destinazione, apro la portiera, scendo e mi sistemo la giacca.
A passi lenti, mi dirigo verso l'abitazione. Quando arrivo alla porta d'ingresso, mi volto per un ultimo gesto di intesa con Leonardo, ancora immobile accanto all'auto.
Busso alla porta con forza, tre colpi decisi.
<<Un momento, sto arrivando. Che cavolo!>> si lamenta una voce femminile dall'interno.
La porta si apre e davanti a me si trova una ragazza dal volto familiare. Non è la figlia dei Watson. Ora ricordo, era accanto a Dustin il giorno in cui ho sparato a Tom Watson.
<<Buongiorno signorina, si ricorda di me?>> domando con un ghigno
Lei non dice una parola, si limita a fissarmi
<<Cosa ci fa lei qui?>> mi chiede, in tono apparentemente calmo.
Sul mio viso compare un mezzo sorriso.
Estraggo la pistola dalla giacca e la punto nella sua direzione, mirando alla sua fronte.
<<Ti consiglio di andartene se non vuoi un buco in mezzo agli occhi>> le dico aggressivamente, facendola indietreggiare a piccoli passi.
Non mi toglie gli occhi di dosso e inizia a tremare come una foglia. È patetica, mi sto divertendo davvero tanto.
Entro in casa e chiudo la porta alle mie spalle
<<Layla, chi è alla porta?>> domanda una seconda voce femminile
Da dietro l'angolo, vedo apparire la signora Watson. Sembra abbia deciso di unirsi a noi.
<<Oh mio Dio, lei chi è? Cosa ci fa in casa mia?>> chiede, portandosi le mani sul viso.
<<Dov'è Tom Watson?>> domando alzando la voce e con tono aggressivo faccio sobbalzare entrambe
Le due si scambiano uno rapido sguardo, poi la ragazzina riprende a parlare
<<Pensi che siamo così stupide da dirtelo?>> domanda, con tono sarcastico
La ragazza ha coraggio, ma non le servirà a nulla.
La afferro per un braccio e la tiro a me e la tengo stretta con la pistola puntata alla testa.
<<Che vogliamo fare? Si decide a dirmi dov'è suo marito o le devo far saltare la testa?>>
La signora Watson mi supplica di lasciare andare la ragazza
<<La prego, la lasci andare. Lei non c'entra nulla con mio marito, è solo una ragazzina>>
Anche mia figlia era solo una ragazzina. Me l'hanno portata via senza esitare.
Mi balza in testa un'idea niente male, se non vogliono dirmi dove si trova Tom Watson, vorrà dire che sarà lui a venire da me. Questa ragazza fa al caso mio.
<<Lasciarla andare? Siamo solo all'inizio>> dico ridendo a squarciagola
Indietreggio fino all'uscita, tenendo sempre fisso il mio sguardo sulla signora Watson. Sto per varcare l'uscita quando decide di azzardare una mossa. Prova a venirmi incontro in un disperato tentativo di soccorso.
Le sparo e la vedo stramazzare al suolo immobile.
Che cazzo, se l'è cercata
La ragazza inizia a contorcersi e ad urlare nel tentativo di liberarsi.
<<Ehi, devi calmarti immediatamente. È nel tuo interesse se non vuoi fare la stessa fine>>
Alzo la voce per intimorirla e per fortuna riesco nel mio intento.
Scoppia in un pianto implacabile e so che potrei sembrare insensibile, ma non è colpa mia. Sono stato costretto a prendere misure drastiche.
<<Leonardo, aiutami a tenerla e, ti prego, falla smettere>>
Leonardo prende un tranquillante dal bagagliaio dell'auto e glielo inietta.
Saliamo in auto e ci avviamo verso casa.
Non è andata come speravo ma va bene così, un passo alla volta. La vendetta è un piatto che va servito freddo.
POV: Georgina
Dopo essere rientrati a casa con Layla e mia madre, io e Harry, abbiamo deciso di fare una passeggiata. Devo ammettere che non è male, parla molto ed è di buona compagnia.
<<Georgina, ti sei persa nei tuoi pensieri? A cosa pensi?>>
Mi giro verso di lui e lo fisso per un attimo, prima di parlare
<<Oh niente, pensavo che forse dovremmo rientrare>> rispondo con un sorriso, cercando di distogliere l'attenzione dai miei pensieri
<<Capisco. La mia compagnia è così terribile?>> domanda ricambiando il sorriso
Cavolo, spero che non abbia frainteso. Mi sento una sciocca.
<<Ma che dici? Niente di tutto ciò, sei davvero una piacevole compagnia>>
Vedo il suo gesto d'assenso mentre si perde nei suoi pensieri.
Arrivati nel viale di casa, vediamo che la porta è socchiusa.
<<Mamma, siamo tornati>>
Harry apre la porta e davanti a noi si presenta uno scenario da film horror. Mia madre è stesa sul pavimento in una pozza di sangue.
<<Mamma!>> urlo, precipitandomi verso di lei.
Provo a scuoterla, sperando di ricevere una sua reazione ma è tutto inutile.
<<Spostati, lascia fare a me>> dice Harry
Si avvicina per controllare il battito cardiaco.
<<C'è battito, ma è molto debole. Deve andare in ospedale, chiama il 911>>
Una piccola luce di speranza mi attraversa. Mia madre è ancora viva. Afferro di corsa il telefono e provo a digitare il numero.
Le mie mani tramano mentre digito il numero sullo schermo del cellulare.
<<911, qual è l'emergenza?>> rispondono
Fornisco i dettagli e richiedo l'assistenza medica. Nel mentre, cerco di capire cosa sia successo.
<<Cosa diavolo è successo qui?>> domanda Harry, con la voce tremante
Qualcuno è entrato in casa e ha sparato a mia madre. Ma perché?
Un momento. Dov'è Layla?
<<Harry, dov'è Layla?>> chiedo, con tono preoccupato
Harry mi fissa e scuote la testa. Non sa cosa rispondere.
Dannazione!
Afferro il telefono e sbuffando digito il numero di Layla nella speranza che risponda.
Il telefono squilla ma nessuna risposta
Nel mentre arrivano i soccorritori. Un infermiere si dirige verso di me per chiedere spiegazioni sull'accaduto
<<Cos'è successo qui?>> chiede, sconvolto dalla scena presentatasi davanti ai suoi occhi.
<<Qualcuno ha sparato a mia madre. Non ho idea di chi possa essere stato e del perché lo abbia fatto>> rispondo, lasciando che le lacrime mi righino il viso.
<<La polizia sarà qui a momenti. Ci prenderemo cura di tua madre e ti prometto che faremo tutto il possibile per salvarle la vita>
L'infermiere prova a rassicurarmi, ma dubito che sia possibile vista la situazione.
Mia madre viene portata d'urgenza in ospedale dove sarà sottoposta ad un intervento chirurgico per rimuovere il proiettile.
Provo a richiamare Layla, sto iniziando a preoccuparmi. Non è da lei ignorare le telefonate.
Dopo qualche squillo, qualcuno risponde. Non è lei, ma una voce maschile.
Che diavolo sta succedendo?
<<Layla?>>
<<Layla non può parlare in questo momento >> risponde l'uomo misterioso
<<Lei chi è? Perché ha il telefono della mia amica?>> chiedo nervosamente
Le mie preoccupazioni iniziano ad avere un fondamento
<<Portami Tom Watson e riavrai la tua amica>>
*Riaggancia*
Mio padre? Cos'altro ha combinato questa volta?
<<Hai parlato con Layla? Dov'è?>> domanda Harry, visibilmente preoccupato
Scuoto la testa e con lo sguardo perso nel vuoto dico
<<Dobbiamo avvisare Dustin>>
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Il ritorno di un vendicativo Jack Dempsey, desideroso di rivalsa contro coloro che hanno ferito sua figlia, porta un'ulteriore minaccia all'equilibrio precario di questa narrazione. Anche il destino di Layla è sospeso in un vortice di minaccia e mistero.
Dov'è Dustin? Riuscirà a salvare Layla dalle grinfie di Jack Dempsey?
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