L'inizio...
È il momento dello Smistamento. Credo di non essere mai stato così agitato in tutta la mia vita; nemmeno quando l’anno scorso era il momento del mio Smistamento, nemmeno quando ero tornato a casa per le vacanze di natale e temevo che mia mamma mi picchiasse a sangue (mamma Walburga è sempre stata molto amorevole!), o quando James è finito in infermeria per aver picchiato dei Serpeverde che prendevano in giro Peter sulla sua goffaggine… no!
No! Perché adesso è il momento dello smistamento di mio fratello, e questo smistamento può avere due svolte:
•mio fratello diventa un lurido, arrogante Serpeverde (come tutti in famiglia d’altronde)…•Regulus diventa un Grifondoro come me e, contemporaneamente, manda a quel paese tutte le regole dei purosangue, della “nobile ed antica famiglia dei Black”.
Io spero vivamente che succeda la seconda opzione.
Ecco che la McGonagall sistema il cappello parlante e lo sgabello… ecco che i primini giungono terrorizzati davanti ad esso… tutti che guardano sgomenti il soffitto… tutti che si ammucchiano in fondo sperando di non farsi notare… e tra tutti c’è lui…
Non è intimorito, non cerca di nascondersi, solo... cerca di guardare in tutti i posti tranne che verso di me, e questo fa male!
Noto solo in un secondo momento che accanto a lui, gli occhi fissi sul cappello parlante, c’è quella arpia di mia cugina Bellatrix. È sempre stata perfida, maligna; a detta di mia mamma “una degna Black, una ragazza favolosa!”
-Bleah- dico guardandola.
Il mio amico James Potter dice:
-Cosa c’è Siri?-
-Mia cugina…- e dico solo questo! Non c’è bisogno di spiegazioni, James sa dei problemi nella mia famiglia, James mi capisce nonostante la sua vita sia stata, per il momento, migliore della mia, lui capisce…
“Toh, parli del diavolo… …e questo ti guarda!” difatti Bellatrix mi ha appena rivolto uno sguardo sprezzante da subito me ricambiato.
-Ehi Sirius…- fa uno squittio. Io mi volto verso il mio paffuto amico, Peter Pettigrew, e lo guardo incitandolo a continuare; cosa che lui fa.
-Quella ragazza undicenne che sta davanti alla fila con quello sguardo cattivo, be’… è tua cugina? Quella Bellatrix?- annuisco e lui si concede un piccolo fischio.
-Però, dalla sua espressione sembra così diversa da te.- sussurra Remus Lupin il “secchione” del gruppo.
-Lei, caro Remus, è diversa da me! Io non sono come lei. Io sono infinitamente più bello, attraente e intelligente e, cosa più importante, io so essere una persona civile e so cosa è l’educazione ed il rispetto!-
-Accidenti!- commenta James colpito. -Da come la descrivi sembra una troglodita!-
-Lei è una troglodita!- ribatto io, provocando le risate degli altri.
Remus aggrotta la fronte e mormora:
-Sirius, quello vicino alla tua cugina stramba è… tuo fratello?-
-Sì!- dico io rivolgendo un ampio sorriso a Regulus che mi fissa dalla fila dei primini terrorizzati ed eccitati. Lui ricambia il sorriso, anche se c’è qualcosa nell’espressione di mio fratello che non mi convince…
-Si vede che è tuo fratello sai?- mi dice James. -È identico a te.-
-D’aspetto forse, di carattere… speriamo!-
La McGonagall scelse proprio quel momento per urlare:
-Silenzio!- e la sale si ammutolì. -Ora,- disse rivolta ai primini. -dopo la tradizionale canzone del cappello parlante, quando chiamerò il vostro nome fatevi avanti e sedetevi sullo sgabello. Il resto lo deciderà il cappello.- Il cappello parlante iniziò:
Oh, somma gioia! Dei primini in attesa di essere smistati, maschi e femmine attenti, felici, imbarazzati e spaventati! Niente paura; so io quel che ci vuole per voi streghe e maghetti, per diventare degli studenti perfetti! Mia cara gente, ascoltate attentamente: c’è Godric Grifondoro l’impavido e coraggioso; suo nemico Salazar Serpeverde, astuto e ambizioso. La madmoiselle Tosca Tassofrasso di buona volontà ne aveva,
sua amica l’intelligente Corinna Corvonero, che mai piangeva. Ecco, vi ho presentato i quattro fondatori, da sempre ricoperti da ricchezze ed onori. Inizia ora lo smistamento, fatevi avanti: è il vostro momento!
Ci furono degli applausi educati, poi la McGonagall chiamò:
-Athor Susanna.-
Una ragazzina coi capelli miele avanzò verso il cappello che urlò:
-Corvonero!- e ci fu un applauso dalla parte dei blu-bronzo.
-Aznar Lucas.-
Un bambino coi capelli color paglia si avvicinò, e, il cappello non si era ancora posato sulla sua testa che urlò:
-Grifondoro!- applaudì insieme altri miei compagni di casa.
-Bellatrix Black.-Sussurri su tutta la sala. Capì che le persone presenti si stanno chiedendo se sarà una Serpeverde, o una Grifondoro come me.
-Sai Siri,- disse James guardando mia cugina. -cosa sarebbe davvero epico? Che tua cugina non finisse a Serpeverde,ma che finisse ad esempio nei Tassofrasso. Sarebbe fantastico!- mi venne la ridarella: Bellatrix una Tassofrasso?
James fece la faccia offesa:
-Che ho detto?-
-Sì James, sarebbe epico! Se non fosse che lei è una serpe di natura; è ovvio che finirà a Serpeverde. Comunque, m’immagino la faccia di mia mamma se non finisse nelle serpi, ma, invece, finisse o nei Corvonero, o nei Tassofrasso o, peggio, nei Grifondoro. Le verrebbe un infarto! Sarei disposto a sopportare Bellatrix nella sala comune, se il suo smistamento andato male facesse andare nell’altro mondo la cara mamma Walburga.-
-Sirius!- esclamò scandalizzato Remus. -Capisco che non ti piaccia tua mamma, ma desiderare la sua morte… è… è troppo!-
-Tu non la conosci!- borbottai io mentre osservavo il cappello urlare a gran voce:
-Serpeverde!-
-Visto Jamie?- mormorai guardando mia cugina saltellare felice (se così si può definire il comportamento di Bellatrix) verso i Serpeverde.- È la tipica Black. La tipica, spietata e fredda Serpeverde.-
-Mi sa che tocca a tuo fratello!- squittì Peter; difatti, la McGonagall chiamò:
-Regulus Black-
Guardai mio fratello che avanzò verso il cappello con l’aria di un condannato a morte, e lo sguardo che mi lanciò prima che il cappello parlante gli coprisse gli occhi non mi piacque per niente: era uno sguardo di chi vuole essere perdonato.
Passarono i secondi… e il cappello parlante non aveva ancora espresso il suo giudizio. Mi rallegrai pensando che mio fratello non volesse essere smistato con Bellatrix, che avrebbe preferito me al posto della mia famiglia, e invece…
-Serpeverde!- urlò il cappello.
L’ala dei verde-argento esplose in un applauso. Guardai mio fratello correre al tavolo dei Serpeverde senza degnarmi di un solo sguardo.
Mi voltai verso i miei amici che mi fissarono preoccupati. Cercai di non sembrare arrabbiato con il cappello per aver smistato mio fratello tra le serpi, cercai di non mostrarmi deluso se Regulus non era finito con me, cercai di assumere un’aria disinvolta per evitare che i miei amici pensassero che mi importasse ancora di quel lurido Serpeverde.
-Tutto ok, amico?- disse James.
-Perché non dovrebbe essere ok?- risposi.
James mi guardò incredulo:
-Be’ tuo fratello è appena stato…-
-Io non ho fratelli!- lo interruppi.-Non più almeno!-
I miei amici non dissero niente. Mi girai verso mio fratello, gli occhi dapprima fissi sulla sua schiena, poi –nel momento in cui si girò- occhi grigi, in occhi grigi.
Mio fratello aveva la stessa espressione colpevole di poco prima. Gli rivolsi uno sguardo disgustato prima di voltarmi verso James, Remus e Peter e continuare la conversazione come se non mi sentissi uno straccio.
Non lo sapevo, ma quello sarebbe stato l’inizio della fine...
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