5 anni e un mese dopo, lago nero…
-Mi sono unito ai mangiamorte!-  dichiarò mio fratello.
Solitamente non mi parla, ma probibalmente oggi, approfittando dell’assenza di James, Remus e Peter, mi si avvicina e mi dice di essersi unito ad un gruppo di assassini.
Non riesco a trattenere la rabbia:
-Cosa hai fatto?!-
-Hai capito bene! Sono diventato un mangiamorte! Mi sono unito al Signore Oscuro, e mi sono fatto fare questo!-e così dicendo tirò su la manica sinistra della divisa, per mostrarmi un tatuaggio raffigurante un serpente che esce da un teschio: il Marchio Nero! Il simbolo di Voldemort!
-Sei pazzo!- dichiarai.
-No!- urlò mio fratello. -Pazzi sono quelli che non si uniscono al Signore Oscuro, pazzi sono quelli che lo considerano un maniaco, un assassino! Quando invece è un genio, un salvatore della stirpe magica, Il Salvatore! Ucciderà babbani e sanguemarcio, impedirà loro di frequentare Hogwarts! Istruirà i purosangue alle Arti Oscure, e proporrà ai mezzosangue di unirsi a Lui, è un onore capisci?!-
Ero basito che quello fosse mio fratello! Attinsi al mio coraggio da Grifondoro e urlai con tutto il fiato che avevo in gola:
-Ma ti senti? Ti senti Regulus? È ovvio che mamma Walburga ha fatto un ottimo lavoro con te! Quanto era contenta di avere un figlio che si è messo sotto la guida di uno squilibrato? E poi, tu lo chiami onore? È un onore essere istruito a far del male alle persone? A farle soffrire? A ucciderle? Sai quanto è brutto uccidere? Eh Regulus? Lo sai? Lì non devi solo uccidere, devi anche provare piacere nel farlo, goderci! È disgustoso!-
Regulus divenne rosso e strillò:
-Non m’importa se quello che farò sarà brutto, io ho l’onore di avere il più grande mago di tutti i tempi come protettore!-
-Che ingenuo che sei Regulus! E comunque sbagli: non è Voldemort il più grande mago di tutti i tempi, quel posto è già occupato da Albus Silente! E smettila di sventolarmi sotto il naso quel coso!- mentre parlavo, infatti, mio fratello aveva continuato ad agitare il braccio con impresso il Marchio Nero.
-Come osi!-abbaiò Regulus.-Come osi, sporco traditore della tua famiglia, a pronunciare il nome del Signore Oscuro, come osi rinnegare il suo potere e la tua famiglia! Come osi!-
-Sporco traditore a chi, eh Regulus, a chi?! E poi, sì! Io rinnego il potere di un assassino e rinnego la pazza famiglia dove ho avuto la sfortuna di nascere. Io rinnego te, il papà e la mamma! E ti ho detto di far sparire il Marchio Nero!-
-Cos'è, hai paura di vederlo? Hai paura del potere che emana, il potere del Signore Oscuro?-
-Non ho paura, ho disgusto! Disgusto per colui che tu chiami “Signore Oscuro”, disgusto per mio fratello e per quelli come lui.- 
Avevo detto cose parecchio offensive, e mi ero spinto un po’ troppo in là. Ma se lo meritava!
La faccia di mio fratello era una statua di sale, alla fine dichiarò gelido:
-Bene, hai espresso la tua opinione. Hai chiaramente detto che ti faccio schifo, che consideri il Signore Oscuro pazzo, e che detesti i nostri genitori; hai detto che ti fanno ribrezzo tutti i mangiamorte e il Marchio Nero, e hai lasciato intendere che li vuoi vedere tutti sbattuti ad Azkaban, ci vuoi vedere tutti sbattuti ad Azkaban. Fantastico! E io che stavo per proporti di unirti a Lui, di diventare come me o Bellatrix, ottimo! È chiaramente tempo sprecato!- 
Quello che disse mi riscosse e balbettai:
-Tu volevi che diventassi un mangiamorte? Volevi vedermi al servizio di uno che ucciderebbe i miei migliori amici in un unico colpo solo perché sono mezzosangue, nati babbani o hanno parenti Auror? Tu volevi che diventassi come te?-
Lui mi guardò e, oltre alla rabbia, vidi dispiacere, rimorso, tristezza e solitudine nei suoi occhi. Tuttavia, quando parlò, la sua voce era ferma e decisa (proprio come, a detta dei miei, deve essere un Black):
-Non è che volevo vederti mangiamorte, io voglio vederti tale. Ma mi sembra ovvio che tu non vuoi salvarti la pelle, è chiaro che vuoi morire di una morte eroica, non ti disturberò più fratello!-   
Fratello, mi aveva davvero chiamato fratello, da quanto non lo sentivo. Fratello!
 Improvvisamente davanti a me non vidi più un sedicenne, vidi ancora un bambino piccolo, terrorizzato dai nostri genitori, e preoccupato per me. Fui scosso da compassione, e gli presi il braccio sibilandogli:
-Sta attento, lui non è il genio che tu consideri, è pericoloso, instabile!-
-Grazie per l’avvertimento, fratello! Ora, però, lasciami!-
Si scansò e mi voltò le spalle.
-Regulus!- gridai.
-Addio Sirius, io ci ho provato, ma non è servito niente! Addio!- e iniziò a camminare verso il lago dove c’erano gli altri Serpeverde. A metà strada, però, si fermò, e si girò a guardarmi.
I nostri occhi, come tanti anni prima, si incontrarono.
I suoi erano tristi, e capì dalla sua faccia che Regulus era veramente dispiaciuto per me, era dispiaciuto che non gli credessi, che non lo volessi ascoltare, ma d’altronde, io non lo ascolto più da quando avevo 12 anni, e adesso ne ho 17.
Ma questa volta capì che mio fratello voleva davvero salvarmi, voleva trovare un modo per far sì che Voldemort non mi avesse fatto male.
I nostri occhi s’incontrarono, gli occhi di due Black: occhi grigi in occhi grigi, occhi arrabbiati in occhi tristi, occhi di un Grifondoro negli occhi di un Serpeverde.