Perchè soffrire ci rende vivi
Sono ore ormai che Nate non esce dal suo studio, la sua presenza non ha varcato la soglia neanche una volta. La povera Betty, la segretaria che Allison ha affidato a Nate per evitare di incontrarlo, sta andando avanti e indietro dall'ufficio del suo capo per soddisfarne ogni capriccio.
Sono cinque minuti che la vedo riposare finalmente sulla sedia della sua scrivania, mentre io sto aspettando che la macchinetta finisca di preparare il mio caffè.
"Betty, mi sembri molto affaticata! " esclama Tom avanzando verso di me e soffiandomi il caffè pronto.
"Ehi! Quello è mio!" lo ammonisco, ma lui sembra non voler dar conto alle mie lamentele.
"Nat ... " lascia la frase a metà come per riprendersi da un momento di confusione " mmmh... volevo dire ... il Mr O'Connel è appena uscito a pranzo con suo zio Jack" ci informa.
"E quindi adesso puoi finalmente prendere un sospiro di sollievo" affermo.
"Finchè Jack non farà arrabbiare Nate lasciando che suo zio si infuri mentre lui se ne torna qui a comandarti a bacchetta" commenta Tom facendo trasalire Betty, che si china in avanti sulla sua scrivania.
Guardo Betty e rivedo in lei Hilary, una ragazza poco di più che adolescente che cerca di scoprire il suo posto nel mondo degli affari. Hilary finalmente ha trovato il suo, quello di essere mia moglie e di sentirsi finalmente parte di una famiglia.
Ripenso a Jack e Nate, adesso seduti chissà dove in una tavola calda ad ordinare qualche piatto caldo per mettere Nate di buon umore, prima che lui possa chiedergli qualche domanda riguardo il suo strano comportamento.
Nei giorni che sono trascorsi, dopo l'evento in cui Nate ci ha riferito tutto cio' che pensa di noi, ho chiamato Jack. Lui si trovava a Los Angeles per aprire un'altra catena di Hotel lì, ha dovuto rimandare la conferenza non appena gli ho parlato di suo nipote.
Jack è diventato più anziano, certo gli anni passano, ma la voglia di rimediare alle stupidaggini del fratello defunto restano sempre lì. Il padre di Nate ha distrutto una famiglia e, altrettanto, le possibilità di suo figlio di essere capace di crearsene una. Sono convinto che Nate sia cambiato, lo vedo dai suoi occhi, dal modo in cui cammina e come cerca di mantenere viva la sua aura cattiva, che ormai non gli si addice più. Non stiamo più al liceo o all'università, ormai la vita adulta fa parte di noi da un bel po'. Spesso ho pensato che vederci tutti cambiati l'abbia sconvolto, vederci con una famiglia già ben formata mentre la sua prima famiglia è stata distrutta e la "probabile" seconda è stata mandata all'aria. Forse si è arreso al destino che Nate O'Connel debba restare solo, marcire nei suoi peccati e lasciarci andare il più lontano possibile, ma quello che lui non sa è che, anche se siamo arrabbiati, anche se potremmo odiarlo, saremo sempre la sua famiglia, quella parte di lui che morirebbe piuttosto che vederlo andare via da questo mondo senza che, almeno una volta, si veda realizzato con intorno quello che ha sempre sognato: la sua famiglia.
Allison si è allontanata da lui, momentaneamente. Anche lei pensa che qualcosa non quadri, Nate gli aveva promesso la vita eterna insieme, quegli attimi che avrebbero reso felice tutti gli anni passati a soffrire per la mancanza di lui, per tutte le volte che ha sofferto sentendo le sue amiche e college festeggiare i loro compleanni o anniversari insieme a i mariti o rispettivi compagni, o per tutte le volte che ha mangiato una fetta di torta, tutta sola, in un bar vicino casa sua durante una di quelle feste di post San Valentino a cui Hilary la costringeva ad andare per alleviare la mancanza di Nate. Ci andava per far contenta la sua migliore amica, prendeva una fetta e due posate e, ogni volta che qualcuno si avvicina per chiedere il permesso di sedersi, lei affermava che stava aspettando una persona speciale.
Non era una bugia, lei stava aspettando davvero qualcuno: Nate.
Più volte ho dovuto consolarla, perchè cercava di trattenersi davanti agli altri per non far vedere la sua debolezza. Io sono stato l'unico a vederla sgretolarsi, solo a me è stato concesso. Perché? Anche io glielo ho chiesto e lei mi ha risposto << Perchè tu ci hai visto soffrire dalla prima volta che ci siamo incontrati. Tu ci capisci, non ci giudichi, non ci ostacoli e non ti intrometti nel nostro modo di sfogarci. Sai che soffrire è giusto, perchè soffrire ci rende vivi >>. Queste sono state le sue esatte parole.
Sono quel tipo di persona che non ti abbraccia mentre stai crollando, ma mi siedo al tuo fianco e lascio che tu crolla e, nel momento del maggior bisogno quando noto che l'animo ha finito di distruggersi per sfogo, ti tendo la mano verso il nuovo inizio. Credo che le persone abbiamo il diritto di soffrire, soffrire ci rende vivi e consapevoli che la vita è unica.
<< Sì, ho capito >>
Batty si alza dalla sua sedia e si dirige davanti all'ascensore dopo aver risposto al messaggio vocale.
Le porte dell'ascensore di aprono con un trillo e l'aura nera di Nate invade l'edificio. Jack avrà esagerato.
<< Betty! >> urla Nate facendola trasalire stringendosi il block-notes al petto.
<< Ss-ii...? >> bofonchia.
<< Ti ho chiesto di accogliermi con un caffè fumante tra le mani >> la riprende con uno sguardo omicida.
<< Si... ma lei me l'ha detto cinque secondi fa e ... non ho avuto tempo di spostarmi dalla scrivania a ... >>.
<< Betty, non preoccuparti >> le mani candide di Allison si posano sulle spalle della ragazza, che a quel contatto ritorna a sentirsi serena. Allison ha sempre avuto l'istinto materno, quello che a Hilary è sempre mancato ma a cui la sua migliore amica a posto rimedio. Forse questa è stata la prova più difficile da affrontare per una come Allison, crescere, diventare adulta e dover aspettare per creare la propria famiglia. La prima volta che Hilary ci disse di essere in dolce attesa, Allison ne fu entusiasta, ma quando arrivò la seconda gravidanza Allison crollo, anche se poi quella gravidanza non andò avanti oltre il terzo mese.
<< Non ti intromet... >> grugnisce Nate serrando i pugni, ma Allison non gli lascia concludere la frase bloccandolo con un gesto della mano.
<< Credo che Mr O'Connel abbia le capacità motorie e intellettive a sufficienza per prepararselo da solo. Tu puoi andare a riposarti>> sorride lievemente << e da domani sarai la segretaria di Tom, a Mr O'Connel ci penserò io >> Allison incrocia le braccia al petto fissando ardentemente Nate negli occhi, quasi lo stesse sfidando.
Ed ecco che lì, mi sembra di ritornare indietro nel passato, a più di 20 anni fa quando tutto cominciò ed era solo l'inizio.
#SPAZIOAUTRICE
Salve a tutti e Buona Pasqua. Spero di sorprendevi con questo nuovo capitolo. Lo so, è un po' di tempo che non scrivo questa storia ma per varie ragioni: esami, mancanza di inventiva e di internet. Ma spero di rimediare con questo capitolo. Volevo informarvi che questa storia non avrà molti capitoli, forse 15 o 20. Il giusto che serve per concludere definitivamente la storia di Allison e Nate? Ci credevate? Ma si questa storia avrà una fine.
P.S. Sono contentissima che il "L'incubo che ho desiderato" sia 113 in classifica e che abbia quasi raggiunto le 10000 visualizzazioni. Grazie ancora.
Xoxo.
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