Il percorso per arrivare nella modesta cittadina non era lunghissimo, ma per Jeroen era molto stancante dato che si svegliava alle prime luci dell'alba ogni mattina e soprattutto poiché doveva portarsi dietro tutte le casse contenenti i tulipani più freschi, appena recisi e i bulbi; solo in quella giornata dovevano infatti imbarcarne venti dirette niente di meno che alla corte del Re Sole.

Una volta montata la loro bancarella, per Jeroen la giornata era quasi finita, l'unica cosa che rimaneva da fare fino al pomeriggio era sorridere ai clienti e contare i denari.

Sin da quando era piccolo amava accompagnare il padre a vendere i suoi fiori e osservare tutte quelle persone gioiose nel vedere il fascino delle loro splendide creazioni.
La sua vita, come quella di Ruben, era scandita dalla stagionalità delle coltivazioni e dai cittadini del paese che li avevano sempre sostenuti.

Le persone che facevano visita al banchetto dei due solitamente aumentavano all'arrivo del mezzogiorno e per la maggior parte erano conosciute da Ruben; così fu anche quel giorno mentre Jeroen se ne stava lì, seduto sullo sgabello ad osservare il cielo e a raccogliere quei soffi di vento tiepido che gli portavano al naso l'incantevole profumo di tulipani.

Nulla sembrava accendere le sue emozioni nell'ultimo periodo, ma non poteva neanche lamentarsi di qualcosa, semplicemente era tutto regolare, piatto, monotono. Da tempo ormai faceva anche gli stessi pensieri, non riusciva più a provare un'emozione vera di qualsiasi tipo, positiva o negativa che fosse.

"Signora Adrie, questo è un omaggio della casa, lo porti a suo marito."

Dicendo così allungò, alla donna che se ne stava per andare, dopo aver fatto un modesto acquisto, un bel tulipano giallo dalla corolla ancora socchiusa;

afferrandolo lei gli rispose:

"Sei un tesoro, Jeroen, scommetto che i vostri tulipani sono diventati i più belli dell'Olanda solo grazie all'amore con cui li coltivate."

Le guance di Jeroen si dipinsero di un rosa pallido e la sua bocca si schiuse in un leggero sorriso.

La donna riprese:

"Si, proprio così! Ho parlato bene! I vostri sono veramente i più belli, non lo dicevo tanto per dire! Ve lo garantisce una che ha viaggiato e di tulipani se ne intende, perché non partecipate al concorso che si terrà questo mese ad Utrecht? Non ve lo propongo tanto per il compenso finale, che certo vi può sempre far comodo, né per l'occasione che avreste di far conoscere i vostri meravigliosi prodotti a tutto il paese e chissà, al mondo intero, ma soprattutto perché si dice che chi vincerà questo concorso potrà entrare a far parte della Compagnia delle Indie Orientali!"

Gli occhi blu della donna si illuminarono.

La signora Adrie era una anziana donna sulla sessantina, robusta e dai capelli bianco ghiaccio; emanava una forza straordinaria che tutti nel paese ammiravano. Adrie conosceva Ruben dalla giovinezza ed era una delle più grandi amiche di sua moglie, la madre di Jeroen. Aveva visto il fanciullo crescere e diventare un giovane uomo, lo considerava quasi un figlio.

Lasciata in parte l'euforia, riprese:

"Questo concorso è una grande opportunità per ogni mercante e voi potreste vincerlo con facilità, pensateci, mio caro."

Il signor Ruben, che stava ascoltando la conversazione, la interruppe prontamente:

"Ti ringrazio per la proposta e per le gentili parole, cara Adrie, ma noi siamo dei semplici lavoratori, lo sai, non abbiamo tempo da perdere con cose di questo tipo."