<< Cosa cazzo mi nascondi?! >> inizio a tirare le punte dei miei capelli per l'esaurimento nervoso. Nate nasconde qualcosa e questi documenti non contengono niente che possa servirmi, ma so che in quel luogo sia successo qualcosa. Ho ancora impresso nella mente il sorriso beffardo del padre di Liam.

Peers è stato davvero gentile a darci questo documenti, ma non servono a molto. Per la speranza che qualcosa mi sia sfuggito, rileggo di nuovo la prima cartella.

Nelle prime pagine sono descritti i crimini di Nate insieme alle foto dei soggetti trovati morti, la foto di Beth, insanguinata e priva di vita sul letto dell'ospedale, mi ha fatto andare in bestia. Così ho preso tutto il resto delle cose e le ho gettate per l'aria, adesso che la rivedo mi sembra tutto così privo di senso. Ero innamorato di questa ragazza, ma se paragono quello che provavo per lei con quello che provo per mia moglie, mi rendo conto che era un amore diverso.
Beth rappresentava la mia famiglia, il legame che avevo con Nate e la costante presenza femminile che mi è mancata negli anni dell'adolescenza, visto che non scorreva buon sangue con i miei. Era quella figura, che in un certo senso mi rendeva forte, potevo finalmente essere quell'uomo che avrebbe protetto un altro essere umano, quel tipo di persona che mio padre mi rinfacciava di non poter mai diventare.
Beth era, è e resterà, la persona che mi ha cambiata e che mi ha reso forte e indipendente come adesso.

Con Hilary è tutto un altro discorso. Lei è forte, indipendente e con quella boccaccia che si ritrova vorrei zittirla con milioni di baci. Hilary mi attira a sè come un magnete, siamo poli opposti. Lei è quello negativo, indifferente pronta a prendere le redi in mano, e io sono quello positivo, pronto a seguirla ovunque lei vada.
Lei non ha bisogno della mia protezione, lei non rappresenta la mia possibilità di riscattarmi come uomo nei confronti di mio padre. Lei è l'esatto opposto della sicurezza che una donna potrebbe darmi, eppure sono legata a lei da un filo invisibile e sottilissimo, che molte volte è stato sul punto di spezzarsi, ma ha sempre resistito. Chi ha detto che le cose più resistenti siano quelle forti e doppie?

Il sorriso di Beth mi ricorda quello di mio figlio Stefan, le sue piccole mani nelle mie mi donano quel senso di calma che ho ormai perso da anni, e sperare che lui diventi un uomo migliore di me mi rende davvero felice.

I miei pensieri vengono messi a tacere dalla suoneria del mio cellulare che rimbomba caoticamente nel silenzio del mio ufficio.

<< Pronto >> accetto la chiamata del mittente senza guarda chi sia.

<< Hai trovato qualche cosa di interessante? >> dalla voce riconosco che sia Liam.

<< Niente >> sbotto ormai esausto. L'unica cosa che ho trovato sono una marea di foto di Nate insieme ad altri delinquenti e un fiume di ricordi che mi ha investito.

<< Bene >> sembra affranto tanto quanto me << Puoi farmi un piacere? >> chiede.

<< Certo! >>

<< Porta tutto all'agente Peers, ho del lavoro da sbrigare e non potrò muovermi dalla centrale per parecchie ore >> spiega.

<< Nessun problema >> affermo << Avverti Peers che fra una trentina di minuti sono da lui >>.

<< Ok, grazie Zack! >> e così si conclude la chiamata.

Sistemo tutto nelle cartelle e poi infilo tutti i documenti in un piccolo scatolone, chiudendolo definitivamente con un coperchio con inciso sopra il nome del possessore: Nate O'Connel.

Afferro la scatola e apro la porta del mio ufficio. Cerco con lo sguardo Allison per poterle dire che sto per uscire.

<< Non te ne andare così! >> la voce rauca e arrabbiata di Nate rimbomba in tutto l'edificio.

<< Non abbiamo niente da dirci >> i tacchi di Allison fanno eco e annunciano la sua presenza all'inizio del corridoio.

<<Allison fermati! >> sbotta Nate << Odio rincorrere le persone. Sii matura e parliamo come due adulti! >>.

Allison si ferma di scatto costringendo Nate a restare nel mezzo del corridoio, lo sguardo di Allison si indurisce e le mani si chiudono a pugno.

Si volta dandomi le spalle e si dirige verso Nate a passo svelto.

<< Tu! >> gli preme un dito sul petto << Parli di maturità e se il primo che si comporta da bambino! >> sta letteralmente urlando.  Brian, Tom, Ben e Betty mi hanno affiancato e stanno assistendo alla discussione.

<< Ti ho fatto una domanda e non mi hai voluto rispondere >> Nate si incupisce a quelle parole di Allison.

<< Non avresti dovuto chiedermelo! >> stringe i pugni e abbassa la testa.

<< Basta ragazzi! >> mi avvicino << Finitela >> sembra che tutto sia tornato alla normalità. Più volte ho trovato questi due mentre si baciavano e i litigi, a quanto pare, non mancano.

<< Non posso stare zitta >> afferma Allison divincolandosi dalla mia presa sul suo polso.

<< Cosa è successo?>> guardo lei << Cosa ti ha chiesto? >> adesso sto fissando Nate.

<< Non sono affari tuoi >> sbotta lui.

Allison ride amaramente.
<< Non sono affarti di nessuno di voi >> urla per far andare via gli altri.

<< Dillo >> un sussurro di Allison arriva dalle mie spalle.
Mi volto e la vedo tesa come una corda di un violino, le mani strette in un pugno lungo i fianchi e gli occhi chiusi in due fessure colmi di lacrime che non traboccano.

Nate abbassa la testa.
<< DILLOOO! >> urla davvero forte << Allora se non lo vuoi fare tu, lo farò io >> Nate, a quelle parole le va incontro e la supplica con lo sguardo di finirla.

<< È davvero così difficile rispondermi? >> chiede lei singhiozzando.
Lui la fissa senza dire niente, sembra quasi che il mondo intorno a loro sia scomparso lasciandoli da soli in quell'universo, che soltanto Allison e Nate potevano creare intorno a loro.

Scuote la testa alla domanda precedente di lei.
<< Allora ti faccio di nuovo la domanda >> prende un respiro profondo e cerca di tranquillizzarsi, anche se il nervoso traspare dal tremolio del labbro inferiore che tiene stretto tra i denti.

<< Mi ami? >> fisso la schiena di Nate, vedo i muscoli tendersi.

<< No >> e lì un rumore assordante mi rompe i timpani: il cuore di Allison si è rotto in mille pezzi.