Pov:Erik

Finalmente sono arrivato d'avanti a casa di mio zio.

Anche se più che una casa è un castello.

La cosa strana che ho notato sin da subito è che cancello e porta d'ingresso erano già aperti, quindi mi chiedo se si aspettava il mio arrivo, ma non credo, sarebbe assurdo dato che non ne ho fatto parola con nessuno riguardo la mia situazione generale.

Quando sono entrato ho subito sentito un piacevole tepore, quindi mi sono reso conto che il camino che stava nel salone, era acceso, quindi dato che sono un tipo freddoloso, ho deciso di andare a scaldarmi un po'.

<Aaaaaaaaah che bel calduccioooooo....>

Non ricordo nemmeno quando è stata l'ultima volta in cui sono stato così bene.

Poi, all'improvviso sentii una mano sulla mia spalla.

Spaventato, sono saltato giù dal divano e sono caduto per terra.

<Che maleeee>

<Hahahahahahah, ancora ti spaventi per cose simili? Non cambierai mai>

<Zio, lo sai che mi spavento facilmente, quindi per quale cavolo di motivo continui a farmi prendere certi infarti?>

<Scusa scusa hai ragione...PUHAHAHAHAHAH! Dovevi vedere la tua facciaaaa! HAHAHAHA>

<E basta zio, sempre a prendermi in giro tu eh?>

<Puoi dirlo forte, mi diverto troppo>

<Qual buon vento ti porta da queste parti eh?>

<Niente di particolare, avevo la possibiltà di venirti a trovare, e così l'ho fatto, scusami per l'improvvisata>

<Non ti preoccupare, sei sempre il benvenuto qui>

<Grazie zio>

Nel frattempo, mentre si stava dirigendo verso probabilmente il suo studio...

<a proposito Erik, hai un posto dove passare la notte? Perché se vuoi ti posso ospitare io, non ci sono problemi, lo sai>

<zio, non voglio esserti di peso, al massimo vedrò di trovarmi un altro posto dove stare>

<Ma non fare il cretino e vai con la domestica che ti porterà nella tua camera e domani parleremo del resto ok?>

<Ok...allora buonanotte zio>

<Prego, da questa parte,signorino Erick, la pregodi seguirmi>

Mi disse un signora, verso i 40,45 anni credo, e dopo mi ha portato nella vecchia camera mia di quando, hai tempi tutta la famiglia Olsen era felice , ma soprattutto unita.

<Spero che la stanza le aggradi, domani verrà un'altra domestica per aiutarla>

Aiutarmi per cosa?

Non penseranno mica che non sappia vestirmi o...l-lavarmi, no non sia mai che mi faccia lavare da qualcuno, no troppa vergogna, ma non ho fatto in tempo a dire niente che la domestica si era dileguata.

Ma perchèmi devo sempre sentire così a disagio ovunque io vado?

POCO DOPO CHE ERICK SI E' ADDORMENTATO

NELL'UFFICIO DELLO ZIO

Pov:Valter

Povero Erick, chissà quante ne ha passate poverino, soprattutto con quei mostri che si è trovato come geitori, torturato e maltrattato sin da quando era piccolo.

Ho deciso domani gli chiedero se vuole rimanere a vivere da me.

*squilla il telefono*

<Pronto>

<Sono io, è arrivato?>

<Si, tutto procede sensa intoppi di alcun genere>

<E per quello di cui avevamo discusso prima?>

<Per quello dovrai aspettare, certe cose vanno fatte con calma>

<Molto bene, ma non farmi aspettare troppo o potrai scordarti quella cosa che volevi ottenere>

<Si, mio signore>

<Le farò sapere quando potremo prcedere, ci sono alcune cose da fare prima>

Ok, attendo tue notizie Val, e vedi di non deludermi questa volta INTESI!>

<Come lei desidera>