La prigione
Nate'POV
Minuti e ore sono indistinguibili, le settimane passano anche se ogni giorno ha lo stesso sapore. Chiuso in queste 4 mura spero di tornare un giorno a vedere la luce del sole, di andare dai miei amici, la mia unica famiglia, e di poter dare inizio a quella promessa fatta ad Allison di avere un futuro insieme.
Tutto questo è così lontano, perché so che quando uscirò Allison sarà andata avanti accettando il mio consiglio di farsi una vita sua, Zack avrà da fare e ognuno sarà stabile, cresciuto e con una propria vita mentre lo sfortunato Nate O'Connel è chiuso qui dimenticato da tutti.
"Hai finito di rompere il cazzo con questa cazzo di penna?!"
Bruce, il mio coinquilino di cella, mi sbraita contro per il mio tic continuo mentre scrivo. È più forte di me! Non riesco a controllare il movimento della mano che preme continuamente il cappuccio della penna per far uscire e rientrare la mina.
"Perchè non taci un po' e mi lasci solo?!" sbotto. Bruce inizia ad innervosirsi, sento il suo respiro diventare pesante anche se ho la testa china su questo maledetto foglio.
"È inutile che cerchi di impaurirmi. Nessuno puo'" dichiaro con un sorriso sulle mie labbra. Essere duro è la mia fortezza in questa gabbia di matti, tutti devono credere che io sia ancora quella belva che tempo fa è stata addomesticata dall'amore che Allison mi ha donato.
Il foglio davanti a me scopare lasciando io mio sguardo vagare sulla superficie del tavolo della mensa.
Bruce si rigira il foglio tra le mani e lo legge, un sorriso amaro e divertito si dipinge sulle sue labbra non appena comprende il significato di quella lettera.
"Scherzi vero?!" mi chiede divertito. Gli strappo la lettera dalle mani e lui scuote la testa.
"Quindi sei solo un cucciolo innamorato che pensa ancora a ... aspetta come si chiama ...? Allison Blake." sorride.
"Un bel nome per una grande puttana!" ride ma la sua risata viene frenata da un mio pugno. Nessuna guardia sembra aver fatto caso alla mia mossa e ringrazio Dio di questa opportunità, altrimenti la mia impulsività mi avrebbe portato ad un posto peggiore di questa fogna, dove non rivedrò mai più la luce, un viso familiare o sconosciuto, un pasto commestibile; un luogo in cui sarò lasciato allo sgretolarsi della mia anima.
"Oh non avresti dovuto" dice Bruce avanzando verso di me e gettandomi a terra con tutto il suo peso. Vorrei reagire mentre lui mi pesta per bene, ma non posso devo resistere per lei, per rivederla ... glielo ho promesso.
Bruce viene sollevato dal mio corpo, alcune guardie mi aiutando ad alzarmi. James, l'agente che mi condusse in questa prigione, ispeziona il mio viso e mi porge del ghiaccio sul naso, al contatto con il freddo rabbrividisco e il sapore metallico del sangue che ho in bocca mi disgusta.
"Adesso non fai più il gradasso, vero? Fatti sotto e combatti" sbotta Bruce mentre dei poliziotti lo ammanettano.
"Non ce ne sarà più bisogno" annuncia James " perchè verrai trasferito in un posto peggiore di questo in qui imparerai che sei solo e che non bisogna essere violenti".
Bruce impallidisce a quelle parole, ognuno di noi teme quel posto, un di quei posti in cui se solo con i tuoi pensieri e le tue paure.
"No, no, no, no, no" Bruce cerca di dimenarsi ma sa che è impossibile. Ormai deve accettare le conseguenze delle sue azioni.
Un po' mi fa pena, è cio' che mi ha insegnato Allison, ogni persona ha la sua seconda chance e a Bruce, in questo momento gliela stanno negando.
Non so da dove mi escano le parole, ma il viso di Allison mi compare davanti agli occhi e mi incita a fare la cosa giusta.
"Lasciatelo stare" dico " una seconda possibilità dovrebbe essere data a tutti".
Gli occhi di tutti i presenti sono puntati su di me, mi scavano dentro come se volessero comprendere la ragione delle mie parole, ma dietro di esse non c'è un concetto o una motivazione ... ma LEI.
James, a passo svelto si avvicina a me e mi guarda, mi appoggia una mano sulla spalla e si avvicina al mio orecchio.
"Nate sta attento a quello che dici. Bruce potrà uscirne facilmente da quel posto, ha commesso piccoli furtarelli. Il suo caso è meno grave del tuo, stanne alla larga se non vuoi restare per sempre qui".
James cerca di farmi ragionare, spesso mi ha dato una mano, lo considero una specie di fratello maggiore che cerca di mettermi sulla retta via da quando non ho più nessuno qui al mio fianco.
Abbasso la testa.
"Come?!" sbotta Bruce " non puoi tacere! È ingiusto" lo so, ma non posso restare qui, manca poco alla mia uscita e poi potrò andare dalle persone che amo.
Mi siedo al mio posto e prendo un altro foglio di carta, stringo la penna mentre sento Bruce dimenarsi ed urlare, un destino crudele gli aspetta ma non posso fare l'eroe in questo momento.
"Ricordati questo giorno O'Connel! Uscirò e ti porterò via tutto cio' a cui tieni anche Allison, se lei vorrai ancora avere a che fare con te". La penna sfugge dalla mia mano, lasciando che l'inchiostro compra la purezza del foglio con l'inchiostro della mia penna.
Un piccolo incidente potrebbe essere definito, ma io lo considero il presagio del mio futuro.
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Zack's POV
L'ascensore emette il solito rumore che ci avvisa che qualcuno sta per varcare la soglia di questo ufficio, ma quella persona non è una persona qualsiasi: è Nate!.
"Contenti di vedermi?" sorride ma quel sorriso gli muore sul volto non appena vedi Allison passargli accanto senza notarlo.
Subito si riprende e non lo da a vedere, sembra che solo io mi sia accorto del suo tremore non appena lei gli è passata accanto.
"Che hai da guardare?!" sbotta.
"Oh Nate. Non so in che guaio tu ti sia cacciato, ma credo che molto presto tutti noi lo scopriremo"
"Non so cosa tu intenda dire con questo. Io sono qui per riprendermi cio' che è mio" dice prima di andarsene via nel suo ufficio sbattendo forte la porta.
Cosa ci nascondi Nate?
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