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Mi dispiace

Il telefono squilla per la millesima volta da questa settimana.

È una settimana che sono tornato da Londra e niente è andato per il verso giusto.
Vorrei essere felice e per esserlo vorrei avere tra le mani il collo di Mr. Smith.

Il telefono smette di squillare.

Mi getto sul letto e mi passo una mano tra il ciuffo.
"finalmente" dico prima che il telefono inizi di nuovo a squillare.
Lo prendo e faccio partire la segreteria.

Mi immagino il suo dolce viso che perde colore per la voce metallica che risponde per me e la immagino con il fiato sospeso nell'istante che lo squillo finisce; sapete quel momento che sembra interminabile prima che attacchi la segreteria?? Bhee quello!!

Allison perchè insisti così tanto!! Dimenticami!!
Questi sono i miei pensieri e le parole che dovrei dirle se rispondessi a quel maledetto telefono ma sono egoista e non la lascerei mai andare.

Perchè quella sera non me ne sono rimasto a casa a piangere come una ragazzina a cui hanno tolto la cioccolata durante il cosiddetto periodo rosso??

Perché Nate O' Connel deve sempre fare il canzone mi risponde la mia coscienza.
Ci mancava soltanto lei adesso.
Ho già i miei problemi.

Il telefono squilla di nuovo ed è lì che parte il mio nervoso.
In preda all'ira getto a terra il vaso di vetro vicino all'entrata.
Afferro ogni cosa e mi rendo contro troppo tardi di aver preso il telefono e di aver risposto.

"NON VOGLIO AVER A CHE FARE NIENTE PIÙ CON TE "

Il mio cuore batte a mille.
Non posso crederci. Ho risposto. Ho detto davvero io quelle parole??o me le sono immaginate??

Capisco di aver superato i limiti quando arriva in risposta un sospiro seguito da un pianto soffocato impercettibile.
Vuole essere forte.
Mi appoggio con la fronte al mio braccio appoggiato alla parete.

"allison .." chiude la chiamata.
Durante la giornata provo a richiamarla e capisco che adesso il mio nome nella sua mente sia inesistente quando il gestore telefonico mi afferma che il numero chiamato è stato appena disattivato.

Che testa di cazzo che sono!!
Prendo le chiavi della mia moto e corro verso una meta indefinita; mi rendo conto di essere nel posto giusto quando busso alla porta e mi compare la sua figura davanti.

Ha gli occhi rossi. Si capisce che non se la passa tanto bene.
Ha in mano una bottiglia di vodka e nell'altra una sigaretta accesa.
È ancora intera segno che Hilary è appena uscita.

"chi ci fai qui??"chiede Zack.
Lo guardo; sapere che soffre cosí tanto perché la madre è morta; che lavora come un cane per aiutare il padre e per dare tutto quello che vuole a Hilary; per avere un tetto sulla testa e per aiutare moralmente Brian.

"c'è Brian??" domando.
Lo chiedo perchè so che se ci fosse lui manderebbe tutto a puttane; anzi manderebbe me a puttane.

"no" dice con voce rauca.
Lascia la porta aperta ed entra in casa bevendo grandi sorsi dalla bottiglia di vodka alternandoli con boccate di fumo.

Entro con le mani in tasca un po' titubante.
Non so che fare e non so che cosa sia venuto a fare qui.
Questo è l'appartamento di Zack e Brian e l'ultima volta che ci sono entrato era una topaia; adesso si vede che ci vive anche una donna.
Tutto è in ordine e pulito .
Zack si siede sul divano; spegne la sigaretta con movimenti meccanici e finisce di bere la bottiglia.

Guardo Zack imprigionato dal suo sguardo freddo e privo di emozioni; adesso capisco perché Hilary ce l'ha con me. Ho spento definitivamente l'anima di questo ragazzo che non se lo meritava. Lui mi è sempre stato accanto anche quando ho ucciso la ragazza che amava; anche quando avrei fatto di tutto per allontanare la mia sorella da Allison della quale lui era innamorato ed di cui non me ne fregava niente prima di sapere del nostro legame di sangue

Ha sofferto per me e soffre tutt'ora.
"Nate.." dice il mio nome con voce amara mischiata ad anche qualche rimpianto.

Mi siedo suo divano affianco a lui e afferro la sua bottiglia per berne un sorso.
Lui non oppone resistenza perchè non ha le forze per farlo.

Mi serve un po' di coraggio che solamente l'alcool puo' darmi in queste situazioni.

"zack io..." dico ma poi mi fermo. Ho un groppo in gola .
Ingoio un altro sorso di vodka.
Fa davvero caldo adesso.
Tolgo la giacca e mi concentro su Zack e il suo sguardo indagatore.

Lo guardo e ricordo il bambino spensierato che rideva sempre che mi aiutava a fare tutto e che avrebbe voluto avere una famiglia unita come la mia.
Desiderava fare parte della mia famiglia e io ho sempre pensato di averlo trattato come un fratello a cui si da tutto ma sono sempre stato troppo egoista a pensare ai miei fottuti casini.

A mio padre e ai suoi abusi su mia sorella.
A Beth e alla sua infanzia persa.
A mia madre e il suo amore folle per il marito da renderla cieca della sofferenza che quel bastardo infliggeva ai figli e a lei.
Al mio segreto.
A Allison.
Ai miei rimorsi.

"Nate mi vuoi.." lo fermo.
Lo guardo e sospiro.
"io..." non riesco a dire niente.
Si alza.
Afferra la bottiglia di vodka e l'ha getta via scaraventando tutto il contenuto suo tappeto.

"se sei venuto qui per fottermi ancora di più il cervello giuro che ..." non finisce di parlare che lo abbraccio.

Un abbraccio desideroso che racchiude tutta la mia sofferenza e blocca il mio pianto soffocandolo.

"mi dispiace " dico piangendo.

Lui rimane un po' sorpreso; sa che non è da me chiedere scusa.
Non l'ho mai fatto.

Finalmente il mio abbraccio viene ricambiato.
" sei una testa di cazzo" ammette "ma sei la mia famiglia" continua.

Si stacca da me e mi guarda.
"Adesso mi dici cosa cazzo hai combinato per venire a chiedermi scusa??" dice.
Come fa a sapere che combino sempre casi??

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