Alien "10"
Jake, Markus, Sarah e Lila si precipitarono giù per le scale della fabbrica abbandonata mentre gli invasori si avvicinavano sempre di più. Mr. Owen, il capo della base, aveva dato loro l'ordine di scappare il prima possibile e di trovare un posto sicuro dove rifugiarsi.
Jake, ansimando, gridò a Markus: "Corri cazzo!".
Markus lo guardò negli occhi con serietà. "Sto correndo!!"
Sarah, cominciò a tossire violentemente, rendendo difficile il suo respiro. "Ma che cazzo!?", gridò con voce strozzata.
Lila, che fino ad allora aveva taciuto, disse con voce bassa: "Dobbiamo arrivare alla mia base. Lì ho tutto ciò che ci serve per contrastare questi maledetti!".
Jake la guardò con sospetto.
Mentre continuavano a correre.
Jake decise di prendere l'iniziativa: "Lila, dove hai lasciato la tua auto? Potrebbe esserci utile per raggiungere la tua base più rapidamente".
Lila esitò per un momento, poi rispose: "L'ho lasciata sul ponte,non ricordi? Poco distante dalla fabbrica. Ma non so se sia ancora lì".
"Non possiamo permetterci di non provarci", disse Markus, tirando fuori un frasco dal suo zaino. "Ho qui un farmaco che potrebbe aiutare Sarah a respirare meglio".
Sarah annuì, troppo affaticata per parlare.
Jake si voltò verso di lei. "Stai bene?", chiese preoccupato.
Lei annuì debolmente.
"Va bene, andiamo a recuperare l'auto di Lila", disse Jake, prendendo la testa del gruppo.
Lila li guidò lungo una stradina stretta e tortuosa che portava al ponte. Alla fine arrivarono sul ponte e videro l'auto di Lila, ferma in mezzo alla carreggiata.
Jake guardò Lila. "Sei sicura che sia ancora in condizioni di marciare?"
Lila annuì. "Sì, certo".
Jake la guardò negli occhi. "Allora andiamo".
Arrivarono al ponte.
Il gruppo si avvicinò all'auto e Lila cercò di aprirla con la chiave. Ma la macchina non si accese.
Jake si grattò la testa. "Forse c'è qualche problema alla batteria. Markus, hai con te qualcosa che possa aiutarci?".
Markus annuì e prese un cavo dalla sua borsa. "Ho qui un cavo da auto. Vediamo se riesco a farla partire".
Dopo qualche tentativo, l'auto di Lila finalmente si accese. Il gruppo salì a bordo e Jake prese il volante.
"Via, andiamo alla tua base", disse Jake, accelerando sulla strada.
Lungo la strada, la notte aveva ormai preso il sopravvento e la luce dei fanali dell'auto di Lila era l'unica cosa che illuminava la strada deserta. Il vento freddo sferzava i loro volti, rendendo difficile la loro corsa. Sarah tossiva sempre più spesso, facendo preoccupare gli altri. Markus si accorse che il suo respiro si stava facendo sempre più affannoso e capì che aveva bisogno di cure mediche al più presto.
Mentre procedevano, Jake vide un'auto che li seguiva da lontano. "Guardate là", disse, indicando con il dito. "C'è un'auto che ci sta seguendo!".
Lila guardò nel retrovisore e vide che era un'auto nera, senza targa. "Maledizione!", esclamò. "Chi può essere?"
"Non lo so", rispose Markus, "ma non mi piace per niente".
Continuarono sulla strada, ma l'auto li seguiva sempre più da vicino, e Jake capì che non avevano altra scelta che fermarsi e affrontare i loro inseguitori. Mentre si preparavano a fermarsi, l'auto nera li superò e si posizionò di fronte a loro, bloccando la strada.
Lila tirò il freno a mano e scese dall'auto, seguita dagli altri. Era scesa la nebbia e l'atmosfera era sempre più tesa. Lila gridò: "Chi siete voi? Cosa volete da noi?".
Non ci fu risposta. Jake guardò l'auto nera e vide che i finestrini erano oscurati, non si vedeva niente all'interno. Fu allora che una mano spuntò dalla finestra del conducente, facendo sobbalzare tutti.
Jake si bloccò improvvisamente, osservando gli uomini che scendevano dall'auto nera e si avvicinavano all'auto del gruppo.
Markus e Sarah si accorsero del suo stato d'animo e si fermarono dietro di lui. Sarah, invece, continuava a tossire.
I due uomini si avvicinarono alla macchina senza dire una parola. Uno di loro, alto e muscoloso, fissò Jake dritto negli occhi e gli chiese: "Chi siete? Dove state andando?".
Markus, che aveva recuperato il fiato, prese la parola: "Siamo un gruppo di sopravvissuti. Stiamo cercando un posto sicuro dove rifugiarci".
L'uomo alto scosse la testa, sarcastico: "Qui non c'è posto sicuro per nessuno. Siamo in piena epidemia e tutti stanno cercando di sopravvivere come possono.".
Jake, che si era ripreso dallo shock iniziale, guardò l'uomo negli occhi e disse con tono deciso: "Abbiamo bisogno della nostra macchina. Lasciateci passare".
L'uomo alto ridacchiò: "La vostra macchina? Questa è la mia strada e voi siete i benvenuti solo se io lo dico".
A quel punto, l'uomo basso che aveva taciuto finora, estrasse un fucile e lo puntò contro Jake. "Non credo che tu abbia capito la situazione, amico", disse con tono minaccioso.
Markus e Sarah si avvicinarono a Jake, pronti a difenderlo. Lila, che era rimasta seduta dietro, osservava la scena.
La situazione sembrava essere completamente fuori controllo e ogni speranza sembrava svanire nel buio della notte.
Uno dei due uomini si avvicinò alla finestra posteriore e bussò con forza. Lila si voltò per guardarlo e gli uomini parlarono in tedesco, la loro lingua madre. Jake e gli altri non capivano nulla, ma notarono il modo serio con cui Lila rispose.
Jake e Markus rimasero di sasso quando videro gli uomini dell'auto nera avvicinarsi e parlare in tedesco con Lila seduta sui sedili posteriori insieme a Sarah. Lila rispose a tono, come se conoscesse bene quegli uomini, e gli altri capirono che si trattava di amici di Lila.
Ma poi, improvvisamente, Lila si uscì dall'auto e fece un cenno ai suoi amici che puntarono le armi verso Jake e Markus e gli altri.
"Che sta succedendo?!" gridò Sarah, terrorizzata.
Jake cercò di mantenere la calma: "Lila, cosa stai facendo? Siamo dalla tua parte!"
Lila gli rivolse uno sguardo freddo e rispose: "Sì, finché non avrete più bisogno di me".
Markus, preoccupato, chiese: "Ma cosa vuoi da noi?"
Lila sorrise con aria malvagia: "Voglio che mi seguiate. Siete il mio biglietto di entrata alla vostra base."
Jake e Markus si guardarono negli occhi, preoccupati.
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