Hai una famiglia ?
<< Buongiorno agente Smith >> una guardia ci lascia entrare nel carcere rivolgendo un sorriso caloroso a Liam e uno sguardo curioso nella mia direzione.
Forse essere vestito in questo modo, con giacca e cravatta, suscita un certo interesse in tutti quelli che lavorano in questo posto. Non credo che vedano persone vestite come me ogni giorno, eccetto quando ci sono i casi.
<< Liam! >> un ragazzo dai capelli corvini e gli occhi dello stesso colore si avvicina al mio amico e lo saluta con una pacca sulla spalla. Parlottano di qualcosa a me incomprensibile, credo sia il loro linguaggio di poliziotti o, come direbbe Nate, stanno facendo gli stronzi per non farmi capire nulla.
<< Questo è Zack >>
Il ragazzo mi presta finalmente attenzione e mi tende la mano per presentarsi, la stringo e gli sorrido.
<< Zack Cook >>
<< Agente Peers >> sorride di rimando per poi riportare lo sguardo su Liam << Allora andiamo >> inizia a camminare senza darci tempo di spiegazioni o altro, si sofferma davanti ad una cella e ci indica di entrare.
Liam ed io iniziamo a non capire.
<< Ma cosa? >> chiedo quando sento una voce provenire dall'oscurità della cella.
<< Non entrate? >> chiede titubante l'agente Peers guardando Liam << quando mi hai chiamato ero sorpreso che saresti venuto. Non ci credevo! Non avrei mai pensato che saresti finalmente venuto a trovare tuo padre. L'ex agente Smith ha sempre sperato in questa tua visita >> Liam si irrigidisce a quelle parole, Peers se ne rende conto subito.
<< Oh >> dice sorpreso << non sei venuto qui per lui? >> Liam scuote la testa. Sembra non riuscire a proferire parola.
<< Liam?! >> una voce gracchiante e roca, quasi fosse stata inutilizzata per molto tempo, arriva ai nostri orecchi e li graffia << Sei davvero tu figliolo? >> dall'ombra della stanza si fa avanti la figura del padre di Liam. L'ex agente Smith è invecchiato, una gran peluria gli contorna la faccia, le occhia e le rughe completano la pietosa figura dell'uomo che ci appare davanti.
Liam, alla vista del padre, abbassa la testa e stringe i pugni. Il padre, invece, gli si illumina il volto vedendo il proprio figlio nei panni del mestiere che ha sempre voluto che svolgesse.
<< Sei cresciuto >> nota.
<< Mi sembra ovvio ... dopo 20 anni sono dovuto andare avanti >> alla durezza delle parole di Liam, il padre addolcisce lo sguardo e guarda il figlio con ammirazione.
<< Hai una famiglia? >> chiede.
<< Non sono qui per te >> l'ex agente annuisce per poi portare l'attenzione su di me, credo che solo adesso mi abbia notato e lo capisco dal suo sguardo sorpreso.
<< Sembri un vero uomo d'affari e un bravo ragazzo >> mi scruta << anche se i tatuaggi che spuntano dalle maniche e dal collo della camicia urlano al mondo intero che tu non appartenga al mondo, in cui ti costringi a vivere. >> sorride beffardo.
<< È un piacere vedere che prova ancora odio per me >> gli sorrido ironicamente di rimando.
<< Non odio te Zack >> mi fa notare << ma quell'assassino del tuo migliore amico Nate che mi ha condannato a questo >> indica il vuoto intorno a sè.
<< L'unico assassino è lei! >> gli sputo le parole contro avvicinandomi a lui minacciosamente << E non dica più sciocchezze su Nate, lei è solo geloso dell'amore che lo circondano. Perfino suo figlio è qui per lui! >> a quelle parole fa saettare lo sguardo verso il figlio com per chiedere conferma. Liam incrocia le braccia al petto e annuisce. Il padre indietreggia di un passo da me, quasi avesse incassato un colpo.
<< Quindi Nate è ancora qui? >> chiede sedendosi sul suo letto.
Liam scuote la testa.
<< Nate è libero >> a quelle parole un brivido sembra attraversa la schiena dell'uomo che ho seduto davanti ai miei occhi.
<< Liam >> Peers chiama il mio amico << scusa l'interruzione, ma vorrei capire il perché della tua visita? >> chiede curioso Peers dopo aver sentito che la visita non era per il padre di Liam.
<< Mi servono informazioni su Nate O'Connel e il suo soggiorno in questo posto >> una risata amara ci fa voltare di scatto.
Il padre di Liam ride beffardamente, ha la testa china e lo sguardo fisso sulle sue scarpe, le mani incrociate e i gomiti poggiati sulle ginocchia.
<< O'Connel >> scuote la testa << sapevo che il tuo nome mi avrebbe perseguitato per sempre >> alza finalmente la testa e ci fissa tutti << e anche il suo nome ti perseguiterà per sempre >>.
Con una falcata raggiungo il padre di Liam e lo afferro per il collo della tuta di detenzione.
<< Cosa stai parlottando vecchio? >> sbotto.
<< Zack lascialo andare >> Peers mi richiama << altrimenti dovrò arrestarti >> la voglia di non dargliela vinta è alta, ma il viso di mia moglie arrabbiato, quello di Stefan in lacrime e il pensiero di non poter vedere Hilary dare alla luce nostro figlio, mi fanno mollare la presa.
<< Andiamo >> Liam mi afferra un braccio << Peers ci farà controllare in giro e qualche documento >> annuisco voltandomi un'ultima volta verso il padre di Liam.
<< Stammi bene papà >> dice quest'ultimo in direzione del padre, che sembra affranto con quanta freddezza il proprio figlio lo sta trattando.
<< A mai più >> gli dico io.
<< Credo invece che ci rivedremo >> sorride mentre usciamo dalla sua cella e Peers infila le chiavi nella fessura della porta << e manda tanti saluti a Nate da parte mia. Digli che i suoi problemi e la sua fama resteranno per sempre qui con noi. >>.
Peers chiude la cella e la figura dell'ex agente Smith sparisce, ma le ultime sue parole rimbombano nella mia mente come se volesse dirmi qualcosa: come se lui sapesse cosa sta succedendo.
E se sapesse qualcosa?
Se davvero lui conoscesse qualcosa che riguarda lo strano comportamento di Nate?
Forse siamo sulla pista giusta? Questo vuol dire che qualcosa lega Nate ancora a questo posto e lo tiene incatenato al suo passato.
Forse lui sa cosa significano le lettere M.S. e chi è che minaccia Allison.
<< Allora questo materiale potete portarlo via >> Peers interrompe i miei pensieri cedendomi due scatole in pila << Mi fido di te Liam. Portami tutto indietro appena hai finito >>.
<< Certo Peers >>
<< Allora buona fortuna >> mi da una pacca sulla spalla prima di scortarci all'esterno del carcere.
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