Capitolo 15
Grazia era stata molte volte al circolo in compagnia di Tancredi, ma entrare nell'elegante ritrovo della Milano bene a braccetto del padre del ragazzo faceva tutto un altro effetto: per quanto i presenti avessero cominciato a mormorare - probabilmente pensavano che la ragazza e Galiardi senior fossero amanti - la Vallesi non dava molto peso ai loro sussurri, anzi, si sentiva una regina a braccetto del suo re.
Raffaele la fece accomodare ad un tavolo, lei ringraziò e si sedette.
《A quanto pare siamo al centro delle chiacchiere, quest'oggi...》esordì l'uomo.
《Già, e non si sa se per lei che sta in mia compagnia, per lo scandalo che ha travolto la sua famiglia o per entrambe le cose》replicò la giovane.
《Possono parlare quanto vogliono, presto arriverà una notizia più eclatante e si dimenticheranno di tutta questa storia》commentò lui.
《Alla gente piace parlare. Ma di tutte le classi sociali. Oggi, per esempio, al ristorante sia i clienti che i dipendenti parlavano di ciò che è successo a Tancredi e Sofia》raccontò lei.
《E a lei queste chiacchiere non piacevano, perché immagino che fosse gelosa》la stuzzicò l'uno.
《Assolutamente no, signor Galiardi, perché sapevo benissimo che il corteggiamento di suo figlio a Sofia era solo una scommessa per portarmi in Costa Azzurra. Ma siccome Tancredi ha deciso di non parlare col mondo intero, mi sa che ormai mi sogno sia lui che la Costa Azzurra!》sospirò l'altra.
《Tancredi fa molte promesse ma non è in alcun modo affidabile. Poco male se lo perderà, lei è una ragazza sveglia e pragmatica, sono sicura che troverà qualcuno che la porti in vacanza senza scommesse...》ammiccò il primo.
《Magari devo solo fare più attenzione a dove trovarlo...》fece la cassiera.
《O magari è molto più vicino di quanto immagina...》alluse l'uomo d'affari. Poi ordinò ad un cameriere di portare una bottiglia di champagne e due bicchieri.
Bisognava brindare a quel nuovo, fruttuoso incontro.
***
Violetta arrivò di corsa alla villa, accompagnata da Fabrizio.
《Ragazzi, meno male che siete arrivati!》esordì Serena, venendo loro incontro.
《Ma è vera tutta questa storia?》domandò la giovane Galiardi alla madre.
《Purtroppo sì, ma ancora molto fumosa. Maddalena Veralli è un'opportunista, sono sicura che c'è lei dietro tutta questa storia...》sbuffò la contessa.
《E che intessere avrebbe avuto?》obiettò la ragazza.
《Quella donna vuole il riscatto attraverso sua figlia, e non ha esitato a tirare fuori una storia vecchia di ventiquattro anni pur di raggiungere i suoi scopi! Ci mancherà solo che chieda le analisi del sangue...》commentò sarcastica la nobildonna.
《Bisogna stare attenti a questo tipo di persone, mia cara contessa. Sono capaci di tutto》l'avvertì Fabrizio.
《Adesso però non parliamo di lei. Tu come stai, mamma? E papà? E Francesco? E soprattutto, Tancredi che dice?》chiese Violetta.
《Come vuoi che stia? Sicuramente non mi fa piacere che la nostra famiglia sia su tutti i giornali per una "torbida storia d'incesto". Francesco sta tenendo a bada la stampa, Tancredi non osa uscire dalla stanza e tuo padre ha pensato bene di andare al circolo!》rispose la madre.
《Al circolo?》domandò la figlia.
《In pasto ai leoni》osservò Imbriani.
《Esattamente. E aspettiamoci almeno due settimane di assedio dei giornalisti fuori dalla porta di casa!》replicò la Di Castelbianco.
《Cercherò di fare qualcosa per voi. Magari sarà difficile, ma userò tutti i mezzi che ho a disposizione per tutelarvi!》promise Fabrizio.
《Davvero lo faresti?》chiese Violetta.
《Per te farei di tutto, lo sai》fece Imbriani, prendendole le mani.
La Galiardi gli sorrise in maniera poco convinta: a Fabrizio voleva bene, gli voleva un mondo di bene, ma sentiva di non poter provare qualcosa di più per lui.
《Bene, io intanto proverò a parlare con Tancredi》decretò la contessa, dirigendosi in camera di quest'ultimo.
***
Non appena sentì bussare alla sua porta, il giovane Galiardi rispose come aveva sempre risposto quella mattina: 《Non voglio essere disturbato!》
《Tancredi, ti prego, apri, sono io!》lo supplicò Serena.
A sentire la voce di sua madre, il ragazzo aprì la porta.
《Come puoi vedere non mi sono suicidato!》esclamò sarcastico.
《Non è proprio il caso di fare battute, voglio solo parlarti》cominciò lei.
《E per dirmi cosa? Che sono un essere spregevole che è andato a letto con una che potrebbe essere sua sorella o sua cugina?》ribattè seccato lui.
《Tuo padre e tuo zio Ernesto erano uomini molto diversi, ma da ragazzi avevano una passione in comune, Maddalena Veralli. Quella donna non ha mai rivelato chi fosse dei due il padre di sua figlia, e sinceramente speravo che le nostre strade non si incrociassero più, da dopo che lei se n'era andata a lavorare a "L'ingrediente segreto"... Giustamente tu cosa ne potevi sapere? Sei giovane e non conosci tutti questi oscuri retroscena, e non avresti mai dovuto conoscerli...》replicò l'una.
《E credere per sempre alla famiglia perbene e impeccabile... Peccato che da oggi la mia fama è tacciata per sempre dall'onta dell'incesto, ho rovinato la vita di una ragazza innocente e nemmeno Grazia adesso vorrà più vedermi》rispose l'altro.
《Presto si scorderanno tutti di quest'onta, e nessuno parlerà più né di te né di Sofia Veralli. Per quanto riguarda quella cassiera, puoi trovarne mille meglio di lei...》commentò la prima.
《Peccato che sia anche l'unica persona che non mi giudica, come invece state facendo tutti voi. E adesso, se vuoi scusarmi, desidero rimanere da solo...》fece il secondo.
La donna tirò un lungo sospiro ed uscì: almeno per i primi giorni, il suo figlio prediletto non sarebbe stato disponibile al dialogo.
***
Con una copia dell'infamante articolo di giornale alla mano, Adele si stava dirigendo alla volta del circolo a chiedere spiegazioni a Fabrizio: immaginava che dietro il polverone alzatosi intorno ai Galiardi ci fosse il suo zampino, ma il problema era che nella sua vendetta ci stava andando di mezzo, indirettamente, anche "L'ingrediente segreto".
Quando lo vide sorseggiare tranquillamente un cocktail seduto su uno dei divani del circolo, tutte le sue domande sulla sua colpevolezza ebbero una risposta.
《Come hai potuto farlo?》chiese, buttando il giornale sul tavolo.
《Di cosa stai parlando?》fece lui, con aria vaga.
《Dai, non fare finta di cadere dalle nuvole. Lo so che dietro l'articolo sull'amore incestuoso tra Tancredi Galiardi e Sofia Veralli ci sei tu. Nessuno all'infuori dei Galiardi e della signora Maddalena lo sapeva. E lei non aveva alcun interesse a divulgare una simile notizia. Perciò ho pensato: a chi poteva giovare tale scoperta?》ribattè decisa la Mainaghi.
《Ma l'importante è che i Galiardi non ci arrivino come hai appena fatto tu. Anzi, ho dato loro tutto il mio appoggio per aiutarli!》sorrise Imbriani.
《Hai dimenticato un particolare: i Galiardi sono soci del ristorante, e le Veralli lavorano per noi da anni! Ora i giornalisti ci accerchieranno, per sapere di più su uno dei luoghi dove era sbocciata la "torbida storia" tra Tancredi e Sofia!》sbottò lei.
《Se è l'effetto di questi pettegolezzi sul ristorante a preoccuparti, sappi che farò in modo che nessuno ne parli più. E lo sai che so essere convincente, quando voglio》rispose placidamente lui.
《Lo spero per te, Fabrizio. Potresti rovinare me e Roberto, altrimenti. Non darci più preoccupazioni di quelle che abbiamo già》lo pregò l'una.
《Lo sai che non lo farei mai》la rassicurò l'altro.
Adele non sapeva se credergli o meno. Non credeva a nessuno, in quel momento.
***
《Francesco!》esclamò Violetta, notando suo fratello nel salone della villa.
《Immagino che tu abbia saputo tutto quello che è successo...》rispose quest'ultimo.
《Ho visto Sofia svenire al ristorante, e sua madre mi ha raccontato tutta la verità》raccontò lei.
《Quella donna è un pericolo per la serenità della nostra famiglia, e sua figlia lo è ancora di più!》decretò lui.
《Perché dici questo?》chiese l'una.
《E me lo chiedi anche? Se per caso fosse rimasta incinta di Tancredi? Dovremmo trovare immediatamente una clinica che faccia un lavoro pulito, veloce e discreto...》replicò l'altro.
《Come fai a ragionare con così lucida freddezza?》domandò sconvolta la prima.
《Ma cosa pensi, Violetta, che sia tutto come nelle favole? La vita vera è decisamente un'altra cosa... Hai idea di cos'ha fatto quel deficiente di nostro fratello, portandosi a letto una consanguinea? I giornalisti ci assediano, non possiamo uscire di casa senza che ci tempestino di domande, maledizione!》sbottò il secondo.
《Tancredi non sapeva niente di cosa ci sia dietro la nascita di Sofia!》ribattè la ragazza.
《Certo, era troppo impegnato a fare scommesse con quella gallina della sua amante fissa Grazia Vallesi!》gli fece notare il giovane.
《Sei un insensibile, Tancredi sta soffrendo e tu gli stai dando addosso!》rimbeccò la minore.
《Non resterò in questa bufera sapendo che quell'essere viziato e superficiale se ne sta in camera dopo aver messo su lui un tale casino! Ora andrò a "L'integrale segreto" ma se per quando torno non è uscito dalla sua stanza, giuro che lo stano io! E come se lo stano!》promise il maggiore, e uscì velocemente di casa sbattendo la porta.
Violetta sperò che Tancredi riemergesse per l'ora di cena, e che Francesco diminuisse un po' della sua furia.
***
Nello stesso momento Camilla ed Emma tornavano da Biella, totalmente ignare dello scandalo appena scoppiato.
《Francesco!》esclamò la Ferraro, notando il giovane Galiardi.
《Emma, Camilla! Siete già tornate?》domandò.
《Oh sì, e abbiamo deciso che la vecchia osteria abbandonata sarebbe perfetta per una filiale del ristorante!》decretò la Reggiani.
《È una notizia meravigliosa, ma temo che la sua applicazione concreta dovrà aspettare, perché è successo un disastro...》le avvisò Francesco.
《In che senso?》chiese Emma.
《Camilla, a questa domanda puoi rispondere solo tu. Da quando sei arrivata qui, Maddalena Veralli ti ha mai rivelato, anche solo per sbaglio, chi fosse il padre di Sofia?》domandò il ragazzo.
《No, nessuno lo ha mai saputo》rispose Camilla.
《Da stamattina i giornali non fanno altro che raccontare una verità morta e sepolta da anni, ossia il fatto che i potenziali padri di Sofia Veralli siano o mio padre o mio zio Ernesto!》spiegò lui.
《Non è possibile, Sofia e Tancredi sono stati a letto insieme, hanno fatto l'amore... No, non riesco a immaginare un simile...》commentò allibita la suchef.
《... incesto?》concluse per lei la Ferraro.
《Esattamente, ragazze. Quindi se oggi accadono cose strane, non stupitevi troppo...》fece Francesco.
《Io vado in cucina, può darsi che si sia sentita la mia assenza》si dileguò Camilla, sparendo dentro, diretta in cucina.
Emma seguì il giovane Galiardi nel suo ufficio.
***
《Allora, ti sei dimostrata abbastanza entusiasta per quella catapecchia?》cominciò Galiardi, facendo accomodare la donna.
《Con molta fatica, ma sì. Mi chiedo cosa ci abbiano trovato di tanto speciale in quel rudere, Camilla e Roberto...》commentò la Ferraro.
《L'idea di espandersi è sempre una grandissima tentazione. Ogni imprenditore vuole provare a fare il passo più lungo della gamba, ma l'importante è riuscirci. Roberto Mainaghi è stanco e impaurito, Adele è troppo impegnata a far funzionare il ristorante, resta solo Camilla, che è giovane e ingenua. Con il suo entusiasmo e la sua inesperienza trascinerà tutti nel baratro》ipotizzò lui.
《E tu la aiuterai a caderci dentro》gli ricordò lei.
《Già, anche se devo essere più tranquillo. Questo scandalo non ci voleva proprio!》sbuffò l'uno.
《Non sarà un problema, tempo due settimane e smetteranno di assediarvi. Tu devi rimanere concentrato. Conquista Camilla. Allontanala da Roberto. Fai fallire questo maledetto posto entro il 31 dicembre e stappa lo spumante in mezzo alle macerie, ma fai in fretta, non ce la faccio più a vedere quella stupida suchef che parla del suo grande amore per il mio uomo!》lo sollecitò l'altra.
《Non ti preoccupare, tanto con la pubblicità delle Delizie della terra lei, Del Bosco e Adele si sono dati la zappa sui piedi. Un ristorante stellato nella pubblicità del Carosello, non s'è mai vista una cosa simile!》la rassicurò Francesco. Emma cercò di credergli, anche se la sua pazienza stava diminuendo.
***
Alla pausa pranzo, Giulia e Rino andarono a mangiare insieme alla caffetteria: la giovane Ricci, sorridente a braccetto con Lojacono, sperava di far ingelosire il fratello di quest'ultimo, Mimmo.
E sembrava sortire l'effetto sperato: infatti anche quel giorno il giovane cameriere lanciò delle occhiate oblique al fratello maggiore e alla vicina di casa.
《Certo, è veramente una brutta storia, questa》ammise Giulia, parlando dello scandalo di Sofia e Tancredi.
《Una storia che se succedeva al paese mio, i diretti interessati non potevano uscire di casa fino a Pasqua!》commentò Rino.
《Ma in fondo i Galiardi sono ricchi e metteranno tutto a tacere. Hanno abbastanza soldi da zittire la stampa》osservò la Ricci.
《Più ricchi sono e più sono capaci di evitare i problemi. I poveracci come noi, invece, i problemi se li pigliano tutti, e senza sconti!》decretò Lojacono.
《Io spero che questa brutta storia finisca, soprattutto per Sofia, poverina. Credeva di aver trovato il principe azzurro, e invece...》sospirò lei.
《E invece una famiglia allargata si trovò, e pure troppo allargata!》esclamò lui.
《Speriamo che i giornalisti non siano eccessivi con lei. Non potrebbe sopportare una cosa simile》commentò l'una.
《E invece secondo me dovrà essere forte perché l'aspetterà il peggio...》affermò l'altro.
Mimmo ascoltava tutti i loro discorsi e pensava che quei due non avessero niente in comune, dal carattere al modo di vedere la vita: Giulia era socievole, allegra e ottimista; Rino era testardo, musone e laconico; si sarebbero presto resi conto che forse frequentarsi non era puoi una buona idea. Proprio in quel momento entrò Marta.
《Ciao, Mimmo!》esclamò.
《Marta, ma che piacere vederti! Lo vuoi assaggiare questo? Si chiama muffin ed è una cosa tipica americana che volle provare a fare la signora Eva. Tieni, offre la casa!》fece il ragazzo, a voce abbastanza alta da farsi sentire fino al tavolo di Rino e Giulia, affinché capissero che nessuno poteva mettere Mimmo Lojacono all'angolo.
***
Sofia rimase per il resto della giornata in magazzino: non aveva il coraggio di farsi vedere né in sala né in cucina; aveva paura dei sussurri, degli sguardi, degli indici puntati addosso e del modo in cui la dipingeva la gente, ossia come un'arrivista lussuriosa che non esitava ad entrare nel letto di un consanguineo pur di portare avanti la scalata sociale già tentata da sua madre.
E poi non poteva fare un passo fuori da "L'ingrediente segreto" che i paparazzi lì appostati saltavano fuori per tempestarla di domande, tra i flash crepitanti delle macchine fotografiche.
Mai nella vita si sarebbe immaginata che potesse abbattersi su di lei una simile sventura: dopotutto sognava, come tutte le ragazze della sua età, un amore romantico che culminasse col matrimonio; e invece quell'idillio s'era tramutato in una favola nera buona solo per riempire le riviste scandalistiche, e dare alle casalinghe annoiate un argomento di conversazione.
Si sentiva sporca, Sofia, per essere stata sedotta e abbandonata e perché Tancredi poteva essere suo fratello o suo cugino; nessun ragazzo si sarebbe più avvicinato a lei, mai avrebbe conosciuto la gioia delle nozze.
Non aveva più senso nulla, cosa viveva a fare?
Uscì dal magazzino, corse fino all'affaccio sulla strada, dove passavano velocemente le macchine; senza pensarci due volte, la Veralli si lanciò in mezzo al traffico, e l'uomo alla guida della macchina sotto a cui voleva andare l'avrebbe travolta, se Nanni non avesse visto tutta la scena e l'avesse scansata appena in tempo.
《Ma sei impazzita?》sbottò, non appena furono fuori pericolo.
《Lasciami in pace, Nanni! Non voglio più vivere! Da questo momento in poi non voglio più vivere!》gridò la ragazza fuori di sé.
《Non farlo mai più. Mi hai fatto prendere un colpo. Dai, andiamo dentro...》l'ammonì lui.
《La mia vita è finita, ancora prima di cominciare!》ribattè lei piangendo forte.
Borghese l'abbracciò e le accarezzò i capelli.
《No, non dire così. Ci sono io. Ti difenderò da tutto e tutti》le promise, riaccompagnandola dentro.
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