2 - Allucinazioni
Chat Noir era ancora intenzionato a cercare di regersi in piedi quando ecco che Lady Bug gli lanciò la solita occhiata della serie "Chat Noir mi serve un diversivo".
Diversivo?
Si chiese tra se e se Chat Noir.
La tuta di pelle nera lasciava passare un piacevole frechetto che gli ispirarano una genialata poco furba ed infelice per lui che guardò con uno sguardo serio e quasi divertito.
-Ehy miss informatica... ti va di ballare la macarena con me?- fece Chat Noir mentre iniziava ad abbozzare dei passi di danza con le mani.
Il suo piano era magnifico.
Lady Wi-Fi allargò divertita le braccia allentando lievemente la presa dallo smartphone che teneva in mano. Lady Bug, un'eroina con una tuta in spandex rossa con dei pois neri, si mosse leggiadra ed i capelli corvini le conferivano un'aria distinta ed ammaliante, nonché molto matura. In pochissimi istanti il telefono di Lady Wi-Fi, nonché sua fonte di potere, passò nelle mani di Lady Bug e lo pulì liberando l'akuma, una farfalla nera e viola che aveva reso una normalissima studentessa una pericolosa criminale. Nella mente Chat Noir era tutto perfetto.
Nella mente Chat Noir era tutto perfetto, ma Lady Bug non era dello stesso avviso. La corvina eroina aveva come la sensazione che non fosse andato qualcosa per il verso giusto. Era certa che nonostante Lady Wi-Fi fosse tornata una ragazza comune, come lo era prima di essere infettata, non avesse fatto i conti con qualche problema.
Chat Noir guardò la compagna di squadra dirigendosi da lei per il loro solito rituale della vittoria. Un brutto presentimento pervase Lady Bug che in tutta la sua bellezza si diresse dal compagno di avventura che a sua volta si avvicinò.
-Ben fatto!- dissero i due dandosi un pugnetto leggero, pugno contro pugno.
-Chat Noir ora sarà meglio andare o ci ammaleremo.- disse la ragazza cercando di non dare retta ai suoi cupi presentimenti che Chat Noir non comprendeva.
E mentre il ragazzo stava per andarsene scivolò sulla neve ormai ghiacciata sbattendo la testa sotto gli occhi di Lady Bug che non poté fare a meno di portarlo in ospedale.
Chat Noir si svegliò guardandosi intorno. Era in casa sua, era a villa Agreste e confuso si chiedeva perché si era adormentato Adrien e svegliato Chat Noir. Decise quindi di recarsi allo specchio dove non vide Chat Noir, ma vide Papillon.
-Ciao Chat Noir... ti va di giocare?- chiese l'uomo emergendo dallo specchio. -Ti ho messo tre sfide innanzi e se riuscirai a vincere... beh avrai salvato tre innocenti e sarai un vero eroe.- proseguì Papillon provocandolo.
Chat Noir si arrabbiò.
Egli non si sentiva un eroe, solo la spalla dannatamente bellissima di un'altrettanto bellissima eroina.
Ma come faceva quel mostro ad essere in casa sua? E da quando Papillon giocava con le vite altrui?
Chat Noir avrebbe voluto tirargli un pugno ma prima che potesse farlo il suo avversario era sparito circondato da mille farfalle bianche.
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