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Nuove amicizie

Questa mattina mi sono svegliato di ottimo umore, mia mamma non ha fatto la sua solita sceneggiata, mi sono risparmiato così anche una delle sue tante romanzine ripetitive! Come da routine ho:

- preparato lo zaino con i pochi libri e quaderni che ho trovato in giro per la mia stanza disordinata;

- fatto una veloce e semplice colazione con una brioche al cioccolato (la mia preferita);

- accompagnato mia sorella all'entrata della scuola.

Il mio obbiettivo, oggi, è quello di conoscere la misteriosa ragazza del parco che ho intravisto ieri. Sono deciso a farlo, non mi tirerò indietro nemmeno per sogno! 

Adam e Mike non sono ancora arrivati e perciò decido di avviarmi verso la mia classe. La prima lezione è quella di scienze e sinceramente non ho molta voglia di andarci, ma è meglio che la buona volontà me la faccia venire subito, se non voglio rimanere una settimana o forse di più a casa come se fossi condannato all'ergastolo... 

I corridoi sono stracolmi di studenti ancora assonnati, stanchi e con le occhiaie evidenti. Ad un certo punto, il mio sguardo si illumina, soffermandosi sulla ragazza del Central Park. Mi incammino con cautela esagerata verso di lei, ma quando si accorge, mi fredda con lo sguardo. Mi guarda in modo brusco, freddo, distaccato... sto per cambiare idea, non sembra essere molto amichevole, forse è per questo che è sola e che non fa nuove amicizie con nessuno. Cerco di convincermi, dicendomi che non voglio e non posso assolutamente tirarmi indietro, è la mia occasione. 

Più mi avvicino e più mi accorgo di quanto sia perfetta... 

- Ciao - le dico facendo un cenno con la mano.

- Ci conosciamo? - la sua risposta non mi spaventa affatto, mi sono sempre piaciute le ragazze con carattere e personalità, a differenza di molte altre oche che fanno di tutto per farsi notare dai ragazzi della scuola o addirittura dell'intera città di New York.

- No. Piacere io sono Drogo! Tu? - chiedo curioso.

- Dana. Che vuoi? Io non voglio nessuno che mi parli, non voglio amici. So cosa stai pensando tu di me... la povera sfigata che non sa dove sbattere la testa! Non ho bisogno di pietà, vattene! - rimango a bocca aperta. Certo non è uno dei modi migliori per presentarsi ad una persona, ma sarebbe da codardi andarsene ora, non voglio darle ragione; ma non per essere a posto con la coscienza, ma per il semplice fatto che io non penso quello che mi ha appena detto tutto d'un fiato.

- Veramente sono curioso di sapere cosa ci facevi ieri al parco nascosta tra gli alberi... sai qui da noi non è un comportamento normale! - 

- E a te che te ne importa? - rido, ho già la risposta pronta alla sua domanda.

- Beh... continuavi a fissarmi! - lei rimane sorpresa dal mio colpo di scena, non se lo aspettava di certo!

- Ero andata a fare una passeggiata... - non ci credo, ma non voglio costringerla a dirmi la verità subito, saprò aspettare.

- Capisco. Da quanto tempo sei qui? - 

- Da un paio di giorni. - 

- Ok. Hai fratelli, sorelle o sei figlia unica? - è molto riservata, devo farle per forza delle domande se voglio sapere qualcosa in più su di lei.

- No, sono sola. La mia famiglia è morta. - non me l'aspettavo, mi sento così stupido.

- Scusa, non volevo... -

- Tranquillo... non potevi saperlo. Tu non leggi nella mente!!! - sorride, come se lei fosse in grado di farlo...

- Perché tu sì? - lei rimane senza parole come prima.

- Diciamo che capisco al volo cosa pensano le persone. -

- Ok, ho capito, leggi nel pensiero. - non so se credere a quello che sto cercando di ripetermi per convincermi. Da quando è possibile che una ragazza della mia età legga nel pensiero??? - Beh, allora se è così, è meglio che stia attento a quello che penso. -

Lei sorride, è strano vederla ridere. Mi è subito sembrata una tipa triste, come se nascondesse un segreto oscuro che la differenzia e la allontana da tutti gli altri. 

- Bel colore degli occhi! - dico, osservando con precisione le sue iridi di color giallo dorate. - Strani, ma belli... come il resto d'altronde! - al mio complimento non compare un velo di rossore sulle sue candide guance, cosa che ad un'altra ragazza l'avrebbe fatta svenire sul posto!

- Grazie - si limita a rispondermi così, sorridendomi. - Anche tu non sei male! - aggiunge. MODESTAMENTE, LO SO! 

La campanella suona annunciando l'inizio delle lezioni e la fine della nostra prima conversazione.

- Che lezione hai ora? - 

- Scienze. - 

- Perfetto, ti va se ci andiamo assieme? - propongo, sperando in una sua risposta positiva.

- Volentieri! - Ok, ragazzi, l'ho conquistata! 

La lezione è come al solito noiosa, non riesco a seguire una, dico una, spiegazione. Osservo Dana che prende appunti con maniacale precisione. Lei si volta e mi sorride.

- Che c'è? - chiedi curiosa.

- Ti va se uno di questi giorni usciamo insieme? - 

Lei ci pensa un po' su, ma poi mi risponde con il sorriso stampato in faccia: - Ci sto! Dimmi dove e quando? - 

- Facciamo nel tuo parco preferito alle 15.00 di oggi pomeriggio? - 

- Ok! - 


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