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Smettila!

Chi si credere di essere quel pazzo dell'agente Blake? Non sa con chi ha a che fare!
Il cellulare squilla di nuovo, è la terza volta che non rispondo, sarà sicuramente Zack che vuole sapere come è andato il colloquio.
Stacco per l'ennersima volta la chiamata. Ho bisogno di stare da solo.
Sto in questo bar vicino casa mia da tempo. Ho davanti il boccale di birra mezzo pieno, non mi va neanche di bere. Questo si che è un problema! Afferro il telefono e controllo l'ultimo messaggio che mi è appena arrivato.

Sei davvero uno stupido! Dovresti stare lontano da Allison e la sua famiglia. Liam

Adesso il figlio dell'agente Smith caccia fuori la grinta. Ecco un altro supereroe!
Decido che sono davvero stanco di starmene seduto lì e, dopo aver lasciato dei soldi sul tavolo, me ne vado dritto verso casa in sella alla mia moto. Quando arrivo noto che la porta è socchiusa. Entro.
L'oscurità della casa è sempre stata la mia parte preferita, mi aiuta a non ricordare i bei momenti passati con Beth, anche se non lo ammetterò mai ad alta voce: lei mi manca tanto.
Mi riprendo dai miei pensieri e mi rendo conto che una figura è in piedi vicino alla finestra.
È lei!

<< Sei coraggiosa! >> la voce è più rauca del solito.
Non mi sta ascoltando, fissa il muro dietro di me. Si sta guardando intorno.
<< Forse dovresti ascoltarmi >> l'avviso. Si riprende dai suoi pensieri e guarda fisso le mie labbra come se facesse fatica a capire le mie parole.
No! Ho capito, cerca di evitare il contatto con i miei occhi. L'ho spaventa a scuola; lo capisco.
<< Non ti farò del male se mi guardi >> le dico.

Alza la testa e il suo sguardo si sofferma sui miei occhi. Cerca qualcosa. La verità? Sentimenti? Cosa vuole?! Cerco di sfuggire al suo sguardo, ma mi sento soffocare.
<< Basta! Finiscila! >> l'avverto.

Inizio a camminare per la stanza. Perché fa così?!
<< Non capisco cosa ti dia fastidio >> dice ingenuamente.
La guardo. Noto che è di spalle e sta fissando la pioggia attraverso i vetri sporchi della finestra.
Avanzo verso di lei che è seduta sul divano. In pochi secondi la sua schiena è accontatto con la stoffa sporca del divano. La fisso negli occhi perché deve capire come mi sento, ma la sua reazione mi sorprende. Mette le sue piccole mani fredde ai lati del mio viso. Rimango sbalordito dal suo gesto.
<< Non ti dà fastidio? >> dico preso alla sprovvista.
<< Non capisco cosa >> risponde.

Mi allontano da lei lasciando che le sue mani scivolino via. Lei si alza e la sua figura si sposta davanti alla finestra dandomi le spalle.
Mi sento protetto ed questa sensazione è stupenda.

<< Non voglio che le persone mi conoscano, voglio rimanere da solo>> resta in silenzio ma poi parla << Hai ucciso davvero tu la tua famiglia? >>.

No, allora quella sensazione era falsa. Anche lei mi giudica come gli altri? La fisso e poi mi passa una mano sul viso per cacciare via la frustazione.
<< Sempre la stessa domanda ma nessuno fa quella giusta >> sentenzio.

<< Non mi hai fatto finire. Volevo sapere il perché del tuo bisogno di stare lontano >> dico.

Mi sento sicuro con lei come se potessi dirgli tutto, ma non voglio ho paura che lei possa andare via una volta saputo tutto.

<< Zack è l'unica persona che mi capisce >> ammetto.
<< Da quello che ricordo è sempre stato al tuo fianco >> continua la mia frase. Rido amaramente e comincia fissa perplessa.
<< Non sempre ha capito le mie necessità come questa di stare da solo. Vuole far ancora parte della mia vita ma non ha capito che io voglio rimanere solo e adesso non so neanche perché sto raccontando queste cose con te >>.

<< Io ti ho lasciato libero di essere te stesso, ti ho dato le spalle senza invadere il tuo spazio >>.
La fisso e lei dopo un po' starnutisce.

Solo adesso mi rendo conto che ha i vestiti fradici. Afferro la sua mano e la porto di sopra.
<< Lo so prima o poi cadranno >> dico riguardo alle scale << Dovrebbe essere demolita questa casa >> ammetto.

<< A me piace >> ammette. Mi giro per fissarla. Voglio capire se dice la verità, un posto così buio non può piacere ad una persona che è immersa nella luce come lei È se anche lei ha la sua parte di tenebre?

<< Ah non vale >> dice.
<< Cosa? >> Chiedo.
<< I tuoi occhi cercano di capirmi e io non stavo facendo niente >> mi avverte.
<< Eh allora? >> Continuo.
<< Tu non me lo permetti >> mi rimprovera per cio' che è successo poco fa.

Sembra una bambina. La porto nella stanza di Beth per darle dei vestiti.
<< Erano di mia sorella Beth. Credo che siano della tua taglia >> annuisce << Ti lascio da sola >> l'avverto. Scendo le scale e vado giù in cucina. Devo bere qualcosa,adesso ho bisogno di una birra. C'é una birra calda suo davanzale della cucina, la prendo e ne bevo subito la metà.
Non so che pensare, lei è qui e forse dovrebbe farmi piacere che lei stia sfidando il padre e che lui mi possa ritenere il responsabile dovrebbe farmi comodo ma ho paura, paura per lei che possa entrare nel mio mondo di bugie, lei deve rimanere pura come è.
Decido che è il momento di salire; queste scale fanno un rumore tremendo.
Apro la porta perché penso che abbia già finito e infatti la trovo stesa sul lettino di Beth.
Scuoto la testa e la prendo in braccio per portarla nella mia stanza per farla stare più comodo. Dopo che ho posato il suo corpo sul mio letto mi dirigo in bagno per fare una doccia. Ho bisogno di lavarmi. Sono sudato!
Quando esco dal bagno indosso solo un asciugamano intorno ai fianchi, i capelli biondi sono gocciolanti e noto che sul letto non c'è traccia di Allison.
Sorrido. Cerco il mio cellulare e mi rendo conto di averlo nella tasca dei pantaloni. Vado in bagno e afferro i miei pantaloni che sono a terra Prendo il cellulare e solo dopo capisco che non ho il suo numero, mando un messaggio a Zack perché deve trovarmi il suo numero.
Dopo troppe domande e troppi minuti mi arriva un messaggio con il suo numero.

Non so come l'abbia avuto ma sono contento.
Scrivo subito un messaggio

Eri davvero carina mentre dormivi per finta. Buonanotte. Nate

Voglio solo immaginare la sua espressione adesso che lo leggerà.

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