Chào các bạn! Vì nhiều lý do từ nay Truyen2U chính thức đổi tên là Truyen247.Pro. Mong các bạn tiếp tục ủng hộ truy cập tên miền mới này nhé! Mãi yêu... ♥

Capitolo 40.

Guardavo famelicamente il piatto di spaghetti al sugo rosso di pesce che avevo davanti, neanche fossi digiuna da giorni.

Luci, seduto vicino a me intorno al tavolo della mia cucina, aveva già finito la sua porzione e pareva piuttosto soddisfatto.

<<Era buono?>> domandai tra una forchettata e l'altra.

<<Molto>> si complimentò <<Anche se, quando hai detto di voler riprendere da dove eravamo stati interrotti, non avevo capito che intendessi questo>>

<<Se tu non pensassi sempre male, Luci, ti saresti di certo ricordato che mi avevi proposto di pranzare insieme>>

<<Giusto!>> esclamò lui, mentre un sorrisetto furbo gli si faceva strada sulle labbra. Mi si avvicinò e iniziò a baciarmi il collo, scatenandomi un'interminabile ondata di brividi in tutto il corpo.

<<Giusto, giusto>> ripetè nel brevissimo intervallo tra un bacio e l'altro, appoggiandomi le mani sulla vita.

<<Ma... Io stavo finendo la pasta...>> lo dissi più per dovere che per effettiva ritrosia.

Luci mi sollevò di peso dalla sedia, ed io gli attorcigliai le gambe intorno alla vita, per dargli più stabilità.

Senza smettere di esplorare con la lingua l'interno della mia bocca, mi appoggiò sul letto e mi sfilò con attenzione gli stivali con il tacco alto.

<<Lucifer...>>

<<Sì?>> mi accarezzò i capelli ai latij della testa, poi passò a baciarmi sul naso, sulla fronte, sulle palpebre socchiuse, sulle labbra...

<<Perché hai tutti questi vestiti addosso?>> gli sfilai la camicia che lui aveva già sbottonato per facilitarmi il compito.

Passai le mani sul suo addome, gemendo, e lui mi fece sfilare il top rosso ed il reggiseno in una volta sola.

Si piegò e mi prese i seni tra le mani, poi iniziò a succhiare i capezzoli, uno ad uno, con attenzione.

Sobbalzai ad un morsetto più forte degli altri, mentre sentivo che mi stavo bagnando come non mai.

Quando si alzò da sopra di me, pensai che fosse tutto finito, ma mi sbagliavo eccome.

<<I pantaloni>> dissi io e Luci si tolse in fretta e furia la cintura, sfilandoseli e scalciandoli lontani.

Tornò a distendersi su di me, mentre io gli baciavo le spalle e il petto e gli accarezzavo i capelli.

<<Ti amo>> gemetti, inarcando la schiena, e lui ne approfittò per togliere anche i miei pantaloni, cosicché entrambi rimanemmo in mutande.

<<Ti amo>> sussurrò Luci, mettendosi seduto e appoggiandomi sulle sue gambe incrociate <<Ti amo così tanto che pur di tenerti al sicuro tornerei per altri milioni di anni all'Inferno>>

Mi ci vollero pochi secondi per capire cosa davvero intendesse con quella frase.

<<No!>> esclamai, allontanandomi da lui di qualche centimetro per guardarlo meglio in faccia.

<<Jenn->>

<<No, Lucifer: troveremo insieme una soluzione, hai capito? Ma nessuno di noi due andrà da nessuna parte>> cercavo nei suoi occhi scuri un qualche segnale affermativo in risposta alla mia ben poco celata preoccupazione.

Aprì la bocca, ma io fui più veloce:<<Se proprio la situazione dovesse diventare disperata - allora e soltanto allora - potemmo parlare di un tuo ipotetico ritorno>> gli appoggiai le mani sulle spalle, assicurandomi di essere stata chiara <<Ma, anche se alla fine fossi obbligato dalle circostanze, promettimi che non te ne andrai senza dire nulla. E soprattutto senza prima discuterne con me>>

Lucifer annuii, accontentandomi.

<<Prometti, per favore!>> l'ansia che un giorno mi sarei semplicemente svegliata senza trovarlo più mi stritolava, impedendomi di pensare in maniera del tutto lucida.

Il terrore sordo di perdere un'altra persona che amavo mi pulsava nelle tempie e circolava nei vasi sanguigni come veleno.

<Lo prometto>> cedette il Diavolo, sospirando.

Mi alzai e mi infilai una maglia rossa del pigiama, che mi faceva da vestito per quanto mi andava lunga.

<<Però sai che è strano? Per una volta in tutta la mia esistenza avrei intenzione di compiere un'azione altruistica, e tu mi fai promettere di non farlo>> si era rimesso i pantaloni quando tornai, ed era lungo disteso sul letto matrimoniale con le braccia incrociate dietro la testa.

<<Credi davvero - in tutta onestà, intendo - che per me sarebbe meglio se tu te ne andassi per sempre?>> mi accoccolai vicino a lui.

<<Di certo saresti al sicuro>> piegò la testa nella mia direzione <<Risolverei tutti i nostri problemi, tutti in una volta>>

Scrollai le spalle:<<Io ho ben altri problemi che questi, già da prima che ci conoscessimo, e se te ne andassi ho paura che non farebbero che peggiorare>> lo sguardo mi cadde istintivamente sul comodino, dove avevo riposto l'anello di Diana.

C'era un che di ossimorico e intrinsecamente contraddittorio nel rapporto che avevo con quel piccolo oggettino: se da una parte lo amavo, in quanto fosse un regalo di mia sorella, dall'altra faticavo a tenerlo in mano ed a malapena ne sopportavo la vista.

Chiuso nello scomparto del comò era un posto adeguato. Vicino a me, ma in modo che non lo avessi in ogni secondo davanti agli occhi.

Mi schiarii la voce, tentando di indirizzare la conversazione su argomenti più costruttivi:<<Allora>> esordii io <<Dimmi un po' di Michael, ti va? Perché ti odia, per esempio>>

Lucifer sospirò:<<Si è sempre sentito messo da parte, quasi oscurato, da me e dalla mia passione per i gesti eclatanti che poi finiscono in catastrofi di proporzioni cosmiche... In ogni caso, questo è quanto. Ha sempre voluto essere me, senza però prendere in considerazione i lati negativi dell'essere il Diavolo>>

<<Davvero sorprendente>> sussurrai piano.

Luci rise:<<"Sorprendente"?>>

<<Quello che intendo è che è sorprendente come questi sentimenti siano così comprensibili e... Umani, direi. Mi aspettavo che un arcangelo sarebbe stato più, non so, più al di sopra di tutte queste pulsioni>>

Lucifer rise di nuovo, scompigliandomi i capelli:<<Come vedi, noi creature celesti siamo molto meno celesti di quanto ci si potrebbe aspettare>>

<<Giusto>> dissi <<Ma comunque Michael avrà dei poteri, no? Come tu puoi far dire agli altri quello che desiderano>>

Il Diavolo annuì, seppur esitando a rispondere.

<<Quindi?>> domandai.

<<Beh, lui ha - diciamo - una capacità molto simile alla mia, per certi versi. Può far rivelare alle persone le loro paure più nascoste e recondite>>

Deglutii:<<Le paure?>> chiesi.

<<Già>> confermò <<Una bella gatta da pelare, vero?>>

Annuii:<<C'è sempre la possibilità che il suo potere non funzioni con me, visto che anche per il tuo è così>>

Luci mi accarezzò i capelli fino ad arrivare alla base del collo, poi rifece lo stesso percorso al contrario:<<Può essere, ma non ne sarei così sicura, cara>>

<<Su, voglio che ci riprovi!>>lo incitai, girandomi a pancia in sotto e posizionando il viso a pochi centimetri dal suo.

Luci alzò gli occhi al cielo, ma decise di farmi felice:<<Dimmi, Jennifer, che cos'è che desideri davvero?>>

La stessa attrazione della prima volta, lo stesso calore intenso, la medesima incapacità di distogliere lo sguardo...

Ma poi fu come se l'incanto si spezzasse di colpo, ed io riuscii finalmente a sbattere le palpebre.

<<No, niente. Assolutamente niente>> dissi alla fine, quando fu chiaro che non sarebbe successo nulla.

<<L'ennesimo mistero senza spiegazione...>>

<<Già>> dissi <<Ma io mi stavo in verità chiedendo come vostro Padre possa permettere che Michael transiti in paradiso!>>

<<Nessuno lo sa>> sbuffò lui <<Mio Padre e le "vie misteriose" che gli piacciono tanto...>>

Mi tenni su la testa con una mano, osservando Lucifer che si infilava la camicia, sicuro ormai che il momento fosse passato.

Fu allora che qualcuno suonò al citofono, ed io ovviamente sobbalzai.

<<Vado a rispondere>> dissi a Luci, il quale si era immobilizzato. Il suo volto come scolpito in una maschera di tensione.

<<Chi è?>> chiesi, alzando la cornetta.

<<Ehy, sono io>> la voce familiare di Daniele era chiara e profonda <<Mi apri?>>

Cazzo pensai, oh cazzo.

<<Non so se è il momento...>> dissi, sentendomi stringere il cuore.

<<Per favore, Jennifer. Dobbiamo parlare>>

<<Okay, okay>> gli diedi il tiro*e corsi da Lucifer.

<<Chi era?>> mi chiese lui.

<<È Daniele>> parlavo in fretta, conscia di avere pochi secondi a nostra disposizione <<Su, fuori!>> gli indicai la finestra della mia camera da letto.

Lui scosse la testa, sorridendo beffardamente:<<Non volevi presentarmelo, cara? Beh, ora puoi>>

Allargai le braccia, non riuscendo a credere al suo comportamento, ed iniziando anche ad essere piuttosto irritata:<<Ma se lui crede che tu mi abbia tradita?! Non dovresti essere qui e basta!>>

Mi misi addosso in tutta fretta dei pantaloncini di tessuto leggero, mentre lui rimaneva fermo in piedi vicino al mio letto:<<Mi dispiace: non ho intenzione di nascondermi nell'armadio>> dichiarò, serio.

Sbuffai forte, al limite estremo della mia esigua scorta di pazienza, e pochi secondi dopo Dani bussò.

<<Almeno comportati da persona civile!>> gli intimai minacciosa mentre andavo ad aprire la porta.

Il mio migliore amico mi sorrise istintivamente, abbracciandomi forte.

Poi, però, si accorse che non eravamo soli, e che un uomo elegante ci guardava, appoggiato allo schienale di una sedia del tavolo della sala.

Deglutii a fondo, per tranquillizzarmi.

Daniele lo guardava con un misto di antipatia e sorpresa, di sicuro preso alla sprovvista di vederlo in casa mia.

<<Dani, lui è Lucifer Morningstar>> e poi, rivolta all'angelo <<Lucifer, lui è Daniele>>

I due si strinsero la mano, ma l'atmosfera che si respirava in quella maledettissima stanza era tesa, ed io ero ancora più tesa.

<<È un piacere conoscerti, finalmente. Jennifer mi ha parlato davvero tanto di te>> disse Lucifer, senza mai smettere di mettere in mostra il suo sorriso più ammaliante.

<<Ah sì?>> Dani era decisamente più cauto, ed anche piuttosto confuso dalla presenza di Luci <<Beh, grazie. Credo>>

Mi rivolse una breve occhiata piuttosto eloquente.

<<Scusi, ma vorrei parlare due minuti con Jey... Volevo dire con Jennifer>> Daniele continuava ad essere estremamente cortese, ma il suo vero stato d'animo trapelava dallo sguardo.

<<Parla pure>>

Fulminai Lucifer con gli occhi, ma lui fece finta di nulla e non si scompose minimamente.

<<Intendevo da soli. Io e lei>>

Il mio migliore amico era abbastanza in imbarazzo a causa di quella situazione, nonché ovviamente per il comportamento del signor Morningstar, che doveva parergli quantomeno impertinente.

Luci alzò le spalle, fresco come una rosa:<<Non vedo cosa ci sia di così segreto, visto che io e Jennifer stiamo insieme>>

Non volevo crederci.

Un'ombra di sbigottimento passò sul volto di Daniele, ma fu solo un attimo.

<<Sarebbe una questione privata e vorrei parlarne con la mia migliore amica. Se potesse lasciarci soli per qualche minuto mi farebbe un grande favore, signor Morningstar>> replicò Dani, stavolta con una leggera sfumatura di fastidio nella voce.

<<Definisci "privata"!>> esclamò il Diavolo, facendo un passo in avanti verso il mio migliore amico.

Perché si comporta in questo modo?!

Daniele era più che interdetto dal comportamento del suo interlocutore:<<Una faccenda che riguarda solo me e Jennifer>> disse tra i denti <<Quindi se potesse andarsene... Per favore...>>

Lucifer scosse la testa:<<Me ne andrò solo se sarà lei a chiedermi di farlo>> asserì, con tono di sfida.

Colsi la palla al balzo:<<Vattene!>> quasi gridai, indicandogli la porta.

Aveva superato ogni limite.

E per fortuna che gli avevo chiesto di comportarsi civilmente.

Lui non se lo fece ripetere ed eseguì velocemente il comando, sbattendosi la porta alle spalle.

<<Mi dispiace!>> mi giustificai con Daniele, quando rimanemmo soli <<Non so cosa cazzo gli sia preso>>

Lui alzò le spalle, un'espressione rassegnata sul volto:<<Già, è stato strano, ma io più che altro mi chiedo perché tu sia tornata insieme ad un tipo come quello!>>

Ovviamente avrebbe voluto una spiegazione che non potevo dargli, costringendomi a mentire ancora.

<<È complicato>>

<<Jey>> mi disse, passandomi un braccio intorno alla schiena <<Sono onestamente molto preoccupato per te>>

<<Come mai?>> la risposta era scontata, ma lo chiesi comunque.

<<Quel Morningstar non mi piace, se vuoi la mia opinione, e l'idea che tu passi il tuo tempo con una persona del genere non mi fa stare per niente tranquillo. Soprattutto ora che tornerò in Italia>>

Gli passai le braccia intorno al busto, stringendolo forte.

<<Tu non lo conosci>> mi sentivo in dovere di difendere Luci, nonostante si fosse comportato da idiota.

Dani si allontanò di qualche centimetro da me:<<Lui ti ha tradita, Jey, l'abbiamo visto tutte e due! Ed ora si comporta come una specie di bulletto da strada!
Come hai potuto tornarci insieme?>>

Sospirai, sconfitta. Non potevo dirgli la verità, e nemmeno una parte della verità, perciò non potevo neanche spiegargli come stessero davvero le cose.

<<Come ho appena detto, è una faccenda davvero complicata e molto... Personale>>

<<Come sarebbe a dire?! Cosa ti ha fatto, il lavaggio del cervello?!>> gridò.

<<Ma come ti viene in mente, eh? Per nulla. Semplicemente ci sono delle cose che non sai e che riguardano me e lui>>

<<Jey, io davvero non ti riconosco>> sussurrò <<La mia migliore amica era una ragazza intelligente e fiera, che non avrebbe mai perdonato un tradimento così sfrontato!>>

Quelle parole mi ferirono più a fondo di quanto avrebbe potuto fare qualsiasi pugnalata o colpo d'arma da fuoco.

<<Non so cosa farci>> risposi, trattenendo le lacrime.

<<Mi dispiace>> mi venne ad abbracciare di nuovo, ed io lo lasciai fare <<Non volevo dire quelle cose, Jey. Tu sarai per sempre la mia migliore amica ed io ti vorrò sempre bene, hai capito? Questo non cambierà mai>>

Si era pentito all'istante delle sue parole.

<<Mi sto solo preoccupando per te>> si giustificò accarezzandomi i capelli.

Strinsi i denti, provando a non scoppiare in lacrime.

<<Ma non andare, per favore>> sussurrai, ben consapevole di quanto quella richiesta fosse surreale <<Resta qui, solo per qualche altro giorno ancora>>

Lui mi accarezzò la schiena, per tranquillizzarmi:<<Mi piacerebbe, ma il volo di ritorno è alle quattro di oggi pomeriggio>>

<<Beh, tu guidi gli aerei, no? Noleggiane uno, così tra qualche giorno puoi usare quello per tornare a casa>> ero seria, ma solo per un quarto.

<<Sì, "guido gli aerei">> rise, mimando il gesto delle virgolette con le dita <<Tuttavia, noleggiare un aereo militare degli Stati Uniti d'America... La vedo piuttosto dura>>

<<Capisco>> annuii, asciugandomi gli occhi e sorridendo.

<<Io ora devo andare a preparare i bagagli per oggi pomeriggio, bellissima>> scherzò <<Ci vediamo dopo?>>

<<Contaci>> gli risposi. Avevo male al cuore all'idea che mancassero solo poche ore alla sua partenza.

Mi diede un bacio veloce sulla fronte e si avviò verso la porta, fuori dalla quale c'era di sicuro Lucifer in attesa.

<<Aspetta un secondo>> lo richiamai <<Di che questione privata volevi parlarmi?>>

<<Nessuna>> si sporse verso di me come se mi stesse raccontando un segreto <<Era solo una scusa per farmi dare il tiro prima, e per restare noi due da soli poi>>

Scossi la testa bonariamente, e lo guardai uscire.

<<Arrivederci, signor Morningstar>> gli disse tranquillamente uscendo.

Lucifer non lo degnò nemmeno di una risposta, ed io ebbi un fremito di rabbia. Se c'era uno che meritava di essere trattato bene, quello era il mio migliore amico.

<<Allora, cara>> esordì <<Come sta il tuo soldatino?>>

Non persi tempo a rispondere alla sua domanda provocatoria:<<Lucifer, ma che cazzo ti è preso?!>>

<<Non capisco a cosa ti riferisci>> si limitò a dire.

<<Ah no?!>> ero esasperata.

<<È tuttavia chiaro come il sole che tra voi ci sia qualcosa, ed è quindi meglio che io mi faccia da parte>>

Lo guardai, incredula.

<<Ne abbiamo già parlato: noi due siamo solo migliori amici. Solo migliori amici! Come devo dirtelo perché tu ti convinca?!>>

Lui scosse la testa:<<Ho sentito in che modo gli hai chiesto di rimanere "solo per qualche giorno ancora">>

<<Non posso crederci!>> ormai avevo perso il controllo <<Hai ascoltato la nostra conversazione?!>>

<<No, ovviamente no! Ma sai, è difficile non sentire quando due persone parlano così forte come facevate voi!>>

Non stavamo parlando forte, per niente.

<<E ho anche sentito il giudizio che ha espresso su di me il tuo fidanzatino!
Il ragazzo dovrebbe stare più attento con le parole...>>

Quell'ultima frase mi fece andare su tutte le furie, letteralmente.

Ero così arrabbiata che mi coprii il viso con le mani, per tranquillizzarmi.

Ero certa di essere piuttosto rossa in faccia.

<<Tu>> puntai un dito contro il petto di Lucifer <<Tu lo sai quanto tengo a quel ragazzo! Lo sai quanto mi preoccupo per lui, ogni giorno, quanto ho paura che gli possa succedere qualcosa mentre io sono in un altro continente!>> ero furiosa <<E, sapendo tutto questo, cos'è che fai?! Lo minacci!
Non solo lo minacci, lo tratti anche malissimo, fai tutto lo sbruffone per dimostrare chissà che cosa!>>

<<Voglio la verità: c'è qualcosa tra voi, sì o no?!>> anche lui era molto arrabbiato.

<<Ma certo che no>> mi misi le mani in testa <<Te l'ho appena detto che siamo solo amici!>>

<<Ma certo>> rispose, beffardo <<"Solo amici", come no! Beh, ora sarà meglio che me ne vada davvero. Così dirai al tuo "amico" di tornare e potrete finire insieme quello che io e te abbiamo iniziato!>>

Sbattei le palpebre, incredula, assolutamente incredula.

<<Lucifer, perché fai questa scenata?!>>

<<Lasciamo perdere>> disse piano, ed uscì a grandi passi da casa mia, senza darmi nemmeno il tempo di replicare.

-
P.S.= "Dare il tiro" è un'espressione dialettale bolognese, ed indica il gesto dell'aprire la porta quando qualcuno suona il campanello di casa.

Bạn đang đọc truyện trên: Truyen247.Pro