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Cosa mi sono perso?

La riunione sta andando per le lunghe, Ben e Jack sono in disaccordo su un affare importante che porterà all'espansione della nostra catena di Hotel anche in Italia.

"Credo che ci sia qualcosa sotto" commenta Tom al telefono. Lui è il nostro avvocato, riesce sempre a darci una mano e adesso che è via con Beth non abbiamo avuto altra scelta che chiamarlo.

"Mandatemi i documenti tramite email, vi farò sapere presto" conclude la chiamata.

Brian inizia a sbuffare, spinge il suo corpo all'indietro per incrociare le braccia dietro la testa e infine appoggiare i piedi sulla scrivania.
Lo fulmino con lo sguardo, sa che odio questo suo comportamento e proprio per questo lui continua a comportarsi così.

"Siete proprio sicuri di volere fare un passo del genere?" chiede Liam a Jack e Ben riguardo all'azienda.

Quella frase fa scattare un ricordo in me ... non molto lontano.

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"O'Connel" la guardia al mio fianco urla in modo brutale quel cognome che da tempo non sentivo più pronunciare" hai visite prima che tu esca" ride, una risata malvagia specificherei.

"Se ridi ancora ti giuro che ti spacco la faccia" la voce graffiante di Nate arriva a solleticarmi l'udito. È avvolto dalla penombra, come se le sue stesse tenebre si stessero materializzando introno a lui facendolo cadere nel suo baratro senza ritorno.

"Nate" questo è tutto cio' che riesco a dire appena lo vedo. Il suo volto più adulto, la mascella contornata da barba, gli occhi stanchi colpa dei tanti pensieri che gli affollano la mente durante ogni singola sera trascorsa in questa cella, la bocca screpolata e priva del suo piercing e l'azzurro freddo dei suoi occhi che cerca di mettere a fuoco la figura di fronte a sé.

"Sei cambiato" commenta venendo verso di me, cerco di abbracciarlo ma lui indietreggia quasi come se avesse perso ogni abitudine al contatto. Rimango sbalordito dalla sua freddezza, mi ricorda tanto il vecchio Nate.

"Nate io ..." non mi lascia finire che mi precede.

"Uscirò fra qualche ora" ammette " voglio che tu mi trova un appartamento e ricorda di avvisare mio zio che Nate tornerà per prendere cio' che si merita" dichiara.

"Vuoi lavorare nell'azienda?" chiedo entusiasta.

Ride, una risata amara.
"No!" sbotta " voglio solo i soldi che mi spettano per poter vivere come Nate O' Connel  desidera" ammette.

Queste sue parole mi arrivano al petto, squarciano la mia gabbia toracica e afferrano il cuore bloccandone il battito per soffocarmi.

"Adesso puoi andare" mi congeda, ma io non sono pronto. Voglio giocarmi l'ultima carta per ritrovare il solito Nate.

"Allison " dico " ha detto che conserva ancora il tuo anello, te lo ricordi vero?" chiedo titubante.

"Certo che me lo ricordo" dichiara subito.
"Eh allora?" lo incito.

"Non puo' fregarmene di meno" sbotta guardandomi negli occhi, in cui non trovo neanche un briciolo di umanità.

"Nate, sei proprio sicuro di voler fare un passo del genere?" chiedo riferendomi al suo ritorno al passato.

Nessuna risposta in cambio, soltanto uno sguardo freddo e duro come la roccia.

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Il cellulare interrompe i miei pensieri, lo afferro, leggendo il nome del mittente mi si raggela il sangue.

"Che fai non rispondi?" la voce accogliente e calda di Allison mi fa sobbalzare dalla sedia, d'istinto porto una mano sullo schermo del cellulare per evitare che scopra chi sia.

"No" dico " sarà Nathaline che cerca di far si che convinca il padre a mandare Jackson ad una scuola militare".

Allison sorride a quelle mie parole, vederla così spensierata mi si riempie il cuore di gioia. Tutti siamo felici, abbiamo messo la testa apposto crescendo e adesso siamo adulti pronti ad affrontare i problemi della vita, ma non sanno che l'uragano Nate è pronto a rovinarcele di nuovo.

"Allora ci vediamo dopo" dice Jack alzandosi dalla sua postazione " tutti a lavoro allora" continua andandosene via.

Brian non se lo fa ripetere due volte e corre nel suo ufficio con un sorriso malizioso dipinto sul volto.

"Non cambierà mai" commenta Liam disgustato.
"Sono d'accordo" dichiara Chris cingendo il fianco di Liam.

"Vi prego basta smancerie" commenta Ben.

"Tu tornate da Olive, ti sta chiamando da molto tempo perché Candy ha la febbre e non sa come fare" Allison rimprovera il fratello.
Ben, ascoltando la sorella, scatta in piedi verso il suo ufficio per rispondere ad una possibile futura telefonata.

Allison ed io siamo gli unici ancora nella sala riunioni, lei si appoggia al tavolo con il corpo e mi fissa.

"Prima o poi mi dirai come è andata?" chiede con quel suo solito luccichio negli occhi.

"Non so di cosa tu stia parlando" mento alzandomi dalla sedia e raccogliendo tutti i miei fogli sparsi.

Uno di essi è sotto il suo sedere, lo fisso e cerco di prenderlo.

"Se fossi in te non lo farei" dice " se vuoi questo foglio" lo prende e me lo sventola davanti alla faccia " dovrai dirmi tutto" afferma " se non vuoi che Hilary sappia che le hai mentito riguardo quel tuo appuntamento di questa mattina" mi minaccia.

"Sei una donna spregevole" sorride alle mie parole.

"Mah" schiocca la lingua sotto al palato " saranno le cattive influenze che mi circondano" scoppiamo a ridere perché non ci sembra vero che tutto sia passato, ma la mia risata è piuttosto forzata rispetto alla sua.

"Zack" si ferma ad un tratto " se c'è qualcosa che non va" mi tocca il braccio con la mano quasi a darmi conforto, anche se dovrei darlo io a lei " puoi dirmelo" mi incita con lo sguardo.

"Allison ti prego" la supplico ma lei sembra non dare conto alle mie parole, vuole sapere tutto per forza.

"No" scatta in piedi con le mani a pugni lungo i suoi fianchi " Nate è l'unica cosa che mi fa andare avanti, se non mi dici cosa succede lo scoprirò da sola!" urla attirando gli sguardi su di noi.

"Ho sentito bene?" chiede Ben entrando insieme a Liam e Chris.

"Cosa?" spunta Jack all'improvviso incuriosito da tutto quel frastuono.

Tutti mi fissano.
"Nate O' Connel sta tornando gente" dico alzando le braccia in aria. Fisso le loro espressioni dipinte sul volto " il vecchio Nate" dico fissandoli uno ad uno.

Allison si copre la bocca con la mano per lo shock.

Nessuno sa cosa dire e i pensieri sembrano non seguire un filo logico in questo preciso momento.

"Cosa mi sono perso?" chiede Brian confuso entrando nella stanza con mezza camicia sbottonata e la cravatta in mano.

#SPAZIOAUTRICE
Scusate l'assenza ma non sto scrivendo molto ultimamente e poi mi sto concentrando su un'altra mia storia che consiglio di leggere se vi è piaciuta tanto la storia di Allison e Nate.
Questa nuova storia si intitola "The One Who Makes Me Feel ..." che trovate tra le mie opere e che già contiene diversi capitoli. Buona lettura e spero che i Nallison vi siano mancati.
Commenti.
Xoxo

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