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Rivelazioni

Sono seduta nel salotto di casa Smith. Quando sono arrivata ero molto emozionata per cio' che Liam possa dirmi. Sto per venire a capo di tutto il mistero che circonda Nate e i miei amici, ma non appena ho realizzato di star per scontrarmi con la realtà mi sono posta una domanda: sono pronta?

"Tuo padre non è in casa?" chiedo a Liam alzando il tono di voce per farmi sentire mettendo fine ai miei pensieri, prima che possa cambiare idea e fuggire via da tutto.

"È da tuo padre" urla di rimando.

Bene siamo soli.
Liam fa il suo ingresso con in mano due tazze, ma ne porge una che subito afferro, prendo un sorso di cioccolata calda poi l'appoggio sul tavolo di legno davanti a me.

"Allora Liam.." Dico con ansia.

"Allora lo sai vero che tuo padre e mio padre stanno lavorando al caso di Beth" annuisco.

"Hanno intervistato vari sospettati e sai chi sono" lo incito con lo sguardo.

"Prima devi sapere tutta la storia. Beth era una ragazza che aveva qualche anno in più a te."

Lo interrompo.
"Come la conoscevi?" ride a quella domanda.

"Sempre curiosa. Te l avrei detto se non mi avessi interrotto" mi rimprovera.
Prendo la ciccolata calda e ne prendo un sorso per alleviare un po' l'imbarazzo.

Liam continua a parlare.
"Conoscevo Beth perchè quando era più piccola le facevo da babysitter, anche se lei non se lo ricorda, e Nate andava sempre alle feste. Ti sbalordirà sapere che era sempre socievole e amava stare con gli amici. Dopo l'accusa nessuno ha voluto più avvicinarsi a lui tranne Zack"

"Ecco perchè non si fida di nessuno oltre Zack. Tutti gli hanno voltato le spalle" affermo a voce alta.

"Adesso lui non si fida più di me. Pensa che io sia come i suoi vecchi amici?" Dico con tono ansioso.

Liam non risponde e abbassa la testa.
Non puo' essere, io non lo tradirei mai. Presa da uno scatto d'ira mi alzo pronta ad andarmene.
"Devo rimediare subito" cerco di prendere la mia roba per andare via, ma Liam mi afferra il braccio e mi fa sedere, menomale che non ha preso i polsi.

"Avrai tempo per farlo" mi rassicura" adesso devi sapere cosa volevo dirti" annuisco.

"Beth era una bambina sempre allegra fino ai suoi 12 anni. Dopo il suo compleanno tutto cambiò. Spesso la trovavo per la strada ubriaca. Piangeva. Parlava di un mostro dagli occhi chiari che la tormentava. Non mi ha mai detto chi fosse. Alla sua morte tutti pensarono che fosse stato Nate visto che fu l'unico sopravvisuto della famiglia." Prende una pausa per capire se io ho canalizzato le informazioni e segua ancora il suo discorso. "La polizia crede che lui abbia ucciso i suoi genitori e la sorella.Il motivo non è chiaro ma sanno che la sua macchina quella sera fece un incidente."

Ho lo sguardo fisso sul suo volto, non riesco ad accumulare tutte queste informazioni. Vorrei fermarlo, ma non ci riesco ... voglio ascoltare il resto.
"Stava scappando da qualcosa. Tutti credono dalla polizia Allison" afferma prendendomi la mano, mi accarezza il palmo.

Deglutisco.

"Tutti danno la colpa a Brian, ma perché ? " domando.

"Brian è stato un indiziato. Lui era quello che tormentava Beth a scuola.È vero le faceva male. Il solito bullo ed è per questo che presumano che possa essere stato lui"

"Zack? Perchè anche lui?"

"È il migliore amico di Nate ed anche l'unico che è rimasto dopo tutto"

"Hilary e Tom cosa centrano? E tu??"

"Io sono un alibi" afferma guardandomi negli occhi.

"Di chi?" Domando ormai con la gola secca.
Toglie la tazza dalla mia mano destra per posarla sul tavolo.

"Penso che sia abbastanza!" dichiara.

"No no e no!" Mi lamento " Hilary e Tom? Non mi ha detto se Nate è davvero colpevole" continuo.

Sentiamo il rumore della porta d'ingresso e il padre di Liam fa la sua entrata in uniforme.

"Hay Allison!"
"Salve agente Smith" dico con un sorriso falso, dopo le rivelazione che il mio amico mi ha fatto, non so se potrò fidarmi ancora delle persone che mi circondano.Sono vere queste rivelazioni? Posso fidarmi? Ma soprattutto Liam è mio amico?

"Sarà meglio che vada" dico rivolgendomi a Lim che mi accompagna alla porta.

"Prendo le chiavi e ti accompagno a casa con l'auto" lo fermo prima che possa fare qualche altro passo.

"Liam voglio camminare a piedi per riflettere" gli dico.

"È sera"mi avverte.
Annuisco per fargli capire che sono sicura della mia scelta. Cerca di abbracciarmi ma io mi allontano, sembra sorpreso dalla mia reazione ma doveva aspettarselo. Lo saluto con un gesto della mano.

Cammino sul marciapiede con la testa alta, tiro giù le maniche della maglia, fa più tosto freddo e non so neanche se voglio andare a casa, mangiare con i miei genitori, mia madre che sarà sempre più distrutta per Ben e mio padre... lui che mi ha rivolto lo sguardo solo per darmi la colpa.Freddo è quello che i suoi occhi mi hanno trasmesso. Sono due ghiacciai.

Quando mi risveglio dai miei pensieri mi rendo conto che non sono andata a casa mia ma da Nate.La sua moto non c'è segno che lui non è a casa. Entro dentro sapendo che la porta è sempre aperta.

Vado dritta verso la stanza di Beth. Questa stanza così buia mi da sicurezza. Tutta questa casa, anche se mal ridotta, mi fa sentire bene. Sono più a casa mia qui che nella mi vera casa.
Apro l'armadio di Beth, voglio conoscere questa ragazza. Noto che ha tanti vestiti, ne intravedo uno bianco con un cinturino argento che finisce a fiocco. È semplice.
Lo prendo e tocco la stoffa, mi ricordo di quel vestito, era il ballo di inizio anno del mio primo anno a scuola.

Hilary aveva fatto tardi come sempre, doveva finire di stirare il vestito e io la stavo aspettando davanti all'ingresso della scuola.
Saremmo andata con nessun cavaliere, solo io e lei, le due migliori amiche.

Mentre aspettavo un auto di lusso nero lucida si fermò e uscì questa ragazza con dei meravigliosi capelli biondi e un abito bianco stupendo. Era così elegante e buona.
Si voltò nella mia direzione e mi sorrise debolmente. Era di qualche anno più grande.
La porta opposta si aprì e ne un ragazzo .
Quel ragazzo sembrava fosse arrabbiato con tutti, infatti andò via dall'auto nervoso.

Nate. A quel ricordo sorrido leggermente.

L'uomo che stava alla guida uscì e andò verso la figlia. Le sistemò il vestito e le diede una piccola sciarpa. Non c'era vento ma si sa come i genitoi si preoccupino per i figli.

Dopo un bacio sulla fronte lei entrò dentro, il padre si girò verso di me e mi fissò. Poco dopo entrò nella sua auto di lusso e scomparve dalla mia vista.

Hilary fece tardi, ma arrivo.

Quella ragazza che vidi quella sera è scomparsa. Ricorda una lei sempre cupa al corso che avevamo in comune. Era calata in alcune materie e per questo si trovava nel mia stessa classe. Qualche mese dopo sapemmo che era morta e la sua storia va avanti da ormai due anni.

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