Risposte
Arrivo a casa affamata.Liam ha il mio zaino. Mi ha scritto che me lo porterà oggi suo padre.
Suo padre e mio padre si devono incontrare per andare non so dove. Ormai mi sono abituata a non sapere più niente riguardo a lui e al suo lavoro.
Vado in cucina per prepare qualcosa. Mamma ha lasciato un biglietto con su scritto che sarebbe tornta stasera invece papà uscirà fra poco e poi so che se gli avessi chiesto cosa avesse preferito mangiare quello che avrei avuto in cambio sarebbe stato silenzio.
Il rumore assordante del silenzio.
Inizio a cucinare un po' di pasta, forse dopo potrei andare a prendere qualcosa in pasticceria. Hilary è golosa di macarons e prima di andare da lei potrei andare comprarne alcuni.
Ho deciso che ci sarei andata dopo mangiato con la mente calma e libera.Adesso sto pensando ancora a Nate e ai suoi occhi spenti.
Non sarò in grado di concentrarmi sulle parole che usciranno dalla mia bocca se andrò in questo preciso momento.
Preparo la tavola mentre prendo i piatti ci penso sù e decido che apparecchierò la tavola.
Un tentativo non farà mai male. Metto la pasta nei piatti e fortunatamente mio padre entra per prendere un bicchiere d'acqua.Io inizio a mangiare e spero che lui se ne renda conto che ho preparato il pranzo anche per lui.
Si gira e prende il giornale che gli ho posato vicino al piatto e poi scompare andando nel suo ufficio.
Sposto il piatto. Non ho più fame. Perché non si rende conto che quello che fa mi ferisce? Ben era suo figlio ma io? Anche io sono sua figlia. Mi manca avere un padre. Mi manca avere una figura maschile al mio fianco.
Mentre tolgo da mezzo il casino combinato con le pentole qualcuno bussa alla porta d'ingresso
Sarà l'agente Smith con il mio zaino.
Vado ad aprire e quando appoggio la mano sulla maniglia la mano di mio padre si appoggia sulla mia . Spalanco gli occhi.
Il primo contatto dopo due anni.
Davvero?
Alzo la testa per guardarlo, sembra concentrato sulle nostre mani. Sento finalmente il suo calore al contatto con il mio corpo. Il campanello suona e lui ritira la mano come se la maniglia fosse diventata di fuoco. Apro la porta e cerco di non pensare a quel che è successo poco fa. Davanti mi ritrovo la figura dell'agente Smith che mi sorride. Lui e suo figlio si assomigliano molto. Forse Liam continuerà il lavoro di suo padre.
Mio fratello non avrebbe mai voluto continuare il lavoro di nostro padre. Lo odiava tanto e odiava ancora di più il mondo con cui nostro padre cercava di fargli capire che non ci sarebbero state obbienzioni.
Lui avrebbe fatto le sue veci.
L'agente Smith mi consegna lo zaino e mi saluta prima di sparire nello studio insieme a mio padre. Vado su in camera mia e getto lo zaino in un angolo della stanza. Mi stendo a terra a contatto con il pavimento freddo.
Guardo in tutte le direzioni e quando guardo il mio zaino vedo un post-it attaccato sopra. Mi avvicino e lo afferro.
Se hai bisogno basta che mi chiami e subito sarò da te. Liam
Che carino che è Liam.
Sento la porta d'ingresso sbattere, mio padre sarà uscito ... bene sono da sola in casa e non so che fare. Scendo giù per prendere un bicchiere d'acqua e vedo lo studio di papà con la porta aperta, avrà dimenticato di chiuderlo.
Mi dirigo in cucina e afferro il bicchiere dalla credenza. Aspetta! Qualcosa scatta nel mio cervello mettendomi in allerta, come se solo adesso stessi elaborando la situazione.Mio padre non c'è e neanche mia madre, sono sola e la porta dello studio è aperta. Lo studio di mio padre dove ci sono fascicoli sulla storia di Beth.
Avrò delle risposte.
Vado dritta verso lo studio di papà, mi avvicino alla scrivania e accendo la piccola lampada beije. Sulla scrivania ci sono vari fogli, rovisto un po' ma non c'è niente che mi interessa. Bollette da pagare. Contratti da firmare. Io voglio il fascicolo di Beth.
Rovisto tra i vari fogli, ma niente. Trovo anche altri documenti riguardanti casi ancora aperti ma niente su Beth. Mi lascio andare sulla sedia e inizio a girare.Se fossi mio padre dove metterei una cosa così importante? Perché separare questo caso dagli altri?
Perché ci sei tu nei paraggi mi suggerisce la mia coscienza. Mi alzo e cammino un po' per la stanza. Mi avvicino alla biblioteca e cerco tra i libri. Mi ricordo che papà ci leggeva sempre le favole e a volte alcuni libri come Orgoglio e Pregiudizio.
Adoro quel libro.Il rapporto tra Elizabeth e Mr Darcy è stupendo.Amore e orgoglio.
Due parole che sono perfette insieme ma così contrastanti in realtà. Mio fratello me lo leggeva spesso negli ultimi tempi visto che papà lavorava spesso.
Non leggo da due anni, da quando lui è... scomparso. Non ho avuto più il coraggio.
Mi arrendo e mi dirigo verso la porta ma come se qualcosa dentro di me mi stesse dicendo muoviti, afferro il libro di Jane Austen e lo apro.Una chiave? Mi avvicino alla scrivania e solo adesso mi rendo conto che ha un cassetto.
La chiave servirà ad aprirlo.
Sono un genio.
Mi abbasso ad aprire il cassetto e trovo i documenti.Appena li apro c'è la foto di Hilary.
Leggo e rimango sconvolta, non ho neanche il tempo di concepire la notizia che il rumore della macchina di mio padre mi avvisa della sua entrata nel garage.
Poso tutto e corro fuori in cucina.
La porta si apre e mio padre si sbottona la divisa,va dritto nel suo studio. Conto fino a 10.
Se mi scopre addio alle scoperte future su Beth.
Niente. Non se n'è accorto e ne sono felice ma anche triste per Hilary, perché non me l'ha detto?
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